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Interviste

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DOPO AVERNE PRONOSTICATO LE GRANDI GESTA, DOPO AVERVENE PARLATO ESAURIENTEMENTE, DOPO AVERVI MOSTRATO I VIDEO DEI SUOI ULTIMI SUCCESSI, DOPO CHE TUTTI (ACCORGENDOSENE) HANNO INIZIATO FINALMENTE A PARLARE DI LUI… ECCO CHE CONCEDE ANCHE A NOI UNA SUA INTERVISTA PER PRESENTARSI DEGNAMENTE AI NOSTRI APPASSIONATI LETTORI E RINGRAZIARE TUTTI I SUOI TANTI FANS CHE SEMPRE LO HANNO SOSTENUTO IN TRASFERTE ESTERE, ANCHE PARTICOLARMENTE ONEROSE.

Daniele Petroni
l’eroe dei tre titoli

Di: Roberto Fragale

Ciao “Pedro”,  dopo tutti gli ultimi ed apparentemente “straordinari” successi da te riscontrati ed i tre titoli mondiali WAKOpro vinti nelle specialità della Muay Thai, Thai/kick e Low kick … ma soprattutto dopo averti visto all’opera e confrontato con i migliori massimi italiani in Alp’s Arena…  sei sulle prime pagine di tutti i notiziari del web con i report delle varie manifestazioni. Credo che a questo punto… sia quasi d’obbligo l’apparizione di una tua intervista, anche su ilguerriero.it!

Roberto Fragale: Quanti anni hai?

Daniele Petroni: Trentuno.

Roberto Fragale: Quali sono i tuoi hobby e passioni, dopo la kick boxing naturalmente…

Daniele Petroni: Non ho hobby in particolare, ma se si può definire un hobby mi piace viaggiare.

Roberto Fragale: Personalmente, io lo definirei un’ottimo hobby… e chi meglio di me potrebbe capirti… credo oltretutto sia un hobby particolarmente costruttivo ed implicante una certa crescita interiore della personalità. Ma dimmi una cosa: da quanto tempo pratichi la kick boxing?

Daniele Petroni: Dal 1992, circa quattordici anni.

Roberto Fragale: bhè… non è poco… e visti i risultati sempre ottenuti, direi anche con risultati incoraggianti, ma dimmi un po’… Con che sport ed a che età hai iniziato il tuo percorso sportivo?

Daniele Petroni: A sei anni praticavo ballo liscio, poi pallacanestro fino ai sedici anni e a diciotto anni con il full contact. A seguire, ho combattuto poi in diverse specialità di questo bellissimo mondo sportivo.

Roberto Fragale: Perché poi in ultimo hai scelto proprio la kick boxing?

Daniele Petroni: La legalità del combattimento è stata determinante e poi è stata, senza dubbio, la dimensione in cui mi sono trovato perfettamente a mio agio.

Roberto Fragale: Hai sempre praticato con Massimo Rizzoli?

Daniele Petroni: Si, sempre. Ho iniziato con lui al Rendoki Dojo, scuola alla quale sono orgoglioso di appartenere e sono ancora nelle sue mani.

          

Roberto Fragale: Come sei approdato alla Muay Thai?

Daniele Petroni: Io non cerco niente e stessa cosa è stata per la muay thai. In quel momento c’era questa opportunità a Manchester per la corona mondiale WAKOpro, gli allenamenti che faccio me lo permettevano ed ho accettato. A quanto pare non ci sbagliavamo ed è andata molto bene.

Roberto Fragale: Sei mai stato in Thailandia?

Daniele Petroni: Si, diverse volte. Abbino gli allenamenti con la vacanza. Però, più va avanti la cosa… e sempre più diventa allenamento e meno vacanza.

    

Roberto Fragale: Hai mai utilizzato i servizi e il personale di riferimento de ilguerriero.it in loco e con quali risultati?

Daniele Petroni: Si. Sono stato indirizzato da voi in due camp, ma ho praticato solo al Sityodtong. Grazie alle direttive arrivate da voi sul posto, mi è stato adattato l’allenamento specifico che richiedevo. Altrimenti, questo è un po’ “standard” e uguale per tutti.

Roberto Fragale: Ritieni che questo nostro servizio possa essere utile per chiunque voglia andarci per la prima volta?

Daniele Petroni: Indubbiamente. Specialmente se devi allenarti. Almeno ti muovi subito bene e non perdi tempo inutilmente.

Roberto Fragale: Ritieni che l’allenamento in Thailandia ti abbia fatto conosce cose nuove per quanto riguarda la Muay Thai?

Daniele Petroni: Onestamente devo dire che i nostri allenamenti sono ottimi e al Rendoki cerchiamo di affidare i nostri limiti a chi ci capisce di più. Per esempio in palestra abbiamo Itthipol che fa settimanali lezioni sulla muay thai e sul clinch. Quindi la Thailandia ha avuto un ruolo importante, ma diciamo che avendo già un po’ di Thailandia in palestra, sono stato avvantaggiato. Alle altre “misure”, Massimo Rizzoli non ha niente da invidiare a nessuno. Poi, come ben sai, mi preparo nelle regole del k-1 e gomiti e clinch sono fuori dalle prospettive.

Roberto Fragale: Al Sityodtong hai trovato qualche personaggio in particolare… anche lui in allenamento che ti ha fatto allenare meglio?

Daniele Petroni: In quel camp c’è il preparatore di tre campioni del mondo di boxe e con lui è stato molto utile e piacevole allenarsi. Ritmi alti e tecnica particolarmente varia ed elevata.

Roberto Fragale: Si… Sappiamo infatti che al Sityodtong c’è anche un bel settore di pugilato, con molti pugili del posto e tanti altri occidentali in continuo tour… chi hai trovato tu?

Daniele Petroni: Per i nomi lasciamo perdere, ma ho avuto modo di allenarmi con alcuni atleti occidentali molto forti. Un francese in particolare, che ha combattuto al Lumpinee.

    

Roberto Fragale: Senti.. noi che ti conosciamo e seguiamo da tempo, sappiamo che questi tuoi ultimi successi, non sono altro che successi annunciati e prevedibilissimi dal tuo rientro sul ring… tu sei stato un grande campione del passato prossimo a 75 kg… vuoi ripercorrere assieme a noi le fondamentali tappe dei successi iniziali nella tua carriera di fighter?

Daniele Petroni: Ok. Campione italiano nel full per due anni, ’92 e ’93. poi sono passato alla kick. A parte il titolo nazionale, un argento e un oro agli europei WAKO, un oro ai mondiali sempre WAKO, campione italiano di shoot boxe (ko alla prima ripresa, ho vinto il Golden Dragon a Rimini interstile, poi un primo tentativo al titolo mondiale di kick in Libano (perso, ma vorrei che tu fossi stato lì per giudicare….) poi la rivincita un anno dopo e con vittoria per ko alla terza ripresa. 73 match, 67 vittorie, un pari e 5 sconfitte. Ultimi incontri nei massimi… tutti vinti con tre titoli mondiali WAKOpro in tre specialità distinte.

Roberto Fragale: Piano… piano, facciamo un passo indietro… Cominciasti con Full e con quali risultati?

Daniele Petroni: Dopo il titolo italiano sono subito passato alla kick. Questo è stato il massimo risultato nel full. Anzi, mi sovviene proprio ora che ai giochi del mediterraneo ho fatto un argento, ma è stato un furto clamoroso. Garantito! Forse è proprio per questo che non lo ricordavo…

Roberto Fragale: Qual è stato per te il match o l’avversario più duro della tua iniziale carriera a 75 kg?

Daniele Petroni: Sicuramente Igor Ivosevic, allo stadio Nereo Rocco di Trieste. Ci picchiammo veramente tanto e lui fu anche molto scorretto. Finì pari….con relativo intervento al naso di Ivosevic, in ospedale subito dopo il match.

Roberto Fragale: Quali sono i motivi che ti hanno allontanato per così tanto tempo  dal ring?

Daniele Petroni: Un incidente stradale con conseguente trauma cranico ed ematoma sospetto, mi imposero l’arresto medico per due anni. Mi passò la voglia e mi fermai a riflettere. Capii che questo sport ti chiede tanto, ma alla fine  non ti resta niente. Tornai quindi a lavorare come operaio saldatore, dopo tanti match e titoli vinti. Ovviamente il “fermo” si prolungò quindi per altri due anni.

         

Roberto Fragale: Quali i motivi che fortunatamente ti hanno fatto infine riavvicinare?

Daniele Petroni: La “passione” era troppa! E poi, sinceramente, quale adrenalina può offrirti  ancora la vita quotidiana, dopo che sei stato sui ring di tutto il Mondo? Allenarsi, arrivare al palasport e vedere il ring, poi vederlo riempirsi di gente che a pro o contro… fa un inferno! La lotta tra le corde, che ti riporta all’istinto primordiale dell’uomo e poi il verdetto. Tutte cose che, una volta provate per bene, non riesci ad allontanare facilmente dalla tua vita. Non c’è rissa o “serata” che tenga il confronto. Inoltre, la prospettiva k-1 è un grande stimolo. Se va bene ti sistemi e se va male, almeno ci hai provato in concreto a fare qualcosa di grande.

Roberto Fragale: Quando sei rientrato… avresti mai creduto di arrivare a questo punto.. oppure era tutto già programmato?

Daniele Petroni: Sono rientrato con degli scopi ben precisi, come ti ho detto. Non si fanno questi sport tanto per fare attività. O hai una motivazione valida o è meglio che stai a casa. E, anche se fondamentale, la prima ragione non può essere la “grana”. Sono contento dei titoli vinti, ma il mio scopo è confrontarmi con le stelle di Tokyo. Ancora non riusciamo a capire perché non me lo permettano.

    

Roberto Fragale: Vedrai che se continui così… non può che essere il fisiologico risultato della tua carriera professionistica… ma adesso parlaci delle tue impressioni nel match del tuo primo mondiale WAKO pro vinto in Inghilterra nella muay thai, successivamente al tuo rientro.

Daniele Petroni: Fai conto di fare un frontale con un tir. 118 kg x 189 cm non sono uno scherzo! Inoltre Shaun Johnson è bravo e potente, specie con i calci. Poi, rientravo da un intervento al legamento con 45 giorni di recupero e la preoccupazione era principalmente quella. Il test è andato bene. Ho stravinto e in casa sua… non credo l’impresa abbia bisogno di ulteriori commenti. L’ho anche atterrato alla terza ripresa, con una ginocchiata saltata.

Roberto Fragale: Indubbiamente vincere un mondiale in casa di altri… è sicuramente una cosa molto eloquente… ma dopo circa un mese hai combattuto a Milano, vincendo il mondiale WAKO pro nella Thai kick… dacci le tue impressioni di quel match.

Daniele Petroni: Bel match, ma credo che avrei potuto vincere meglio se fossi stato più freddo e avessi ascoltato un po’ di più i consigli dell’angolo. Credo comunque di aver vinto tutti i round. In confidenza stavo testando le serie di braccia a due mani a quel peso e mi ci ero un po’ impuntato….

    

Roberto Fragale: Dopo ancora un mese circa.. hai combattuto a Belgrado ed hai conquistato il tuo terzo mondiale WAKOpro nella Low kick…ed anche questo fuori casa e con il beniamino del posto… ma viste anche le tue non perfette (al tempo) condizioni di salute… non credi di aver rischiato forse un po troppo?

Daniele Petroni: Probabilmente con i 39 di febbre che avevo, qualcun altro avrebbe rinunciato (eri presente e sai in che stato ero..) non è abitudine nostra non prenderci le responsabilità… ma quali altre alternative avevo? Dire in conferenza stampa che avevo la febbre e che restavo in albergo presentando un certificato medico giustificativo? No grazie! Tattica giusta, spirito di lotta e si va. In questo caso si vince anche.. e non certo per demerito dell’avversario. Il filmato del match lo avete messo on line voi su ilguerriero.it… e chiunque lo può vedere.

    

Roberto Fragale: non era questo che intendevo dire… ma solo che pur vincendo… non eri al massimo delle tue potenzialità! Ma ultimamente hai partecipato e vinto anche al torneo dei pesi massimi italiani Alp’s Arena… che ne pensi del livello registrato lì.. e quindi del livello italiano in questa specialità?

Daniele Petroni: Rispetto a qualche anno fa, finalmente esiste un circuito di pesi massimi in Italia. Il livello è buono, ma credo di essere l’unico italiano al momento, che può affrontare un circuito mondiale importante. Probabilmente questo è dovuto all’esperienza da peso medio, ma a questo  devi anche aggiungere il fatto che i grossi promoter, vogliono delle vere e proprie battaglie sul ring e se non hai le armi…

         

Roberto Fragale: Quel torneo era valido per la qualificazione e partecipazione ad oktagon… ma vediamo che non sei inserito tra i partecipanti.. come mai?

Daniele Petroni: Come ho già avuto modo di spiegare, dalla trattativa condotta da me e Massimo con gli organizzatori di oktagon, non è emersa alcuna valida proposta per partecipare. Sono un professionista ed un guerriero e credo di averlo dimostrato ampliamente, quindi se non ho accettato… ho le mie valide ragioni. Io voglio il K-1 !

         

Roberto Fragale: Allora perché hai partecipato al torneo Alp’s Arena se non avevi intenzione di andare ad oktagon perché non lo reputavi interessante per la tua carriera?

Daniele Petroni: Il mio sponsor, la Balistic di Patrizio Rizzoli, mi ha offerto un ingaggio sostanzioso, che aggiunto alla buona prospettiva di vincere il premio di tremila euro, hanno creato i presupposti. Il resto l’ha fatto l’amicizia di Massimo con Franz Haller.

         

Roberto Fragale: Come intendi fare allora, per arrivare al circuito del K-1?

Daniele Petroni: So che Massimo ci sta lavorando molto ed ha dei contatti importanti. Non mi occupo di questo, mi fido di lui.

Roberto Fragale: Quali sono i tuoi prossimi impegni nel circuito WAKOpro?

Daniele Petroni: Il primo Aprile a Caserta, poi Kickboxing superstar a Milano a Maggio e poi la “Resa dei Conti 9” a Livorno il 10 giugno, in occasione della Coppa del Mondo di Thai, kick, Shoot boxe e Submission Wrestling.

Roberto Fragale: Cosa vorresti dire ad un ragazzo che si avvicina adesso alla pratica dei nostri sport?

Daniele Petroni: Provaci prima con il calcio….

Roberto Fragale: Vedo che nonostante i tuoi grandi successi nella kick boxing sei rimasto .. con i piedi per terra…! Allora ti formulo la domanda in modo diverso: cosa vorresti consigliare ad un atleta che già con una buona esperienza nel dilettantismo.. volesse provare a passare nei circuiti professionistici?

Daniele Petroni: Gli direi di allenarsi bene, perché la distanza “lunga” è molto più impegnativa. Almeno due sedute giornaliere. Evitare i vizi e gli stravizi. Questo se vuole ottenere dei risultati accettabili… ma se lo fa solo per dire che è passato professionista… non ho niente da dirgli… sa già tutto lui!

Roberto Fragale: Cosa ne pensi della ultimamente abbondantissima informazione che attraverso il web raggiunge tutti gli appassionati utenti… c’è chi è favorevole alla maggiore, vasta, variegata ed articolata informazione… e chi invece è contrario perché dice che genera soltanto confusione e disinformazione… tu che ne pensi?

Daniele Petroni: Sono favorevole, anche se permette a degli incompetenti di farsi una enorme pubblicità, raggirando quelli che appunto credono incondizionatamente a tutto quello che leggono nel web. Dobbiamo e possiamo godere di tutto, purchè con la nostra testa… mi raccomando!

    

Roberto Fragale: Vuoi dire qualcosa ai lettori del guerriero.it?

Daniele Petroni: Si. Ringrazio gli amici de ilguerriero.it e spero di farli parlare ancora di me. Continuate a seguirmi!


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