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DAL VELOCISSIMO MULTIMEDIALE BOTTA E RISPOSTA INTERCORSO TRA  ENNIO FALSONI (presidente WAKO) e PAUL INGRAM (presidente WKA) IN RISPOSTA AD UN ARTICOLO DI PAOLO GHERARDI E CONSEGUENTE CHIARIMENTO TRA I DUE… SCATURISCE UNA REAZIONE DI GIANNI BELLETTINI (presidente IAKSA ITALIA)   CHE INVIA ALLA NOSTRA REDAZIONE ALCUNE SUE PRECISAZIONI, PER LA LORO PUBBLICAZIONE. PER POTERNE SEGUIRE MEGLIO LE VICENDE ELENCHIAMO DI SEGUITO GLI ARTICOLI E PUBBLICATI SU QUESTA RIVISTA

Il Presidente IAKSA Italia risponde al Presidente WAKO

Di: Dott. Giandomenico Bellettini (Presidente  IAKSA ITALIA)

Spett.Le Direttore

non è mia abitudine entrare in polemiche e discussioni sterili, nè rispondere a provocazioni inutili, ma la lettera di Ennio Falsoni non offende solo la mia persona e la IAKSA Italia (n.d.r. International Amateur Kick Boxing Sport Association) – Federazione di cui sono Presidente Nazionale da 30 anni e tra i soci fondatori a livello mondiale - ma va ben oltre attaccando i nostri atleti e Campioni.

Volevo ricordare a Falsoni che la nostra “NON SERIA ORGANIZZAZIONE” ha tra le sue fila oltre 3000 iscritti e molti dei grandi maestri e campioni attualmente iscritti alla Wako (n.d.r. World Assosation of Kikcboxing Organizzation) sono da sempre iscritti alla Iaksa e hanno raggiunto i loro massimi livelli in Wako solo di conseguenza.

Mi sembra ingiusto e volgare lasciargli sminuire il valore di agonisti del calibro dei nostri Campioni Italiani, atleti che affrontano una media di 50 incontri all’anno, sportivi completi, che si allenano ogni giorno con programmi e preparazioni atletiche creati su misura da Maestri e qualificatissimi preparatori atletici.

Abbiamo nelle nostre fila laureati in scienze motorie con grande esperienza e collaboriamo con stimati campioni mondiali professionisti come Davide Carli, Franz Haller, e addirittura con Alessandro Duran, direi esponente ai massimi livelli del Pugilato Italiano.

Solo nell’ultima stagione il nostro campionato ha vissuto 13 tappe, praticamente una gara ogni 15 giorni, con un programma completato da una decina di stage e tanto altro. Solo il calcio riesce a tenere simili ritmi.

Negli  ultimi anni abbiamo tralasciato il settore stampa per cui siamo apparsi meno sui giornali nazionali specializzati. Abbiamo preferito investire sulla qualità e sulla formazione dei nostri Maestri e atleti.

Oggi abbiamo rimediato con "Contact", rivista ufficiale IAKSA. Sono rimasto fuori da tutti gli attacchi fatti da Falsoni, che rivendica l’ufficialità del riconoscimento del CONI, cercando di cancellare la nostra legittimità; ne sono rimasto fuori volutamente in quanto concentrato sull’attività tecnico/sportiva e non su quella politica.

E’ ora il momento di chiarire che la nostra attività è garantita dallo CSEN, ente di promozione sportiva del CONI. Lo stesso Ente da cui è appoggiata la WAKO.

Invito pertanto Falsoni a pensare di più allo Sport lasciando la libertà ai propri iscritti di partecipare alle gare che desiderano, proprio come avviene in tutti gli altri paesi del mondo dove campioni Wako gareggiano anche in Iaksa e in Wka dove presente anche nella WUMA, senza timore di essere espulsi dalla nazionale o addirittura dalla Federazione.

I veti, come le censure dittatoriali, devono riguardare solo il passato. Dobbiamo arrivare alla Democrazia che appartiene ai tempi moderni in tutti i settori e specialmente in quello sportivo.


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