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TERMINATA CON PIENO SUCCESSO LA LORO PRIMA  MISSIONE, I NOSTRI DUE EROI SI PREPARANO ALL’ESPLETAMENTO  DELLA SECONDA A LORO AFFIDATA. CON QUESTO ARTICOLO SUI LORO APPUNTI DI VIAGGIO, CREANO UN “TRAT-D’UNION” TRA I DUE MANDATI RICEVUTI ED INIZIANO PROPRIO COSI’ QUINDI, LA RECENSIONE DELL’11° TORNEO DE ILGUERRIERO.IT.

DA PERUIGIA A CANELLI

Di: Franco Piccirilli

Eravamo usciti dall’Golf Hotel Quattrotorri anzitempo per proseguire il nostro weekend in viaggio sulle autostrade. Nostro malgrado avevamo dovuto abbandonare il galà serale offerto dal maestro Fulvi per onorare i partecipanti al quindicesimo campionato mondiale WCKA. La serata comunque stava volgendo la termine, e questo ci faceva forse sentire meno incolpa per dover abbandonare i nostri amici e lasciarli in balia di chissà quali altre sorprese.

    

Ma d’altra parte, avevamo anche altri amici ancora e che ci attendevano per il giorno dopo, o meglio la mattina seguente, in quanto era già passata la mezzanotte.

Avevamo lasciato il parcheggio cercando una indicazione che ci segnalasse da che parte dovevamo andare per infilare il nostro mezzo nella direzione… giusta.

Così prendendo la strada nella direzione che credevamo fosse quella giusta, ci siamo imbattuti in una indicazione per l’autostrada e prontamente, abbiamo approfittato della gentile segnalazione.

Ma vatti a fidare di quello che vediamo… già, perché forse ciò che vediamo è la realtà o quello che crediamo sia? Così tra la realtà e ciò che vediamo, il pensiero interpreta e l’interpretazione, il paragone, è solo il risultato di un accumulo di passate esperienze. Certamente utili a volte, altrettanto inutili altre… dipende da come lo vogliamo… prendere.

    

Avevamo visto una cartello stradale pensando che ci portasse dove volevamo andare, ma sembrava che lo avessimo solo pensato, perché arrivati là dove il cartello ci aveva portato, questo andava esattamente… solo dove lui indicava.

Se la segnalazione indicava per Roma, bastava seguirla e prendere la strada al contrario. Non certo contromano, ma solitamente, laddove c’è una corsia che va in una direzione ci sarà accanto l’altra corsia che andrà nella direzione opposta, esattamente dove dovevamo andare. Sembrava semplice, ed invece così non appariva, o almeno non siamo riusciti a trovare l’inserimento nell’altra direzione, per cui ci siamo ritrovati a girare per quei luoghi sconosciuti in cerca di una indicazione.

E questa infatti, non tardava ad apparirci in tutta la sua imponenza… In realtà poco dopo ci siamo ritrovati nella rotatoria da cui eravamo passati nell’altra direzione poco prima, da dove potevamo scorgere l’ingresso del Golf Hotel Quattrotorri, come se non ci fossimo mai allontanati dal quel posto.

    

Avevamo infatti preso la prima indicazione per l’autostrada che avevamo visto, non pensando che proseguendo sulla rotatoria poteva esserci l’indicazione che cercavamo. Non capisco perché non avessero segnalato che la nostra indicazione era più avanti… Arrivando quindi da un altro lato della rotatoria la nostra indicazione ci segnalava la giusta svolta per inserirci nella strada che dovevamo prendere per andare a… Canelli

Poco male, solo un piccolo ritardo di circa mezz’ora, che avremmo scontato con mezz’ora di riposo.

E finalmente riuscivamo a metterci sulla superstrada nella direzione giusta per raggiungere l’autostrada del sole, che detto tra noi… se l’hanno voluta chiamare così avrebbero dovuta anche chiuderla ad ogni tramonto… o no? Ma a noi, come certamente anche ad altri fruitori di quell’infrastruttura di comunicazione, andava comunque bene così com’era, aperta anche di notte.

Erano quasi le due di notte quando  ritiriamo il biglietto per l’ingresso in autostrada e infiliamo la corsia giusta in direzione nord.

    

Poco traffico, e a quell’ora viaggiamo tranquillamente alla nostra velocità di crociera, che per un camper non è certo alta…

Abbiamo tempo a sufficienza per poter cominciare a predisporre lo speciale di Perugia sui campionati mondiali WCKA. Non certo per scriverli, ma delineare le cose che avremmo dovuto scrivere.

E così ripercorriamo le varie fasi della manifestazione, l’attesa, la preparazione, l’ingresso al palazzetto, l’incontro con il maestro Fulvi… per poi divagare su altre considerazioni sul nostro lavoro, su come operiamo.

Questa è la grande libertà d’azione che la Redazione da ad ognuno di noi per poter valorizzare a nostro piacimento le proprie ed altrui capacità, specie quando usciamo in squadra, come in genere siamo io e “u president”. Mica  per caso siamo spesso in squadra assieme, ma forse perché solitamente lui ha bisogno di un autista, visto che preferisce fare il navigato navigatore.

      

Ma come credo immaginiate forse, è per ben altro che eravamo in giro a quell’ora per le autostrade, certo lo avrete capito, per fare un favore alle autostrade…

Dovevamo in qualche modo stare svegli, essendoci ripromessi di superare almeno Firenze, per evitare l’indomani le sicure code per i lavori che erano in corso in prossimità del tratto austradale nei pressi del capoluogo di regione.

Senza quindi sforzo apparente avevamo superato anche Firenze, procedendo ininterrottamente verso la costa. Così un pezzetto per volta, avevamo macinato kilometri per poterci avvicinare il più possibile alla nostra meta.

La stanchezza cominciava però ad avanzare con i kilometri percorsi, mentre il gasolio iniziava a scarseggiare nel serbatoio, per cui il mix di questi due ingredienti essenziali e senza i quali non potevamo proseguire il nostro viaggio, ci aveva costretto, nostro malgrado, a trovare riparo e sosta, per ricaricare entrambi.

E dove trovare tale servizio di ricarica se non in un’area di servizio, appunto.

    

Così ci fermiamo e facciamo il pieno di gasolio e di… sonno.

Ma solo per quale ora, giusto il tempo che arrivi un pullman di fiorentini accanto al nostro camper, per svegliarci all’ora giusta. Quando la cerchi non arriva mai, ma quando ne faresti anche un po’ a meno, è sempre dove l’aspettavi… la sveglia.

Così forse, pensando di farci un favore erano arrivati anche prima di quanto pensavamo di doverci svegliare, e mica hanno pensato che magari in un camper forse… ci si dorme anche. Per cui hanno cominciato, ma forse solo continuato quello che già facevamo sul loro pullman, a vociare come se fossero al mercato, pensando forse che tanto a quell’ora se loro erano svegli lo erano tutti…

Per non doverli rimandare al loro paese di origine, ci alziamo anche noi mentre loro stavano ripartendo per chissà quale ambita destinazione, ma che a noi non ce ne poteva importare di meno…

Era ormai mattina da qualche ora, ma soprattutto era ora di colazione, almeno per il mio stomaco e la mia sopravivenza. Ma vedo che anche “u president” sembrava essere del mio stesso avviso, il quale, forse facendo finta di conoscere il mio, conoscendo forse meglio il suo, si permette uno slancio di generosità offrendomi la colazione al bar della stazione di servizio, sapendo che poi avrebbe messo in “conto spese” anche quelle, ed a cui la Redazione non è mai venuta meno al suo doveroso rimborso, mantenendo sempre la parola data, che almeno per noi ha ancora il valore che deve avere tra… gentiluomini.

Finito il pasto mattutino con cui abbiamo soddisfatto questo nostro primo bisogno… a tal proposito facciamo un salto in bagno, salutiamo e ci avviamo per cavalcare ancora le autostrade verso… l’infinito e oltre? Non così lontano, un po’ più vicino...

Quella mattina sarebbero partiti alla volta di Canelli anche gli arbitri e i giudici dello staff de ilguerriero.it, in quanto proprio a Canelli si sarebbe svolto l’11° Torneo de ilguerriero.it. Altro appuntamento importante e quindi da non perdere. Che dite andiamo insieme? Allora... avanti c’è posto, che a me viene da ridere…

Ed infatti dopo circa un’oretta di strada veniamo superati proprio dalle auto con cui gli arbitri e giudici de ilguerriero.it si stavano recando a Canelli, inutile inseguirli, il camper non ha la stessa velocità, ma pur andando più piano è però… continuoooooo.

Mentre la loro auto ci superava riconoscevo Federico Fragale seduto alla destra del guidatore, mentre dietro mi sembrava di aver riconosciuto una chioma bionda che.. somigliava a quella che avevo già visto e che forse già conoscevo…

Fragale infatti mi confermava la presenza, insieme ad altre persone, anche di un nuovo giudice, da poco entrato nel nostro gruppo, e che avevo conosciuto in occasione dello stage nazionale fikb a Cattolica, che si era tenuto poco più di un mese fa. Quella chioma bionda apparteneva proprio a Lorenza De Muro, convocata anche lei a far parte della squadra di Ufficiali di Gara in occasione di questo 11° torneo de ilguerriero.it.

Tra una galleria e l’altra capitava anche che “ti penso” usciva dalle casse dell’impianto stereo per entrare nelle mie orecchie e posarsi là dove sembrava ci sia sempre stato da pensare… ma non pensandoci era sempre stato nel posto dove doveva essere, lasciando che naturalmente potesse emergere e ritrovare la luce… quella della fine della galleria?.. Forse.

Forse le avevamo superate tutte.. le gallerie, mentre entravamo a Genova. Già, qui come molti sapranno l’autostrada entra proprio in città, in un giro panoramico addirittura con vista dall’alto… da quello che quando avevo qualche anno meno ero solito chiamare il “piccolo broklin”: quel ponte che unisce due colline della città e che forse gli somigliava o almeno, a me a quei tempi sembrava enorme…

Scendevamo quindi in Piemonte e il nostro navigatore cedeva il controllo della rotta a Giorgio Iannelli, essendo entrati nel suo raggio di competenza stradale. Iannelli ci facava uscire ad Alessandria sud e quindi ci diceva di infilarci verso località per noi sconosciute, ma che corrispondevano esattamente a quanto ci aveva indicato telefonicamente. Bastava quindi affidarsi alla sua voce, che sembra non faccia mai mancare, affinché Fragale se ne possa ricordare… per guidare il nostro mezzo fra il movimento del paesaggio che stavamo attraversando.

Stradine e paesini che ci fanno assaggiare la natura del territorio piemontese, tipico di quelle zone, e non in altre, infatti ad esempio in Toscana avremmo visto il tipico paesaggio Toscano. Ma i paesaggi delle diverse regioni sono diversi perché hanno nomi diversi o sono uguali perché l’uomo ha cercato di modificare la natura per adattarla alla sue esigenze?

    

Le colline che stavamo attraversando erano in gran parte ricoperte da vigneti, probabilmente anche i vitigni del famoso spumante Canelli? Attraversavamo piccoli paesini, dove sembrava che la qualità della vita fosse esattamente a dimensione di quelli che ci vivono. Paesini tranquilli, dove pareva che la vita scorresse lentamente, forse anche perché domenica, ma non credo solo per questo… comunque luoghi che non mostravano la presenza di vita frenetica come nelle città, dove forse proprio la loro tranquillità era la caratteristica per cercare questi posti per riposarsi e staccare dalla frenesia della grandi città.

    

E quindi ridendo e scherzando… seriamente, eravamo arrivati anche noi a Canelli, ma a questo punto dovevamo anche trovare il palazzetto. Canelli non è poi molto grande, per cui era bastato chiedere che… il palazzetto si trovava subito dietro dove eravamo, facile… no?

Mentre parcheggiamo il nostro mezzo vediamo arrivare anche l’auto dei nostri arbitri e giudici: ma dove erano finiti da quando ci avevano superato? Non importa se e dove si erano fermati per aspettarci, l’importante è arrivare, ma per poter arrivare si deve anche partire?

Praticamente scendiamo assieme, ognuno dal proprio mezzo, e tra baci e abbracci ci siamo avviati verso il palazzetto dove era in corso lo stage di low kick e thai kick condotto da Claudio Alberton e Giorgio Jannelli, proprio tutto in perfetto orario e per come in Redazione ci avevamo pianificato.

E’ una colpa grave, se ci riesce di fare tutto quello che pensiamo di realizzare? Forse fortuna o forse… i glutei? Esercizi specifici per specifici eventi, come questo, che vi lascio quindi gustare negli altri e molto più seri articoli di recensione.

    


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