E’ QUESTO UN LAVORO DI RICERCA E STUDIO, FATTO DALLA NOSTRA
GIOVANE COLLABORATRICE BEATRICE GUARDATI, COME TESINA D’ESAME PER IL CORSO
ISTRUTTORI DA LEI FREQUENTATO PRESSO LA Scuola Arti Marziali Fragale. DATA LA
“SOMMARIA” SEMPLICITA’ ESPOSITIVA DEGLI ARGOMENTI TRATTATI, LO PROPONIAMO
UTILMENTE PER COLORO CHE VOLESSERO INIZIARE AD ADDENTRARSI NELLE PROBLEMATICHE
ARGOMENTALI CHE DOVREBBERO INVESTIRE ED INTERESSARE AUTONOMAMENTE, TUTTI GLI
ASPIRANTI ISTRUTTORI.
Preparazione
atletica ed allenamento
(5°Parte)
Di: Beatrice Guardati
DOPO
QUANTO SCRITTO NELLA 1° PARTE;
2°PARTE;
3° PARTE E
4° PARTE…
LA REIDRATAZIONE
Accompagnata all’alimentazione è complementare e ancora
maggiormente importante la reintegrazione idrica.
Correre, allenarsi e combattere è sempre particolarmente
faticoso soprattutto per il semplice e conosciuto motivo rappresentato
dall’abbondante e velocissima sudorazione, indottaci oltretutto dal caldo
ambiente della palestra. Questo ci provoca una notevole perdita di liquidi e
quindi inevitabilmente, anche di preziosi sali minerali in essi contenuti e
disciolti, generando quel senso di spossatezza che ben conosce chi non ha
imparato ancora l’importanza del sapersi reidratare a dovere.
In particolari condizioni e tempi d'allenamento, la perdita
dei liquidi tramite la sudorazione diventa molto importante: si può arrivare
persino ad alcuni litri per ogni allenamento e quindi alla perdita inevitabile
di parecchi milligrammi di sali minerali in essi disciolti. Quando la perdita
dei liquidi supera il 2% del peso corporeo e senza che noi rimediamo con
un'adeguata reidratazione, ovviamente potete ben immaginare come l’efficienza
fisica possa calare drasticamente. Di qui potremmo evincere l’importanza di una
corretta assunzione di liquidi per reidratare progressivamente e compensare
quindi, l’altrettanto continua disidratazione.
Come reidratare?
Acqua innanzitutto, ma anche sali minerali per reintegrare le
perdite di questi che sono disciolti e dispersi con il sudore. Sappiamo che
oggi, i moderni integratori e bevande sportive, offrono in più la possibilità di
avere anche un apporto energetico, sebbene nel caso della sete, questo apporto
vada considerato solamente come un accessorio a volte utile e spesso necessario.
Ma vediamo come il tutto avvenga fin dall’inizio e come imparare, fin dove c'è
possibile, a potervi porre rimedio.
Come avremo sicuramente notato ed appreso però, l’effetto
della sudorazione per disperdere calore, non avviene soltanto nei mesi estivi.
Ormai, spero tutti sicuramente sapranno, l’energia necessaria per l’esecuzione
di qualsiasi contrazione muscolare deriva sempre e comunque dalla scissione
dell’ATP (Adenosin Tri Fosfato) e trasformazione in ADP (Adenosin Di Fosfato) e
P (molecola di fosforo derivata dalla sua perdita nella trasformazione dell’ATP
in ADP e rendere conseguentemente possibile la liberazione d'energia contenuta e
imprigionata per effetto del loro saldo legame energetico).
La dispersione di calore
Questa fondamentale reazione chimica appena sommariamente
illustrata, come qualsiasi altra reazione chimica in esecuzione nel corpo umano,
implica anche la produzione contemporanea e non trascurabile di una certa
quantità di calore (infatti, si legge che la sua resa energetica e
trasformazione in energia meccanica è solo intorno al 25% il resto è
rappresentato da potenziale e apparente dispersione energetica –anche sotto
forma di calore-). Possiamo però immaginare come una cospicua parte di questa
apparente dispersione energetica, possa anche produrre un sensibile
innalzamento nella temperatura del nostro corpo. Ma sappiamo che la macchina
umana è in grado di fronteggiare questa fisiologica condizione di “ipertermia”
attivando i vari meccanismi di emergenza e di compenso come quello della
termodispersione per esempio…
La termoregolazione
Questo meccanismo di termoregolazione funziona allo scopo di
mantenere la temperatura corporea interna costante e intorno al valore di 37°C
(la zona di controllo termico, leggiamo che è tra 36,5 e 37°C un po’ come fosse
la regolazione del nostro termostato interno) . Questo meccanismo
termodispersivo entra in funzione automaticamente ogni volta che la temperatura
corporea interna aumenta, sia come conseguenza del nostro lavoro muscolare, che
della possibile ed eventuale elevata temperatura nella sala di allenamento. E’
questo il meccanismo dell’evaporazione del sudore (leggiamo che 0,5 Kcal sono
eliminate per ogni grammo di acqua evaporata tramite la sudorazione) la cui
produzione aumenta nel corso della pratica sportiva, e man mano che l’impegno si
protrae nel tempo, fino a raggiungere valori anche molto elevati quando il
lavoro muscolare è molto intenso. (fino a 50 ml il minuto di sudore evaporato e
sappiamo che il fisico non riesce invece ad assimilare più di 25 millilitri
d'acqua il minuto… esattamente la metà! ). Il sudore, come possiamo facilmente
immaginare (ma c’è ancora chi pensa sia solo grasso che, cola…?) è costituito
prevalentemente da acqua, in cui leggiamo che sono disciolte modeste quantità di
minerali, rappresentati in gran parte da Cloruro di Sodio e in quantità minore
da Potassio e Magnesio, il cui contenuto totale rende il sudore in ogni modo
“ipotonico” rispetto al plasma. Tuttavia, in caso di sudorazione molto
abbondante o protratta a lungo nel tempo, la perdita contemporanea di questi
microelementi disciolti nel sudore può essere e divenire molto importante,
determinando persino una situazione di deficit, sia pur parziale di alcuni di
questi, in particolare del sodio (Na) e del cloro (Cl) la cui concentrazione nel
sudore, leggiamo che tende oltretutto ad aumentare con il protrarsi dello sforzo
fisico e dell’incremento del flusso del sudore, con conseguente aumento quindi,
della percentuale di perdita. In ogni caso la perdita di NaCl (cloruro di sodio)
sarebbe sufficientemente limitata fintanto che il liquido disperso con
l’evaporazione del sudore non superi due litri, mentre nel caso di quantità
maggiori di deplezione (perdita) di questo sale, leggiamo che può divenire
significativa e provocare immediati disturbi soggettivi e variabili che vanno da
senso di debolezza, a capogiri, a crampi lievi… e si legge che eventuali perdite
ancora più rilevanti, possano provocare anche crampi violenti, nausea, e persino
collassi.
Le raccomandazioni dei coscienti allenatori
Gli allenatori per primi, non dovrebbero mai sottovalutare
l’entità della sudorazione e quindi delle perdite idriche e minerali, ma devono
altresì abituarsi a raccomandare e insegnare a rivolgere la massima attenzione
all’importanza della disidratazione rispetto alla deplezione (perdita) minerale.
La perdita d’acqua attraverso la sudorazione rappresenta per tutti gli sport, il
vero e più importante ostacolo al proseguimento della prestazione sportiva e può
compromettere seriamente non solo il risultato della prestazione, ma anche e
persino la stessa salute dell’atleta quando, per ignoranza e incuria, o più
semplicemente per leggerezza, non si provvede prontamente e costantemente, nel
corso dell’allenamento o della gara, alla reintegrazione idrica-minerale a causa
dei liquidi persi, rischiando in tal modo di andare incontro a quell’insieme di
sintomi e disturbi che nel suo complesso si è soliti leggere e definire come la
“Malattia da Calore”.
Non posso lasciarvi senza aver raccomandato ai più curiosi ed
intraprendenti, di integrare queste nozioni teoriche, anche con proprie e
personali ricerche sull’argomento… ed iniziare magari proprio sul guerriero.it,
consultano gli articoli presenti nella sezione:
Alimentazione
Tutte le nozioni sino ad ora trattate sono da ritenersi
valide solo per atleti che hanno già passato l’età dello sviluppo. Per quanto
riguarda i bambini e gli adolescenti il tipo d’allenamento, infatti, è
totalmente differente.
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