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Arti Marziali

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Continua indefesso, il lavoro del nostro attentissimo collaboratore: Salvatore Cosentino, nello studio e ricerca inerente la “concretizzazione” della tradizione marziale. I suoi scritti, apparentemente e forse provocatoriamente ostili, sembra ci inducano alla riflessione. Molte sono le domande che nascono, leggendo i risultati delle sue ricerche. La domanda che nasce spontanea dopo la sua attenta lettura è: “Forse riflettendoci, sarebbe in grado ognuno di noi, di darsi autonomamente le proprie risposte?”

CRITICA DELLA RAGION MARZIALE
(parte 3a)

Di: Salvatore Cosentino

Cari amici e lettori,
da un semplice e timido articolo, scritto qualche mese fa… dal titolo:"critica della ragion marziale", ho preso spunti di riflessione per un suo proseguo: "critica della ragion marziale 2°" ed è nelle mie intenzioni arrivare fino addirittura, a creare una vera e propria rubrica su queste pagine elettroniche, che riunisca i vari aspetti "ignorati" o talvolta poco conosciuti, per una mancanza di fonti attendibili... (pensate che le poche fonti che ci sono sulle arti marziali orientali sono purtroppo e molto spesso contraddittorie...ma grazie all'archeologia e all'antropologia... qualcosa ne sta uscendo fuori… almeno spero...) su quello che noi oggi chiamiamo e soprattutto “idealizziamo” come arte marziale tradizionale. Lo scopo fondamentale di questa rubrica non e' quello di "rinnegare"  l'arte marziale (... o quello che comunemente si crede forse sia tale...) come immagino qualcuno potrebbe temere, ma semplicemente tentare di darci una spiegazione razionale, trovare dei "perchè" , augurandoci di poter far nascere in voi lettori, una certa “coscienza critica”, affinché  possiate eventualmente in ultimo,  porvi voi stessi delle domande e darvi autonomamente le proprie risposte. Penso infatti che oggi, non basti leggere, ma dovremmo anche e soprattutto,  imparare ed educarci a “saper”… leggere. In questa terza parte cercherò di analizzare il perché, le tecniche e le strategie di combattimento in passato, sono sempre state accostate alla religione o meglio all'uso (.. ed a volte anche e persino “abuso”...) di una pratica religiosa. Che sia la preghiera cristiana, o la meditazione yoga, o la pratica del buddismo zen, a noi poco importa... o relativamente ci importa... 
Il perchè? Seguitemi nell'articolo...

Fin dai tempi antichi (vedere la storia su "l'uomo primitivo"....) l'uomo ha da sempre usato, per il "cerimoniale" della guerra, danze accompagnate da musiche particolarmente ritmate (sara' un caso?....) recitazione di preghiere unite a simboli evocatori di forze sovrannaturali (o forze della nostra mente?). Da queste prime battute possiamo evincere come la religione usata come potere politico per scopi puramente di conquista (ovvero:"la guerra") vadano di pari passo (anche oggi purtroppo... la storia non cambia mai nei suoi corsi e ricorsi...) Pensate che nella Roma delle origini, il rex (re...) era anche rex sacrorum (ovvero al re spettava la sovranità del popolo in quanto prima di tutto egli era capo religioso della comunità e per questo motivo tutto ciò che egli faceva e decideva, era ammantato da un alone di mistero e sacralità). Analizzando ancora la storia nostrana, i sanguinari cavalieri crociati sapete cos'erano? Un “organo” particolare della chiesa cattolica! E non andavano certo ad “evangelizzare” i popoli con le belle parole, eppure forse sbaglio ma… la religione cristiana non ha principi e valori bellissimi e soprattutto… non nega ogni forma di violenza? Pensate, che adoperavano la preghiera, non "solo per essere più vicini a Dio" come si vuole far credere, ma soprattutto per "liberare la mente dai pensieri", ed essere dei "predatori spietati" durante il combattimento per la sopravvivenza (ricordiamoci che combattere in guerra significa riuscire a non morire... che potrebbe essere ben diverso dal duello per una fanciulla....).

Spero che molti di voi comincino a capire ora il perché… quando si parla di "arti marziali", si pensa alla meditazione. A dire il vero nell'immaginario comune dei più, si accostano sempre (o quasi...) le arti marziali tradizionali ai monaci guerrieri buddisti. Come di recente qualcuno ha affermato: "ma se il buddismo e' contro ogni forma di violenza,  come possono esistere i monaci… dei guerrieri? Allora e' tutta una invenzione?" Se leggete bene sopra,  una risposta gia l'ho fornita… naturalmente bisogna saper leggere tra le righe!

Cominciamo a dire che anche nel Giappone guerriero (vedere critica della ragion marziale 2 parte), i militari (buke e bushi) usavano (e dico “usavano” volutamente...) un tipo di buddismo particolare: lo zen (introdotto ufficialmente tra i soldati nel XII secolo circa...) misto allo shintoismo. Quest'ultima non è una religione "strutturata", con un dio che regola e governa tutto... ma è una religione (se cosi si può chiamare......) animista, cioè dove tutto ha uno spirito! E qua c'e' da aprire un altra parentesi interessante, pensate che per dare un’  "anima" (Kami) alla spada in quanto spada, il samurai doveva "battezzarla" (e qua uso un termine puramente cristiano... andate a vedere cosa indica il battesimo antropologicamente parlando...) tagliando la testa a qualcuno in guerra o in affronto... affinchè un kami potesse "animare" la katana del samurai. Pensate che tagliare la testa significava liberare l'anima del decapitato, in quanto si credeva che l'anima risiedesse nel sangue. In fondo quindi… aiutavano il prossimo, secondo le leggi karmiche... Interessante vero? Ma tornando a noi, sapete qual'è lo scopo fondamentale della meditazione nella guerra o nell'arte del combattimento? (qualcuno forse direbbe che ho ripetuto lo stesso concetto... ma per me non e' cosi) Come direbbe un maestro Zen: quello di creare una "non mente", ovvero come uso spiegarla io...: "il pensare di non pensare", (ragion per cui, lo zen si pratica ... con chi non lo so.. ma sono sicuro che non si studia sui librettini gialli.... ) creare quel “vuoto” mentale che interrompe il flusso dei nostri pensieri e delle nostre domande, delle nostre paure , delle nostre incertezze… In effetti, quando si combatte per la sopravvivenza, se si esita un istante, si muore!

Figuratevi quindi, con tutte le “sovrastruttuture mentali” che ci hanno creato, come sia difficile oggi essere "uomini liberi"! Domandatevi un attimo se  le religioni siano state scritte dai loro  Dei o dalla mano dell'uomo.. come la storia stessa, non la scrive forse chi vince? Non è politica questa? E se non esistesse il potere monetario… e se ognuno lavorasse per puro e personale piacere… cosa succederebbe? Come sostengono le filosofie buddiste, in natura i problemi non esistono… siamo noi che ce li creiamo, ma sapete “quale” parte di noi? La nostra mente malata e corrotta... che crede di dover sempre trovare giustificazioni e razionalizzazioni a tutto. Non per niente si dice che i bambini siano "puri"! Puri,  perchè la loro mente non e' stata ancora “plagiata e strutturata” dai valori della cultura e della società a cui noi tutti si appartiene!

Comunque spero che dalle mie parole forti, abbiate compreso che il nostro vero e reale problema, è solo la nostra "mente pensante" (Se oggi il numero delle psicosi e delle malattie mentali in genere, si riscontra sia salito tantissimo rispetto a qualche anno fa... un motivo forse ci sarà...) Tornando a noi e per farla breve… "staccando la spina" al nostro "cervello pensante", ovvero quella che noi chiamiamo" mente pensante"… (Questa altro non è,  che la parte ultima formatasi nel nostro cervello,  chiamato "neo-corteccia"...) si riesce forse a percepire una realtà diversa da quella che crediamo di vivere giornalmente, si acquista una lucidità impressionante... in poche parole, si sta per entrare in quello che la neuroscienza chiama: "stadi modificati della coscienza". Non so sinceramente come gli antichi potessero conoscere gli stadi modificati della coscienza, ma potrei azzardare l'ipotesi di "antica sapienza perduta" o volutamente occultata. Questo per ora rimane a mio avviso, il vero mistero! Tornando a noi, movenze del corpo ritmate in avanti e indietro e particolari (come si fa in alcune religioni o come fanno ad esempio, anche  i pugili thai quando combattono sul ring, basculando… e non saltellando! Anche se oggi le cose a mio avviso stanno cambiando...) come le danze sacre (prendiamo per esempio il Wai Khru e  la Ram Muay) musiche con particolari cadenze ritmiche, recitazione di preghiere (anche i canti cristiani hanno lo stesso effetto... sapete che alcune chiese antiche hanno una acustica particolare, proprio per far "vibrare la mente?" . Sara' per questo che forse, quando si prega intensamente e si recitano particolari litanie con cadenze ben ritmate, ci si sente meglio.. perchè si dice che si “sente” la presenza di Dio?) o “mantra” , respirazione addominale e addominale inversa, ritmate in maniera particolare ecc., Tutte queste pratiche, inducono il nostro cervello a "vibrare" su determinate frequenze d'onda.

Un altra cosa interessante è che, nell'ABC nel buon maestro di arti marziali, caso strano , non può non mancare il combattimento contro l'ego (vi siete mai chiesti perchè "l'ego dei tempi moderni sia cosi forte"?) seguito da un codice di comportamento mirato -tante volte- ad annullare le maschere della sua personalità (fin'ora quasi mai visto... salvo qualche rarissima eccezione) ma anche questo, non ha un fine puramente di buona condotta morale, ma aiuta a far "vibrare il cervello" a frequenze particolari (simili alla veglia o al  sonno profondo, ma il bello è che si e' coscienti) ripulendolo a mio avviso dal "lavaggio" che abbiamo subito nei secoli, ma soprattutto per impedire, secondo il mio modesto parere, alla nostra "mente pensante" di interferire e mantenere così uno stato di "non coscienza" (come userebbe dire un maestro zen...) perenne! Era forse questo il messaggio dei grandi maestri di arti marziali di un tempo, che oltre ad essere grandi combattenti, si dice che svilupparono capacità cognitive fuori dal comune? Tornando sull'ego… vi siete mai chiesti se i coccodrilli,  predatori ineffabili, soffrono di  ego? Secondo gli etologi (coloro che studiano il comportamento degli animali)  no..! E meno male per loro... altrimenti morirebbero di fame o diventerebbero vittime!

Penso quindi che, se di arti marziali dobbiamo parlare, è necessario ristabilire un contatto con la natura!

Inutile aggiungere altro, ma come al solito…

Lascio a voi miei cari lettori, le vostre personali conclusioni e sentenze!


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