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GLI INCONTRI DI K-1

Di: Roberto Fragale

Cominciamo a parlare per quel che mi ha riguardato personalmente e professionalmente più da vicino.. il K-1 (anche se dal secondo giorno di gare in poi, il K-1 è stato diviso tra il mio ring n°2 ed il ring n° 1, ed a cui per altro dovevo quindi continuamente fornire l’arbitro centrale, prendendolo dal mio team). Gli incontri non si sono svolti nello stesso ordine come ve li presenterò, ma per facilitarne la globale visione comincerò dalla categoria minore e via a salire verso quelle maggiori… prima con gli uomini e poi con le donne.

         

Cominciamo con Giampietro Marceddu quindi, testa di serie della categoria -51 kg e “uomo da battere” di questo torneo. 5 gli atleti in gara.  Indubbiamente era ed è (a mio avviso) il migliore atleta del torneo di thai/kick! Solo… che il torneo era di k-1! In semifinale, il suo altissimo avversario  turco (che poi ha vinto il torneo) gli era indubbiamente inferiore nella thai/kick. Era molto aggressivo il turco, ma il bravissimo “Giampo” se ne liberava infatti con delle perfette proiezioni di tronco, che oserei definire da manuale… ogni volta che giungeva in clinch, l’avversario si ritrovava magistralmente a terrà… e quanta più forza questo metteva nelle sue prese per iniziare a “ginocchiare”… e tanto più velocemente finiva con la faccia per terra!

         

Una vera lezione di tecnica e tattica. Solo… che nel k-1 quelle proiezioni e sbilanciamenti di tronco, come nessun altro tipo… non erano ammesse e quindi proibite! E purtroppo Giampiero questo lo ha saputo solo il giorno prima dell’inizio del torneo, dopo che il regolamento era stato solo verbalmente reso noto nel meeting arbitrale. Non era possibile quindi per lui, cambiare gli automatismi costruiti in mesi e mesi di allenamento. Ogni proiezione e spettacolare sbilanciamento infatti, non solo non costituiva punteggio, ma gli costava un avvertimento verbale da parte del bravo e preciso arbitro austriaco… sino poi a decretare un primo richiamo ufficiale e sfiorare persino il “meno un punto”!

         

(nel breafing finale, l’attento Gunter mi ha detto poi che non lo ha dato… solo perché aveva ben compreso che le proiezioni non erano certo volute intenzionalmente e che rientravano in schemi introiettati ed ormai fatti propri) Credo sia stata soprattutto questa la cosa che ha infastidito il nostro campione e Capitano della squadra di K-1. A tutte le altre distanze poi, si è ben comportato e malgrado la differenza di altezza, ha spesso anticipato e sorpreso con belle tecniche il suo avversario.

         

Un confronto pressoché paritario o forse in leggero vantaggio per Giampo… ma non dimentichiamoci dei tanti avvertimenti per proiezione scorretta e soprattutto del richiamo ufficiale! Forse proprio per questo ha subito una sconfitta, credo forse non del tutto meritata, per due giudizi a uno! Ma la sua solita impeccabile performance ci riempie di orgoglio e ci regala una medaglia di bronzo. Naturalmente poi.. una volta eliminato Giampo… il turco è stato anche il vincitore del torneo… se questo gli può essere di consolazione, sia pur magra…

Non avevamo atleti nei -54 kg, ma nei -57 kg, il grande Gaetano Verziere con 9 atleti in gara, Gaetano  ha dapprima battuto nettamente uno dei forti componenti del Portogallo (Ruben Almeida) per poter accedere alla semifinale con  l’ukraino Maksym Glubochenko ed ingaggiare con lui una vera e propria guerra.

         

Partito subito di gran carriera, ha fatto bene sua la prima ripresa e nell’inizio della seconda ha ribadito il vantaggio, ma finiva un po’ in affanno. Nella terza ripresa appariva invece un po’ affaticato e forse ha lasciato un po’ troppa iniziativa all’avversario, limitandosi a difendersi e tentare di amministrare il vantaggio iniziale. Questo non gli è servito però per aggiudicarsi la vittoria ed ancora per due giudizi a uno.. è stato giudicato perdente, pur regalandoci una seconda megaglia di bronzo. Solo dopo il suo rientro negli spogliatoi abbiamo capito cosa gli fosse successo. Il tecnico Giorgio Iannelli viene al tavolo trafelato, chiedendomi un medico negli spogliatoi con urgenza. Naturalmente glielo mando, e vedo poi che quest’ultimo da disposizioni agli inservienti per predisporre una barella. Preoccupato allora, mi reco negli spogliatoi per sincerarmi  di cosa fosse successo..

         

Giorgio Iannelli mi dice che una volta arrivato negli spogliatoi, Gaetano gli era crollato tra le braccia ed il medico gli aveva riscontrato una costola fratturata, predisponendo subito il trasporto in ospedale per le cure ed accertamenti del caso. Pongo alcune prime domande a Gaetano e scopro che all’inizio della 2° ripresa, ha sentito una fitta lancinante dopo una ginocchiata sul costato… Caspita… ed ha finito tutti e tre i round? Poi.. quando vedo che non vorrebbe  andare in ospedale.. e dopo la corcizzazione del medico non verrebbe lasciare neanche il palazzetto in barella… capisco… L’ORGOGLIO! Che dire… un vero guerriero!

Una medaglia di bronzo che vale moltissimo!

Nei -60 kg non avevamo atleti… nei -63,500 schieravamo il toscano Federico Pacini  alla sua prima esperienza internazionale in questo tipo di tornei. 12 gli atleti in gara. Federico ha avuto come suol dirsi… “una bella botta di c…” perché incontrava subito il rappresentante bielorusso, che era anche il favorito del torneo.. questo era nientepopodimenochè Andrei Kulebin. Pluricampione mondiale in moltissime sigle e con un palmares da invidia per chiunque, nel professionismo nella Muay Thai.

         

Ciononostante Federico (che non conosceva ed ha saputo soltanto dopo, con chi si è scontrato) non si è comportato affatto male ed ha sciorinato persino buone tecniche. Forse durante il combattimento si chiedeva perché Iannelli dall’angolo (questo da me opportunamente allertato)  gli raccomandava continuamente di tenere le braccia ben alte… ma sicuramente ha fatto ciò che gli veniva chiesto e questo gli è servito a bloccare parecchi calci improvvisi e persino qualche forte ginocchiata. Ha comunque perso nettamente le tre riprese e forse Kulebin ha fatto quello che reputava sufficiente per vincere senza infierire oltremodo. Comunque una bella prova quella di Pacini, anche se priva di risultato… naturalmente poi Kulebin è arrivato dritto come un fuso sino alla finale ed ha poi vinto anche questo mondiale!

Nei -67kg avevamo il milanese Fabio Ambrosini, anch’esso alla sua prima presenza in nazionale in questo genere di tornei WAKO. 14 gli atleti in gara.

           

Ha incontrato il rappresentante del Kirghistan Salidian Arbuzov, perdendo per ko alla seconda ripresa mi sembra. Questi tornei wako non sono affatto semplici… i migliori atleti mondiali si trovano nelle puol e la prima volta in cui i nostri ragazzi partecipano, secondo me… serve solo a comprendere  che cosa sono questi tornei e come funzionano le cose riguardo a ritmi, tecnica e potenza. Sicuramente Fabio avrà un anno per migliorare i propri automatismi e regolare i propri ritmi a quelli più consoni del torneo.

Nei -71 kg schieravamo il romano Manuele Raini su 12 atleti in gara. Manuele si è subito comportato benissimo, arrivando alla semifinale e battendo agevolmente il rappresentante dell’Azerbaigian Vugar Kazimov.

         

 Incontrava poi in semifinale il russo Rizvan Isaev, testa di serie e che aveva battuto l’ukraino Andriy Movshenko. Manuele si è ben impegnato anche in questo confronto e non ha sfigurato affatto, tenendo testa per tutti e tre i round, ma il più esperto russo è giustamente risultato vincitore sul risultato dei cartellini per 3 a 0. Considerato che anche Manuele partecipava per la prima volta a questi tornei WAKO…

         

Confidiamo sul fatto che l’enorme esperienza acquisita a Belgrado, contribuisca notevolmente al suo miglioramento e crescita tecnica, per averlo nuovamente in nazionale ai prossimi europei. E’ stato comunque una terza e preziosa medaglia di bronzo per l’Italia… grazie Maneuele.

Nei -75 kg avevamo il toscano Luca Fei, in mezzo a 17 partecipanti di categoria… e tra tutti questi chi gli è andato a capitare? Yury Harbachou… un bielorusso che è un concentrato di potenza e tecnica… una vera e propria macchina da guerra e che creava un capannello di persone attorno al ring, tra gli “addetti ai lavori”, per vederlo… ogni volta che veniva chiamato a combattere!

         

Naturalmente è poi risultato il vincitore del torneo. Luca non si è lasciato intimorire dalla sua potenza e malgrado le cose non gli andassero proprio bene… non ha smesso un attimo di tentare e dare il tutto per tutto da buon guerriero quale sapevamo che fosse. Devo dire che la lotta era impari e che quindi ha rischiato moltissimo… ma sembra che eccetto un occhio nero… niente altro gli sia accaduto. Anche per Luca vale lo stesso discorso che ho fatto per tutti i nuovi… questa prima esperienza partecipativa deve servire per sapere con cognizione di causa a che cosa si va incontro.. che tipo di atleti si trovano, quali sono i ritmi dei tornei WAKO e tornare quindi più preparato e motivato al prossimo europeo. Sicuramente una grande esperienza di crescita per lui.

         

Nei –81 Kg, 15 atleti iscritti ed il nostro Evan Valerii a rappresentare l’Italia. Anch’esso alla sua prima esperienza internazionale nei tornei WAKO. Ha incontrato l’atleta di casa, il serbo Bojan Cavnic, ma malgrado il tanto tifo contrario non se l’è cavata affatto male… se non per il solito empasse del ritmo più basso di quello avversario. Ha sciorinato ottime tecniche ed anche persino spettacolari ginocchiate saltate, mostrando una volontà ferrea e spirito guerriero, ma sicuramente un novellino per esperienza rispetto ad un avversario particolarmente malizioso, accorto, pronto e soprattutto furbo.

         

Evan aveva quindi quasi terminato il suo incontro, forse in svantaggio di punti si, ma in maniera estremamente dignitosa… quando.. proprio sullo scadere del tempo ed in modo al limite della correttezza, Bojan lo ha raggiunto dal clinch con uno stretto gancio infliggendogli un ko, ma senza nessuna conseguenza. Sembra che Evan non si sia rialzato più per la stanchezza fisica che per il danno del colpo. Termina così anche la sua esperienza senza un nulla di fatto per la squadra, se non la grande esperienza ricevuta da lui, per questa partecipazione.

Nei -86 Kg non avevamo rappresentanti.  Nei -91Kg. tra i 12 iscritti figurava il nostro Matteo Piran, anch’esso alla sua prima esperienza di questi tornei. Matteo ha avuto passate esperienze nel valetudo e la sua impostazione risente forse ancora di questa ultima specialità. E’ apparso comunque piuttosto rigido e sembra che (a detta dei tecnici all’angolo) non gli partissero i colpi.

         

Un incontro tutto basato sulla potenza con un avversario (il marocchino Addlalaz Youssef) che invece, fedele alla propria scuola risultava essere più mobile, sia pur non riuscendo a lenire affatto la sua aggressività e voglia di vincere. Tutto sommato un match proiettato in avanti ma che non portava punti al nostro paniere. Alla fine delle tre riprese risultava infatti sconfitto per 3 a 0. Anche per lui vale la grande esperienza fatta e che speriamo possa contribuire il prossimo anno a raccogliere risultati migliori.

Nei +91 kg. ancora un personaggio nuovo a questi tornei tra i 13 partecipanti, il pugliese Pasquale De Ruvo, che doveva vedersela con l’atleta di casa, il serbo Mladen Bozic.

         

Pasquale, per il suo peso non combatte molto in Italia ed oltre ad incontri di boxe, ha praticato soprattutto full contact. Proprio agli schemi di questa disciplina è apparso essere forse ancora troppo legato… oltre come tutti i nuovi ad avere ritmi di combattimento più bassi e calmi. Perde ai punti alla fine delle tre riprese per 3 a 0.

Donne: Nei – 48 kg e tra le 7 partecipanti iscritte al torneo, avevamo la neofita milanese Rossana Panipucci, con pochissima esperienza di combattimento nei tornei, ma che ben faceva sperare per determinazione mostrata in passato.

         

La sua avversaria, la turca Kubra Lakot, dopo una prima ripres abbastanza equilibrata non ha tardato ad iniziare ad imporsi per esperienza, ma mai la Rossana ha mostrato di rinunciare alla lotta e nonostante quel faccino di bimba ha mostrato di avere un coraggio da leone. Anche per lei si chiudono le porte d’accesso alla semifinale e si spera che l’esperienza fatta possa tornargli utile per i prossimi campionati nazionali di cui ha certamente bisogno per aumentare la propria esperienza in questa specialità.

Nei -52 kg avevamo Stella Morelli in mezzo a 7 contendenti. Stella ha già partecipato al mondiale del 2005 a Bangkok ed aveva mostrato buone doti alla distanza, ma scarsa conoscenza specifica nel clinch. Il k-1 avrebbe dovuto essere la sua specialità quindi. Ha incontrato al primo turno l’atleta di casa, la serba Natasa Ninic. Questa non era certo un fulmine di guerra ed anche se sostenuta da un forte tifo locale, Stella ha iniziato molto bene nel primo round, andando calando leggermente il ritmo strada facendo… il solito problema del ritmo di combattimento in questi tornei WAKO.

         

Un incontro pressoché pari… a seconda del modo di vedere poteva esserci qualcosa in vantaggio per Stella o per l’altra.. ma che in ultimo ha prevalso per due giudizi a uno. Stella non è andata affatto male, sul ring una perde e l’altra vince, bisogna decidere e questa volta i giudici hanno propenso per l’altra… forse ingannati o pressati dal forte tifo locale e boati che accompagnavano ogni tecnica avversaria. Va detto anche che questo incontro è avvenuto durante la fine della prima giornata.. quando ormai la poul arbitrale era quasi alla sua decima ora di lavoro… può anche darsi che la stanchezza abbia influito. È proprio su questo verdetto che il Presidente Ennio Falsoni ha sbottato contro il giudizio degli ufficiali internazionali… ma come Presidente Mondiale della WAKO (oltre che Rappresentante Delegazione Italiana) è stato subito opposto e contestato, dal coach serbo.

Nei -56 Kg in mezzo a 6 atlete iscritte avevamo la sarda Donatella Panu. Avevamo visto Donatella crescere molto ultimamente e soprattutto dopo la prima esperienza dell’anno passato a Scopje (dove per lei è valso tutto quanto detto per i nuovi di questa edizione) ci aspettavamo quindi grandi cose da lei. Donatella inizia infatti subito molto, ma molto bene e travolge come un treno in corsa l’avversaria ungherese Petra Burchberger.

         

La sovrasta per tecnica, potenza e voglia di vincere.. aggiudicandosi il verdetto con un 3 a 0 che non lascia alcun dubbio.  Ma bella fresca l’aspetta il giorno seguente la rappresentante del marocco Rochi Souad, che essendo testa di serie aveva passato il turno. Anche in questo combattimento Donatella fa notare tutta la sua potenza e precisione pugilistica, oltre alla sua notevole crescita tecnica nel clinch e lavoro di ginocchia. Ma la Marocchina ha un ritmo più alto e Donatella aspetta forse troppo per iniziare  carburare… finisce la terza ripresa in totale rimonta e afferra le redini del combattimento, ma forse troppo tardi, perché i giudici la danno perdente per due giudizi a uno.

           

Donatella è tuttavia cresciuta molto ed ancora molto potenzialmente può fare… ci aspettiamo quindi cose ancora più grandi da lei! È comunque una gloriosa 4° medaglia di bronzo che regala all’Italia…  grazie Donatella!

Nei -60 kg ed in mezzo a 5 atlete a contendersi la categoria... abbiamo la toscana Paola Cappucci. Purtroppo è l’unica nella sua categoria a doversi guadagnare la semifinale contendendosela con la marocchina Rhaffari Lihame e se passa i quarti di finale, l’aspetta ben fresca e riposata la russa e testa di serie Ksenya Belskaya.

         

Paola appare molto convinta fin da subito… dotata di una buona e precisa boxe… ma sono soprattutto i suoi potenti circolari che impressionano l’avversaria, che ingaggia con lei una lotta all’ultimo respiro. Tuttavia Paola è nettamente migliore e guadagna la semifinale facendosi notare e mettendosi in evidenza della categoria per la qualità tecnica e potenza. Sicuramente c’era a vederla ed osservarla anche la russa con cui al giorno dopo avrebbe dovuto vedersela.  Quindi.. o cambiava tecnica e strategia… o avrebbe fatto esattamente quello che l’avversaria si aspettava che facesse e di cui sicuramente avrebbe discusso con i propri tecnici. Ma forse è troppo giovane o con troppo poca esperienza per poter essere  in grado di cambiare completamente strategia.

           

Tuttavia, il giorno seguente si batte ancora come una leonessa… l’avversaria è molto dura, ma Paola non demorde un attimo e sempre cerca la vittoria. Non deve poi essere andata troppo male… visto che anche i giudici la danno perdente si… ma per due giudizi a uno. Anche se assolutamente non abbiamo niente da recriminare. Comunque, anche la presenza di Paola in squadra, ci regala una quinta ed ultima meritatissima medaglia di bronzo… e pensare che è alla sua prima esperienza in nazionale!


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