Come al solito
impegnatissimi sotto il periodo Natalizio, tra l’organizzazione delle gare a
Pisa, la recensione di tutti gli articoli ed il catalogare tutti quelli
pervenutici per altri avvenimenti, avevamo dovuto rallentare la preparazione di
alcuni altri appuntamenti… tra i quali appunto, questo articolo! Ma meglio tardi
che mai, non ci eravamo certo dimenticati delle nuove metodologie che stanno
piano piano sbarcando anche in Italia e dei nostri collaboratori che ce ne
illustrano le specifiche.
Kettlebells Training Day a Parma
Innovazione e
tradizione negli sport da ring!
Di: Roberto Fragale
Più volte sulle pagine della rivista si era parlato dei
Kettlebells: tutto era nato per una
domanda sul forum, alla quale prontamente era stato risposto prima dal
nostro attentissimo e puntuale Marco Magliano e poi addirittura da
Londra, dal nostro collaboratore/ombra
Marco Mastrorocco
(ex atleta di punta della FIKB fino al 2004) che li approdato dopo 2 anni in
Australia, lavora come Athletic Coach e Personal Trainer da fine 2006.
Ebbene, questo scambio di consigli e opinioni ha innescato
una piacevole catena che ha portato Marco Magliano a sobbarcarsi un’opera di
divulgazione sulla teoria di questo attrezzo e metodo di allenamento,
organizzando uno stage per il 25 di
Novembre nella sua Fidenza, alla palestra Podium; non solo.. ha
addirittura, tramite ilguerriero.it, “affittato” per un giorno le competenze del
preparatore atletico Marco Mastrorocco per dare ancora più autorevolezza e
precisione al tutto!
Su queste pagine si sono quindi susseguiti alcuni articoli
introduttivi e di promozione dell’evento e sebbene l’argomento fosse a prima
vista poco inerente con i nostri sports, dopo colloqui con Marco ci eravamo
convinti che invece c’era molto in comune, molto più di quel possa sembrare.
Come dovreste ormai sapere, il “nuovo” ci ispira sempre, se
non altro come possibilità di migliorarsi.. e così abbiamo dato una chance per
vedere se avessimo potuto fornire ai nostri lettori uno spunto motivazionale
ulteriore.
La presenza di una decina di volenterosi “studenti e
studentesse” (alcuni istruttori locali e praticanti anche di altre specialità
sportive) ha ripagato sforzi ed attese.. se si pensa che il seminario è stato
organizzato per una domenica mattina, tra le 10 e le 12,30…e per giunta per un
argomento praticamente sconosciuto ai piu’..beh… non si può che essere
estremamente soddisfatti! Un altro volto noto degli sport da ring toscani, il
Maestro Palladino, si è addirittura mosso da Firenze per partecipare a tale
evento.
Dal canto mio, ho fatto anche io i miei bei sforzi per essere
li a documentare e visionare, per mio e vostro piacere/interesse, il seminario:
il giorno precedente ero a Padova per quella grande serata del “Janus
Fight Night” organizzata da Roberto Ravarro … Ed ero tornato a Pisa alle
5,00 del mattino! Alle 6,00 ero andato a prendere Marco Mastrorocco (arrivato a
Pisa la sera prima) per portarlo a Parma.
Vista la stanchezza evidente gli ho gentilmente allungato le
chiavi della macchina…e così… via alla volta di Fidenza.
Puntuali come orologi svizzeri, ci incontriamo con Magliano e
qualcuno dei primi partecipanti, che ci accolgono gentilmente nella struttura
scelta per il seminario.
In tempo per l’inizio della lezione arrivano tutti e Marco
onestamente sorpreso, in positivo, dal numero accorso, visti presupposti (.. ed
un precedente seminario organizzato da altri a Firenze in Settembre, di cui non
si era sentito alcun report successivo….NDR) beh.. compiaciuto inizia
un’introduzione verbale tecnica e precisa su come si sarebbe articolato il
seminario, su quelle che sono le principali peculiarità del Kettlebell e su
quelle che sono le caratteristiche importanti per uno sportivo e/o semplice
praticante, che voglia trarne i benefici attinenti ai suoi obbiettivi.
Questo approccio verbale è stato costante durante tutto lo
svolgimento della lezione, nel quale il M. Mastrorocco non è certo stato avido
di spiegazioni sulla teoria, pratica e le posture, con richiami alla fisiologia
ed alla metodologia di allenamento; con un linguaggio semplice ha coinvolto
tutti i partecipanti a testare la validità del “prodotto” pronto a correggere e
rispondere alle continue domande dei presenti che mostravano di essere molto
interessati.
Dopo un buon riscaldamento (era “freschino” nella
palestra..) ha mostrato gli esercizi propedeutici alla
corretta esecuzione dell’esercizio di base: lo swing. Dimostrando e
continuando a spiegare ai presenti che anche le più, apparentemente, semplici
esecuzioni, così non erano e vi si nascondeva una buona base di teoria e dovuto
esercizio, prima di compierle correttamente.
Marco Mastrorocco ha parlato di esercizi “mnemonici” per i
muscoli, ne ha dato dimostrazione spiegando di come dobbiamo insegnare al corpo
a riconoscere e ricercare la “sensazione corretta” durante l’esercizio,
continuando a fare continui paralleli con le tecniche usate negli sport da ring,
dimostrando, laddove ce ne fosse bisogno (per chi non lo conosceva dai suoi
trascorsi) di essere un professionista, di avere conoscenze pratiche e teoriche,
di allenamento e competizioni, e non di essere un semplice improvvisato trainer
che ha acquisito un diplomino nel fitness, avvalorando con questo la scelta del
Maestro Magliano nel volerlo come docente dell’evento.
Il seminario era improntato all’allenamento per gli sport da
ring, sicchè ci sono state anche lì, le consuete precise e professionali
spiegazioni di “come” e soprattutto “perché”, l’esercizio con il kettlebell
possa favorire e migliorare le prestazioni in tali discipline.
Si è quindi parlato del lavoro di sinergia muscolare, di
coordinazione e bilanciamenti che fan parte di questa nuova metodica e quindi
non poteva non essere trattato in termini generali il “Functional training”.
Grazie alla sua esperienza professionale, Marco Mastrorocco
ha portato numerosi esempi reali circa i benefici constatati sui suoi clienti e
studenti, grazie ad un corretto approccio all’allenamento, basato appunto su
esercizi “multijoint” (con più articolazioni in gioco).
Non solo esempi di sportivi con target di competizioni,
periodizzazioni e tempistiche precise (runners, sport da combattimento e
velisti!) ma anche con persone normali, casalinghe incluse!
Per fortuna I Kettlebells erano numerosi,
Magliano si era organizzato davvero a puntino, tutto era preciso, senza
sbavature o intoppi!... e tutti hanno perciò potuto praticare a lungo,
durante lo svolgimento del seminario.
Per “rinforzare” il ricordo dello swing e della pratica
fatta, Marco Matrorocco ha improvvisato un piccolo Circuit training, nel quale
far tastare e “gustare” la fatica ed il dispendio energetico dovuto all’utilizzo
dell’attrezzo: erano tutti ESAUSTI, ma contenti nel giro di 12 minuti!!!
Subito dopo aver ripreso fiato, è stato introdotto l’altro
caposaldo della base del Kettlebell: Il Get up.
Anche questo professionalmente spiegato, con dovizia di
particolari, ma dando sempre a tutti gli studenti una percezione chiara di quel
che si stesse dicendo e facendo, dimostrando una estrema confidenza con
l’attrezzo, ma anche con l’allenamento in generale ed il suo approccio teorico,
sia dal punto di vista tecnico, che da quello scientifico e psicologico.
Ovviamente, come ci aveva tenuto a sottolineare dall’inizio,
non si sarebbero affrontate troppe tecniche, per non generare confusione e
rischiare che qualcuno si facesse male, soprattutto nei giorni a venire quando
ognuno avrebbe riprovato qualcuno degli esercizi da solo.
Come Marco ci ha più volte ripetuto, questo seminario era li
per lanciare le basi ad una nuova metodologia, che negli Usa, in Australia e Uk
è ormai da tempo diventata anche FASHION, moda commerciale.
Un seminario fatto per accendere la curiosità di quelle menti
“aperte” che sanno prendere quel che di buono c’è da ogni diversa esperienza e
magari col tempo modificarla e risistemarla, proprio come il nostro “londinese”
ha dimostrato di aver fatto, a seconda dei propri bisogni: un approccio attivo e
critico!
Per dar modo a tutti di ricordare quel che si era detto su
esercizi, caratteristiche di base, tecniche e progressioni delle stesse,
Mastrorocco aveva preparato già da Londra una dispensa-manuale per ognuno dei
partecipanti, mettendosi poi a disposizione di tutti con il suo contatto e.mail
per ulteriori spiegazioni, dubbi o per futuri allenamenti nei quali affrontare
tecniche più difficili e composite.
Al termine della lezione erano tutti estremamente
soddisfatti, Marco in primis, constatando come tutti i partecipanti si fossero
adoperati senza riserve durante lo svolgimento ed essendosi sentito a suo agio
nella familiare atmosfera venuta a crearsi grazie alla spontaneità di tutti i
presenti.
Nei giorni a seguire sui giornali locali di Parma e Fidenza,
la notizia aveva già fatto capolino, dimostrando l’interesse della comunità
locale agli sviluppi sportive/educativi che ruotano attorno ai nostri sports.
Unico rammarico per Marco Mastrorocco, la mancanza dei
direttori tecnici federali degli sport da ring, che avrebbero potuto apprendere
nuovi spunti per allenare le squadre nazionali, visto che il Kettlebell è ormai
usato senza sosta e con ottimi risultati negli allenamenti degli atleti di MMA,
e che, come in un suo articolo da noi pubblicato, avrebbero giovato parecchio
per i futuri tornei internazionali, nei quali dispendio aerobico ed anaerobico,
resistenza lattacida e recupero, fanno solitamente la differenza tra le squadre
dei paesi dell’est e le nostre.
Ma chissà che grazie a questi primi spunti, non si creino
nuove occasioni per cementare questa pratica anche nelle metodologie più
classiche delle nostre discipline.
Stanco ed assonnato, sono stato riaccompagnato, in macchina
mia J , da Marco a Pisa, che di li a pochissimo aveva
il suo aereo per riportarlo a Londra… dove l’indomani avrebbe ripreso la sua
fitta giornata lavorativa di allenamenti e lezioni.
Tanti i motivi per cui sorridere dunque: contenti di aver
potuto aiutare il volenteroso e sempre attivo Maestro Magliano ad avere per il
suo stage il nostro collaboratore da Londra, Marco Mastrorocco.. ed in più come
mia personale soddisfazione, l’aver visto un altro elemento della mia Scuola,
crescere ed evolversi da allievo e atleta, prima in insegnante nella mia stessa
Scuola e poi “spiccare il volo” nelle sue trasferte internazionali in Giappone,
Australia ed Inghilterra, per divenire un coach serio e professionale.
|