APPENA TORNATO DALL’AUSTRALIA, DOVE HA SVOLTO ANCHE LE
MANZIONI DI NOSTRO CORRISPONDENTE ESTERO PER DUE ANNI, INTERVISTIAMO MARCO
MASTROROCCO PER CONOSCERE MEGLIO LA REALTA’ DI QUEL LONTANO PAESE. PURTROPPO E’
NUOVAMENTE IN PARTENZA PER L’INGHILTERRA, MA CI PROMETTE CHE NON MANCHERA’ DI
DARCI ANCORA SUE NOTIZIE.
Intervista a MARCO MASTROROCCO
Di: Franco Piccirilli
Franco
Piccirilli: Ciao Marco, dopo un lungo giro in Australia…finalmente a casa eh?
Quanto tempo è che manchi dall’ Italia?
Marco Mastrorocco: Eh si… all’inizio pensavo di
restare qualche mese a Sidney, ma poi per poter lavorare avevo bisogno di
prendere alcune qualifiche professionali del posto e mi sono dovuto spostare a
Brisbane. Qui ho cominciato a lavorare con un ingaggio come insegnante di Muay
Thai in un club di Mr. Jan Jacobs (già Campione del Mondo di Kick e Thai). Ho
pensato quindi di allungare ad un anno… Ma poi, con le ulteriori qualifiche
acquisite, ho trovato lavoro con un altro ingaggio ancora migliore de
precedente, nel fitness a Cairns e mi sono dovuto spostare di nuovo, fermandomi
quindi ancora qualche tempo… In tutto sono stato fuori dall’Italia per circa 2
anni consecutivi e devo dire che mi è mancata moltissimo! Non vedevo l’ora di
poter riabbracciare i miei cari e discutere degli ultimi avvenimenti con gli
amici di sempre, anche se tramite ilguerriero.it mi sono tenuto costantemente
informato sull’evolversi della situazione in Italia.
Franco Piccirilli: Se è per questo, tu hai contribuito molto
persino al nostro sviluppo, visto che nel frattempo hai lavorato anche come
nostro corrispondente estero in Australia e ci hai inviato molti ed interessanti
articoli dall’altro capo del mondo, che devo dire… hanno riscosso grande
successo di interesse e di critiche.
VEDI:
Oltretutto hai anche preso parte attiva alla migliore
comprensione circa alcune polemiche sorte qua in Italia durante la tua assenza:
VEDI:
Ma… una domanda che sicuramente i nostri lettori vorrebbero
farti è: perché hai fatto questa esperienza in Australia?
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Marco Mastrorocco: Prima di tutto perché volevo fare
una esperienza lavorativa all’estero ed imparare correntemente l’inglese che,
credo sia oggigiorno il prerequisito fondamentale per ogni altro genere di
sviluppo personale, in un mondo e società sempre più globalizzata. Poi perché ho
avuto opportunità di misurarmi con situazioni lavorative in ambienti e palestre
australiane di sport da combattimento e fitness… Ma è stata anche e soprattutto
una sfida con me stesso, per tentare di ricreare un mio posto all’interno di un’
altra e diversa società, con le conoscenze che avevo acquisito qua. Devo dire
però che ho ricevuto un grande aiuto dal mio Maestro Roberto Fragale, che si era
già recato anni addietro in quei posti e proprio a Brisbane, la prima città dove
ho cominciato a lavorare (VEDI:
L'Australia). Tramite lui poi, ho ricevuto un aiuto ben più tangibile ed
efficace dalla FIKB, che ringrazio molto ed a cui devo gran parte del successo.
In particolare alla lettera di presentazione fattami dal Presidente WAKO Ennio
Falsoni, che tutti conoscono molto bene anche qua e che devo dire, mi ha aperto
molte porte ed ottime opportunità.
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Franco Piccirilli: Conosciamo già le tue qualità di atleta,
in quanto sei stato al vertice delle classifiche nazionali di Muay Thai e Thai/Kick
in Italia ed hai fatto parte della nazionale azzurra a Budva, dove hai
conquistato con onore un bel 3° posto…
VEDI:
Ma dal punto di vista della preparazione teorico-tecnica che
deve possedere un insegnante, come ti sei trovato in Australia, con le
conoscenze che avevi finora acquisito?
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Marco Mastrorocco: Direi… bene! Dopo un mese e mezzo
avevo già un corso in una palestra di sport da combattimento, offertomi da Jan
Jacobs (3 volte campione del mondo ISKA E WKA) che ben conosceva la valenza
della WAKO. Ma devo dire che in FIKB, il livello di preparazione teorico
richiesto per l’ottenimento delle varie qualifiche di insegnanti, non ha niente
a che invidiare con quelle del mondo australiano… anzi! Poi, devo dire anche che
provengo da una scuola che potremmo sicuramente definire come… “tenere banco”…
nella divulgazione ed importanza di queste conoscenze, come gli articoli su
ilguerriero.it dimostrano ormai da tempo (VEDI:
Preparazione atletica ) Questo quindi, mi ha dato le basi per lo studio e
facilitato enormemente l’apprendimento di tutte le varie e diverse loro
metodologie di allenamento ed insegnamento. Dal punto di vista tecnico pratico
invece, vi dirò una cosa che forse vi farà riflettere… Io ammetto di non essere
mai stato un grande specialista nel “clinch” della Muay Thai, ma stranamente è
stata proprio la mia conoscenza di questa peculiarità del combattimento, che ha
fatto maggiore scalpore presso di loro. L’ho reputato abbastanza strano, visto
che da li è molto più facile recarsi in Thailandia che non dall’Italia, ma il
fatto che il pubblico non ami particolarmente il clinch, evidentemente ha fatto
calare in loro l’interesse ad importare queste peculiarità tecniche. Come
metodologia-didattica di insegnamento vera e propria, io credo che noi siamo
avanti in molti casi, visto che hanno ed utilizzano solitamente metodi diciamo
abbastanza…“crudi”, anche se estremamente efficaci… ma che impongono una
selezione iniziale fortissima. Ma ho anche notato che anche altri dall’Europa,
stanno iniziando a portare la propria esperienza in Australia.
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Franco Piccirilli: I titoli acquisiti in Italia ti sono
stati riconosciuti? Ti hanno abilitato ad insegnare in quel Paese? Come
funzionano “le cose” in Australia?
Marco Mastrorocco: Per poter lavorare come trainer di
qualsiasi disciplina sportiva, in una qualunque palestra australiana, è
necessario conseguire prima di tutto una abilitazione come “GYM INSTRUCTOR”
almeno di 3° livello, conferito dalla “fitness Australia” unico ente
riconosciuto dal governo australiano, valido per tutti i paesi del Commonwealt e
non solo.
Franco Piccirilli: Quindi non hai potuto cominciare a
lavorare prima di aver conseguito questa abilitazione?
Marco Mastrorocco: Così avrebbe potuto essere… ma
grazie alla presentazione di Ennio Falsoni mi hanno assunto immediatamente
(sotto la responsabilità e tutela di Jan Jacobs) mentre ancora frequentavo il
corso per conseguire questa abilitazione.
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Franco Piccirilli: Con il conseguimento delle nuove
qualifiche australiane… cosa hai imparato di nuovo?
Marco Mastrorocco: Per quanto riguarda la conoscenza
delle metodologie, niente di particolarmente nuovo o molto diverso da quello che
già conoscevo, praticamente solo le specifiche terminologie in inglese. Per
quanto riguarda invece le metodologie sulle complementarità del lavoro pesistico
e fitness o attività aerobiche in genere… non cose particolarmente nuove o
totalmente sconosciute, ma diciamo che ho ricevuto molti interessanti “imput”
per alcune mie personali e nuove ricerche di approfondimento su questi
argomenti. Durante i corsi per il conseguimento delle qualifiche, ogni mese
dovevamo preparare tabelle di allenamento per situazioni specifiche e generali
es. stilare un programma di allenamento per un giocatore di rugby ad un atleta
nell’inizio di stagione, o ad un ragazzo per diverse discipline di atletica o
per ogni altro particolare evento sportivo che di volta in volta ci
sottoponevano all’attenzione.
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Franco Piccirilli: Hai fatto solo questo corso di GYM
INSTRUCTOR?
Marco Mastrorocco: Ho frequentato ed ottenuto la
qualifica in 2 diversi corsi di formazione professionale. Il primo è stato per
l’ottenimento del certificato di 3° livello come Gym Instructor (i primi due
livelli me li avevano abbonati, ma questi riguardavano soltanto l’accoglienza
nel centro sportivo ed il primo screening, visita iniziale, controllo pressione
ecc.) e ottenuto questo poi, mi sono potuto iscrivere al corso di 4° livello,
per poter svolgere “legalmente” le mansioni di “Personal Trainer”. Questo è
molto più specifico, perché illustra varie tipologie di allenamenti diversi, per
altrettante tipologie di persone, con diversi bisogni, per varie richieste ecc.
Ma anche tecniche e metodi di ginnastica compensativa, rieducativa, posturale e
tanto, tanto, tanto… marketing! Visto che ogni “Personal Trainer” è imprenditore
di se stesso, gli insegnano quindi a promuoversi professionalmente… devo dire
che poi è stata proprio questa occupazione di “Personal Trainer” che mi ha
permesso di mantenermi con la mia ragazza in maniera degna… ma è stata molto
dura!
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Franco Piccirilli: Immagino… ma credo che tirando le somme
finali, sicuramente converrai che l’esperienza australiana ti abbia arricchito
tantissimo.
Marco Mastrorocco: Certo! Credo proprio mi abbia dato
tanta sicurezza in più. Questo, soprattutto per il fatto che… dopo aver vissuto,
formandomi in una piccola realtà e misuratomi poi con un mondo ben maggiore e
vasto... sono stato capace di vivere, inserirmi e mantenermi autonomamente con
il mio lavoro di trainer, in tre diverse e fantastiche realtà: SIDNEY - BRISBANE
e CAIRNS. Alcune ben più grandi e tutte ben più difficili di Pisa (città
adottiva) o Taranto (città natale). Riuscire ogni volta a trovare e ricavarmi un
posto nella nuova società in cui mi inserivo di volta in volta, mi ha dato molta
sicurezza nelle mie capacità personali. Questo dal punto di vista umano.. ma
anche e soprattutto, dal punto di vista professionale.
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Franco Piccirilli: In quali di queste città ti è piaciuto di
più lavorare?
Marco Mastrorocco: Tutte le esperienze fatte mi sono
piaciute, perchè mi hanno arricchito e preparato alle seguenti… Ma se dovessi
sceglierne una… direi che l’esperienza lavorativa fatta a Brisbane è stata la
più positiva. Questo perché lavoravo con istruttori di alto livello e tutti ex
atleti ad alto livello in varie discipline: boxe, pride, rugby ecc. Questa cosa
e confronto, è stata molto stimolante per me. Il fatto di essere riuscito ad
esser loro ben accetto ed anche persino apprezzato, mi ha dato molta
soddisfazione e soprattutto sicurezza. Nella palestra di Cairns invece, è stato
molto più facile perché erano solo dei trainer qualificati si, ma senza
esperienza personale agonistica sul campo. Alla fine ero diventato io il loro
punto di riferimento come loro coordinatore nel centro sportivo. In questo
senso, devo dire che mi ha aiutato molto la formazione ricevuta presso la Scuola
Arti Marziali Fragale, riguardo le nozioni teoriche sulla psicodinamica dei
gruppi, i continui riscontri e soprattutto le continue lezioni pratiche di
Roberto, attraverso le relazioni con le persone ecc.
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Franco Piccirilli: Cosa ci dici del livello della kick
boxing in Australia?
Marco Mastrorocco: L’Australia è un territorio molto
grande, più vasto dell’intera Europa e non possiamo parlarne come un unico
Paese, nel senso che comunemente intendiamo noi. Questo varia molto a seconda
della zona e le distanze tra le varie città sono enormi. A Sidney e sud
Australia in genere, c’è una mentalità che tiene conto in minima parte anche del
comparto dilettanti, forse perché ci sono tanti immigrati europei, ma salendo a
Brisbane e poi in tutta la “Gold Coast”, che è il vero fulcro della Kick Boxing
australiana e sport da combattimento in genere, dal punto di vista della
didattica dilettantistica, a mio avviso sono indietro come mentalità. Questo
perché vedono ed apprezzano solo il combattimento particolarmente duro. Con
queste prerogative e motivazioni pragmatiche quindi, non formano un bacino di
utenza dilettantistico da cui attingere con continuità atleti per il
professionismo. C’è quindi una selezione fortissima ed immediata. Devo dire
anche che mi è sembrato girassero tanti soldi in questi sport (per via degli
sponsor) e tutti vogliono quindi arrivare subito a guadagnare. Dobbiamo dire
anche che in questi posti, ho notato che i ragazzi iniziano a lavorare
prestissimo (a 20 anni, solitamente sono già indipendenti) e non hanno molto
tempo da dedicare allo sport agonistico dilettantistico. Quando c’è una grande
passione quindi, hanno bisogno di renderlo immediatamente remunerativo e la
strada del professionismo è quella che sembra la più immediata… anche se la più
dura e pericolosa. Bisogna dire che anche nei primissimi incontri, non si usano
neanche i caschetti… l’uso dei paratibie, anche in allenamento, ma soprattutto
in combattimento… è considerato quasi un disonore e addirittura dimostrazione di
palese codardia. Mi è parso sia quasi una popolazione definibile forse come “di
frontiera”… dei “conquistatori” e quindi particolarmente inclini a mostrare il
proprio coraggio e grande spirito guerriero che non manca certo loro!
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Franco Piccirilli: Non mi sembrerebbe un gran male parlando
dei nostri sport da combattimento… ma questa visione a senso unico ed estrema
della cosa, ai fini del risultato… gli è utile?
Marco Mastrorocco: Devo dire che lo standard tecnico
dei professionisti è di buon livello, specialmente di boxe… sicuramente più che
in Italia, ma riguardo le strategie e tattiche, a mio modesto avviso (tolte
alcune sparute eccezioni) forse abbiamo tanto da insegnare. Spesso chiamano
anche atleti dall’Europa per combattere con i loro, ma di basso livello ho
notato… in modo forse da vincere quasi sicuramente ed avere credo, una sorta di
rivalsa sull’Europa. Questo… anche vedendo come sono oltremodo ben accolte dal
pubblico, quelle facili vittorie che ho visto avvenire, contro autentici “scazzabubboli”.
Ovviamente tutto questo non vale certo per i grandi loro Campioni, che tutti noi
conosciamo ed ammiriamo.
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JWP
J.Jacobs
Franco Piccirilli: Riguardo all’arbitraggio invece? Cosa ci
dici della situazione arbitrale in Australia?
Marco Mastrorocco: Questa è una “nota dolente” nel
settore australiano della Thai e Kick. Moltissimi non sono neanche paragonabili
a nostri arbitri regionali in Italia… almeno in FIKB. Ho notato che sono molto
improvvisati, sia nelle mansioni che nella conoscenza capillare dei regolamenti.
Molti di essi sono trascurati anche nel vestiario, alcuni sono ex atleti e
quindi insigniti e rispettati proprio e solo per questo, ma non certo per le
mansioni svolte e professionalità mostrate. In tutto questo tempo ne ho
conosciuto solo uno che avrebbe potuto essere passabile per i nostri standard,
diciamo che 9 su 10 sono abbastanza scarsi! Ma non è certo colpa loro se nessuno
gli fa la formazione. Ho assistito a riunioni professionistiche dove uno era
venuto per combattere di kick e l’altro di Muay Thai, mi sono trovato ad
assistere a discussioni sul ring, per definire i regolamenti poco prima di
iniziare un match! Ho assistito a riunioni e briefing arbitrali dove si
discuteva quale fosse il regolamento… di cui nessuno aveva una copia ufficiale
stampata. Ma diciamo anche che come studente della Scuola Arti Marziali Fragale,
io sono anche “abituato male”… provenendo da una delle scuole di arbitraggio
ritenuta da molti come sicuramente una delle migliori in assoluto. Ho ottenuto
infatti il brevetto di arbitro internazionale e così ero anche stato presentato
da Ennio Falsoni, quindi mi sono fatto avanti per arbitrare, durante una grande
serata professionistica. Già solo con quella unica esperienza mi sono guadagnato
subito il rispetto degli organizzatori ed in particolare degli atleti e dei
coaches, complimenti e pieno successo di un semplice arbitro, oltretutto
principiante in Italia… la cosa credo sia oltremodo significativa!
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Franco Piccirilli: Che cosa ci dici dal punto di vista delle
Federazioni?
Marco Mastrorocco: Di questo ne ho parlato molto in
articoli precedenti e che avete anche pubblicato, ma diciamo che grandi circuiti
dilettantistici non esistono e le federazioni sono soltanto professionistiche,
ma le loro attività sono molto relegate al solo evento. E’ molto conosciuta ed
apprezzata la WMC e adesso sta arrivando anche la WBC che credo abbia stipulato
contratti con Corbett e Jhon Waine Parr, poi si parla molto e si combatte per
il k-1 max ed il k-1 classico. Ma dobbiamo dire anche che per i loro atleti è
più facile accedere a questi tornei, perché non hanno tutta la concorrenza che
abbiamo noi in Europa. Un atleta come il nostro Daniele Petroni per esempio, non
avrebbe alcuna difficoltà ad accedere al circuito del K-1 qua in Australia.
Franco Piccirilli: E adesso che sei finalmente tornato in
Italia, quali sono i tuoi progetti futuri?
Marco Mastrorocco: Ho intenzione di continuare ancora
il mio periodo di apprendimento e formazione professionale andando in
Inghilterra e mi avvicino così all’ Europa per motivi familiari, ma vorrei
continuare ad affinare l’esperienza lavorativa nello sport specifico, in altri
Paesi.
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Franco Piccirilli: Ti perderemo di nuovo quindi, ma
sicuramente ogni tanto potrai tornare più facilmente a trovarci. In che città
hai pensato di andare… hai già qualcosa di sicuro?
Marco Mastrorocco: Quando ancora ero in Australia, ho
interpellato una agenzia inglese che ha contatti in ogni dove e mi ha
prospettato diverse opzioni… andrò forse a Edimburgo (Scozia) o Londra. Ma
ancora non ho niente di sicuro o definito. Parto adesso per una prima visita sul
posto e prendere i primi contatti di persona con i centri sportivi in cui dovrei
andare a lavorare.
Franco Piccirilli: Hai già tue conoscenze in questo Paese?
Marco Mastrorocco: No… niente di particolare, solo
alcune semplici conoscenze fatte nella WAKO, qualche altra fatta durante il
periodo in Australia, sia del mondo del fitness che degli sport da
combattimento, ma confido molto anche e soprattutto nell’aiuto del Presidente
WAKO e nelle lettere di presentazione, gentilmente scrittemi da Ennio Falsoni… e
che ho scoperto… generano sempre un certo effetto!
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Franco Piccirilli: Conti di fare esperienze anche la, nel
comparto arbitrale?
Marco Mastrorocco: Si, conto e spero di fare
esperienze di arbitraggio anche in Inghilterra o dovunque andrò.
Franco Piccirilli: Tutto questo che hai fatto, stai facendo
e che hai intenzione di fare è molto bello, stimolante ed eccitante… ma quali
sono gli obbiettivi “solidi” che intendi raggiungere con queste tue esperienze?
Non credi che ad un certo punto ti dovrai fermare da qualche parte?
Marco Mastrorocco: Cerco un posto che mi consenta di
stabilizzare la mia situazione professionale nel fitness e negli sport da
combattimento in maniera salda e che possa darmi una certa sicurezza. Questo,
credo sia impossibile in Italia, a meno che tu non abbia un tuo centro sportivo
privato e personale.
Franco Piccirilli: Che mi dici riguardo ad eventuali tuoi
prossimi combattimenti?
Marco Mastrorocco: Niente… come tengo a precisare che
mi hanno sempre insegnato… nessuna stupida bugia! Ho smesso di combattere ormai,
perché ritengo che il professionismo nei nostri sport, è bello ma purtroppo non
ti consente di vivere mantenendotici. Non esiste ancora nella kick boxing,
eccetto pochi grandi (p.es. Jhon Waine Parr combatte una volta al mese e con
borse sui 18.000 euro circa) ma soprattutto perché dopo 2 anni di stop, non ho
più l’età per riprendere e devo pensare piuttosto a lavorare. Come mi ha sempre
detto Roberto, ogni età ha le sue priorità ed è inutile voler a tutti i costi
continuare a combattere sino a 40 anni (a meno che non siamo dei veri fenomeni
come Massimo Rizzoli) o divenire per forza campione del mondo… se poi sei
costretto ad andare a ricercare l’ultima sigla nata e che possa dartene la
possibilità politica.. ma con quale valore personale? Dal mio Maestro poi, ho
imparato anche che, se non si combatte… è altrettanto stimolante e soddisfacente
insegnare agli altri quelli che sono i valori da noi appresi… trasmettere quindi
qualcosa della propria esperienza, agli altri.
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Franco Piccirilli: Che mi dici dei portali o siti
informativi australiani?
Marco Mastrorocco: Devo dire che ne ho visti di molto
belli, graficamente parlando… ma nessuno che faccia assolutamente un lavoro
minimamente simile o paragonabile al vostro! Ho mostrato il portale, le riviste
e le rubriche de ilguerriero.it a molti amici in Australia e tutti ne sono
rimasti impressionati dalla mole di lavoro e livello di approfondimento nelle
notizie. Magari avessero loro un sito simile… con tante rubriche sugli sport da
combattimento ed arti marziali… così completo e soprattutto aggiornato ed
esaustivo… Sono rimasti folgorati! Complimenti a tutti, avete sempre dei bei
servizi. Lo stesso Jhon Waine Parr per esempio, è rimasto molto colpito dalla
velocità e qualità del servizio resogli nell’intervista fattagli a casa sua e la
recensione degli incontri da me inviativi, quando ancora ero a Brisbane. Posso
solo dirvi che avete parecchi lettori anche in Australia! Non sono stati pochi
infatti, gli italiani che ho trovato e parlandone con i quali, mi hanno detto
che già lo conoscevano. Ah, potenza del web… con un semplice click su un
qualsiasi motore di ricerca, digitando un argomento da voi trattato… uscite
sempre in prima pagina! Ed una volta scopertivi.. è difficile non tornare a
trovarvi se si ha passione per questi sport… specialmente se continuate con
questo trend da due articoli al giorno!
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Franco Piccirilli: Ah ah ah, segreti dei nostri webmaster!
Grazie per il tempo dedicatoci e… naturalmente contiamo sul fatto tu possa
divenire adesso il nostro corrispondente estero per l’Inghilterra.. o la Scozia.
Marco Mastrorocco: Certo, non dubitate… lasciatemi
solo il tempo di ambientarmi e divenire appena appena autosufficiente al mio
mantenimento… e poi sicuramente ci risentiremo spesso. Voi intanto… continuate
cosi!
UN SALUTO A QUANTI MI CONOSCONO ED A TUTTI I LETTORI DE
ILGUERRIERO.IT
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