ECCOVI UNA INTERVISTA, INVIATACI IN ESCLUSIVA DAL NOSTRO
ATTIVISSIMO COLLABORATORE MARCO MAGLIANO, CON QUELLA CHE POTREMMO DEFINIRE COME
UNA “ICONA” DEL FANTASTICO TORNEO MILIARDARIO DEL K-1: PETER AERTS.
L’INTERVISTA E’ STATA RACCOLTA DURANTE LO STAGE DEL CAMPIONE TENUTOSI A ROMA
E DI CUI VI AVEVAMO GIA’ DATO NOTIZIA SULLE NOSTRE PAGINE.
INTERVISTA CON PETER AERTS
Di: Marco Magliano
Sabato
mattina alzata all’alba per raggiungere
la Capitale
, Roma.
Certo, visita di piacere… ma
solo dopo il “dovere”, infatti ci aspettano quasi
500 km
prima di poter incontrare uno dei più eclettici e conosciuti personaggi del
panorama Mondiale della KickBoxing: Peter Aerts.
Sono in compagnia di mia moglie
Elisa che, come un’ombra, segue ormai da anni tutti i miei spostamenti
divenendo ella stessa un’appassionata e praticante assidua delle nostre
discipline, nonché grande fan di molti K-1 fighter tra cui ovviamente Peter
Aerts.
Per i pochi che ancora non lo
conoscono, Peter Aerts, soprannominato The Dutch Lumberjack (il boscaiolo
Olandese) è uno dei maggiori campioni delle nostre discipline; partito con
la Thai Boxe
vincendo i primi titoli Mondiali giovanissimo, approda fin dalla prima edizione
(nel 1993) al torneo ritenuto più prestigioso nel mondo, il K1 disputando da
allora tutte le edizioni e vincendone ben tre , nel 94, 95 e 98, gettando la
pietra di indiscusso Campione di questo torneo ormai divenuto conosciutissimo,
grazie anche ai media che da tempo trasmettono le serate che si svolgono in
tutto il Mondo.
Arrivo alla palestra Imperial
Center di Via del Velodromo a Roma e sono accolto dal M° Ciro Cortese che,
insieme a Cesare Spernanzoni, sono i promotori dello stage del campione.
Solita accoglienza alla romana,
gentile e spontanea, tempo di cambiarmi ed ecco che arriva Peter Aerts insieme a
Cesare che immediatamente mi dice “ è veramente un personaggio! Ieri sera mi
ha tenuto in ballo tutta la sera ed è molto disponibile”:
Bene penso io, così quello che mi aspetta dopo, cioè una breve intervista per ilguerriero.it,
sarà un compito meno difficile per me.
Difficile perché? Da quando
seguo il K1 per me Aerts rappresenta il K1, lo seguo da sempre, lo tifo da
sempre ed oggi trovarmi di fianco a lui mi sembra più una botta di c…lo che
una forma professionale di conoscenza di un Campione!
Lo Stage del mattino si svolge
in un ambiente forse troppo caotico ma certo è che personaggi di questo calibro
attirano sempre decine di appassionati che spesso, cercano più un autografo o
una foto che carpire qualche metodo o tecnica particolare di allenamento, però
Aerts ha subito soddisfatto tutti presentandosi! “Hi, my name is Peter
Aerst” come se qualcuno di quelli intervenuti avesse ancora qualche
dubbio!
Sicuramente un gesto di massima
disponibilità al dialogo, premessa di un’educata esposizione di quello che si
andrà a definire nello stage.
“Oggi faremo tecniche molto
semplici, voglio solo farvi capire cosa intendo io per tecnica , io lavoro
tantissimo sui dettagli ed è quello che farò, non vi illustrerò tecniche
difficili… ma precise!”
Inizio classico con shadow
boxing per testare il livello dei partecipanti e via con tecniche di
apprendimento pedagogico su spostamenti, entrate ed uscite, stop kick, anticipi.
Lo stage protratto per oltre 2
ore, finisce con la parte dedicata al clinch, non dimenticando le proprie
origini Aerts illustra come approcciare un efficace clinch soprattutto di
potenza, contenendo l’avversario e dominandolo nella posizione.
Finito lo stage, mentre Aerts
viene subissato dagli ammiratori per foto e autografi, mi butto in doccia e lo
aspetto nel salottino della palestra per fare l’intervista.
Dopo circa 1 ora eccolo qui,
pronto e disponibilissimo con un sorriso ineffabile e una gentilezza inaspettata
dai più che iniziamo a conoscerci e a porgere le domande.
M: Ciao Peter, innanzitutto grazie per avermi
concesso questa intervista che farò per il magazine elettronico www.ilguerriero.it
PA: È un e-magazine di arti
marziali? Buono!
M: Si, poi ti manderò i riferimenti per vedere
l’intervista che stiamo facendo, una volta pubblicata.
M: Inziamo: quando hai vinto il tuo primo titolo mondiale nella ThaiBoxe ?
PA: parecchio tempo fa….credo
fosse il 1990, comunque avevo 19 anni
M: Oh veramente giovane…..quale è stata la
palestra dove hai mosso i tuoi primi passi nella Thai boxe?
PA: SIAM Gym nel Nord
dell’Olanda
M: Oggi tu sei un simbolo del K1, hai vinto tre
finali e da quando esiste questa manifestazione sei sempre stato tra gli 8
atleti della finale. Questo ti prende la maggior parte del tempo per quanto
riguarda la preparazione, ma avresti tempo e potresti competere per altri match
o titoli Mondiali?
PA: No questo non è possibile
in quanto ho un contratto di esclusiva con il K1 organization.
M:
Nel circuito K1 hai affrontato anche incontri di MMA (Mixed Martial Arts) ,
l’ultimo lo scorso 31 Dicembre in Giappone.
Questa è una tua scelta oppure una “imposizione” contrattuale degli
organizzatori?
PA: Combatto anche in queste
discipline per scelta, ma non ho ancora esperienza per poter combattere bene
M: Ti piacciono questi stili?
PA: Si, mi piacciono!
M: Quale stili segui in particolare oltre alla
Thaiboxe; Brazilian Jujitsu , Grappling ?
PA: Pratico sia lo stile
K1 quiandi Thaiboxe e KickBoxing che stili di lotta, ho abbastanza tempo per
farli entrambi.
Per i match mi alleno con Pedro Rizzo, sto allenandomi molto per acquisire più
esperienza in questo campo, mi piace molto.
M: Sei sposato e hai dei figli, quanti?
PA: due , un maschio e una
femmina
M: Penso che sia difficile combinare la vita di
atleta professionista con quella di marito/genitore
PA: si, è impegnativo. Mi
alleno normalmente due volte al giorno e normalmente dormo un po’ tra i due
allenamenti e , giustamente, spesso loro mi chiedono di giocare o stare con
loro, per questo spesso i recuperi, i ritmi sono difficili da gestire.
M: Come vedi Peter Aerts nei prossimi 10 anni?
Trainer o atleta?
PA: Trainer sicuramente! Come
atleta credo ancora 3 o 4 anni di attività.
M: Se nel futuro tuo figlio volesse seguire le
tue orme?
PA : No deve giocare a calcio,
deve diventare un Campione Mondiale di Calcio, preferisco! (Fragorosa
risata!!!!!)….a parte gli scherzi sia che scelga kickBoxing o Thai Boxe lo
supporterò sempre!
M: Quale la tua opinione sul livello dei fighters
Olandesi, perché siete superiori sia fisicamente che tecnicamente a altri
atleti del circuito K1? Quest’anno eravate tre Olandesi in finale su otto
atleti!
PA: io Penso perché abbiamo
molte palestre di livello e più esperienza e storia. Molti atleti vengono in
Olanda e iniziamo da zero i propri allenamenti, noi facciamo allenamenti molto
duri.
Lo stesso Pedro Rizzo quando è venuto in Olanda ha dovuto imparare molto in
Kickboxing e ora ha un ottimo livello di lotta in piedi!
M: Chi è il tuo attuale trainer se tu ne hai
uno?
PA: si certo, Rene Rosen e
Andree Olsen
M: Ti alleni nella tua palestra o dove?
PA: a febbraio/Marzo aprirò una
grande palestra con il mio nome in Amsterdam! Il mio “TEAM AERTS” è
composto da me e dai due allenatori, siamo noi il team! Al momento mi alleno
nella mia palestra personale in casa con due ring e tappeto per il wrestling.
M: tu hai combattuto anche per
la Mejiro Gym
, ho visto le tue foto in palestra ad Amsterdam….
PA: Si, anche per loro in
passato.
M: Ora una domanda tipica della curiosità
italiana: la tua giornata tipo di allenamento cosa prevede in termini di tempo?
PA: Questa è una domanda
difficile a cui rispondere, dipende naturalmente dal periodo e cosa devo
preparare. Diciamo che solitamente mi alleno per 2 o 3 ore al giorno, suddivise
in due allenamenti.
Questo quando mi alleno lontano dalla competizione perché quando mi avvicino
alla data, arrivo ad allenarmi anche per soli 30 minuti con un’intensità
esplosiva e allenamenti veramente duri.
M: e per quanto riguarda l’alimentazione segui
un regime particolare?
PA: No!! Mi piace molto mangiare
e non seguo un’alimentazione particolare.
M: Usi integrare l’alimentazione con
Integratori Alimentari?
PA:
Certo! Uso proteine, glutammina e vitamine, dipende sempre da quello che devo
fare e che sto preparando.
M: Qual è stato il tuo match più duro in
carriera fino ad oggi?
PA: Non c’è un match in
particolare, tutti i match sono stati duri a loro modo.
Se proprio devo dirne uno allora il match contro Ernesto Hoost nel 1998 dove nel
primo round mi ha rotto la mano con un calcio ma ho continuato lo stesso
vincendo il match.
M: e la tua tecnica preferita?
PA: (qui fa una breve pausa
guardandomi con sguardo interrogativo e poi sorridendo mi dice ….) la mia
tecnica preferita è quella che fa più male e provoca dolore al mio avversario
(risata fragorosa!!)
M: Parliamo dell’ultima edizione del K1:
purtroppo hai avuto un infortunio alle costole causato da un calcio di LeBanner
, incontro comunque da te vinto.
Giusto per scherzare, cosa pensi di una finale tra te e il vincitore Semmy
Schilt, come sarebbe andata?
PA: non lo so ovviamente, è
sempre difficile dire cose del genere. Un combattimento è un combattimento ed
è una storia a sé.
E’ un buon fighter e lo ha dimostrato, ogni match è una sua storia ,
sicuramente eravamo entrambi in forma e sarebbe stato duro comunque.
Magari alla prossima volta vediamo !
M: Bene ora l’ultima domanda prima di lasciarti
ai tuoi impegni: chi è oggi Peter Aerts ?
PA: mmmh…..sono un family man
oggi, oggi esco di più, faccio il “matto” , bevo con gli amici, sono più
rilassato di una volta, mi reputo veramente un padre di famiglia oggi!
M: Ok Peter grazie davvero per il tuo tempo, ti
prego di accettare la maglietta del mio team K’ONE FIGHT ACADEMY www.kbclub.it
giusto come ricordo di questo nostro incontro e ti auguro le migliori fortune
per i tuoi prossimi impegni agonistici e del tuo progetto Aerts Gym di cui vedi
l’apertura a brevissimo.
PA: Grazie a te di tutto e degli
auguri, indosserò la maglietta per affrontare i miei duri allenamenti!
M: Grazie ancora ciao!
PA: Ciao ! |
La giornata sportiva è
terminata, giusto il tempo degli ultimi saluti, un abbraccio a Peter Aerts che
si è dimostrato una bella persona, umile quanto basta, campione senza
ostentarne l’importanza, gentilezza serena, insomma un vero Family Man con
tecniche sul ring micidiali!
Un ringraziamento ai già citati
Cortese e Spernanzoni per la disponibilità e l’accoglienza dandoci
appuntamento al loro prossimo evento a Roma.
Un saluto a tutti dal Colosseo,
antica sede gladiatoria!
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