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CONTINUANO INCESSANTI ED IN OGNI PERIODO GLI ARRIVI ED I RITORNI IN THAILANDIA DA PARTE DI NOSTRI CONNAZIONALI, ALLA RICERCA DI UNA SPECIALIZZAZIONE O UN AGGIORNAMENTO NELLA MUAY THAI. E’ STATA QUESTA LA VOLTA DI DAVIDE FERRETTI CHE FORSE CONOSCEVAMO SOLO PER IL VALETUDO… E CI INVIA UN SUO GRADITO REPORTAGE.DAVIDE FERRETTI AL SITYODTONGDi: Davide FerrettiMancavo dalla Thailandia da dieci anni, nei quali ho viaggiato frequentemente tra gli Stati Uniti ed il Brasile per il mio personale allenamento e per assolvere ai miei compiti di insegnante di Vale Tudo/Mixed Martial Arts, come rappresentante il Team Ruas Vale Tudo in Europa.
L’estate appena trascorsa l’ho dedicata al mio viaggio di allenamento e aggiornamento nel perfezionamento dell’arte della Muay Thai recandomi in Thailandia, presso l’International Sityodtong Boxing Camp di Pattaya, per più di un mese. Ricercavo un luogo nel quale vivere e praticare la Muay Thai (arte che insegno e pratico da anni) in maniera completa, professionale, con tutte le sue tradizioni e rituali per curarne nei dettagli, oltre l’aspetto tecnico, quello sportivo-professionistico, lontano dalla città, dalle moderne palestre e dai quei campi di addestramento tailandesi, caratterizzati da ogni comfort e strutturati per soddisfare le richieste dei turisti. Il Sityodtong Boxing Camp corrispondeva perfettamente a ciò che ricercavo: immerso nella fitta vegetazione, lontano dalla chiassosa e vivace Pattaya turistica ma a stretto contatto con la popolazione umile, sorridente e disponibile: luogo ideale quindi, nel quale praticare la Muay Thai nella maniera più pura e professionale.
Ad accogliermi al campo, il Grande Maestro Yodtong Senanan, autorità della Muay Thai riconosciuta in tutta la Thailandia e nel Mondo. Dopo un breve colloquio di conoscenza, il gran Maestro Senanan mi affida all’Istruttore Tia, uno dei più esperti insegnanti del campo che, oltre alla conoscenza specifica della Muay Thai è un esperto insegnante di pugilato: a tal proposito desidero sottolineare che nel campo Sityodtong si sono formati, oltre ai campioni degli Stadi Lumphini e Ratchadamnoen di Bangkok, anche campioni di pugilato professionistico, questo per evidenziare il fatto che l’allenamento svolto, è caratterizzato da una pratica polivalente che abbraccia in modo completo tutte la aree del combattimento in piedi.
Le sessioni di allenamento giornaliere si svolgono dalle ore 7.00 del mattino alle ore 9.00 e dalle 15.00 del pomeriggio alle 18.00; anche se normalmente iniziavo le sessioni di allenamento una mezz’ora prima, durante la quale il famoso campione Yoddecha mi insegnava e perfezionava nei movimenti della Ram Muay, ovvero il rituale che viene eseguito dai due pugili sul ring, prima del combattimento.
Le sessioni di allenamento sono intense e ben organizzate: riscaldamento iniziale, addestramento tecnico-tattico (esecuzione dei colpi fondamentali, elementi di difesa e contrattacco) riprese intense di 5 minuti ai pao, intermezzati da 1 minuto di recupero attivo nel quale, il più delle volte, ci si esercita facendo piegamenti delle braccia. L’allenamento prosegue con alcune riprese di figure per ciò che riguarda il lavoro pugilistico e riprese al sacco, di cui il campo è ottimamente fornito.
Concludono l’addestramento lo sparring libero ed il lavoro sul corpo a corpo, praticato nei tre ring posti al centro dell’area di allenamento. Le riprese ed il ritmo dell’allenamento all’interno del campo è periodicamente scandito da un insegnante che accompagna tutto lo svolgersi della sessione, dove tutti si addestrano contemporaneamente, pur eseguendo un allenamento differente e dove il rumore inconfondibile delle tibie che colpiscono i pao, unito al fragore dei colpi sui sacchi ed alle urla liberatorie degli atleti, che il più delle volte precedono il partire dei colpi, costituiscono la fonte di energia dalla quale si viene contagiati ed accompagnati per tutta la durata dell’allenamento ed alla quale si attinge ,per contrastarne la fatica . Arrivata la sera al termine dell’allenamento, prima del meritato riposto, Io, l’istruttore Tia ed il papà del campione Hittipol Akkasrivorn detto “Kyo”, ci allontanavamo dal campo percorrendo qualche chilometro di corsa nella fitta vegetazione e tra le caratteristiche abitazioni circostanti. Approfittando di questo momento i miei due amici tailandesi mi descrivevano le abitudini quotidiane della gente del luogo, narrandomi la storia della Muay Thai con antiche vicende ed aneddoti che hanno caratterizzato il Kruu Senanan e il Campo Sityodtong, nei quarantasei anni dalla sua fondazione e per raccontarci le nostre reciproche esperienze di vita fortificando così, ogni giorno, la nostra amicizia.
Nel pomeriggio, usciti dalla scuola decine di bambini e giovani ragazzi si recano al campo e dopo aver salutato uno ad uno tutti i presenti, svestono la divisa da scolaretti ed indossano guantoni e pantaloncini per iniziare l’allenamento con una marzialità, intensità ed entusiasmo, tali da riconoscerci la loro appartenenza ad una cultura e tradizione propria, che fonda le sue radici in tempi lontani, rendendoli orgogliosi, determinati e responsabili. Dopo tre settimane di permanenza al campo, il Gran Maestro Senanan mi affida un giovane talentuoso fighter appartenente al Sityodtong da allenare ogni giorno, poiché da lì a due settimane avrebbe dovuto sostenere un combattimento. Oltre all’addestramento con i pao, molto del tempo veniva da me a lui dedicato all’addestramento tecnico-tattico mediante “figure” per lo sviluppo della tecnica e della tattica pugilistica nella quale, a mio giudizio, l’atleta tailandese era carente rispetto a quella propria della Muay Thai dove invece eccelleva. Da lì a poco, le prime soddisfazioni: quella di essere stato incaricato di accompagnare l’atleta tailandese da me allenato sul ring e quella di vederlo vincere per Ko in seguito all’esecuzione di una perfetta combinazione di colpi di pugno. Nell’ultimo giorno di permanenza al Sityodtong il Gran Maestro Senanan alla presenza di suo figlio Toi e dell’istruttore Tia, mi ha invitato nella sua caratteristica abitazione posta di fianco alla zona di allenamento del campo donandomi i caratteristici Mongkol e Prajet e consegnandomi oltre al certificato attestante il periodo di allenamento intensivo svolto, anche il diploma di Insegnante di Muay Thai da egli stesso controfirmato ed una sua personale giacca, che reca il logo ed il nome del campo Sityodtong… dimostrandomi ulteriormente la Sua stima.
Di tutto ciò ne vado estremamente orgoglioso: nei miei trent’anni di pratica in giro per il Mondo, di attestati e riconoscimenti ne ho ricevuti, ma questo è tra quelli a cui attribuisco un valore affettivo particolare, avvalorato dall’essere stato a me consegnato da un grande personaggio come Kruu Senanan… oltre al fatto che credo fortemente nelle tradizioni e nell’importanza che la figura del Maestro riveste come guida nel percorso di ogni artista marziale, sia esso un semplice praticante, un campione o un insegnante. E’stata presente con me al Sityodtong l’Istruttrice Italiana Barbara Cannaroli, che si è addestrata nella Muay Thai per tutto il periodo di permanenza al Campo, seguita in maniera minuziosa dall’Insegnante Tia e dal campione Yoddecha.
Prima di darci l’arrivederci al mese di Dicembre p.v. dove sarò nuovamente in Thailandia, ho gettato le basi del rapporto di collaborazione che la mia Accademia avrà in modo diretto, con il campo tailandese. Desidero rivolgere un ringraziamento particolare al mio amico Olandese Peter, appassionato praticante di Muay Thai, nonché proprietario del locale Hoek Van Holland situato sulla bella spiaggia di Jomtien e frequentato dai grandi campioni olandesi Aerts, Kaman, Dekker e tanti altri, ma soprattutto al mio amico di vecchia data Toni Patella, italiano che vive buona parte dell’anno a Pattaya e frequenta giornalmente il campo Sityodtong. Per informazioni: davideferretti@inwind.it www.europevaletudo.com |