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PER LA PRIMA VOLTA ABBIAMO AFFIDATO IL CAMPER REDAZIONALE PER UNA TRASFERTA DI PIU’ GIORNI A DUE DEI NOSTRI PIU’ AFFIDABILI COLLABORATORI. LA COSA SEMBRA AVER RISVEGLIATO IN LORO GIOVANILI TRASCORSI E SENSAZIONI GOLIARDICHE. COMUNQUE SIA, IL LAVORO ESPRESSO SEMBREREBBE BUONO E SE SI SONO ANCHE DIVERTITI… MEGLIO ANCORA.

Partenza, destinazione Perugia…

Di: Franco Piccirilli

    

Poco dopo la partenza, il “Fragale” mi domanda se avevo preso l’indirizzo di dove dovevamo andare… Gli rispondo che Casoria (noto collaboratore della nostra Redazione) mi aveva detto di non preoccuparmi e che quando sarei stato nei pressi del posto, domandando semplicemente: <<“scusi per andare dove dobbiamo andare, dove dobbiamo andare? Sa… una semplice informazione”>> ci avrebbero certamente indicato esattamente il posto….

Fragale rimane un po’ perplesso e poi insieme scoppiamo in una risata da mal di pancia.

    

In verità mi ero dimenticato di prendere l’indirizzo, depliant e quant’altro per arrivare nel posto della manifestazione del 14° World Kung Fu Wu Shu Championship. Dice lui: <<“Andiamo bene… e siamo solo all’inizio…”>>

Ma ci conosciamo da sempre e sappiamo che siamo “anche” esattamente così, non ci preoccupiamo più di tanto, preferendo goderci il viaggio per quello che ci regalerà… E così proseguiamo tra un discorso poco serio ed un altro un po’ meno... ma sempre prendendoci sul serio però.

    

Decidiamo di fare una sosta per il caffè all’autogrill, ma una volta dentro ci accorgiamo che è strapieno di gente… Dove mai andrà tutta questa gente? Forse anche loro a Perugia? Proviamo a chiedere, forse conoscono l’indirizzo… No, erano tifosi del Brescia… e noi non potevamo certo aspettare che tutti questi tifosi prendessero il caffè... e quando sarebbe toccato a noi? Quindi nessun problema, proseguiamo per l’uscita e per il prossimo autogrill.

Trascorriamo il viaggio parlando di varie cose per poi sorprenderci che… Ehi! Siamo a Perugia! “E adesso dove andiamo”, dice Fragale divertendosi. Prontamente gli rispondo… “esattamente dove dobbiamo andare”, non sapendo dove… ma fiducioso che sarei arrivato.

E così usciamo dalla superstrada e arriviamo esattamente dove dovevamo e volevamo arrivare. Senza sapere dove, ma sapendo cosa volevamo, siamo dunque arrivati al palazzetto dello sport di Perugia.

     

Il parcheggio è ampio e spazioso, giusto per accogliere adeguatamente l’affluenza di persone previste per l’occasione e così non fatichiamo a trovare anche il nostro posto, al fresco di una piccola pianta di pioppo che, crescendo, avrebbe sicuramente finito per tener riparato dal sole il nostro camper.  Forse ce lo avevano tenuto libero apposta per noi? Forse…

L’occasione di questo viaggio è fornita dagli appuntamenti che si avvicendano ogni anno, da ormai 14 anni, nella città di Perugia: il World Kung Fu Wu Shu Championship della WCKA.

Arriviamo che è ora di pranzo, per cui pensiamo che siano in pausa.

Entriamo comunque dentro per dare un’occhiata, prima di concederci anche noi la meritata pausa-pranzo.

      

E sorpresa… tutto è in piena attività: l’ora non sta influendo in alcun modo sui ritmi della manifestazione che evidentemente si sta svolgendo secondo un preciso  programma.

Ognuno è al suo posto e fa esattamente quello che deve fare con la serietà dell’impegno che si è preso: i giudici e gli arbitri sono sui quadrati di gara, ai tavoli delle giurie gli addetti sono attenti a quanto succede, lo staff è al proprio posto: tutti stanno lavorando per il corretto svolgimento della manifestazione.

    

Il palazzetto ci appare certamente adeguato per misure e servizi offerti, preparato perfino nella coreografia che ne esalta l’ambientazione… come se la scenografia sia stata attentamente e puntigliosamente preparata per dare un senso di piacevole ed elettrizzante energia a quanti si trovino  all’interno della struttura.

Camminando per il palazzetto cerchiamo un contatto che ci possa far trovare la persona che ha organizzato tutto questo: quel Maestro Fulvi, di cui ho sentito parlare da Fragale, ma che neanche lui ha mai incontrato che è stato capace di allestire questo spettacolare Championship.

    

Così ci avviciniamo al tavolo della giuria per chiedere gentilmente del Maestro Fulvi.

Una hostes cortesemente lo chiama dai microfoni. Non avendolo mai incontrato prima, possiamo solo immaginare come potrebbe essere.

Cerchiamo a vista il M° Fulvi, pensando forse che si distingua tra le persone che sono all’interno del palazzetto. E’ introvabile e giustamente, forse, data l’ora…

Così anche noi decidiamo per andare a mettere qualcosa nello stomaco e poi tornare.

E cosa mai avremmo potuto mangiare se non dell’ottimo risotto alla cantonese, naturalmente “in busta”, da versare in acqua e oplà... pronto! Niente pare lasciato al caso, ma anche quello che può sembrarlo… forse non è casuale. Ci siamo preparati anche il pranzo in tema!

Forse perchè pensiamo che questo ci predisponga meglio per il lavoro del pomeriggio e della serata?

    

Dopo pranzo eccoci di nuovo dentro al palazzetto, nel quale lo staff continua ad essere indaffarato nella conduzione dell’evento. Sicuramente avranno anche loro pranzato, ma evidentemente hanno fatto in modo da non rallentare più di tanto l’attività della manifestazione.

Così nuovamente ci rivolgiamo al tavolo centrale della giuria per chiedere del M° Fulvi. Una ragazza gentilissima (che poi si rivelerà essere la Dr.ssa Maria Luisa Lucchesi - responsabile Ufficio Stampa WCKA) si alza e lo va a cercare personalmente.

    

Dopo pochi minuti ritorna con accanto una persona in pantaloni e maglietta neri, come potrebbe essere un qualsiasi addetto dello staff della manifestazione, ma, chissà perché, pensiamo che sia proprio il M° Fulvi.

Ed infatti si presenta come tale, esattamente come forse è. Una persona semplice e dai modi educati, ma dal carattere forte e determinato (se non altro per aver organizzato e diretto tutto questo apparato).

Affabile e cordiale come forse pochi sanno essere, ci fa sentire subito parte di tutto l’evento, dandoci la più ampia disponibilità per poter svolgere il nostro lavoro, entusiasta del fatto che noi siamo lì. Ci offre subito un caffè e sembra proprio dispiaciuto del nostro rifiuto, dettato solo dal fatto di averlo appena preso. Così come sembra essere dispiaciuto del fatto di non poter stare con noi, come forse avrebbe voluto, dovendo seguire e dirigere la manifestazione. Quindi ci salutiamo, non senza darci appuntamento all’indomani, quando, con molta più tranquillità, si sarebbe potuto intrattenere con noi per raccontarci la sua… avventura.

    

Così cominciamo a girare in lungo e largo nel palazzetto, per renderci conto di quello che questa manifestazione è diventata.

Sembra tutto ordinato, preciso, ognuno che si muove per il compito assegnato, in una compostezza che ha quasi dell’irreale, rispetto ad altre manifestazioni del genere.

E’ qui che si nota l’efficienza dell’organizzazione e soprattutto dell’organizzatore, che sa circondarsi di persone adatte allo scopo che vuole ottenere.

Credo che i vari club che partecipano, anche e soprattutto quelli stranieri, ma anche il  pubblico intervenuto, siano rimasti favorevolmente impressionati.

    

Nessuno che si comporta “fuori dalle righe”, a cominciare dai vari coaches degli atleti, dallo staff che gira per il palazzetto sempre attento a mantenere un certo ordine  e pulizia, per finire al pubblico, sicuramente “attento”, ma senza mostrare eccessi comportamentali e incitamenti fuori luogo.

Roberto con la videocamera ed io con la macchina fotografica, cerchiamo di “cogliere” quello che accade nel palazzetto, tutti quei momenti riguardanti non solo le competizioni che vi si svolgono, ma anche il funzionamento dell’organizzazione. E il risultato è lo speciale che questa Redazione ha pubblicato sull’evento, rivelando la sorpresa che il M° Fulvi ha suscitato in noi. Man mano che scopriamo la manifestazione e la osserviamo, comprendiamo forse sempre di più “chi è” il M° Giuliano Fulvi.

     

La sorpresa è data proprio dalla persona, da come egli vive e sente la passione per le Arti Marziali e da come si adopera per la loro diffusione, ma non solo.

Dopo qualche ora passata dentro al palazzetto, con nelle orecchie i rumori della normale confusione che esiste in queste manifestazioni, con gli altoparlanti sempre in funzione per le chiamate degli atleti, la proclamazione dei vincitori e gli annunci dei podi, decidiamo di uscire da quell’ordinata confusione, anche per far riposare l’udito…

Adiacente al palazzetto abbiamo notato un’area a verde e quindi ci avviamo per fare due passi…

Così scopriamo un luogo tranquillo, adatto per le passeggiate, per il riposo e la tranquillità dei pensieri. Prati enormi dove c’è gente sdraiata a godersi uno dei primi soli stagionali, qualcuno addirittura stava già sdraiato a prendere la tintarella. Un parco dove, naturalmente ci sono giochi per bambini, ma anche per grandi. Infatti passeggiando ci soffermiamo a lungo vicino ad un campo da rugby dove si sta svolgendo appunto una partita.

    

No tranquilli… non vi farò nessuna recensione della partita, ve la risparmiamo, serbandola forse per una prossima occasione.. chissà.

Guardando la partita cerchiamo di capire come funziona il gioco, dicendo spesso una serie di sfondoni,  divertendoci e ridendoci sopra, prendendoci in giro per come non capiamo proprio nulla di quel gioco, dove sembra che tutti siano contro ognuno. Così ci impressioniamo sentendo il suono dell’urto prodotto dai corpi che sbattono a gran forza l’uno contro l’altro, durante quelli che sono veri e propri scontri. Ma si faranno del male? Ma no.. è uno sport….

Così continuiamo la nostra passeggiata e passiamo anche davanti ad una baracca trasformata in bar, da dove proviene una musica a nostro giudizio ad altissimo volume. Giustamente pensiamo: “qui la musica non dà fastidio a nessuno, non ci sono abitazioni vicine e per cui si può fare tutto il rumore che si vuole”…. Ahahah!

Ma quelli che sono qui… pensano di essere in un luogo lontano dalla confusione della città?... Forse è per non farli sentire troppo lontani dalla città…

    

E’ sera e rientriamo per la cena. E’ il momento giusto per le nostre riflessioni su quello che abbiamo visto al palazzetto, su come soprattutto non ci aspettavamo che fosse. Siamo certamente ben impressionati.

Sì, dobbiamo dire che l’accoglienza è stata quello che avremmo voluto che fosse. Credo che la Redazione abbia fatto un buon lavoro, soprattutto affidando l’esterna a Fragale, che per la sua indiscussa professionalità è diventato ciò che forse è sempre stato: un personaggio di “chiara fama” e al quale tantissimi dell’ambiente riconoscono meritatamente il ruolo che ha avuto e che ha.

Ma ovviamente ognuno in Redazione fa esattamente quello che sa fare e forse per questo ilguerriero.it è quello che tutti potete leggere. Perchè dover fare quello che non sappiamo fare? Perchè dover essere quello che non si è? Cosa ne verrebbe fuori?

    

Dopo cena il tempo di prendere un caffè e di nuovo dentro quella che si rivelerà una piacevole serata di spettacolo di Arti Marziali, con incontri di sanda e tao lu, premiazioni e riconoscimenti a vari personaggi importanti intervenuti e di cui potete leggere sul seguito degli articoli.

Nella speranza di avervi fatto in qualche modo vivere la manifestazione per come i miei occhi e soprattutto il mio cuore sono riusciti a catturare ciò che ho visto e sentito.…

    

vi lascio alla recensione completa con gli articoli:

ECCOVI ALCUNI  FILMATI DELLE DIMOSTRAZIONI

 


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