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IN CHIUSURA DELLA RECENSIONE, CI GIUNGONO IN REDAZIONE DIVERSE EMAIL DA PARTE DI ALCUNI D.T.N. CON LORO PROPRIE CONSIDERAZIONI SUI 16° CAMPIONATI MONDIALI WAKO DI BELGRADO. LE INSERIAMO NELLO SPECIALE COME IMPORTANTE CORREDO COMPLEMENTARE DI TUTTO IL NOSTRO SERVIZIO.OPINIONE DI GIORGIO IANNELLIDi: Giorgio Iannelli (D.T.N. K-1)L’ultimo atto di ogni grande ed importante impresa, qualsiasi sia stato l’esito finale, qualsiasi sia stato il motivo, la scusante, l’attenuante o l’aggravante… è sicuramente il consuntivo finale. Il bilancio di questa avventura internazionale per la nostra giovane e nuovissima squadra di K-1 alla fine di una settimana durissima, è sicuramente positivo ed ha visto la nostra squadra (assieme all’ altra nel contatto pieno della low kick, magistralmente guidata dagli amici Massimo Rizzoli e Riccardo Bergamini) essere finalmente tra i protagonisti (anche se sicuramente al di la dei meri risultati finali) di questo mondiale WAKO 2007 di Belgrado. Purtroppo e come lo stesso Presidente Ennio Falsoni ha scritto sul suo articolo, alcuni errori organizzativi o forse politici, non hanno permesso ai nostri stoici atleti di raggiungere traguardi ben più ambiti e che sicuramente meritavamo. Non voglio e so perfettamente che per correttezza, non devo però entrare in questo argomento e quindi dirò soltanto ciò di cui posso parlare (ma ben conscio anche, che è proprio questo la linfa vitale che rende possibile ogni volta tutti questi nostri grandi eventi) cioè, parlerò soltanto per quello che riguarda le indispensabili figure degli atleti e tecnici.
Ma essendo assieme all’amico Claudio Alberton, D.T.N. del nuovissimo settore federale del K-1, posso parlarvi oltre che analizzando i risultati tecnici, anche delle forti emozioni e drammi che hanno pervaso la mia squadra come le altre e noi tecnici tutti. Solo chi ha potuto vedere, può capire ciò che sto tentando -forse malamente- di raccontare… e quanto rammarico e dispiacere nei confronti degli atleti, si trova dietro questo mio scritto. Non posso non dire che credo fermamente, per il bene e la credibilità del nostro sport, che chi di dovere debba attivarsi per fare in modo che questi fatti non abbiano a ripetersi mai più, non solo nei nostri confronti, ma in quelli di chiunque altro.
Mi sento quindi a questo punto, in dovere di esporre i fatti che mi hanno lasciato perlomeno alquanto perplesso, e non solo riguardo a quelli accaduti alla mia squadra ma anche alle altre, pur essendo io spesso impegnato in un ring diverso da quello della Low-Kick, lontano dai quadrati del light contact e per lungo tempo impegnato nella preparazione dei miei atleti nello spogliatoio. La situazione che mi ha sorpreso in maniera negativa infatti, è stata quella che sembrava essere forse una sorta di sudditanza, che sembrerebbe i giudici avrebbero avuto nei confronti di alcuni paesi; sudditanza che come tutti hanno potuto constatare, è scaturita in verdetti contrari ed in alcuni casi anche piuttosto “scandalosi” nei confronti dei nostri atleti, vedi Giampietro Marceddu che dopo aver impartito una lezione di stile, tecnica e tattica per tre riprese durante una bellissima semifinale all’atleta turco, vincitore poi del torneo, per due giudizi a uno veniva dato sconfitto!
Non meno eclatante il verdetto scandaloso che dava perdente la nostra Stella Morelli, dopo aver vinto nettamente tre riprese con l’atleta di casa serba. Verdetto che indignava addirittura anche Ennio Falsoni, che sfociava in una protesta (a nostro nome e come rappresentante della delegazione italiana) ma immediatamente contestata e con piena ragione, dal D.T.N. serbo, in virtù della carica che Falsoni ricopre: “Presidente Mondiale Wako”. Se la cosa da un lato mi ha fatto estremamente piacere per averlo potuto così sentire finalmente “vincino”, da un altro lato mi ha fatto altrettanto dispiacere, vederlo contestato da un semplice direttore tecnico… anche se a sua volta però, prontamente zittito da un autorevole Roberto Fragale.
Che stava succedendo agli arbitri? Il nostro arbitro internazionale Roberto Fragale, con funzione di chief referee, ha fatto tutto ciò che era in suo potere (a volte persino esponendosi personalmente anche oltre) per cercare di arginare i danni provocati da queste situazioni, ma forse “troppo solo” e credo anche ed oltretutto, con le mani legate dal ruolo che ricopre, anche se dobbiamo tutti ringraziarlo sicuramente, per esserci stato sempre vicino e forse in alcuni casi essere riuscito persino a prevenire e scongiurare eventuali altri fatti ancora, che stavano forse per delinearsi all’orizzonte. Mi auguro che chi di dovere “veda e provveda” a tutti i problemi, purtroppo messi in evidenza da questo mondiale e che sinceramente non avevo mai avuto la sventura di registrare fino adesso, negli altri passati campionati WAKO. Al di là di tutto questo, un grosso e doveroso mio ringraziamento personale và sicuramente ai ragazzi che hanno dato il massimo, a prescindere dal risultato e dalla loro esperienza. La squadra è giovane e sicuramente questa grande esperienza avuta, la farà crescere molto.
Una menzione speciale la merita sicuramente Gaetano Verziere che con una costola fratturata all’inizio del secondo round, è giunto sino alla fine della terza ripresa, tentando di conquistare la finalissima con tutte le sue forze e stoica volontà! Cadendomi poi tra le braccia, solo una volta entrato negli spogliatoi e subito trasportato in ospedale. Ringrazio quindi il Presidente Ennio Falsoni per aver predisposto il suo ritorno in aereo, come da me richiestogli, per alleviargli le fatiche e l’ulteriore doloroso disagio del ritorno in pullman.
Un risultato finale, che comunque ci ha portato a ben 5 Medaglie di Bronzo, che si vanno a sommare alle altre 2 e all’oro degli europei di Skopie della scorsa stagione e che credo siano frutto di una buona programmazione e selezione.
GRAZIE RAGAZZI…. SIAMO ORGOGLIOSI DI TUTTI VOI! Quindi li ringrazio personalmente ricordandoli uno per uno, a partire dal Capitano della squadra:
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