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16° MONDIALI WAKO DI BELGRADOK-1, Low Kick e Light ContactDi: Franco Piccirilli
La nostra nazionale italiana, composta dai settori di light contact, low kick e K-1, sembrava apparire ben determinata e preparata a far finalmente pesare la propria presenza, anche sui risultati del contatto pieno, da sempre caratterizzata dallo strapotere dei paesi dell’est. (Nel Light Contact invece, siamo sempre stati tra i primi 5 Paesi). Un anno di lavoro intenso e particolarmente felice nei risultati per i suoi tecnici, che erano stati persino capaci di trovare ed avviare una mutua collaborazione trasversale tra le differenti discipline. Unica nota stonata per tutti… il viaggio in pullman da Milano per raggiungere Belgrado, escursione offerta dalla FIKB. Un viaggio di ben 15 ore circa (e senza alcun contrattempo ci dice Fragale) che sicuramente non sono moltissime per i giovani atleti, ma se le aggiungiamo a quelle occorrenti per raggiungere Milano dalle città d'Italia più lontane, dal "totale della somma" (ci dice invece Casoria) ne viene fuori una bella strapazzata. Proprio per questo molti dei tecnici ed atleti, provenienti dai posti più lontani da Milano, sfruttando un parziale rimborso, gentilmente offerto dalla Federazione, hanno preferito raggiungere Belgrado per conto proprio in... aereo.
Credevamo di avergli mostrato così, tutta la nostra enorme generosità… ma lui ci ha detto per tutta risposta, che avevamo preso “due piccioni con una sola fava” e risparmiando anche un bel po’ di soldini! Come sempre e come sapevamo, aveva ragione lui (... mai contraddire “u President” in Redazione…) e quindi alla fine, non abbiamo potuto fare altro che ringraziarlo del grande favore che avrebbe fatto alla redazione! L’unica nota confortante per noi è stata che ai nostri ringraziamenti, ha risposto con un <<“Finalmente il lavoro redazionale oltre che appassionante, si fa anche comodo… complimenti ragazzi!”>>. Fragale inizia quindi, e fin da subito, considerati gli accordi presi, a lavorare per questa recensione. Chiacchierando con noi, prima della sua partenza, ci informa e ci fa notare come ormai sono lontani i tempi in cui i mondiali WAKO duravano 2 giorni… in poco tempo i giorni diventarono 3… poi 4… e adesso pare che siamo arrivati ad una settimana intera! Un bell’impegno sicuramente per chi partecipa… ma non osiamo pensare a chi invece deve organizzarlo! Quante risorse umane ed economiche occorrono? E quanta esperienza? E quale imponente organizzazione? Ma evidentemente la macchina serba era ben oliata e sarebbe sicuramente stata all’altezza. Da un primo articolo del Presidente WAKO Ennio Falsoni, leggiamo che se forse non si sono riscontrati problemi logistici ed organizzativi, ci sono sicuramente stati problemi di altro genere e di cui prenderete visione nella lettura degli articoli nel nostro speciale che segue, ed a firma di vari autorevoli personaggi che hanno creduto opportuno inviarci le proprie opinioni in merito. Complessivamente abbiamo potuto registrare come l'esperienza di questi mondiali WAKO siano stati un bellissimo campionato. Questi hanno visto presenti ben 55 nazioni e per la prima volta una delegazione dalla Cina.
Quasi 700 atleti in totale, circa 200 nel K-1 e persino oltre nella Low Kick, così come nel Light Contact! Uno sforzo logistico-organizzativo notevole, ma che a quanto pare è stato puntualmente soddisfatto dagli efficienti organizzatori serbi. Dalle notizie che abbiamo raccolto, avevamo infatti compreso che Mr. Borislav Pelevic (presidente Fed. Serba, VicePresidente WAKO e Presidente della Commissione Arbitrale Internazionale per gli sport da ring e mi dicono anche ex parlamentare serbo) doveva essere infatti a capo di una organizzazione invidiabile per efficienza ed efficacia. I Campionati Mondiali WAKO erano organizzati sotto l’alto patrocinio della Commissione Olimpica Serba, il Governo della Repubblica della Serbia, il Ministro dello Sport della Repubblica della Serbia, la Città di Belgrado e la Federazione Serba di kickboxing… una vera e propria garanzia di efficienza ed efficacia!
Il materiale che il nostro autorevole inviato ha fatto arrivare in Redazione e quello che altre persone presenti al mondiale ci hanno fatto pervenire, è stato notevole (in aggiunta agli scritti vari, oltre 2.000 fotografie totali!) così come il lavoro necessario per mettere assieme tutte le notizie con cronologica cognizione di causa. Nonostante quindi la notevole mole di materiale e il conseguente lavoro, siamo arrivati al termine dello speciale, presentandovi la puntigliosa recensione del nostro inviato, su tutto quanto è accaduto in quel di Belgrado… come del resto era stato richiesto di farvi avere. Un totale di ben 14 diversi articoli con le consuete numerosissime foto a commento… Buona lettura!
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