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IL NOSTRO COLLABORATORE REDAZIONALE ROBERTO FRAGALE, CI INFORMA SUL MONDIALE WAKOpro TENUTOSI A BANJA LUKA TRA DUE AUTENTICI TITANI: IVAN STRUGAR E DRAZENKO NINIC. PER L’IMPORTANZA DELL’EVENTO E PARTICOLARITA’ DEI LUOGHI, L’ORGANIZZAZIONE E LA SICUREZZA SONO STATI CURATI NEI MINIMI PARTICOLARI. ECCOVI TUTTI I RISVOLTI INEDITI DI QUESTA SUA INTERESSANTE AVVENTURA.MISSIONE A BANJA LUKAIVAN STRUGAR V/s NINIC DRAZENKODi: Roberto FragaleHo sempre sperato e sognato, come credo tutti i personaggi della kick boxing nostrana e per tutti i praticanti e dirigenti di ogni livello, un interessamento massimo da parte di tutti e addirittura al pari degli sport più seguiti in assoluto… con trasferte comode e gratificanti, grandi ed importanti sponsor, lussuosi hotel, caratteristici ristoranti, viaggi aerei improvvisi, limousine ad attenderci in aeroporto e con body guard addetti alla nostra sicurezza… Anche se mai, avevo immaginato le conseguenti controindicazioni e problematiche legate ad un enorme interesse, da noi tutti sempre auspicato per le nostre discipline. Eppure prima o poi penso proprio che questo dovrà avvenire. Nei parecchi viaggi ed esperienze attorno al Mondo, che fortunatamente il mio lavoro federale ultimamente mi riserva, ho avuto modo di tastare personalmente “con mano” tante delle differenti situazioni in cui queste nostre discipline versano, dalle più disastrose ed approssimative a quelle per noi particolarmente gratificanti. Un buon trattamento l’ho sempre ricevuto in genere nei Paesi dell’ex Jugoslavia ed in particolar modo in Serbia, dove la kick boxing è molto apprezzata e seguita anche dai mass media e quindi dalla grande massa dei giovani. È un Paese questo, in cui Mr. Pelevic (presidente della Yugo-Kick e vicepresidente WAKO) ha gestito in modo esemplare la sua diffusione, non avendo mai avuto una stupida e distruttiva concorrenza a remargli contro, ma trovandosi sempre e fortunatamente, con tutte le forze “kickboxistiche” del Paese unite e potendo contare fin quasi dall’inizio (dalla fine della guerra nei Balcani, una decina di anni fa) sull’appoggio degli organismi sportivi governativi. Proprio per questo motivo (anche se non solo) mi reco sempre volentieri in questi posti, sapendo in anticipo di ricevere trattamenti e trovare consuetudini veramente professionali e gratificanti, per chi ha dedicato ormai gran parte della propria energia e vita a questi nostri sport. Ultimamente sono tornato in Serbia per un importante appuntamento sportivo in cui, dovendo fungere da giudice neutro, ho potuto vivere un’avventura che ha quasi dell’incredibile e che mostra eloquentemente quanto la WAKO sia veramente “grande” ed anche quanto potenzialmente i nostri sport potrebbero riservarci anche da noi. Ma forse… solo se taluni personaggi la smettessero di credere stupidamente che, curare i propri personali orticelli ed interessi, significhi anche tentare di screditare stupidamente gli altri, piuttosto che “lavorare” o pensare invece maggiormente ad una cooperazione globale ed avente come fine unico, solo lo sviluppo generale dello sport ed in definitiva quindi, di tutto l’intero nostro movimento. Curare unicamente l’interesse globale dell’intero movimento… ritengo infatti sia la cosa migliore e più costruttiva di questo particolare momento, per investire sul nostro futuro e riuscire a ricevere in ultimo, un gradito ritorno in tutti gli interessi di ogni singolo personaggio impegnatovi. Ritengo personalmente che, solo con la mutua concertazione dell’impegno di tutti, potremmo ben presto arrivare anche in Italia forse, a situazioni di estremo interesse del pubblico e mass media, giungendo ad avere organizzazioni come questa che ho appena vissuto e che dovrebbe gratificarci tutti. Proprio per questo, oltre che a darvi notizia dell’evento in se stesso, vorrei raccontarvi tutta l’avventurosa vicenda capitatami… Ma fin dal principio e nei minimi particolari! MISSIONE A BANJA LUKA
Il Presidente della WAKO Ennio Falsoni, me ne aveva parlato già in Italia, ancora prima di partire per i mondiali WMF a Bangkok… Poco dopo il mio ritorno del 5 aprile dai giringiro per Pattaya, avrei dovuto andare a Banja Luka. Qua, il 7 aprile avrebbe dovuto svolgersi un importantissimo incontro di Low Kick, in cui “il grande” Ivan Strugar doveva difendere il suo titolo di Campione del Mondo WAKOpro, contro lo sfidante del posto ed il delegato federale della WAKO: Srdan Bugarcic; aveva richiesto la mia personale partecipazione. Data l’importanza e delicatezza della posta in gioco infatti, gli organizzatori avevano richiesto espressamente la mia presenza nella serata, come giudice neutro. Anche il Presidente Ennio Falsoni era stato invitato per questo a presenziare all’evento, ma essendo previsto per quei giorni un suo ben più importate impegno “coreano” a Seoul, non poteva presenziare ed avrei perciò, dovuto fare anche le sue veci. Naturalmente accetto come sempre e con lusinghiera gioia (soprattutto quando mi propongono una località del Mondo, non ancora visitata). Gli chiedo soltanto dove questa Banja Luka si trovi, ricevendone come risposta sommaria: “nella ex Jugoslavia”. Il nome di Banja Luka non mi suonava nuovo ed avrei sicuramente voluto saperne di più… ma essendo ormai completamente preso nella preparazione della mia trasferta thailandese, mi ripropongo di approfondire in seguito. A Bangkok poi il Presidente, appena di ritorno dal suo viaggio a Ko-Samui (dove aveva incontrato Mr. Stephan Fox –segretario generale dell’IFMA- in vista della loro partecipazione al congresso del GAIFS di Seul –del 6 aprile- dove si sarebbe discusso e votato l’auspicato suo riconoscimento sia della WAKO che dell’IFMA) e poco prima di ripartire per il Kazakhstan, mi raccomanda appena rientrato in Italia, di contattare immediatamente la Segreteria federale, dicendomi che non c’erano molti voli di collegamento e che i tempi di partenza dal mio rientro potevano essere strettissimi. Il 5 pomeriggio infatti, appena tornato dalla Thailandia ed ancora in auto (purtroppo ero anche incappato nello sciopero dei treni…) in viaggio di trasferimento dall’aeroporto milanese a Pisa, mi comunicano che la mia partenza dall’aeroporto pisano è prevista per la mattina seguente alle ore 07,35 per Milano (avrei dovuto chiedere di un biglietto elettronico a mio nome al “ceck in” pisano) e da qui prendere “al volo” la coincidenza aerea per Zagabria. Avrei poi trovato qualcuno lì ad attendermi, che mi avrebbe portato a Banja Luka. (se avessi saputo prima… mi sarei organizzato per dormire a Milano!). Il tempo di passare una notte a casa e qualche ora con la mia famiglia nel disfare i bagagli thailandesi e preparare quelli jugoslavi… qualche ora di sonno, e poi sveglia di buon ora per raggiungere il Galileo Galilei. Purtroppo i tempi con la coincidenza da Milano per Zagabria sono strettissimi e vuoi per un leggero ritardo dell’aeromobile da Pisa, vuoi una inopportuna fila al controllo passaporti ed anche forse per un po’ di stanchezza accumulata… arrivo al “gate” di partenza milanese che il volo è ormai chiuso! Mi precipito all’apposito bancone aeroportuale e scopro oltretutto che il volo seguente (quello serale) è già pieno! Mi offrono un posto in lista di attesa… ma non posso proprio rischiare di non partire. L’unica soluzione possibile… volare a Francoforte e poi da qui, con una coincidenza aerea, raggiungere Zagabria. Non ho altra scelta e comunico alla Segreteria il mio nuovo “piano di volo”… affinchè avvertano a Zagabria la persona che avrebbe dovuto venire a prendermi in aeroporto, già nella mattinata. Questa volta fila tutto liscio (si fa per dire) e facendo di necessità, virtù… impiego l’intera giornata trascorsa in giro nei 3 aeroporti, scrivendo gli articoli thailandesi con il pc che ormai porto sempre con me. Arrivo infine a Zagabria ed esco dall’area ritiro bagagli. Nella sala arrivi noto una appariscente ragazza bionda che brandisce un cartello con il mio nome e cognome scritto in stampatello. Mi avvicino e mi presento nel mio inglese scolastico… mi risponde in un italiano altrettanto scolastico e mi dice che lei è la persona che si occuperà di me durante tutta la mia permanenza a Banja Luka. Slagiana mi da il benvenuto di circostanza e mi comunica che è dalla mattina che mi aspettano e che hanno saputo di tutte le mie peripezie aeree per riuscire infine a raggiungerli. Mi presenta un uomo che è con lei (una specie di marcantonio, vestito con un giaccone di pelle nera –“Goran”- che mi elargisce un silenzioso sorriso) e che alla mia presentazione, mi toglie di mano il bagaglio e mi chiede se i miei documenti personali sono con me o nella valigia… poi mi invita gentilmente, ma con fare deciso, a precederlo con la ragazza.
Appena fuori dall’aeroporto, la ragazza mi apre la portiera posteriore di una lussuosa Audi con vetri oscurati e sale davanti. L’uomo si mette alla guida e con fare sicuro parte immediatamente a tutta velocità…. Neanche mi fossi trovato in un film di 007! Fingendo di essere abituato a simili accoglienze, chiedo solo quanto dista Banja Luka da Zagabria. La ragazza mi risponde: <<”2 o 3 ore, a seconda del traffico o inconvenienti che potremmo trovare lungo la strada. L’auto è comodissima, io sono stanchissimo… non mi resta quindi che dormire. Mi svegliano dopo qualche tempo per chiedermi i documenti da presentare a quello che comprendo essere sicuramente un posto di frontiera. Stranamente le guardie non guardano neanche dentro l’auto completamente oscurata, e passiamo il posto di blocco in un attimo.
Torno a dormire e dopo un tempo imprecisato ci fermiamo presso una specie di paninoteca. La ragazza mi da il benvenuto a Banja Luka e scende a comperarmi qualcosa da mangiare e da consumare poi in hotel. Vedo passare un’auto con della neve sul tettuccio e penso che il Mondo è diventato veramente piccolo, visto che solo poche ore prima ero al caldo clima tropicale thailandese e adesso invece…! Ripartiamo subito e raggiungiamo il lussuoso hotel riservatomi. Mi scortano fino in camera e si accertano che tutto sia “a posto” e di mio gradimento, poi mi salutano augurandomi buon riposo e dandomi appuntamento per il giorno dopo. Ma nella tarda mattinata è Srdan Bugarcic che mi telefona, dicendomi che un’auto sta venendo a prendermi per portarmi al suo hotel. Mi dice che mi relazionerà circa la situazione e mi spiegherà lo svolgersi dell’evento… e poi andremo assieme a pranzo. Altri due “marcantoni” infatti (ancora in giaccone di pelle nera) e sempre in auto con vetri oscurati, mi conducono in gran fretta presso un lussuoso hotel del centro e scortandomi continuamente (uno avanti ed uno dietro) mi conducono da Srdan Bugarcic e Jovanovic Dragoslav. Finalmente due facce conosciute… e ci sono anche altri amici di sempre. La relazione del funzionario federale Srdan Bugarcic:Ci salutiamo e mi fanno accomodare, orinandomi da bere… Molto correttamente sistemiamo per prima cosa le formalità economico-burocratiche legate al titolo WAKOpro in lizza e poi mi relazionano sull’intera vicenda. Vengo a sapere finalmente dove mi trovo. Siamo in Bosnia Erzegovina, per l’esattezza nella sua Repubblica Serba credo di intendere… ma in una zona particolare e delicata, mi sembra di aver capito a prevalenza bosniaca e con sacche di religione mussulmane. Bugarcic mi informa quindi sulla delicata questione ed anche del “perché” aveva richiesto la mia specifica presenza e possibilmente quella purtroppo mancata, del Presidente della WAKO Ennio Falsoni.
Quella sera infatti, si sarebbe consumato un evento da molto tempo preparato ed attesissimo da tutti i cittadini di Banja Luka e non solo. Il grande Ivan Strugar (che in tutta la Confederazione Serbo-Montenegrina è famosissimo come un eroe nazionale) si sarebbe scontrato con l’altrettanto conosciuto, famoso ed apprezzato atleta del posto: Drazenko Ninic. La cosa era stata voluta, organizzata, promossa e sponsorizzata… dalla “Sector Securuty”. Questa è una grandissima azienda di sicurezza che opera in tutta la Bosnia Erzegovina e soprattutto nella Repubblica Serba credo, con migliaia di dipendenti, affiliati ed impiegati, di proprietà di un potente, ricco e giovane imprenditore di successo (SLAVISCIA KRUNIC) che, appassionato estimatore della kick boxing, tentava quindi ora, di portare la detenzione della cintura mondiale WAKOpro nella sua zona di residenza. L’atleta sfidante del posto è di valore e sicuramente sarebbe stata una battaglia avvincente. Ma il problema non era certo questo o “soltanto” questo… Magari! Ivan Strugar è originario del Montenegro (una zona che sembrerebbe essere mi dicono, forse con crescenti insofferenze di alcune forze, per velleità separatiste) e Drazenko Ninic invece, di questa difficile zona bosniaca a prevalenza serba (anch’essa in passato con velleità separatiste e che ora sembrerebbero forse rientrate mi dicono, ma non certo però del tutto sopite). Tutta l’organizzazione tecnica era infine gestita dagli organismi federali centrali di Belgrado… C’erano quindi molti presupposti per temere la presa a pretesto per un eventuale riaccendersi di vecchie rivalità campanilistiche. Anche per questo forse, la cosa aveva destato molto interesse… e molti interessi pure! I mass media se ne erano subito occupati infatti e la portata mediatica dell’evento era cresciuta a dismisura strada facendo, superando notevolmente anche le più rosee aspettative degli organizzatori stessi. Diverse emittenti nazionali mi dicono, che avevano comprato i diritti televisivi ed avrebbero trasmesso in diretta l’incontro, in tutti i Paesi dei Balcani. C’era stato anche e persino l’interessamento di Eurosport, che aveva in ultimo acquistato i diritti per trasmettere l’incontro in differita televisiva, lunedì 17 aprile. L’organizzazione aveva quindi richiesto e mobilitato capitali economici per diverse centinaia di migliaia di Euro… e tutto doveva filare liscio! Ma a tutto questo dobbiamo anche aggiungere l’uso e consuetudine locale, che mi dicono essere particolarmente predisponente alle scommesse clandestine! Srdan Bugarcic mi dice di sapere per certo che molte persone hanno scommesso, anche ingenti somme, sulla vittoria dell’uno o dell’altro atleta.
Se da una parte ne è lusingato, mi dice che questo però è anche un grande problema.. Entrambi sono atleti di valore e tutti i risultati sono possibili… prevede quindi che in caso di verdetto ai punti, lo scarto sarà minimo e che le pericolose polemiche eventualmente derivabili, saranno in questo caso possibili. Temono inoltre, che possano esserci “pressioni” sui giudici per favorire l’uno o l’altro contendente. Per questo motivo, mi dice che il nome del mio hotel è segreto e nessuno deve sapere dove io alloggi. Mi raccomanda inoltre di stare sempre in compagnia del personale di sicurezza messo a mia disposizione dall’organizzatore e non parlare con nessuno che io non conosca già. Ma proprio per scongiurare questa evenienza hanno ottenuto un permesso speciale dalla WAKOpro per disputare l’importantissimo incontro con le vecchie regole… delle 12 riprese!
Non ci sarà limitazione al numero di KD e lui naturalmente si augura un KO da una parte o dall’altra, che possa quindi mettere a tacere sul nascere, ogni possibile ed eventuale seguente polemica. Avevano pensato anche di predisporre tre giudici neutri, tutti provenienti da altre nazioni… ma il regolamento non lo prevedeva, e seguendo il regolamento WAKO alla lettera, hanno quindi predisposto un giudice internazionale di provenienza da Banja Luka, uno di provenienza dal Montenegro… ed un giudice internazionale neutro dall’Italia (che sarei io). Mi dice inoltre che è sicuro della capacità e buona fede dei suoi giudici internazionali, ma non altrettanto della loro capacità a sopportare eventualmente lo stress derivato. Teme quindi che possa eventualmente manifestarsi forse, una inconscia leggera preferenza della propria fazione, da parte di entrambi i giudici. Anche lui come supervisor dell’incontro, avrebbe compilato il suo personale cartellino… ma solo per metterlo agli “atti federali” e che questo non avrebbe affatto influito sul verdetto finale. In questo caso quindi, il mio giudizio sarebbe stato fondamentale ed avrebbe rappresentato l’ago imparziale e disinteressato della bilancia! Dice perciò di stare calmo e giudicare serenamente… sa che sono un bravo ed espertissimo giudice ed oltretutto accreditato da tutti per essere un membro della Commissione Internazionale WAKO… Secondo lui farò sicuramente un ottimo lavoro. Mi rassicura inoltre, che non è richiesto il mio impegno in nessun altro incontro della serata… ed avrei quindi, dovuto giudicare soltanto quel confronto. Ma in ogni caso è già stata prevista ed organizzata la rivincita, che avverrà il 20 maggio a Novi Sad (vicino Belgrado).
Dicendomi questo, mi mostra addirittura la “brochure” già pronta e preparata per la seguente rivincita! Non nego certo che per un attimo… mi sono detto: <<”Caspita! Forse in un guaio peggiore non potevo capitare”>>. Ma subito dopo anche che: <<“Se è vero che prima ho voluto la bicicletta… credo proprio che adesso io debba anche pedalare!”>>
Oltretutto, gli incontri precedenti di sottoclou (tanto per scaldare le serata…) sono tutti tra atleti locali ed atleti croati e vengo a sapere che Banja Luka è la città che durante la guerra nei Balcani, ha subito le maggiori perdite dei suoi giovani. Mi erudiscono quindi su di una particolarità del luogo, che mi riporta alla mente notizie già ascoltate in TV sul fatto singolare di una città (proprio Banja Luka, ecco perché il nome non mi suonava nuovo…) che aveva perso quasi tutti i suoi uomini in guerra ed era rimasta prevalentemente abitata da sole donne. Adesso sembra che le cose vadano meglio e che i due sessi siano in via di riequilibrio, pur essendo ancora le donne (mi dice qualcuno) in netta prevalenza sugli uomini. Durante il nostro pranzo poi, ci raggiunge la notizia che il congresso di Seoul si è appena concluso e che la WAKO è stata riconosciuta dal GAIFS! Brindiamo quindi con tutta la compagnia alla felice notizia e ci auguriamo che ci sia di buon auspicio. Chiedo anche, circa le sorti della IFMA (anch’essa candidata assieme a noi) ma non si hanno notizie di questa per il momento. Alla fine del pranzo (totalmente costituito da specialità culinarie del posto) e terminata la riunione “tecnica”, sono riportato in hotel per un riposino pomeridiano e mi viene dato appuntamento per le 18,00… la serata sarebbe iniziata alle 20,00. Stavolta viene a prelevarmi direttamente in hotel, addirittura un’auto della polizia! Questa mi scorta di nuovo sino all’hotel di Srdan Bugarcic. Qui mi unisco a tutto lo staff dei dirigenti e con l’ausilio di diversi taxi, ci rechiamo tutti al palasport. Al suo esterno lo stadio brulica già di persone e scortati dal personale di sicurezza che era in nostra attesa (tutti marcantoni dentro a giacconi di pelle nera) ci conducono ad una entrata secondaria nel retro del palasport. Ancora altro personale di sicurezza che ci prende in consegna e ci scorta sino al tavolo della giuria nel parterre. Questo è già presieduto e controllato da agenti di polizia e da uomini della “sector security”. Sono appena le 19,00 ma lo stadio è per gran parte delle tribune, già occupato dagli spettatori.
Nel parterre ci sono solo tavoli riservati agli sponsor e personalità invitate. Tre megaschermi fanno da cornice al palcoscenico da cui usciranno gli atleti per salire sul ring. I tecnici stanno provando luci laser, fuochi, suoni e quant’altro servirà a rendere lo spettacolo un vero e proprio evento indimenticabile.
Giungono anche gli altri Ufficiali Federali della zona e con cui da sempre collaboro… La piacevole discussione ci fa giungere in un attimo all’ora fatidica. Pian piano ogni posto dello stadio si è riempito e più di 5000 persone affollano ormai ogni più piccolo angolo e verrò a sapere poi che altre 2000 erano rimaste fuori per esaurimento biglietti (o spazio?). Gli spettatori sono stivati persino sulle scale e sulle piccole balconate che servono per passare da una tribuna ad un'altra… accalcati in piedi come sardine, per assistere alla serata.
Sono ormai le 20,15… ed in ritardo di ben 15 minuti… il pubblico inizia a rumoreggiare con forza impressionante, le prime file si alzano in piedi… gli altri dietro protestano… e la polizia arriva a caldeggiare presso gli organizzatori, l’inizio immediato della serata. Noto che nessuna protezione esiste tra il pubblico ed il parterre… il presentatore sale sul ring e si da inizio al primo dei 5 incontri sottoclou tra gli atleti croati e quelli del posto.
Il tifo delle 5000 persone chiuse all’interno della stessa sala è impressionante ed esaltante al tempo stesso. Si arriva in breve alla fine di tutto il sottoclou… e per raffreddare gli animi è previsto uno spettacolo con cantanti e balletti coreografati molto professionali, con soubrette mozzafiato.
Poi si arriva finalmente al momento tanto atteso ed il presentatore sale sul palco… mentre parecchi razzi filoguidati scorrono lungo le pareti in alto del palasport, annunciando l’inizio dell’evento. Si presenta per primo il campione in carica all’angolo rosso:
Strugar si presenta sul palco e mentre si avvicina al ring si accendono sulla passerella dei fuochi pirotecnici che lo accompagnano… anche tra il pubblico moltissimi suoi beniamini e sostenitori che fanno un tifo infernale… Si presenta adesso lo sfidante all’angolo blu:
Quando questo si presenta sul palco, il palazzetto esplode letteralmente ed ai suoi lati si levano alte due lingue di fuoco impressionanti, le luci laser fanno strani ed accattivanti giochi di luce sui fumi d’entrata… è il finimondo… ed il pubblico si quieta solo quando alla fine della presentazione, Drazenko sale sul ring e si salutano campione e sfidante abbracciandosi calorosamente… e facendo eloquentemente comprendere forse, che è una sfida sportiva… e non certo una guerra tra popoli fratelli. Siamo pronti per l’inizio… lo speaker annuncia i nomi degli Ufficiali Federali WAKO incaricati di essere i preposti alla direzione e giudizio dell’incontro:
Noi abbiamo per il momento una registrazione di fortuna del match, ma dato che io ne sono coinvolto in prima persona nel giudizio ufficiale… lasceremo quindi che la recensione particolareggiata del confronto, ve la faccia l’altrettanto esperto D.t. Giulio Socci, collaboratore de ilguerriero.it e che tante altre volte si è gentilmente prestato per noi:
IVAN STRUGAR (SGC) V/s DRAZENKO NINIC (BIH)
Bene… come avete potuto leggere e vedere, l’incontro è stato bellissimo e pieno di colpi di scena… molto equilibrato (come preannunciatomi da Srdan Bugarcic) e perciò difficile da giudicare serenamente, in tutto quell’altrettanto delicato contesto! L’arbitro JOVANOVIC DRAGOSLAV (SCG) è già al centro con entrambi i contendenti… tutto il palazzetto è in trepida e silenziosa attesa… mentre lo speacker inizia a leggere uno per uno, il verdetto dei tre giudici: JUDGE ROGANOVIC RATKO (SCG); vittoria a IVAN STRUGAR Gli spettatori tutti in piedi… hanno un segno di disappunto… ma il giudice è quello per così dire… di parte avversa.. e quindi forse se lo aspettavano pure. Così come io mi sarei aspettato a questo punto che avessero letto il cartellino del giudice casalingo per lasciare in ultimo il mio… mentre invece noto che invertono l’ordine: JUDGE ROBERTO FRAGALE (ITA); vittoria a DRAZENKO NINIC Inutile dire che la folla esprime con l’esplosione di un boato la sua gioia nell’apprendere il verdetto del giudice neutro… a questo punto mancava solo il giudizio del giudice casalingo… Forse nella loro mente la cosa era ormai quasi fatta…: JUDGE JOVICIC MIROLJUB ((BIH) vittoria a IVAN STRUGAR Vi lascio immaginare come il pubblico abbia accolto la ferale e lapidaria notizia… dopo soli pochi attimi di “gelido” silenzio. Parlo con SRDAN BUGARCIC e chiedo anche del suo personale cartellino. Mi dice che questo è a favore di DRAZENKO NINIC e non si spiega quindi l’accaduto. Capisco dai suoi occhi però, che la situazione è particolarmente delicata…
Improvvisamente due persone tra il pubblico del parterre, si scagliano contro il giudice a loro parere traditore… ma il perfetto ed abbondante servizio d’ordine della “sector security” blocca i due e li immobilizza, ancora prima che possano toccarlo con un solo dito! In un attimo siamo tutti circondati da un cordone di polizia… Mentre invece sul ring e molto sportivamente, DRAZENKO NINIC ed i suoi coaches si complimentano con IVAN STRUGAR ed il suo angolo. I due grandi campioni si abbracciano sul ring, si prendono in braccio l’un l’altro ed affermano ognuno la valenza e superiorità dell’avversario. Questo fa calmare la folla e si procede con la vestizione della cintura a IVAN STRUGAR… che molto intelligentemente non esulta più di tanto. Entrambi gli atleti ringraziano tutto il pubblico e si salutano nuovamente con profondo rispetto l’un l’altro… e poi si allontanano silenziosi assieme ai propri angoli, negli spogliatoi. Noi siamo scortati dalla polizia fino fuori dal palazzetto, dove ci sono auto della “sector security” ad attenderci, per portarci al Sayonara Party allestito per l’occasione. Durante il viaggio parliamo dell’accaduto… e mi rendo conto che ormai la WAKO ed anche i suoi Ufficiali Federali hanno raggiunto una maturità e professionalità che li porta, nell’esercizio delle proprie funzioni, ad essere al di sopra delle proprie nazionalità. Lo si era detto tante volte ai seminari, che un arbitro-giudice internazionale, nel suo lavoro non ha nazionalità… ma sicuramente non lo avrebbero certo capito i tifosi e scommettitori di DRAZENKO NINIC. Penso quindi che forse, proprio questo è il prezzo più alto (simili incomprensioni) che dobbiamo essere pronti a pagare per poter essere degni di far parte di una grande Federazione Mondiale come la WAKO. Così come credo abbiano mostrato di essere degnamente e soprattutto “umanamente maturi” di vestire entrambi la cintura di campione del mondo della WAKO i due contendenti ed i loro angoli! Penso infatti a quello che qualcuno forse avrebbe fatto, detto e scritto, invece in Italia… dove a volte abbiamo visto che ci si scaglia superficialmente in feroci ed offensive polemiche che addirittura talvolta, non avrebbero neanche senso di esistere e che mostrano soltanto l’ostentata immaturità e stupida prepotente tracotanza di taluni nostri ignoranti personaggi, che oltretutto si atteggiano a “tuttologi”… e quel che è peggio… è che qualcuno gli da pure retta
In breve arriviamo al lussuoso hotel dove è programmato il party, gran parte degli invitati devono ancora arrivare e ne approfitto quindi, per spiluccare qualcosa con calma assieme a Bugarcic e Dragoslav. Sul posto però ci sono già i giornalisti dei quotidiani, che devono scrivere il “pezzo” per il giorno seguente ed allacciano una intervista con Srdan, che interrompe la sua cena. In breve arrivano poi tutti gli ospiti, ed è un vero piacere vedere così tanta “bella gente” ed accompagnata da bellissime ragazze, ad un nostro Sayonara Party. Arriva anche la bella Slagiana (il mio angelo custode) che riprende ad occuparsi di me e pian piano, mi presenta personalmente a tutti gli influenti personaggi presenti a quel party. Scopro così che è presente anche il Ministro dello Sport della Repubblica Serba della Bosnia Erzegovina, e che anche Slagiana ha un ruolo tecnico nel settore sportivo-amministrativo della sua città. Molti italiani che vivono a Banja Luka mi avvicinano e si presentano, contenti di poter parlare con un connazionale. Conosco così “Carmelo”… un elegantissimo catanese intervenuto in compagnia di tante belle ragazze, che vive da anni in questi posti e con varie attività commerciali nel giro dei locali notturni. Conosco “Gennaro”… che ha una sartoria industriale a Napoli per la produzione di abbigliamento in pelle e che vende (giacconi di pelle nera) in vari negozi di Banja Luka e di tante altre città… Mi dice che ha un negozio persino a Belgrado. Gli affari gli vanno bene ed ha sposato una ragazza del posto, dividendo la sua vita tra Napoli e Banja Luka. Slagiana mi presenta poi il proprietario della “sector security” Mr. Slaviscia Krunic, che è stato anche il finanziatore ed organizzatore di tutto l’evento. Una persona molto influente qua ed un imprenditore di successo. Slagiana si occupa di me tutta la sera e si offre (quando tutto si è concluso) di farmi fare un giro per i locali di Banja Luka. Ma siamo ormai troppo stanchi… e chiamata un’auto della “sector security” mi riaccompagna in hotel. A causa del mio piano di volo mi fermerò ancora due giorni ed avremo quindi tempo per le mie piacevoli attività turistiche del caso. Mi da quindi appuntamento per il giorno dopo, per farmi visitare Banja Luka e darmi tutte le informazioni relative, notizie storiche e politiche sulla sua bellissima città, popolazione e cultura.
Ma il giorno dopo mi chiama al telefono, comunicandomi che ha improvvisamente ricevuto un’altra veloce missione di cui occuparsi e che verrà a prendermi questa sera per andare a cena. Nessun problema… pranzo in hotel ed impiego la giornata in camera a scrivere l’articolo (con le emozioni ancora calde) e catalogare le foto e filmati sul mio computer. Passa a prendermi puntuale alle 20,00 con una macchina della polizia privata della “sector security” che ci porta in un caratteristico ristorantino del posto, dove in una cenetta al lume di candela mi fa degustare tutte le specialità della sua terra e mi parla un po’ di lei e delle vicissitudini del suo popolo in quella terra, ultimamente tanto martoriata dalla guerra balcanica.
Slagiana è una ragazza di 25 anni, appassionata di sport da combattimento pratica karate e kick boxing. Ha compiti specifici nell’ambiente istituzionale cittadino per conto del ministero dello sport. E’ iscritta alla facoltà di filosofia dell’università di Banja Luka (città di circa 300 mila abitanti) dove frequenta anche un corso della nostra lingua presso il dipartimento di lingua e letteratura italiana e lingua serba… Mi parla continuamente e con particolare enfasi, del suo insegnante di italiano e direttore del dipartimento (il Prof. Danilo Capasso). Mi dice che ha sempre sognato di venire a visitare l’ Italia e che svolge questo suo lavoro investigativo e di body gard, presso la “sector security” perché si guadagna molto bene e che presto verrà in Italia a migliorare la sua conoscenza dell’italiano. Con simili premesse non posso che invitarla a contattarmi nel caso arrivi in Italia, per ricambiarle le cortesie ricevute, nel caso avesse bisogno di qualcosa. Ma in televisione stanno mandando in onda l’incontro tra IVAN STRUGAR E DRAZENCO NINIC. Molta gente si affolla davanti al video per rivedere sfumarsi i sogni di tutti loro ed anche noi non possiamo che commentare le immagini della sera prima.
Alla fine della cena mi consegna orgogliosa un opuscolo, che mi dice essere il primo numero di una rivista edita e stampata dal suo dipartimento universitario. E’ scritto in italiano e lingua serba… troverò sicuramente tutte le risposte alle tante domande curiose che avrei voluto porle. Mi chiede ancora se ho voglia di fare un giro per i locali notturni di Banja Luka… ma domattina alle 06,00 abbiamo la sveglia per raggiungere l’aeroporto di Zagabria, opto più volentieri quindi per il rientro presso il mio hotel. Telefona, e nuovamente in un attimo, una macchina della “sector security” corre a prelevarci al ristorante, per portarci in hotel. Appuntamento per 06,30!
Al mattino arriva puntuale assieme a GORAN (l’autista dell’andata) ed ancora su quella lussuosa Audi 8 con vetri oscurati. La macchina parte in gran carriera e ci fermiamo a far colazione presso un simpatico chalet lungo il percorso di ritorno. C’è ancora molta strada da fare ed il viaggio prosegue a gran velocità… mi accorgo infatti, che nonostante il comfort interno… in autostrada si viaggia alla velocità di crociera sui 180… e sfioriamo spesso i 200 kmh!
Arriviamo quindi all’aeroporto di Zagabria in largo anticipo e fatto il check in ringrazio loro, dicendogli che possono anche andare a questo punto. Ma mi rispondono che hanno ricevuto “precisi ordini” di assicurarsi personalmente che tutto vada per il meglio sino alla fine del mio soggiorno e che quindi non mi lasceranno che al momento dell’imbarco sull’aereo… solo allora la loro missione sarà considerata conclusa!
C’è ancora tempo quindi e passiamo al bar dell’aeroporto facendoci alcune foto ricordo. Il mio volo è per le 12,00 circa e mi offrono quindi di trascorrere le ore mancanti, andando a pranzo presso il ristorante dell’aviostazione. Orami siamo diventati quasi tre vecchi amici e trascorriamo assieme le ultime ore con spensierata serenità.
Bene… l’ora dell’addio è giunta… e ci diamo appuntamento per la rivincita dei due titani, prevista per il 20 di maggio a Novi Sad. Mi dicono che ci saranno nuovamente anche loro ed una vigorosa stretta di mano, unita ad un sincero “Grazie di tutto e… Buona Fortuna!”… Sono le ultime e semplici parole che riesco a dire, prima di passare la vetrata che mi porterà al “gate”. Mi volto prima di girare l’ultimo angolo.. e vedo che sono ancora fermi li… a vigilare su di me! Un ultimo saluto e mi avvio al bus che mi porterà ai piedi del mio aereo per Milano…. Che avventura ragazzi… ed il 23 aprile sarò ancora.. e con le stesse mansioni, ad Algeri! MOLTI FORSE NON LO SAPEVANO… MA ANCHE TUTTO QUESTO… E’ LA WAKO!Eccovi adesso le notizie più importanti (prese dalla rivista universitaria) per conoscere meglio la Bosnia Erzegovina e Banja Luka: |