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Black & White

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STIMOLATI IN UN PRECEDENTE ARTICOLO (IL GUERRIERO) A DISQUISIRE SULLE VARIE CITAZIONI DI CASTANEDA CIRCA LE DEFINIZIONI DA QUESTI RESE CIRCA LA FIGURA DEL GUERRIERO… HANNO RACCOLTO LA SFIDA: ECCO IL FRUTTO DELLA LORO RIFLESSIONE SUL SIGNIFICATO DI UNA FRA LE TANTE CITAZIONI CONTENUTE NELL’ARTICOLO.

L’ INTUIZIONE

Testo a "due mani" di: Black & White 

CITAZIONE: “Un guerriero vive agendo, non pensando di agire, e neppure pensando a quello che penserà quando avrà finito di agire.” 

Sicuramente non è un indeciso, non reprime il naturale e intimo desiderio di azione. Le sue azioni sono spontanee e  naturali, dettate  di volta in volta dagli intimi bisogni di vedersi come soggetto vivente nella Vita. Forse non si pone oltremodo troppe domande sul perché del suo agire, ma agisce perché sente di desiderarlo, lasciandosi guidare dal suo intimo Essere. (n.d.r.)

White : Forse, si tratta dell’intuizione…

Black:… è vero! Ho già capito cosa vuoi dire. Potrebbe essere proprio l’intuizione… mi sembra di ricordare che ne abbiamo addirittura già discusso una volta.

White: Ricordi bene. Come abbiamo detto in quella occasione, l’intuizione è, forse, un attimo, qualcosa che esiste nel momento stesso in cui si manifesta, pertanto non può essere qualcosa che si possa pensare.

Black: Quindi, tu dici che potrebbe significare proprio questo quel: “non pensando di agire” che sembra essere così improponibile e soprattutto forse…  incomprensibile. Ma sono molte le cose apparentemente incomprensibili che poi si rivelano profonde verità… forse dipende dallo spirito con il quale ci accingiamo ad accoglierle o rifiutarle a priori.

White: Forse… proprio perché pensiamo, crediamo che sia vero, rendendoci così ciechi ai vari possibili modi di essere. Il pensiero… non è ciò che possiamo conoscere? E dal momento che lo si conosce come può essere intuito ciò che già conosciamo? Infatti, un attimo prima credevamo non esistesse… e poi, improvvisamente, ci appare chiara…

Black: In effetti, nel senso comune,  l’intuizione viene sempre paragonata ad un lampo di genio…o quasi. Per esempio: “Quando tutto sembrava razionalmente perduto… un’intuizione ci mostrò la soluzione!”

White: Penso che l’intuizione non si possa esprimere a parole perché, più di ogni altra cosa, l’intuizione non può essere pensata. Credo che chi ha intuito riesca comunque a comunicare in qualche modo ciò che ha intuito. E come? Ciò che fa, il suo agire, è quello che egli ha intuito, è l’intuizione.

Black: Questo spiegherebbe quindi la frase “un guerriero vive agendo”? Un po’ come nel combattimento… difficilmente si pensa… ma si intuisce e si agisce, o si agisce intuendo!

White: Semplicemente, chi ha intuito è l’intuizione stessa. Agire e intuizione diventano, forse, la stessa cosa. I suoi modi di muoversi nel mondo, di relazionarsi nel mondo saranno quelli di chi ha intuito…. Forse l’energia stessa!

Black: Questo potrebbe far pensare che un guerriero vive della sua naturale animalità intuitiva… sembrerebbe quasi però… che regredisca ad uno stadio inferiore dell’umanità.

White: Semplicemente ne è consapevole e la consapevolezza non è paura di essere, ma libertà dal conosciuto, da ciò che è la nostra memoria, da cui nascono i pensieri….Anche l’energia non ha definizioni, ha solo modi per esprimersi, per manifestarsi, ma rimane sempre energia, quella che qualcuno ha definito anche come… “purezza”. Cosa è ciò che è puro? E’ qualcosa privo di ogni sorta di “contaminazioni” che possono essere, nel nostro caso, i condizionamenti, gli schemi precostruiti, i pregiudizi di ogni tipo; potremmo forse dire: ciò che è puro è ciò che è libero! Non libero di fare, ma libero di Essere! Cosa vuol dire? Egli è ciò che E’, non ciò che pensa di dover essere.

Black: Forse allora, solo colui che è libero o colui che è puro può vivere intuendo… o, per meglio dire: “possiamo intuire solo quando siamo liberi e puri”. In effetti… solitamente l’intuizione arriva proprio quando abbiamo abbandonato ogni speranza di soluzione, liberi dal problema e purificati dall’ impellente, urgente, affannoso bisogno di soluzione.

White: Già, liberi dal voler la soluzione come noi la vorremmo… E ciò che noi vorremmo, quella soluzione, nei modi con i quali abbiamo fatto esperienza, è frutto di ciò che conosciamo, che esprimiamo tramite il pensiero. E il pensiero vive solo nel passato ( l’esperienza) o nel futuro (cosa accadrà). Ma non può vivere nel presente…. Il pensiero stesso è il tempo, ma nel presente non esiste tempo. Forse, proprio quando non esiste il tempo (il pensiero) tra l’intuizione e l’agire… ci sorprendiamo di quello che riusciamo a fare, di come riusciamo ad… Essere. In quel momento siamo totalmente ciò che stiamo facendo, e per questo il pensiero non può intervenire, ma solo… prenderne atto.

Black: Risulta un po’ difficile crederlo… sembra quasi si agisca come in trance, come se dessimo via libera ad un qualcosa che abbiamo già dentro, ma che, forse, reprimiamo costantemente.

White: Possiamo notare ciò tutte le volte che avvertiamo disagio interiore, quel senso di inadeguatezza, di malessere…Al contrario, quando accade di trovarci nelle condizioni per cui ciò che intuiamo è ciò che facciamo… registriamo un senso di benessere e soddisfazione, che però poi scompare. Questo senso di benessere rimane nella nostra memoria e tutte le volte che ci apprestiamo a fare una qualche attività vorremmo poter ripetere tale… esperienza.

Black: già… ma ammesso che potremmo talvolta riuscirci… come dovremmo fare perché possa essere un’esperienza ripetibile?

White: Cioè come ricreare le condizioni per cui è stato possibile fare quell’esperienza? Forse prendendo consapevolezza di ciò che siamo e quindi di ciò che vogliamo… e ciò che vogliamo è quell’esperienza o il risultato che quell’esperienza ha dato? Ma… le esperienze sono ripetibili? 

Black: Sarebbe bello… specialmente se quella passata ha dato un buon risultato… questo credo ci darebbe una buona motivazione.

White: Forse, quello che cerchiamo è solo il risultato, ci preoccupiamo che il risultato sia ciò che ci piacerebbe fosse, il migliore che si possa fare, secondo quello che sono i nostri giudizi di ciò che reputiamo migliore… Ma il giudizio non è frutto dei condizionamenti? Altrimenti, perché preoccuparsi del risultato? Sarà sufficiente fare ciò che piace e basta…

Black: Sembrerebbe essere un concetto molto superficiale… ma “sento” che c’è forse, un fondo di verità in ciò che hai detto.

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