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GAISF

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COME ABBIAMO APPRESO, LA FUSIONE DELLA IAKSA NELLA WAKO HA DETERMINATO IL RICONOSCIMENTO DEL GAISF, MA LO SMACCO FORSE, DI CHI STAVA CON CHI E’ RIMASTO FUORI,  POTREBBE AVER GENERATO RISPOSTE CHE ABBIAMO LETTO COME “INTERESSANTI” SUL WEB. ALLORA ACCADE CHE NON CI SI POSSA CAPIRE PIU’ NIENTE… VEDIAMO INVECE DI FARE UN PO’ DI CHIAREZZA PER I NOSTRI LETTORI, ATTRAVERSO L’OPINIONE E SPIEGAZIONE DELLA CONTROPARTE CHIAMATA IN CAUSA. ECCOVI LA CRONOSTORIA FORNITACI DA ENNIO FALSONI (Presidente WAKO) SUGLI ULTIMI ACCADIMENTI CHE HANNO PORTATO LA WAKO ALL’AMBITO RICONOSCIMENTO PER TUTTO IL NOSTRO MOVIMENTO SPORTIVO.

RICONOSCIMENTO WAKO AL GAISF

LA WKA MINACCIA UNA CAUSA INTERNAZIONALE?

(n.d.r.) Avevamo già letto, prima su Megathai e poi anche su Boxeringweb la notizia di una causa internazionale minacciata dalla WKA rispetto alla decisione del GAISF… In verità gli argomenti presentati ci sembravano diciamo… “debolini”, per non dire addirittura simili a “baggianate” forse… e per tanti altri invece, vere e proprie inesattezze o bugie (essendo stata vissuta di persona quella lontana storia, da parte di molti nostri attuali collaboratori.) Ricercandone verifiche sul web non abbiamo trovato niente altro che potesse supportare questa notizia, non capacitandoci inoltre del perché non ci fosse stata inviata…o non si procedesse ad eventuali smentite dalla controparte per le gravi inesattezze da noi personalmente riscontrate. Ci siamo detti infine, che se non ce l’avevano inviata, forse non volevano che noi la pubblicassimo e così abbiamo fatto. Riteniamo infatti sul web ci sia molta, moltissima informazione (c’è chi dice addirittura troppa…ma non siamo comunque d’accordo) e spesso troviamo anche disinformazione… come intimamente pensavamo fosse stata questa notizia, ma non avremmo certo omesso di pubblicarla se ci fosse stata invita…visto che ognuno firma il proprio articolo, come del resto ogni altra cosa che ci perviene dai nostri tanti collaboratori. Ma ci eravamo proposti di chiedere ulteriori informazioni al Presidente WAKO Ennio Falsoni, alla prima occasione. Questa ci si è presentata a Livorno, in occasione della “Resa dei Conti” ed abbiamo perciò chiesto personalmente conferma della cosa. Questo ci ha detto sinceramente che pensava fosse solo una risposta alla frustrazione sull’accaduto… e sicuramente solo “baggianate” dette per salvare momentaneamente la faccia… e che lui non ne sapeva niente. Non solo… ci ha detto anche che aveva prontamente mandato una mail di risposta alla segreteria FPI circa l’articolo apparso su un suo organo di informazione (boxeringweb) e che non aveva ancora visto la pubblicazione sul sito. Gli abbiamo chiesto allora noi di inviarcela, per darne visibilità e cominciare per primi a far luce su alcune gravissime inesattezze ravvisate. (n.d.r.)

Cominciamo con l’articolo di Paolo Gherardi apparso su Boxeringweb

WKA MINACCIA UNA CAUSA INTERNAZIONALE

Forte opposizione della WKA rispetto alla decisione del GAIFS di ammettere solo WAKO-IAKSA e non la disciplina della Kick Boxing in generale.

Di Gherardi Paolo

Il Presidente della WKA, Paul Ingram, così come tante altre personalità del mondo della kick-boxing, non è d’accordo sulla fusione WAKO-IAKSA, e sulla accettazione di questa nuova federazione al GAISF. Paul minaccia il Presidente WAKO Ennio Falsoni di fare ricorso in tribunale, in quanto l’accordo tra la WAKO e la IAKSA è avvenuto in maniera illegale, il giorno prima dell’Assemblea Generale del GAISF, e tenendo tutti all’oscuro della cosa. Quello che più lo preoccupa però è la sete di potere della WAKO, che in futuro cercherà di portare sotto di sé sempre più Federazioni che, se si uniranno ad essa, perderanno ogni capacità di scelta, ogni autonomia. Falsoni sarà il solo Presidente di una associazione che non lascerà spazio alla democrazia e alle decisioni e idee individuali. Paul propone tuttavia un rimedio per questa situazione assurda. Si rivolge al Presidente del GAISF, Hein Verbrueggen, e chiede di ammettere al GAISF lo sport della kick-boxing in generale e non una singola Federazione, solo in questo modo lo sport potrà crescere nella democrazia e le varie Associazioni non perderanno le loro individualità.

 Ingram indirizza poi una lettera al Presidente WAKO, Ennio Falsoni:

Caro Ennio

come sempre ti stai sbagliando, la vera storia della kick boxing è scritta sopra. Sono stupefatto che tu pensi che la WAKO sia stata la fondatrice o l’associazione più vecchia o più grande.

La sola frase vera che hai detto è quella che segue: "La WAKO è stata votata dal GAISF General Assembly da un voto segreto". Questo è accaduto il giorno prima dell’Assemblea Generale. Ciò sembra essere a tutti gli effetti un caso di Cospirazione e Collusione che necessita di essere indirizzato al tribunale. La parola "democrazia" riferita alle associazioni di kick boxing non si unirà mai alla WAKO e non si potrà mai associare con questo nome, o con il nome IAKSA che è una delle associazioni più piccole a livello mondiale. C’è tuttavia una soluzione, formare una nuova democratica associazione ombrello che è poi ciò che io sto cercando di fare. Questo permetterà alle associazioni di unirsi senza perdere le loro stesse identità, solo così lo sport della kick boxing potrà unirsi insieme e crescere. Dimenticati della WAKO e della WKA e pensa allo Sport per una volta, e tutti assieme andremo più avanti di quanto siamo mai andati.

Saluti, Paul


Questa invece, la mail del Dott. Ennio Falsoni (Presidente WAKO) alla segreteria FPI.

“La rivista ufficiale della Pugilistica ospita un articolo contro Ennio Falsoni e la sua WAKO , ed è naturale che reagisca. Di seguito, quello che ha scritto a Riccardo De Girolami, segretario generale FPI”.

From: falsoni

To: segreteria@fpi.it

Sent: Friday, May 12, 2006 5:55 PM

Subject: Articoli di Paolo Gherardi su Boxe Ring

 Caro Riccardo,

Navigando su Internet, mi sono imbattuto per caso nelle traduzioni che il tuo Paolo Gherardi ha pubblicato su Boxe Ring riguardanti i paventati attacchi "legali" di Mr. Paul Ingram nei confroni del GAISF e contro il riconoscimento della  WAKO, la Federazione mondiale che dirigo da diversi anni. Sono ovviamente stato sorpreso di trovare simili articoli, primo perché non pensavo che interessassero agli amanti della "noble art" - e quindi, da una parte, ne sono piacevolmente sorpreso-, ma quello che mi è piaciuto poco in verità è che non ho trovato invece traduzioni delle "mie" risposte a Mr. Ingram né del mio invito fatto a tutti gli amanti della kickboxing di unirsi a noi.  Ecco allora che desidero rimediare, mandandole a te in inglese e aspettandomi che il tuo Gherardi ne faccia una buona traduzione.

 


WAKO OPEN DOORS TO ALL EXISTING KICKBOXING LOVERS

 

 Post on April 21 2006 at 16:02:00 by administrator. EN - Home News

 

"In Seoul (Korea) GAISF has charged WAKO of unifying all kickboxing forces in the world"- Falsoni said. After the celebrations, it's now time to go back to normality.
WAKO is now the only official body in KICKBOXING, recognized by GAISF on last April 7th during the GAISF General Assembly in Seoul (Korea).
WAKO was voted in by secret vote an democratically. We simply won the recognition because we were the "inventors" of the sport, because of our long history and, more than anything else, because we are the largest kickboxing body in the world, with more "official countries" - 54 - than anybody else. If that is true, it is also true that GAISF has charged WAKO of a great task: uniting all existing kickboxing forces and make it a credible and respected sport in the international community. Nowadays many different groups, associations or federations which are "out" of the officiality, are screaming and yelling here and there and spreading false statements just to damage WAKO reputation and image.Useles actions! As president of WAKO, but interpreting the feeling of all my colleagues and friends in the Board of Directors, I would like to say very openly and very clearly that we, the WAKO, will keep open doors to everybody wishing to join us to create a better future for our sport. Anybody having different ideas than ours, please come and join us. If you wish, fight us, but WITHIN the WAKO, not from the outside. We are a transparent and democrat organization. Everybody can express his own ideas and fight for them. Why not? But I find extremely foolish to spend time and energies for nothing. If you are serious people, don't play around: join us and be loyal to our cause. One thing is for sure: WAKO respect all national laws. Everywhere there is an OFFICIAL NATIONAL KICKBOXING FEDERATION, we will accept it as our full member. Everywhere else, we are ready to cooperate with different forces, we are ready to sit down with anybody wishing to cooperate. As a WAKO leader I will be there to assist you in your merging process.

Be positive then. There can be a pinky future for you too in WAKO.

Hope to see you soon. Best regards.

Ennio Falsoni
WAKO president

Nel frattempo, desidero  informare Paolo Gherardi che il riconoscimento della WAKO da parte del GAISF non è nato dall'oggi al domani. Per arrivarci,ci sono voluti  ben 13 anni! Un po' meno di quanto ci ho messo a far riconoscere la Kickboxing dal Coni (grazie a Franco Falcinelli): 18 anni! Quindi la bufala che sia arrivato perché il giorno prima la IAKSA ha deciso di fondersi con noi, è veramente ridicolo (com'è ridicolo Ingram  per la baggianate e le bugie che scrive continuamente e che tra qualche riga spiegherò).

Desidero a questo punto fare un po' di cronistoria al tuo Gherardi.

Avevo mandato al GAISF la mia prima "application" nel 1993, quando alla presidenza  c'era ancora il potentissimo Dr. Un Yong Kim, allora presidente  anche della World Taekwondo Federation ,della Federazione Mondiale di Canoa, nonché membro del CIO e braccio destro di Juan Antonio Samaranch (e forse anche membro dell'Inteligence della Corea del Sud)..

Caduto in disgrazia il Dr. Kim alcuni anni or sono, divenuto il Taekwondo "sport olimpico", siamo intervenuti ufficialmente e per la prima volta in un'Assemblea GAISF solo nel 2004 a Losanna. La WAKO fu l'unica Federazione mondiale ammessa, ma  per ragioni interne al GAISF quell'Assemblea fu annullata e fummo rimandati all'anno successivo (qualcuno protestò perché i 'soci? non erano stati compiutamente informati sulle diverse federazioni che venivano presentate. Guarda caso, tra esse ce n'era una che si chiamava World Martial Arts Foundation e al cui interno aveva anche il Karate. Indovinate chi si oppose? Mr. Antonio Espinos, presidente mondiale della World Karate Federation).

A Berlino, nel 2005, ancora una volta la WAKO fu ammessa come unica Federazione Mondiale. WKA e IAKSA (allora unite contro la WAKO)    minacciarono il GAISF di azioni legali se anche loro non fossero state ammesse. Non lo furono. Ma purtroppo a Berlino , insieme a tutte le altre 7 nuove  Federazioni Internazionali che si presentarono per il riconoscimento, nessuna raggiunse il quorum ch'era del 75% degli aventi diritto a voto.Fummo rimandati a Seoul 2006.

Nel frattempo il rapporto tra WKA e IAKSA si deteriorò a tal punto che IAKSA decise di abbandonare la WKA e cominciarono gli approcci alla WAKO che, ricordiamolo, era la Federazione da cui i fondatori di IAKSA, miei ex amici, uscirono nel 1988. Il resto è storia nota. Horst Prelog, presidente IAKSA, venne a trovarmi nel luglio del 2005. Io andai a Vienna qualche mese più tardi. Per un anno ci furono contatti che portarono alla sigla dell'accordo che tutti conoscono e che venne siglato a Seoul di fronte ai massimi rappresentanti del GAISF: altro che  accordo segreto!

La verità è che l'ipotesi Paul Ingram per la soluzione della riunificazione di tutte le forze della Kickboxing mondiale non è percorribile.

Cosa vorrebbe infatti Mr. Ingram?

Che si creasse ad hoc un nuovo nome, una nuova sigla internazionale, un nuovo ombrello sotto il quale mettere tutti quelli che vogliono starci, ma con l'accordo che ciascuno mantiene la propria identità e la propria attività, e ciò servirebbe SOLO per ottenere il riconoscimento GAISF. Una bella cretinata!

Ossia, la FIKB, che in Italia è riconosciuta dal CONI come ASDS e associata  FPI, dovrebbe essere considerata alla stregua dei piccoli gruppi e gruppuscoli che popolano la galassia kickboxing!

Farei davvero una furbata a siglare un accodo di quel tipo!, ne converrà Paolo Gherardi.

Per non dire che esiste un'abissale differenza tra la WAKO (che oggi ha incorporato anche la IAKSA che sarà dissolta entro il mese di Giugno 2006) e le "altre" organizzazioni di kickboxing: nel numero dei paesi affliliati e nei quali le varie federazioni nazionali sono ufficialmente riconosciute dalle varie autorità sportive, siano esse  Ministeri dello Sport o Comitati Olimpici Nazionali.

Nella WAKO sono ben 54 i paesi   dove la kickboxing è "ufficiale". Nella WKA,tanto per fare un esempio, forse 2!! Dico 2 : Libano e Danimarca.

Ingram parla di ...libertà, democrazia: ma sa il tuo Gherardi che nella WKA (che appartiene a Paul Ingram -ossia è un'azienda), non c'è mai stata un'Assemblea Generale, che nessuno ha mai votato Paul Ingram presidente?

Da sempre, da quando cioè sono stato eletto nel 1987, il sottoscritto affronta  l'Assemblea Generale dei soci WAKO e se sono riconfermato nel mio incarico non è perché sono un dittatore o altro, evidentemente è perché so fare il mio mestiere di presidente. O no? Che sono tutti imbecilli?

Ecco, caro Riccardo, mi piacerebbe che il tuo Gherardi pubblicasse queste righe e se eventualmente vuole parlarmi, non fa altro che telefonarmi allo 039-321804 oppure al cellulare:335-286388.

Sarò lieto di mettermi a disposizione per qualunque altra delucidazione.

Un abbraccio,

Ennio Falsoni

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