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VELOCITA’ DI INTERNET… BOTTE E RISPOSTE PUBBLICATE NEL GIRO DI UN GIORNO IN QUELLO CHE SEMBREREBBE ESSERE STATO UN MALINTESO DA AMBO LE PARTI. FORTUNATAMENTE LA SUA VELOCITA’ PUO’ SERVIRE PROPRIO E SOPRATTUTTO, PER SCONGIURARE SUL NASCERE SPIACEVOLI APPARENTI DISSAPORI. BEN LIETI DI CONTINUARE E CONTRIBUIRE A RENDERE PIU’ CHIARE LE ACQUE DEL NOSTRO MONDO SPORTIVO.

(n.d.r.) PER MEGLIO COMPRENDERE:

Falsoni risponde a Gherardi

Di: Ennio Falsoni

Caro Gherardi,

Si sta facendo un gran baccano per nulla.

Innanzitutto  pensavo che addirittura lei facesse parte dell'Ufficio Stampa della FPI e non che fosse un semplice collaboratore esterno  di Boxering.

Ecco perché ho scritto direttamente a Riccardo De Girolami (del resto, non sapevo proprio come  rintracciarla) perché pensavo dipendesse, in un certo senso, da lui.

In secondo luogo, il tutto è nato da una casualità: l'aver  letto la sua traduzione della mail di Ingram (che io già avevo ricevuto a suo tempo) sulla rivista internet

della federazione di pugilato.

Poiché FIKB è sotto la tutela di FPI, pensavo eventualmente di trovare un articolo positivo circa il riconoscimento di WAKO (rappresentata in Italia da FIKB) da parte del GAISF. Invece mi sono trovato la mail di Ingram tradotta, che è un attacco alla WAKO  e a me!

Capirà che la cosa non mi è piaciuta.

Ed ecco la ragione della mia risposta che non è un attacco alla sua persona, almeno così mi pare , ma semplicemente una chiarificazione degli avvenimenti successi.

Che poi lei sia tesserato IAKSA (Bellettini) anziché WKA (Ingram)  poco importa, così come mi pare del tutto discutibile il suo punto di vista, che tuttavia io rispetto - ci mancherebbe-  circa il fatto che gli atleti dovrebbero essere liberi di andare ovunque per dimostrare il loro valore.

Balle!

Laddove  esistono federazioni serie, come la nostra o quella di FPI, non c'è bisogno di andare altrove per dimostrare di essere i migliori, perché i "migliori" sono certamente a casa nostra.  Ed esistono campionati e tornei a iosa per raggiungere questo scopo.

Piuttosto, credo che nella maggior parte dei casi, andare da altre parti voglia proprio dire il contrario, ossia cercare vittorie "facili", altrimenti irraggiungibili, per dimostrare a se stessi, più che agli altri, quanto siamo bravi.

Anche queste sono convinzioni mie  personali, ovviamente, che spero lei rispetterà.

Chiarito l'incidente, cordiali saluti.

Ennio Falsoni

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