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GLI INCONTRI DI LIGHT CONTACTDi: Roberto FragaleSe mi sono scusato con la Redazione, con i tecnici, gli atleti della Low Kick e con i tanti appassionati lettori de “ilguerriero.it” per non aver potuto seguire i loro incontri come ho fatto in quelli del K-1.. per quanto riguarda i nostri ragazzi e tecnici del Light Contact dovrei sicuramente cospargermi il capo di cenere… per non dire che forse dovrei inginocchiarmi sui ceci! Ma voglio ricordare a tutti (e soprattutto alla Redazione) che prima di tutto, io ero a questi mondiali per lavorare nel comparto arbitrale del contatto pieno e nello specifico in quello del K-1… tempo e situazioni permettendo poi, anche per tutto il resto.. e non certo il contrario!
Infatti le aree dei tatami su cui si svolgevano gli incontri di light contact erano le più distanti dal mio ring e neanche volendo sbirciare di tanto in tanto, sarei riuscito a comprendere quello che vi stava avvenendo. Il viaggio di andata in aereo fino a Belgrado l’ho fatto assieme a Federico Milani, uno degli storici ideatori del Light Contact nella WAKO e D.T.N. fikb di questa disciplina. Mi diceva che anche quest’anno lui e Silvano Cosentino avevano fatto un ottimo lavoro come sempre, ma che per motivi di lavoro Silvano non poteva essere presente a questi mondiali. Silvano Cosentino infatti è anche uno dei preparatori della squadra nazionale di pallavolo ed era impegnato ai loro Campionati Mondiali che si svolgevano negli stessi giorni in altra località. (ma non è l’unico nostro atleta o preparatore federale, impegnato professionalmente anche in altri sport ben più blasonati… Andrea Primitivi per esempio è nel team di preparatori del Milan e tanti ancora in altre squadre più o meno importanti e blasonate) Federico mi parlava quindi della difficoltà oggettiva che avrebbe sicuramente avuto, nel dover preparare e seguire la numerosa squadra dei ragazzi che componevano quella del light contact.
Confidava però sull’esperienza e volontà degli esperti anziani, soprattutto sul sicuro aiuto di Andrea Primitivi. La squadra italiana del Light Contact è ben rodata ed efficiente e solitamente si colloca sempre ai primi 5 posti al mondo. Così è stato infatti e grazie anche al volenteroso apporto di Riccardo Wagner (insegnante di Valeria Calabrese ed intervenuto a sue spese) i ragazzi hanno potuto avere così, tutte le attenzioni dovute e necessarie… ma purtroppo non le mie. Pensate che essendo in camera con l’atleta di light contact Elio Pinto… ho dedotto che era stato evidentemente eliminato dal torneo… solo quando rientrando una sera come sempre all’una di notte… mi sono accorto che non stava dormendo nel suo letto ed ho quindi solo immaginato quello che doveva essere accaduto!
Se sui ring, a quanto pare e scrive Ennio Falsoni nel suo articolo, sono successe cose poco piacevoli dal punto di vista arbitrale… mi dicono che sui tatami del Light Contact… la cosa sia proprio sfuggita totalmente al controllo dei propri chief referee. Dico a quanto pare… perché io personalmente non ho potuto vedere e constatare niente, ma tutta la nazionale di Light Conatct (tecnici compresi) si è lamentata di ogni giudizio arbitrale. Alla fine soltanto la siciliana Valeria Calabrese ha potuto rimpinguare il bottino finale generale (non certo magro con due argenti ed 8 bronzi che ci collocano tra le prime 10 nazioni nella classifica generale per nazioni… ma che poteva sicuramente essere ben più “pinguo”).
Mi spiace non avere neanche una foto dei nostri ragazzi, ma io e come già detto, non mi sono potuto muovere dal ring n°2 per evitare maggiori problemi e in Redazione mi dicono che nessuno di loro ci ha inviato alcuna foto. HO POTUTO PERO’ NOTARE CHE TUTTI I RAGAZZI DEL LIGHT CONTACT HANNO TIFATO, OGNI VOLTA CHE I RAGAZZI COMBATTEVANO SUL RING, MOSTRANDO COSI’ LO SPIRITO DI SQUADRA CHE D’ORA IN AVNTI DOVREBBE CONTRADDISTINGUERCI. (anche se devo dire che non ho potuto notare il contrario!) |