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INTERVISTA AL M° GIULIANO FULVIDi: Franco PiccirilliQuando si va in “giringiro” con “il Fragale", a mio avviso, bisogna partire aperti e pronti a tutto, ricordandoci di non stupirci mai di niente e che tutto può accadere. Di solito niente di grave o sconvolgente per carità, ma devo dire che, pur conoscendolo da più di 35 anni, ancora una volta sono rimasto “un pochino” stupito. A parte il fatto che la Dott. ssa Maria Luisa Lucchesi lo ha chiamato distrattamente per un paio di volte “Roberto”… a parte il fatto che molti dei concorrenti e Maestri italiani lo salutavano con stupore per la sua presenza… a parte il fatto che anche alcuni ospiti stranieri lo hanno salutato amichevolmente… (ma non molti in verità) ma la cosa che mi ha stupito maggiormente (si, lo so che dovevo aspettarmelo…) è che il Maestro Giuliano Fulvi nel salutarlo, gli comunicava che lo conosceva per “chiara fama” e non certo come giornalista.. ma come Maestro di Kung Fu. Sapeva che aveva una scuola di kung fu a Pisa.. sapeva che gli aveva mandato ogni anno gli inviti e le brochure… sapeva che non era mai venuto al suo torneo e gli chiedeva come mai non aveva ancora deciso di venire a trovarlo. Sapete lui che gli ha risposto “di getto” e molto semplicemente? <<“Perché… adesso cosa ti sembra che sia venuto a fare io, qua?”>>.
Anche questo è “il Fragale”… ma non solo. Adesso aveva davanti a sè un’altra persona “vera” ed era veramente appassionante osservarli e riscontrare come due persone che non si erano mai viste, si conoscessero invece ognuno per la fama dell’altro e che quindi si davano tranquillamente del tu, intendendosi sempre sugli intenti dell’uno e dell’altro.. quasi come se prima si fossero sentiti ed accordati telefonicamente. Di primo acchito ed appena arrivati, il M° Giuliano Fulvi gli ha chiesto “che te ne pare della competizione?”… Roberto, che non si perde mai in complimenti gratuiti… gli ha risposto che a prima vista gli sembrava una bella cosa, ma che potrà dirgli di più con una risposta spassionata alla fine del campionato, magari prendendo spunto per fargli una intervista e fare così anche due piacevoli chiacchiere con calma. Il maestro Fulvi ha accettato e, dopo averci comunicato che eravamo liberi di girare ovunque, riprende il lavoro. L’occasione si è presentata “puntuale” il giorno dopo (durante le fasi terminali del torneo) mentre stavamo guardando un combattimento di sanda in cui proprio il maestro Fulvi faceva da arbitro. Finito l’incontro si è fatto sostituire ed è venuto verso di noi per invitarci a pranzo presso la mensa allestita in un'ala del palazzetto e riservata a tutto il suo staff (60 persone in totale). Fragale ha accettato, dicendo che avremmo preso l’occasione per parlare un po’ con calma e magari fargli anche una intervista. Ok.. ormai ci eravamo, abbiamo mangiamo qualcosa e dopo il caffè, sono partite le domande:
Roberto Fragale: Innanzitutto devo cominciare con farti i complimenti per tutta l’organizzazione e naturalmente anche per il gala di ieri sera… molto ben organizzato e spettacolare. Hai uno staff di persone realmente efficiente ed organizzato. Veramente un peccato che il pubblico non fosse in numero adeguato allo spessore e l’importanza della serata…. Ma ora dimmi e fammi capire bene una cosa… questo tuo torneo è un campionato open o un vero e proprio campionato mondiale? Cioè, è un mondiale per club… o per nazioni? Ogni nazione quanti atleti può iscrivere per ogni categoria, solo uno… o più di uno? La WCKA è una federazione internazionale con federazioni nazionali iscritte a questa e solo queste possono partecipare o cosa?Giuliano Fulvi: No… No… questo è un torneo aperto a tutti, non facciamo politica, noi facciamo kung fu e wushu. Qui vengono moltissimi Paesi, hai visto no? Abbiamo avuto 700 atleti provenienti da 400 club di 45 Paesi diversi. Chiunque si può iscrivere. Ogni tanto mi telefona qualcuno dicendomi "io sono il presidente di questa o quella federazione, vorrei avere l’esclusiva ecc." Ma no.. la WCKA non è una federazione internazionale aperta a federazioni nazionali, è aperta a tutti i club del mondo. Per questo: WCKA Italy. È una cosa che faccio con passione, per la sola passione che ho ed è rivolta a chiunque voglia unirsi a noi… a chiunque… a tutte le persone con la stessa passione.
Roberto Fragale: Effettivamente, non ti si può certo dare che atto di questo. La tua passione trasuda da ogni tuo gesto ed azione che compi nello svolgimento delle tue mansioni… ma direi che si nota soprattutto nelle premiazioni… si nota che tu sei proprio contento e felice… quando premi qualcuno… tu li vorresti premiare tutti!Giuliano Fulvi: Sì, naturalmente, come immaginerai, non mancano le critiche. Io mi sono anche per questo inventato molte categorie… però quando sei primo.. sei primo. I risultati vengono immessi in internet e messi agli atti… è ufficiale… il campione sei tu. Se qualcun altro non è dello stesso avviso e pensa di essere più bravo di te… non c’è problema.. basta che il prossimo anno venga al torneo e ti batta… ed il primo per l’anno successivo sarà lui! Io non chiedo di meglio che premiare i migliori, anche se per me ognuno è il migliore. Poi in più facciamo molte premiazioni speciali, con le quali premiamo ogni gruppo, il più piccolo, il più anziano, oltre a tutti i vincitori per ogni specialità ed in tutte le differenti categorie ed in tutti i pesi. Abbiamo anche le categorie professionistiche, tutto viene messo agli atti e tutto è registrato anno per anno. Inoltre, spediamo tutto quanto a tutti i club che sono intervenuti, alle riviste specializzate e mettiamo anche tutto on line.
Roberto Fragale: Non credo sia stato facile arrivare a fare tutto questo.. l’esperienza mi ha insegnato che niente arriva per caso. Come è successo nel tuo caso?Giuliano Fulvi: La tua esperienza non ti ha insegnato male. Infatti, come hai potuto ben dedurre, ho lavorato molto per arrivare a tutto questo. Ho dovuto fare un grande lavoro di marketing. Prima lavoravo proprio nel settore marketing ed ho sfruttato tutta la mia esperienza acquisita nel mio settore lavorativo per far nascere il progetto e farlo crescere piano piano, secondo un programma ben pianificato. Roberto Fragale: E’ stato condotto bene anche il palinsesto della serata. Le esibizioni di wushu sono state molto belle, i bambini libanesi e soprattutto quel gruppo dei ragazzi siciliani....Ma anche i tuoi due ragazzi hanno fatto un’ottima prova con quel combattimento lancia- sciabola. A me invece non piacciono le esibizioni di Chi kung dimostrate e condotte in quel modo, come hanno mostrato di fare gli inglesi… ma naturalmente è una mia opinione personale. Sicuramente agli spettatori piacciono queste cose e indubbiamente fanno parte del nostro mondo. Credo sia stata anche un’ottima idea quella di far intervenire quel gruppo dal Daghistan con le loro danze tradizionali hanno fatto colore, hanno reso l’idea di una manifestazione culturale e multietnica, di interscambio.Giuliano Fulvi: Certo… questa è una delle esibizioni che non faccio mai mancare ogni anno nella serata di gala. Lo scambio di culture e tradizioni è anche uno dei motivi portanti di questo nostro appuntamento mondiale. Questo è il secondo anno che li ho qui da me. Ma io qui ho portato sempre qualcosa di diverso: un anno ho portato la fanfara dei bersaglieri che è molto spettacolare; un’altra volta ho portato un gruppo folcloristico di un paesino vicino al lago Trasimeno che ballano con i vestiti del primo 900. Ho portato gli sbandieratori di Gubbio, ho fatto la “sfilata delle calende” di Maggio. Fa parte di tutti quei piccoli accorgimenti spettacolari che non faccio mai mancare… piacciono molto ai nostri ospiti ed in questo modo faccio sempre la mia figura. Alcuni di questi gruppi poi, sono stati portati in Cina dai cinesi per loro manifestazioni… c’è stato uno scambio culturale…
Roberto Fragale: Ho notato che sei stato capace di smuovere molte acque, hai avuto una delegazione dell’ambasciata cinese, il presidente regionale del CONI, quello provinciale… ma ho notato che mancavano le autorità locali. Io immaginavo ci fosse il sindaco, l’assessore ecc. Caspita.. gli hai portato un sacco di gente e di personalità da tutto il mondo, come mai questa assenza?Giuliano Fulvi: Si.. è una bella organizzazione, ho delle persone molto capaci e volenterose senza il cui aiuto non potremmo riuscire certo a fare tutto questo che hai visto. Hai notato ehh? Avevo 45 paesi diversi e tutta la delegazione dell’Ambasciata cinese in Italia.Tutti gli anni vengono, ormai è una piacevole consuetudine. Per quanto riguarda le autorità locali, le avevo il giorno prima: sindaco, assessore e personalità politiche, camera di commercio ecc. Sono intervenute nella cerimonia di apertura. Poi vi spedirò il video di tutta la sfilata… Voi non siete venuti, ma ho dato ordine allo stand fotografico di prepararvi un apposito cd con tutte le foto della cerimonia di apertura… tra poco ve lo porteranno. Poi avrei piacere che un giorno veniste a vedere anche la mia scuola qui a Perugia… non è lontano, anzi, se vi fa piacere, possiamo andarci anche adesso: è qui, in 5 minuti ci arriviamo… prendiamo la macchina e andiamo… mi farebbe veramente piacere. Andiamo? Roberto Fragale: Mhmm… non credo sia una buona idea per te, lasciare tutta la manifestazione… potrebbero aver bisogno di te.Giuliano Fulvi: No, No. Io qua ho uno staff superefficentissimo e supercollaudato… qua io, o ci sono o non ci sono… ormai tutto va avanti da se senza problemi… andiamo 5 minuti e torniamo.
Saliamo sulla sua auto e partiamo. Naturalmente non perdiamo certo del tempo e anche durante il viaggio, continuiamo un interessante dialogo in cui il maestro Giuliano Fulvi ci illustra tutta la sua organizzazione ed il suo personale pensiero riguardo alla conduzione della sua scuola e dell’ organizzazione WCKA Italy. Sono tutte persone fidate che negli anni ha conosciuto fin da ragazzi presso la sua scuola e che crescendo poi, hanno continuato a frequentarla o rimanere attaccati emozionalmente ad essa e quindi ben lieti di poter contribuire alla sua crescita. Gli arbitri sono tutti suoi allievi.. formati e controllati da lui. Ci sono dei capo-arbitri che controllano, aggiornano e dirigono ognuno il suo gruppo. Ci sono dirigenti che controllano ognuno una parte della grande organizzazione. Ognuno con il suo compito ed ognuno cerca di svolgerlo al meglio delle proprie capacità e possibilità. Non obbliga nessuno, ma vuole che ognuno al momento che prende l’impegno lo porti a buon fine. In definitiva poi esce la frase e parola fatidica… Giuliano Fulvi: Insomma, praticamente siamo un vasto gruppo di amici che ci divertiamo a fare quello che stiamo facendo!”Poi continua: Io ci ho sempre creduto, prima di tutto perché faccio kung fu e poi perché ho sempre avuto una scuola molto seria.e ho mantenuto le buone abitudini nella mia. Da me ogni volta che si viene, si firma il registro delle presenze. Sono 3 lezioni settimanali, in un mese sono 12… e sotto le 8 presenze mensili devi portare il certificato medico… 1°, 2° 3° volta.. poi fuori… All’inizio sembra un controsenso, ma questo mi ha poi ripagato perché adesso ho atleti che sono 20, 25 anni che vengono da me e siamo molto uniti. Ci sono delle regole che si stabiliscono prima e si fa in modo che siano chiare a tutti dopodichè si fanno rispettare.”>>
Intanto siamo arrivati alla sede della scuola, un palazzina dove al pian terreno ha circa 800 mtq che formano la sede della scuola di kung fu. Entriamo nell’ingresso… i muri sono pieni di foto, poster, riconoscimenti, coppe, trofei, diplomi ecc. il Maestroi Fulvi ha gli occhi che gli brillano di orgoglio e vuole mostrare il suo regno al Fragale. Per prima cosa gli consegna il regolamento della sua organizzazione e lo omaggia con un dvd di una loro trasferta in Corea del Nord, per una partecipazione simile a quella che sta svolgendo lui in questi giorni a Perugia. Poi inizia la visita nelle varie sale. Si comincia con la “sala Chang”
Roberto Fragale: Dimmi una cosa… qual è stato il tuo percorso formativo nelle Arti Marziali? Hai cominciato con il Kung Fu.. o anche tu, vi sei approdato da precedenti esperienze in altre discipline marziali?Giuliano Fulvi: Io ho pressappoco la tua età ed ho iniziato come te nei primi anni 70.A quei tempi sai benissimo che il kung fu non era arrivato in Italia. Ho iniziato quindi con il Judo (l’unica cosa che c’era a quel tempo qua a Perugia) poi sono passato al Karate Shotokan ed infine ho conosciuto il kung fu con il Maestro Chang Dzu Yao (un grande uomo) è stato il mio maestro per 15 anni ed ho aperto la mia scuola sotto di lui. Sono stato uno dei suoi più grandi promotori nella sua organizzazione. Aveva 150 società sotto di lui. Alla sua morte poi ho creato la mia organizzazione. Ecco, qua ci facciamo tutta la parte tradizionale: Shaolin e Tai Chi Chuan.. la sala è dedicata al Maestro Chang. È stato un grande! Una persona che a 60 anni è venuto in Italia senza sapere una parola di italiano, si è messa ad insegnare kung fu ed in 15 anni ha creato una fortuna. E non gli si stava dietro, era un libro aperto, sapeva fare tutto: bastone, lancia, sciabola, qualunque cosa… grande scuola!
Poi i due cominciano un discorso e scambio di informazioni tecniche sui materiali usati e quelli più idonei da usare per la pavimentazione, per gli specchi, le pareti ecc. Cose che mostrano l’interesse e la sapienza data dall’esperienza… di palestre fatte e vissute con le proprie passioni, forze e mani. Poi passiamo all’altra grande sala: la “sala Daniele” (figlio del M° Giuliano Fulvi)
Giuliano Fulvi: Questa è la “Sala Daniele”. Qui ci sono tutti i suoi trofei, tutti i suoi diplomi, Questa è dedicata a tutta la parte sportiva, diciamo… per quanto riguarda la parte del sanda e Tui Sho. Roberto Fragale: Veramente una bella scuola di Kung Fu… complimenti! Quanti atleti hai alla tua scuola?Giuliano Fulvi: Qua noi abbiamo più di 200 studenti. Vvenite che passiamo nell’altra ala della scuola…
Così dicendo ci introduce attraverso un corridoio ed entriamo in una specie di ambulatorio medico, con tanto di lettino, armadietto, poster anatomici ecc.
Giuliano Fulvi: ecco, questa è l’altra mia grande passione: il massaggio cinese. Devi sapere che io qua ho avuto un Maestro cinese Chan Chu, della Mongolia. E' un ricercatore dei Ching Pakua, un professore proveniente dalla Cina ed è stato qui per tre anni con me. Facevamo corsi di Chi Kung e poi abbiamo cominciato con questi massaggi. Stavamo aprendo un centro qui a Perugia… ma poi è andato a finire a Roma. Una persona molto capace. L’ho aiutato ad avere i permessi di soggiorno e tante altre cose. Adesso lui viene in Italia periodicamente una, due volte l’anno e tiene dei corsi di approfondimento a personale medico. Questo è stato il mio secondo maestro. Ma venite che vi faccio vedere anche gli spogliatoi.
Così dicendo ci introduce negli spogliatoi, non grandissimi in verità, ma molto puliti e particolarmente ordinati. Ed ecco che ricominciano a parlare di soluzioni tecniche e piccoli accorgimenti… le classiche “uova di colombo” che permettono semplicemente di risolvere artificiosi problemi. Giuliano Fulvi: Qua è sempre tutto in ordine. Ognuno lascia lo spogliatoio come lo trova. Ci sono delle regole e tutti le devono rispettare. Qua c’è un posto per ogni cosa: le scarpe, gli zaini, le borse. Chi non le rispetta si trova la propria roba fuori. Quando hanno imparato le regole, non c’è più nessun problema e tutto scorre liscio, anche con i ragazzini, che di solito sono i più disordinati e confusionari ehh… Roberto Fragale: Bhe.. in questo caso possiamo dire che tu con la tua scuola eserciti anche una forma educativa e formativa per i giovani. Una sorta di “micro società” con delle regole e direttive, nel rispetto delle quali, ognuno esprime poi la propria individualità. Esattamente come quella più ampia che poi affronteranno “fuori”.Giuliano Fulvi: Esatto, una cosa a cui tengo tanto è il “rispetto”… sono gentile, e rispetto chiunque mostri di fare altrettanto. Altrimenti sono anche duro ed inflessibile. Ma il più delle volte cerco di scherzarci su… nel senso che se trovo delle scarpe fuori posto, magari gli annodo i lacci, faccio in modo che capiscano che hanno fatto una cosa che non dovevano fare.
Poi passiamo negli spogliatoi dei ragazzi, ben più ampi ed in cui c’è anche la sauna. Fragale riconosce subito che è stata fatta artigianalmente e siccome anche lui ne ha ideata e costruita qualcuna. Ecco che si riparte con le discussioni tecniche e tattiche per l’ottenimento del risultato efficiente, duraturo ed estetico con il minor dispendio energetico.
Roberto Fragale: Vedo che anche per te… la tua scuola… è la tua scuola! Nel senso che te la sei fatta da solo. Un ottimo metodo per fare tante cose ed esprimere la propria personalità anche nella struttura e composizione dei locali ed attrezzature. Mi piace molto anche e soprattutto per questo. Vedendo la tua scuola si comprende molto a mio avviso anche del suo Maestro.Giuliano Fulvi: Si, sono d’accordo… a parte il fatto che a me piace anche fare questi lavoretti… ma il saperli fare ti permettono di risparmiare un sacco di soldi. Beh, se devo fare una parete chiamo i muratori, ma per le piccole cose e quelle che so fare, mi piace molto farmele da me. Ne sono contento ed orgoglioso… e poi ti dirò.. che mi diverte anche!
Stiamo tornati nuovamente nell’ingresso della scuola… ed il Maestro Giuliano Fulvi, mostra una stanza adibita a magazzino dove tiene tutto il materiale della WCKA, dicendoci che la moglie ha lavorato per 16 anni nel settore della moda e confezioni. Roberto Fragale: Ah.. ecco… allora la WCKA Italy è anche il tuo marchio. Quindi produci e vendi pantaloncini, magliette, divise da kung fu, protezioni, guanti e paratibia. E ora dimmi un’altra cosa… scommetto che sono i soli omologati per la tue gare?Giuliano Fulvi: E certo! Ma anche per una questione di tutela e sicurezza. Sai benissimo che non tutti i guanti sono uguali… molti in commercio sono durissimi, anche se pesano 10 oz! Non hai notato che nel torneo nessuno si è fatto male? È intervenuta una squadra dell’ambulanza solo una volta e per causa di un calo glicemico. Le prime volte mi prendevano in giro perché i miei guanti erano troppo grossi e troppo morbidi, ma tutti combattono con quelli e nessuno si fa male. Questo è uno sport, mica una guerra! Ma produciamo anche le cinture, conchiglie, scarpe da allenamento… tutto! Roberto Fragale: Ah.. eccola qua la tua esperienza nel marketing… hai costruito un cartello di organizzazioni che si supportano l’un l’altro! La scuola ti dà gli atleti… le gare ti danno l’attività… la WCKA quella internazionale… l’attrezzatura ve la fornisce tutta l’organizzazione… e tutto è diretto da te… diciamo che hai messo a frutto tutta la tua esperienza lavorativa maturata nel settore nel marketing e quella della tua signora nel settore moda e confezioni, al servizio di quella che si è poi rivelata essere come la più grande passione della vostra vita.Giuliano Fulvi: Bravo… e si può fare, se uno ci crede, si può fare…
Intanto, finita la visita nella scuola del Maestro Giuliano Fulvi, ritorniamo in auto e partiamo per il palazzetto, ma non abbandoniamo certo la piacevole conversazione.
Roberto Fragale: Non penso tu lo possa dire a me… che mi sono imbarcato con tutto me stesso in questo nostro grande progetto nella comunicazione attraverso internet. E’ una cosa fantastica, veloce, immediata, completa ed onnicomprensiva… ed oltretutto a basso costo! Prima o poi tutti useranno soltanto questo tipo di comunicazione, specialmente le grandi organizzazioni e federazioni. Tu per esempio.. chissà quanto spendi per inviare le brochure dei tuoi eventi…Giuliano Fulvi: Hai ragione.. io spendo tantissimo! Quest’anno questo giochino mi è costato circa 7,000,00 euro di posta tra lettere, richieste, brochure… addirittura i video dopo la gara… Roberto Fragale: Sicuramente fa tutto parte della promozione… non molti però hanno capito che la promozione è tanto importante prima… ma altrettanto importante dopo l’evento. E questo è quello che stiamo tentando di fare noi con ilguerriero.it: arrivare a parlare dei nostri sport ed attività, quasi come lo si fa per il calcio: articoli, opinioni, politiche federali nazionali, internazionali, articoli promozionali, recensioni, interviste ecc. Nessun problema di spazio, possibilità di inserire molte foto e persino di inserire videoclip ed interi filmati. Ed il tutto ad un costo assolutamente irrisorio rispetto al risultato.
Giuliano Fulvi: Sono perfettamente d’accordo… bisogna che continuiate a crederci.. ed i risultati arriveranno. Anche io ho fatto così… sempre! Però.. dopo 14 anni.. hai visto che gara e che organizzazione sono arrivato a metterti su? Roberto Fragale: Si, è vero e devo farti i complimenti.. ma anche e soprattutto perché sei stato capace di costruirti un bello staff di persone competenti, attente e che svolgono volentieri il proprio lavoro e mansioni. Siete veramente un grande ed efficiente gruppo!Giuliano Fulvi: Si, ma ti assicuro che c’è voluto molto, molto tempo. Quando un atleta cresce e non può o non vuol fare più i combattimenti, perché deve smettere? Può fare l’arbitro, può essere coinvolto nell’organizzazione, può fare tante altre cose per rimanere all’interno del gruppo.e noi siamo divenuti così un grande gruppo, siamo molto affiatati. Non devono certo farlo per forza, ma se gli piace farlo.. lo fanno.. però, mi raccomando, se uno si prende un impegno è un impegno e lo deve portare fino in fondo!
Siamo ormai arrivati alla struttura sportiva delle gare. Inutile dire che nel frattempo lo avevano cercato al microfono, ma tutto scorre ancora senza problemi. lo vedono finalmente e lo vengono a chiamare. Ci ringrazia per la visita e l’intervista… ma non ci lascia ancora e non riprende le sue mansioni prima di darci un segno tangibile della sua gratitudine a ricordo dell’incontro. Premia infatti “il Fragale” con una targa ricordo del 14° WORLD KUNG FU CHAMPIONSHIP.
LO RINGRAZIAMO E RIPRENDIAMO IL NOSTRO LAVORO… |