IL GUERRIERO
"Il Guerriero crede.
Poiché crede nei miracoli, i miracoli cominciano ad accadere."
Questa
fase, tratta da Il Guerriero della Luce di Paolo
Coelho, ci introduce alle molte definizioni del guerriero dateci dal celebre
Castaneda. Ve le
riproponiamo perchè (pur di non semplice comprensione) troviamo che inducono e
stimolano la riflessione, per favorire la quale, facciamo precedere il tutto dal
un "cappello introduttivo" e seguire poi ogni citazione castanediana,
da una piccola e breve nota di redazione.
Proniamo inoltre il tutto, ai nostri Black
& White, affinchè, eventualmente (con i loro fantastici “testi a
due mani”) possano sbizzarrirsi e forse, aiutarci a comprendere meglio!
Di: ricerca della
redazione (da un articolo di Franco Malatesta)
Franco Maltesta ha raccolto sul web degli spezzoni
e citazioni, tratte dai libri di Castaneda, tutte riguardanti “CHI E'”
e “COSA FA” un guerriero. Si è però reso giustamente conto, che
queste citazioni si apprezzano e soprattutto si “comprendono” molto di più
“conoscendo” Castaneda e che i “non avvezzi” in questo campo, potrebbero
prendere “lucciole per lanterne”. Si permette quindi un breve excursus per
tentare di chiarire meglio questo concetto.
“Chi”… potrebbe credere di
essere un guerriero
Giustamente ci dice che la prima cosa a trarre
in inganno, sia il termine stesso. Infatti "GUERRIERO"
richiama alla mente scene di guerra, lotte sanguinose e via dicendo, ma a quanto
pare non c'è niente di più sbagliato. Don Juan diceva che:
"Un uomo si avvia
alla conoscenza come se andasse alla guerra: perfettamente vigile,con timore,
rispetto e assoluta sicurezza". Quindi, “la guerra” di cui
si parla è una metafora per descrivere lo stato d'animo di chi si avvicina al
“sapere” della quotidiana conoscenza. Un vero guerriero infatti, non ha la
minima intenzione di fare del “male” a qualcuno o distruggere qualcosa,
anzi! ( se non forse, solo l’ignoranza che crede possibile albergare
eventualmente in lui…) Don Juan ci racconta che un guerriero, quando prende
una decisione, per banale che sia, dovrebbe essere pronto a perseguirla fino in
fondo e se la ritiene ancora valida, a morire per essa. Anche se subirà una
sconfitta, sa che avrà perso solo una battaglia e non certo l'intera guerra. Ma
la differenza tra l'uomo comune ed il guerriero, sta piuttosto
nell'atteggiamento, nel modo di vivere e di intendere “vissuta” la
Vita. Insomma, per usare ancora una volta una frase presa dalle bellissime
citazioni di Juan Matus (che invitano alla riflessione) : "La
differenza tra un guerriero e un uomo comune è che l'uomo prende tutto come una
benedizione o una sciagura, mentre il guerriero prende tutto come una sfida, e
le sfide non sono né buone né cattive: sono semplicemente sfide..."
Potremmo anche riflettere sul fatto che forse… molto di quello che
ci accade, potrebbe non essere dovuto o imputabile solo a interventi
o interferenze esterne, per merito o colpa di terzi, alla fortuna o
sfortuna… Ma forse solo alla nostra capacità di saperci adattare e conformare
alla mutevole e soggettiva realtà, nella quale operiamo quotidianamente nel
processo di autodeterminazione e consapevolezza personale. Magari senza assumere
come assiomi le pregiudiziali pre-definizioni positive o negative con cui
“terzi” solitamente ci indottrinano a discernere le cose, ma ridiscutendone
interiormente la validità e personale intima convinzione. (n.d.r.)
Lasciamo ora che gli insegnamenti di Don Juan
parlino da soli per tentare di farci comprendere “chi sia” secondo lui, un
guerriero.
CITAZIONE: · “Un guerriero sa di essere solo un uomo. Il suo unico
rimpianto è che la brevità della vita non gli permette di afferrare tutto ciò
che vorrebbe, ma per lui questo è solo un inconveniente, non un problema.”
Forse riesce ad non
identificarsi pienamente nella maschera che il suo ruolo e status gli
conferiscono nella società. Crediamo non si prenda troppo sul serio
perché sa che la vita è piena e composta di tantissime altre belle cose e pur
sapendo che non sarà mai possibile conoscerle tutte pienamente non se ne
dispera, evitando così di non poter godere di quelle che invece riesce a
conoscere. Forse accetta il suo stato di imperfetto. (n.d.r.)
CITAZIONE: · “Un guerriero non si
cura delle proprie paure. Pensa invece al prodigio di vedere il flusso di
energia. Il resto non conta.”
Anche in ogni compito assunto,
ci sono le paure di non riuscire al completamento dello stesso. Queste
potrebbero formare dei pensieri negativi-inibenti che non aiutano certo al
successo dell’azione per il raggiungimento dell’obbiettivo. Forse il
mantenere intimamente fisso l’obbiettivo da raggiungere, provoca in lui l’attivazione
dei necessari servo-meccanismi per l’attuazione. La motivazione che riesce a
vedere in lui è la vera cosa importante e da cui scaturisce il prodigioso
e naturale compimento del compito auto-assegnatosi. (n.d.r.)
CITAZIONE:
· “Un guerriero pensa alla morte quando le cose si fanno nebulose. L' idea
della morte è la sola in grado di temprare il nostro spirito.”
Ogni situazione, per disastrosa
che possa esteriormente apparire alla persona, non è mai paragonabile alla
disfatta interiore dell’Essere. In mancanza di questa ultima, ogni cosa
riguardante la sua persona, potrebbe apparire allora come futile e ininfluente
alla vera felicità dell’Essere. (n.d.r.)
CITAZIONE: · “Un guerriero deve sapere
prima di tutto che le sue azioni sono inutili e nonostante ciò deve procedere
come se lo ignorasse. Questa è la follia controllata.”
Le azioni esteriori
possono influire sull’Essere specialmente quando sono da lui indotte, ma
potrebbero anche essere ininfluenti alla sua felicità ed esistenza,
specialmente se dettate dalla persona. Ciononostante non si ferma e non
rinuncia, osserva ed accetta il loro incessante manifestarsi come se fosse a
volte, esterno a loro e persino finanche a se stesso. Si osserva forse
ironicamente, ma con estremo interesse per se stesso, nel suo rapportarsi
agli altri e giudicato da loro per questo, secondo regole precostituite da
terzi. (n.d.r.)
Sicuramente non è un indeciso,
non reprime il naturale e intimo desiderio di azione. Le sue azioni sono
spontanee e naturali, dettate di volta in volta dagli intimi bisogni
di vedersi come soggetto vivente nella Vita. Forse non si pone oltremodo troppe
domande sul perché del suo agire, ma agisce perché sente di desiderarlo,
lasciandosi guidare dal suo intimo Essere. (n.d.r.)
CITAZIONE: · “Un guerriero sceglie una
strada, qualunque strada, con il cuore, e la segue; e poi si rallegra e ride.
Sa, perchè vede che la sua vita finirà anche troppo presto. Vede che non c' è
nulla che sia più importante di tutto il resto.”
Le sue scelte forse, non sono
determinate da macchiavellici e teoretici ragionamenti, ma credo dal sentimento
che l’Essere gli suggerisce e gli permette di avvertire. E’ cosciente e
consenziente a questo e ironicamente è in grado di osservarlo in sè. Forse
crede che la vita sia troppo breve per negarsi questa piacevole sensazione di
enorme ed infinita libertà. Non c’è infatti niente in particolare che sia
più importante e per cui valga la pena rinunciare a godere di tutto il
rimanente. (n.d.r.)
CITAZIONE:
· “Un guerriero non ha nè onore nè dignità, non ha famiglia nè nome nè
patria, ma solo vita da vivere, e per questo il suo legame con gli altri uomini
è la sua follia controllata.”
Non assume come dogmi interiori,
i valori esterni indottrinatigli da terzi, anche se ciò non toglie possa
assumerli se vede di sentirli intimamente nella situazione, ma non permette di
esserne condizionato nella conduzione della propria esistenza. Tuttavia ne
riconosce, rispetta ed accetta la bontà ed importanza per chi inconsapevolmente
dovesse assumerli ad assiomi. Pur reputandoli forse una follia, la
controlla esteriormente nei rapporti societari interpersonali. (n.d.r.)
Agisce al meglio delle proprie
capacità in ogni cosa, mettendosi alla prova e forse traendone intima
soddisfazione anche solo e soprattutto per questo. Si adatta al sociale in cui
esercita la sua esistenza pur rimanendone intimamente distaccato e ben al
disopra, gioca con se stesso e con il ruolo e status che vede gli sono assegnati
e riconosciuti. Osserva interessato le azioni e reazioni che il suo agire
possono provocare nell’ambiente secondo i condizionamenti comportamentali
fissativisi. Considera esternamente e prende coscienza del consueto e spesso
scontato comportamento umano. (n.d.r.)
CITAZIONE: · “Un guerriero può
scegliere di restare completamente impassibile e non agire mai, e di comportarsi
come se tale impassibilità sia davvero importante per lui; anche in questo caso
sarebbe del tutto fedele a se stesso, perchè anche questa sarebbe la sua follia
controllata.”
Non è detto l’azione
sia necessariamente importante per lui, come forse per chiunque altro. Comprende
che solo ciò che reputiamo importante, lo potrebbe divenire anche solo per
questo. Agendo sugli stessi meccanismi volontari di follia auto-persuasiva,
farebbe ancora una volta quello che sente di voler fare non facendo,
ironicamente quindi esperimenta e controlla la propria follia. (n.d.r.)
CITAZIONE: · “Non c' è alcun vuoto
nella vita di un guerriero. Tutto è pieno fino all' orlo. Tutto è pieno fino
all' orlo, e tutto è uguale.”
Forse non guarda, vede o sente,
quello che potrebbe mancargli ma quello che ha. E quello che ha è tutto
ciò che E’…quindi ne è pieno fino all’orlo. Ma niente è migliore e più
importante di tutto il resto… quindi è pieno del tutto uguale, tutto
conosciuto. (n.d.r.)
CITAZIONE:
· “Un uomo comune è troppo preoccupato di farsi piacere gli altri o di
piacere a sua volta. A un guerriero piace qualunque cosa, qualunque cosa o
persona che decida di farsi piacere, e questo è tutto.”
Non si cura di farsi piacere gli
altri… perché non li giudica, così come non cerca di piacere agli altri
perché lui per primo non si giudica. Non tenta di essere quello che gli altri
vorrebbero sembrasse, non vuole gli altri si mostrino come credono che lui possa
desiderare che siano. Lui vorrebbe che gli altri si mostrassero come intimamente
e naturalmente sono, per questo si mostra sempre come sa di essere. A lui piace
tutto l’esistente, le cose e persone per quello che sono… e chiunque decida
di mostrarvisi non può che piacergli. (n.d.r.)
Non esistono azioni
banali, come non esistono quelle importanti… esistono solo azioni e tutte sono
ugualmente importanti o banali. Ma è la cosciente responsabilità assunta
per ognuna di esse che le rendono realmente ed intimamente vere… e quindi
importanti. (n.d.r.)
CITAZIONE: · “Un guerriero sa che sta
aspettando e che cosa sta aspettando, e pur aspettando non vuole nulla,così che
ogni piccola cosa che ottiene è più di quanto gli serva.”
Potrebbe sembrare una frase
folle… ma se proviamo a porre come oggetto la morte, credo possa acquisire un
significato oltremodo e sommariamente accettabile per chiunque. Non è detto
però che possa essere la sola accezione possibile. Sono infatti spesso le
nostre eccessive aspettative che ci provocano problemi di quotidiana infelicità
per non poter godere di ogni piccola cosa che invece otteniamo. (n.d.r.)
Appare forse lampante che il
guerriero sia persona pienamente consapevole della precaria condizione umana,
cosa che il pensiero sociale tende a sforzarsi di voler autonomamente
nascondere. Ma la vita ordinaria regala dei punti di riferimento che aiutano a
vivere in modo congruo con essa. Ma tali punti di riferimento appaiono però
insostenibili quando si intraprende l'approfondimento della conoscenza
interiore: la loro mancanza potrebbe provocare momenti di sbandamento,
smarrimento e confusione, fintanto che non comprendiamo che potremmo avere
(quindi dover cercare e trovare) nuovi punti di riferimento assiomatici e
consoni alla propria nuova, intima autodeterminazione di se stessi (nd.r.)
CITAZIONE: · “Lo spirito di un
guerriero non tende all' indulgenza o alla lamentela, non tende alla vittoria
nè alla sconfitta. Tende unicamente alla lotta, e ogni lotta è la sua ultima
battaglia sulla terra. Ecco perchè i risultati sono di scarsa importanza per
lui.”
Credo ritenga che gli errori di
chiunque siano da imputare solo a colui che li commette (anche se credo
non abbia molto senso per lui parlare di “errori”) e di conseguenza la
condizione in cui si trova… a che serve quindi l’indulgenza? Forse solo a
dare un qualcosa a qualcuno ben facendogli capire che non se lo
meriterebbe? Ognuno ha ciò che si merita, che altro sennò? Tanto meno
dovremmo cercare di essere indulgenti con noi, ma accettarci per quello che
sappiamo essere. Forse non si lamenta perché sa che la causa della sua
condizione è propria… essa lo riflette appieno per come è… quello che è…
e non potrebbe essere altrimenti. Il guerriero non tende alla vittoria per il
semplice fatto che non tende alla sconfitta di nessuno. Lotta e combatte con se
stesso, continuamente e per migliorarsi, rimettendosi proprio per questo sempre
in discussione. L’importante è lottare continuamente e nel farlo cerca di
essere sempre al meglio, questo è l’unico risultato che forse ricerca, gli
altri comunemente intesi, non hanno alcuna importanza per lui. (n.d.r.)
CITAZIONE:
· “Un guerriero non ha bisogno di una storia personale. Un giorno scopre che
non è più necessaria, e la abbandona.”
Una storia personale forse gli
dà autorevolezza agli occhi comuni degli altri, ma non cambia certo la più
importante visione che lui ha di se stesso. E per quanto riguarda loro, chi ha
sentimento per intendere… può intuire quello che siamo, che è ben più
importante della nostra storia. Poco importa se rimane un segreto per gli
altri, al massimo si può dispiacere per loro.
CITAZIONE: "Il Guerriero crede.
Poiché crede nei miracoli, i miracoli cominciano ad accadere." 1]
1]Paulo Coelho,
"Manuale del Guerriero della Luce", Bompiani, 1997. La frase originale
recita : "il Guerriero della Luce crede
Queste sono alcune citazioni tratte dai libri di
Castaneda. Per comodità non ho riportato sotto ogni citazione il titolo del
libro da cui sono prese, ma non c'è una solo citazione che non sia presa da uno
dei libri nella bibliografia.
Vedi la
BIBLIOGRAFIA
DELLE OPERE DI CASTANEDA.
su:
http://www.geocities.com/Athens/Styx/5734/teofania/guerr.htm
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