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VI AVEVAMO GIA’ PARLATO DEL SUO RITORNO… GIA’ ELENCATE LE SUE PASSATE GESTA E CONQUISTE… VI AVEVAMO DETTO CHE NON ERA IL TIPO DA VIVERE DI RICORDI… VI AVEVAMO PROMESSO GRANDI COSE… ED ECCO CHE “IL PEDRO” INIZIA A COLMARE LE ASPETTATIVE CHE IN MODO LUNGIMIRANTE AVEVAMO COSI’ TANTO MOSTRATO DI AVERE. PER CHI LO HA CONOSCIUTO IN PASSATO NESSUNO STUPORE… PER CHI LO CONOSCE ADESSO, UNA SORPRESA… MA PER CHI DEVE ANCORA CONOSCERLO… UN INCUBO! ASPETTATEVELO ANCORA!DANIELE PETRONI CAMPIONE DEL MONDODi: Massimo RizzoliÈ con immenso piacere che vi
annuncio la conquista del titolo mondiale di thai boxe WAKO PRO nei pesi massimi
di Daniele Petroni. WIGAN, MANCHESTER 30/09/’05 SHAUN JOHNSON, 33 anni
originario di Wigan, cittadina vicina a Manchester. “Pedro”, Nessun arbitro italiano a
giudicare, gruppo arbitrale tutto inglese, centrale incluso. Johnson è stato schiacciato dalla determinazione di Daniele e a niente sono valsi i quasi 20 kili in più, in particolare nel clinch dove non c’è stata storia. Prima del match, nello spogliatoio gli ho dato pochi consigli, ma la luce negli occhi di “Pedro” li ha portati direttamente a bersaglio. “Iniziamo lavorando il fegato e l’interno coscia, dopo il primo minuto e mezzo, passiamo a insegnargli un pò di pugni. Lui penserà di spingerti perché è più grosso, ma te devi mandarlo indietro…”. Primo round: alcuni calci interno coscia obbligano Johnson a mettersi frontale. Pedro si avvicina con più facilità e bombarda il fegato. Johnson va in affaticamento e deve al grande cuore e al perfetto allenamento se arriverà in fondo al match. Sul finire del round si va in clinch e Daniele scopre che è più forte anche lì. Secondo round: tutto in
avanti, spingendo indietro l’inglese che non crede ai suoi occhi. Pedro
lo tempesta di pugni, chiudendo le serie con splendidi low kick posteriori.
Johnson reagisce con colpi isolati potentissimi, di pugno e di calcio e cercando
la bagarre come la scuola inglese insegna. Due round per noi. Terzo round: chiedo a
Daniele di cambiare e lavorare con i calci al corpo per potere tornare
sopra nel terzo minuto. Daniele è impressionante. Porta una enorme
quantità di colpi, in particolare da vicino. L’inglese spara dei calci che
fanno paura e Daniele fa bene a non bloccarli tutti e mandarne molti a vuoto.
Sui pugni, invece, schiva ed entra, martellandolo. Alla fine del round, in
clinch, ci accorgiamo che la “follia” del Pedro sta per partorire qualcosa.
Porta due ginocchiate al fegato, ma in contemporanea piega un poco la testa di
Johnson verso il basso. La terza ginocchiata è saltata e va dritta alla testa
del britannico, che piega le ginocchia e cade indietro come morto. Passano 11
secondi, ma per il referee sono solo 7 e Johnson si rialza. Il tifo (per lui) e
le offese (per noi) sono infernali. Quarto round: gran brutto momento per Johnson che argina il livornese con tutto il possibile, testate incluse, ma pur perdendo di due punti il round riesce a riprendere un po’ di fiato e a farne spendere molto, quasi tutto, al livornese. Quinto round: tutti i
tifosi intorno al ring, chiamati dallo speaker, con grande strizza nostra
(immaginatevi qualche centinaio di inglesi che bevono ininterrottamente birra da
cinque ore…), ma Daniele riesce ad arginare il gigante inglese, seppur stanco
e a finire l’incontro colpendo. Un incontro durissimo, con una impressionante
quantità di colpi scambiati da ambo le parti. Prima della proclamazione del
verdetto, restiamo con i piedi per terra anche se sarebbe stato veramente
scandaloso assegnare la vittoria all’ inglese. E invece i giudici sono
onestissimi. Giudizio unanime e Daniele “Pedro” Petroni è di nuovo campione
del mondo e nella categoria dei massimi. Nessun italiano ha mai detenuto questa
corona e Daniele ha fatto l’impresa. È stato grande, ha impartito
una lezione di combattimento a Johnson che non ha potuto che congratularsi con
lui alla fine del match, così come hanno fatto molti degli spettatori che fino
a poco prima pregavano perché finisse al tappeto. Escono lacrime dai suoi occhi
mentre dedica la vittoria a me, al “Rendoki”, ai tre pazzi (Alessandro,
Stefano e Iurj) che sono venuti fino a Wigan x vederlo e a tutti quelli che
tutti i giorni insieme a lui lavorano duramente per far grande la nostra scuola
e realizzare i propri sogni. Bravo Pedro, sei il numero uno! Massimo Rizzoli
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