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    PATTAYA - LITTLE ITALY   

IN AGOSTO MOLTI PRATICANTI ITALIANI DI MUAY THAI SI SONO RIVERSATI SU PATTAYA PER LE LORO VACANZE-STUDIO-ALLENAMENTO. QUANDO TRE ANNI FA, ASSIEME A CRISTIAN AVVIAMMO IL PROGETTO DI FAR VENIRE ITALIANI A PATTAYA PER AFFINARE ED APPRENDERE LA MUAY THAI , NON IMMAGINAVO CERTO CHE LA COSA POTESSE RAGGIUNGERE UN TALE SUCCESSO.

Di: Roberto Fragale

Proprio così… ne riconoscevo sicuramente la bontà, ma francamente non credevo questa sarebbe stata recepita così presto da molti altri appassionati. Ma forse la risposta in massa dei praticanti italiani vede il motivo fondante e propulsore, proprio nel lavoro promozionale fatto in Italia un po’ da tutti noi con varie influenze nelle aree più eterogenee. Quest’anno il camp di Cristian si è avvalso della promozione, oltre che del guerriero.it, anche del boxingbar e di altri sparsi collaboratori, ultimamente aggiuntisi a Cristian. La venuta in Italia di Cristian e Yoddesha per stages e combattimenti, ha inoltre acceso la fantasia e la voglia dei nostri praticanti a provare l’ebbrezza di un periodo di allenamento in Thailandia. Va detto inoltre che, anche il lavoro di promozione di chi si è ultimamente aggiunto con un progetto analogo, come il toscano Simone Falcini supportato da megathai, ha visto subito buoni risultati finali ed ha così aggiunto persone al Sityodtong di Pattaya. Sicuramente più di una quarantina, gli italiani che si sono allenati nei due camp nel solo mese di agosto e all’incirca con equa distribuzione numerica. Un bilancio tutto sommato, più che positivo dunque, per tutti gli operatori del settore.

  

 Eccetto alcune rare e stupide eccezioni, dove i frequentatori italiani dei due camps maggiori (il Phed Rung Rang ed il Sityodtong) sembra abbiano acceso alcune piccole discussioni campanilistiche di appartenenza (tipiche italiane) non mancando certo di suscitare ovvia e conseguente ilarità da parte dei tailandesi appartenenti ai due boxing camps, che invece convivono pacificamente ed in pieno accordo tra loro.

 

 Ma l’esperienza vissuta, nonostante tutto, ha comunque e indubbiamente generato a mio avviso, una positiva crescita tecnica di tutti gli atleti presenti nei due camps. A molti di essi magari, sarebbe piaciuto frequentarli entrambi, ma la cosa non è possibile per molti motivi, pur avendo i due camps allenamenti ad orari diversi. Prima di tutto per una questione energetica, poiché dopo essersi allenati in uno, non rimangono molte energie per iniziare l’allenamento nell’altro. Poi anche per una questione di costi, perché ormai la tariffa offerta per gli allenamenti ha purtroppo seguito di pari passo l’aumentare delle richieste! Comunque sia, ognuno si è impegnato a fondo per trarre i maggiori benefici dal campo scelto. Naturalmente ci sono stati anche dei “cambi”, chi cioè l’anno passato si è allenato al Phed ha scelto quest’anno l’altro e viceversa. Sicuramente per vedere anche un’altra realtà e saggiare con mano le differenze di metodi e per imparare o almeno visionare, entrambe le peculiarità tecniche proprie, di questo e quello.

 

 Unica nota veramente e concretamente negativa… uno dei due stadi: il Muay Thai Stadium di Pattaya -aperto l’anno passato e dove ormai si facevano facilmente combattere i farang- era stato chiuso da più di tre mesi (si dice a causa di un “incontro venduto”) e non si sapeva dove far combattere gli atleti desiderosi di cimentarsi. Ci sarebbero i boxingbar, ma molti italiani non ci vogliono combattere, pensando forse di sminuirsi dopo le tante polemiche che ci sono state riguardo a quei luoghi, ma io credo che piuttosto di niente, converrebbe provare certamente. Comunque, posso sicuramente dire che mai come adesso ci siamo sentiti proprio “come a casa” lungo la walking street, quando passeggiando o entrando nei tanti ristoranti e locali, si veniva salutati da questo e da quello. Si poteva incontrare a cena Samperi con i suoi ragazzi, trovare Falcini in discoteca e bersi un caffè assieme a Baggio nella stessa serata. Bastava poi passeggiare un po’ sul lungomare per incontrare quasi certamente Cristian, in giro con il suo gruppo dei nuovi arrivi.

 

Al mattino in piscina si poteva far colazione assieme a Marco Polo, la sua ragazza e la sorella, per poi incontrare forse Renni (purtroppo inizialmente infortunatosi) a pranzo in qualche ristorantino e sicuramente qualche ragazzo dei due camps nel pomeriggio, in giro con lo scooter. Insomma, tutti amici e conoscenti ma di un certo ambiente e mondo sportivo: quello della Muay Thai italiana. Coloro che non erano purtroppo presenti fisicamente, lo erano certamente e puntualmente nelle interessanti discussioni serali del dopo-cena, quando, nel più completo e amichevole relax, nascevano idee di collaborazione politica e progetti per la nascita di future manifestazioni sportive in terra italiana e non. Credo francamente che gran parte del lavoro promozionale, agonistico e divulgativo che sarà fatto in Italia nella prossima stagione, abbia preso spunto e vita, proprio a Pattaya nel mese di agosto. Ma penso anche  che se tutte le idee e progetti così scaturiti, andranno a buon fine… avremo un anno particolarmente fecondo per la Muay Thai! Se son rose….

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