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GLI INCONTRI DI LOW KICKDi: Roberto FragaleSe non ho potuto parlarvi con perfetta cognizione di causa di tutti gli incontri del K-1, perché non tutti si sono disputati sul ring in cui esercitavo la delicatissima e particolarmente impegnativa funzione di chief referee… a maggior ragione non posso certo farlo per quelli della Low Kick, che si sono disputati tutti sugli altri due ring e che ho potuto seguire soltanto con la coda dell’occhio, durante le brevi pause tra un incontro e l’altro sul mio ring. Mi scusino perciò gli atleti ed i tecnici della Low Kick, se la recensione dei loro incontri potrà sembrare meno attenta precisa di quella che ho fatto per il K-1, ma non è certo per una mia mancanza di interesse o vicinanza emotiva nei loro confronti… anche se sono sicuro non ci sia certo bisogno di ricordarlo ai suoi D.T Massimo Rizzoli e Riccardo Bergamini ed anche a chi a proprie spese, è prontamente giunto per dagli una significativa mano, il D.T. degli juniores Giorgio Perreca.
Sembra però che riguardo ai problemi arbitrali riscontrativi e di cui anche il Presidente Falsoni ne fa menzione sul suo articolo… su questi altri due ring siano successe cose gravi, a detta di chi ha potuto seguire meglio di me gli andamenti del torneo su queste altre due aree si gara. Non sono state poche infatti, le volte che in seguito a questi fatti, i tecnici italiani mi hanno chiesto un aiuto personale per tentare di modificare preventivamente l’ordine dei giudici preposti ai loro combattimenti, intervenendo attraverso pronte e personali richieste al mio collega russo e chief referee del ring n° 3. Talvolta mi hanno chiesto persino di intervenire per spiegare sul posto ai segnalarci di quel ring, quali dovevano essere i giusti requisiti per segnare un calcio come valido, dato che registravano incomprensioni. Diciamo che con il cuore ero sicuramente anche con loro… ma che con la mente dovevo essere sempre ben presente e pronto sul ring n°2 per evitare che la cosa degenerasse anche sul mio. Sapevo dai tecnici, che gli atleti erano tutti ben preparati e così infatti mi era parso nelle prime battute di ognuno…
Marco de Paolis nei 63,5kg al suo secondo esordio in un campionato del genere ha veramente ben impressionato, battendo uno dopo l’altro due fortissimi atleti dell’ est, ma poi nei quarti di finale pare sia stato penalizzato oltremodo dai giudici,
non permettendogli neanche di arrivare al bronzo, ma non per questo togliendogli tutta la nostra stima e gratitudine per il suo eroico e formidabile comportamento sul ring, da vero guerriero. Rita De Angelis nei 52kg è un’atleta esperta e ci aspettavamo grandi cose… è così è stato all’inizio, arrivando immediatamente ai quarti di finale.
Ma anche qua mi dicono che un giudizio assurdo gli abbia impedito di disputare una meritata semifinale. Nessuna medaglia per noi quindi, ma tanta solidarietà per la sua amarezza. Andrea Andrenacci nei 71kg, ha mostrato buonissime potenzialità che gli hanno permesso di liberarsi agevolmente del primo fortissimo azero capitatogli come avversario, ma veniva fermato dall’atleta di casa serbo,
con proteste dei nostri coaches per il verdetto da loro giudicato pazzesco ed una condotta arbitrale definita vergognosa, e favorevole all’avversario.
Nessuna medaglia per noi e tanta stima solidarietà per lui. Barbara Plazzoli, non ha certo bisogno di presentazioni… era sicuramente la donna da battere nei -60 kg. arriva infatti diretta come un treno alle semifinali sbragliando chiunque gli capitasse come avversaria…
ma incontrando la Kazaca Valerija Kurluk (che poi ha puntualmente vinto in finale) è stata data perdente per 2 a 1. Questo pare sia stato il più scandaloso ed i nostri ragazzi, ho visto che hanno tentato persino l’occupazione del ring per protesta.. ma non c’è stato niente da fare. Porta comunque una medaglia di bronzo che avrebbe benissimo potuto valere un oro. Mimma Mandolini, 65kg, campionessa mondiale ad Agadir e testa di serie uscente, era in ottima forma (mai vista così determinata ed estremamente efficace) arriva infatti spedita alle semifinali, dove con una condotta di gara superba sbaraglia letteralmente l’avversaria bielorussa
e perde poi in finale con la polacca Kamila Balanda. (mi dicono nonostante le abbia inferto ben due atterramenti e conteggi, vincendo nettamente le ultime due riprese).
La sua prova ci frutta però una medaglia d’argento che avrebbe potuto valere sicuramente un oro. Brava anche Eleonora Leporini, che nonostante all’esordio in questi difficili e duri tornei WAKO, arriva alle semifinali e ci frutta un'altra medaglia di bronzo…
il prossimo anno sarà un altro bel pezzo da 90 al nostro arco. Complimenti Eleonora! Il “piccolo drago” Ivan Sciolla, (nei -51kg. e con ben 12 atleti in categoria) è stato veramente GRANDISSIMO ed ha sbalordito persino chi lo conosceva da tempo.
Ha sbaragliato tutti i suoi fortissimi avversari senza nessun problema apparente, prima il russo Angel Evertov, poi il bielorusso Maxim Tulai, ancora vincente e dritto come un treno alla finale, sbaragliando il temibile kirgistano Utkin Hudoyanov, che era la testa di serie numero uno del torneo!
In finale ha incontrato l’azerbaijano Zaur Mammadov. Ivan disputava con questo il suo 4° incontro in tre giorni… e forse non ha potuto rendere al massimo delle sue potenzialità contro un avversario con un incontro in meno. Ha comunque perso di strettissima misura e per 2 giudizi a uno! Finale che porta all’Italia la seconda medaglia d’argento! Bravo Ivan, siamo orgogliosi di te!
Non meno orgogliosi siamo di tutti gli altri componenti che, sebbene non abbiano portato medaglie, hanno fatto tutto quanto era possibile fare per darci un maggior bottino finale, battendosi tutti come veri guerrieri e manifestando voglia di vincere sino all’ultimo momento di combattimento! Andrea Colantoni, Stefano Paone, Luciano Nubile, Umberto Lucci e Manuela Margotti. GRAZIE A TUTTI RAGAZZI! |