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Preparazione atletica

E’ QUESTO UN LAVORO DI RICERCA E STUDIO, FATTO DALLA NOSTRA GIOVANE COLLABORATRICE BEATRICE GUARDATI, COME TESINA D’ESAME PER IL CORSO ISTRUTTORI DA LEI FREQUENTATO PRESSO LA Scuola Arti Marziali Fragale. DATA LA SEMPLICITA’ ESPOSITIVA DEGLI ARGOMENTI TRATTATI, LO PROPONIAMO UTILMENTE PER COLORO CHE VOLESSERO INIZIARE AD ADDENTRARSI NELLE PROBLEMATICHE ARGOMENTALI CHE DOVREBBERO INVESTIRE ED INTERESSARE AUTONOMAMENTE, TUTTI GLI ASPIRANTI ISTRUTTORI.

Preparazione atletica ed allenamento

(3°Parte)

Di: Beatrice Guardati

DOPO QUANTO SCRITTO NELLA 1° PARTE E 2° PARTE

ed aver accennato brevemente ai sistemi fornitori di energia ai nostri muscoli… mi sembra opportuno cominciare ad approfondire leggermente questo argomento, ma rimanendo comunque, sempre entro i canoni di comune e semplice comprensione ai più. I più esperti mi perdoneranno e comprenderanno quindi, se alcuni importantissimi ed articolati argomenti, saranno da me trattati forse con sommarietà… ma mai (ritengo) con  superficialità.

Durante l’allenamento ci sono tre principali sistemi energetici che si attivano nel nostro organismo e sono:

  • il meccanismo energetico anaerobico-alattacido,

  • il meccanismo energetico anaerobico lattacido,

  • il meccanismo energetico aerobico alattacido.

Il meccanismo energetico anaerobico alattacido (ATP/CP o detto del creatin fosfato). Il creatin fosfato non partecipa direttamente alla reazione, ma fa si che si mantenga la giusta concentrazione di ATP nel muscolo, quando questo viene utilizzato per l’energia. Questo sistema energetico produce molta energia ma limitata nel tempo. La durata dell’esercizio è di circa 10 sec, non c’è richiesta di ossigeno, ma non c’è produzione di acido lattico.

Il meccanismo energetico anaerobico lattacido (glicolisi anaerobica) La scissione avviene nel citoplasma cellulare, l’ATP prodotto successivamente al protrarsi dello sforzo intenso, proviene dalla scissione del glucosio. Utilizza come carburante di base il glicogeno. Questa reazione non ha bisogno di ossigeno e il picco di energia si ha dopo i 35 sec di lavoro circa e dovrebbe toccare il limite a 120 sec circa.

1glucosio à 2 acido lattico à 2ATP

Il meccanismo energetico aerobico alattacido. Passati i due sistemi precedentemente descritti e superati i due minuti circa di lavoro… ogni reazione del nostro organismo deve avvenire in presenza di ossigeno e quindi diventare progressivamente una reazione aerobica. Infatti tramite l’ossigeno è possibile ossidare ed utilizzare il glicogeno per produrre energia sino a portarlo ad esaurimento, iniziando così ad utilizzare progressivamente le riserve energetiche dateci dai grassi. Superati i 20 minuti di lavoro continuo, inizia il ciclo di krebs (detto anche ciclo degli acidi tricarbossilici.) Questo è una serie di reazioni chimiche a catena di importanza fondamentale in tutte le cellule che utilizzano ossigeno nel processo di respirazione cellulare.

I TEST

Per capire a che punto è il nostro stato fisico si possono effettuare inoltre diversi test che ci aiutano a capire come stiamo lavorando e come procede la nostra preparazione.

Il test di Conconi

Uno tra i test che si è soliti fare specialmente in preparazione di una competizione è il test di Conconi che calcola la nostra soglia ANAEROBICA.

Il test consiste nel correre inizialmente ad una velocità contenuta e a intervalli regolari, aumentando la velocità sino ad arrivare alla fase finale, dove l’atleta correrà effettuando uno sprint massimale.

I risultati verranno registrati dal cardiofrequenzimetro, che evidenzierà la frequenza cardiaca FC e la velocità di corsa, in seguito i dati saranno visualizzati sul pc dove si otterrà un grafico simile a quello sotto riportato:

Se analizziamo il grafico vediamo che inizialmente i punti fanno si che si formi una linea retta e che quindi la frequenza cardiaca cresca in modo proporzionale rispetto alla velocità.

Ad un certo punto la retta fa un curva verso il basso e questo è chiamato punto di deflessione (momento in cui il lattato nel sangue aumenta) ovvero aumentando la velocità, la frequenza cardiaca non aumenta più in modo proporzionale, ma in modo più ridotto di prima.

Il test di Cooper

Un altro test è il test di Cooper, quest’ultimo consiste nel calcolare la potenza AEROBICA e la capacità di sopportare la fatica per un tempo prolungato.

Il metodo è sempre la corsa ma stavolta questa sarà regolare per circa 12 minuti di tempo ad un’intensità abbastanza elevata. L’obbiettivo sta nella distanza che siamo riusciti a percorrere in 12 minuti. Il risultato sarà visibile attraverso delle tabelle che riporterò sotto:

distanze in metri percorse in 12 minuti di corsa

UOMINI

Età

Sotto i 30

30 - 39

40 - 49

50 e oltre

molto scadente

<1610m

<1530m

<1370m

<1.290m

scadente

1620 -
2000m

1540 -
1840m

1380 -
1670m

1300 -
1590m

discreto

2010 -
2400m

1850 -
2240m

1680 -
2080m

1600 -
2080m

buono

2410 -
2800m

2250 -
2640m

2090 -
2480m

2090 -
2400m

ottimo

2810 -
3200m

2650 -
3040m

2490 -
2880m

2410 -
2800m

eccellente

> 3200

> 3040m

> 2880m

> 2800m

 distanze in metri percorse in 12 minuti di corsa

DONNE

Età

Sotto i 30

30 - 39

40 - 49

50 e oltre

molto scadente

<1520m

<1370m

<1200m

<1100m

scadente

1530 -
1840m

1380 -
1670m

1210 -
1510m

1110 -
1350m

discreto

1850 -
2160m

1680 -
2000m

1520 -
1840m

1360 -
1670m

buono

2170 -
2640m

2010 -
2480m

1850 -
2320m

1680 -
2160m

ottimo

2650 -
3040m

2490 -
2880m

2330 -
2720m

2170 -
2560m

eccellente

> 3040m

> 2880m

> 2720m

> 2560m

Le qualità psichiche

Oltre alle qualità fisiche che un atleta deve possedere ed allenare per migliorarsi, ci sono altre qualità non meno importanti che sono le qualità psichiche. Quest’ultime sono:

  • concentrazione,

  • volontà,

  • sicurezza.

La concentrazione è la capacità di applicazione della mente su una determinata cosa, senza escludere, ma facendo passare in secondo piano tutte le altre cose.

La volontà è la capacità di voler con decisione la realizzazione di un determinato fine.

La sicurezza invece è la qualità psichica che non deve mancare nell’agonista, è la padronanza assoluta, quindi avere piena acquisizione e l’essere consapevoli di una capacità.

Queste qualità possono essere innate ma capita spesso che un’ atleta all’esordio non sia sicuro delle proprie capacità, non riesca a concentrarsi facendosi prendere solo dalla foga di voler vincere, ecco che qua l’aiuto del proprio allenatore è fondamentale ma il rimedio migliore è naturalmente l’esperienza.

Le qualità fisiche e psichiche sono strettamente correlate tra di loro, se entrambe sono ben sviluppate si otterrà il massimo delle proprie potenzialità.

Non posso lasciarvi senza aver raccomandato ai più curiosi ed intraprendenti, di integrare queste nozioni teoriche, anche con proprie e personali ricerche sull’argomento… ed iniziare magari proprio su ilguerriero.it, consultano gli articoli presenti nella sezione: Preparazione atletica

Tutte le nozioni sino ad ora trattate sono da ritenersi valide solo per atleti che hanno già passato l’età dello sviluppo. Per quanto riguarda i bambini e gli adolescenti il tipo d’allenamento, infatti, è totalmente differente.


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