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VE L’AVEVAMO DETTO CHE LA QUESTIONE NON ERA COSì SEMPLICE COME QUALCUNO VOLEVA FARCI FORSE PENSARE ALL’INIZIO… CI SONO TANTE COSE CHE NON CONOSCIAMO PER IL SEMPLICE FATTO CHE NON POSSIAMO CONOSCERLE… CREDO SIA INUTILE E STUPIDO TENTARE DI DARE FRETTOLOSE SOLUZIONI ANCHE SE CONVENIENTI… QUELLO CHE CONTANO SONO SOLO I FATTI.. E CHI VIVRA’… VEDRA’! E NOI… ASPETTIAMO SOLO DI VEDERE!

LA WAKO COMUNICA, CHIEDE E INTIMA ALL’IFMA

Di: La Redazione

Adesso giunge in Redazione, copia di una mail che la WAKO avrebbe inviato all’IFMA ed in cui gli si spiega che il Direttivo WAKO ha deciso di non ratificare una primitiva intenzione di intesa con loro… per il motivo che questi… non rispettano il 1° articolo del loro statuto, a cui il GAISF stesso gli imporrebbe di adempiere. Leggiamo inoltre, che copia della stessa è stata inviata naturalmente anche al GAISF, forse affinché possa prendere gli eventuali provvedimenti del caso.

Eccovi quindi la mail in italiano, che abbiamo tradotto per i nostri lettori… e molto trasparentemente alleghiamo anche in ultimo, l’originale pervenutoci in inglese, per scongiurare eventuali possibili nostri errori di traduzione.

All’  International Federation Muay Thai Amateur, IFMA

All’att. del Dott. Sakchye Tapsuwan

Copia per conoscenza:  all'Associazione Generale delle Federazioni di Sport, GAISF

All’Att. del Sig. Hein Verbruggenù

LORO INDIRIZZI

26 Ottobre, 2006 - Lisbona, Portogallo

OGGETTO: L'accordo fra IFMA e WAKO

Per quanto riguarda il memorandum d'intesa fra WAKO ed IFMA  firmato a Bangkok il 5 giugno 2006; il Direttivo della WAKO, in una riunione tenutasi a Lisbona, Portogallo, il 25 ottobre, è giunto alla seguente conclusione:

  • Il direttivo della WAKO ha deciso all'unanimità che la WAKO non ratificherà l'accordo firmato dal suo presidente il sig. Ennio Falconi, a causa dell'ultima frase contenuta e dichiarata nell'accordo, poichè non conforme.

WAKO ed IFMA, sia insieme che separatamente, si avvicineranno nei loro rispettivi Stati ai governi ed alle autorità sportive per assicurare che ci sia un riconoscimento adeguato degli sport come sport separati ed intraprendere le misure per incoraggiare un ulteriore riconoscimento da tali governi, per  trattare gli sport di Kickboxing e Muay thai per gli scopi di riconoscimento, di costituire un fondo e  tutto quanto occorra, relativamente alla gestione ed allo sviluppo adeguato degli sport, ma in maniera separata.

Il Direttivo della WAKO non acconsente ad una tal dichiarazione. Il Direttivo della WAKO, crede fortemente, come normale pratica internazionale, che nessuna organizzazione internazionale di sport , dovrebbe mai interferire nei problemi nazionali, cioè il modo in cui una federazione nazionale è organizzata secondo le proprie regole del comitato olimpico nazionale e dei suoi regolamenti. La WAKO accetta tutte le organizzazioni territoriali, le relative attività e la relativa federazione internazionale di sport di referenza.

In molti Paesi, è pratica normale che un'organizzazione di territorialità  nazionale sorvegli i differenti sport di arti marziali, o che hanno una certa relazione nel rapporto di pratica e dell'addestramento.

Le organizzazioni  membre, continuano ad appartenere alle loro varie organizzazioni internazionali specifiche.

Tale pratica è da sempre rispettata dai Comitati  Olimpici Nationali, che, in determinati casi, persino  supportano e suggeriscono vivamente in tali Paesi, questa organizzazione.

In Paesi come la Polonia, Italia, Portogallo, Bielorussia, Ungheria, Turchia, Serbia, Iran, Marocco, Algeria, Siria, Giordania, Slovenia, Romania, Svezia e la Tunisia, la WAKO e l’ IFMA ripartiscono le stesse "organizzazioni territoriali" che sono riconosciute ufficialmente dal loro vari Comitati Olimpici Nazionali.

La WAKO è a conoscenza che l’ IFMA già ha assegnato il proprio riconoscimento ad alcuni di quei Paesi (come in Bielorussia, in Romania, Turchia e nell'Iran).

Li induce a domandarsi quindi, perchè allora non assegnare a tutte le altre "organizzazioni territoriali" la stessa possibilità a rappresentare IFMA nei loro Paesi? Perchè hanno un tale comportamento, così  contraddittorio? A questo proposito, la WAKO vorrebbe ricordare all’ IFMA, quanto scritto nell'articolo n.1 dello Statuto dell’ IFMA, votato il 6 giugno a Bangkok

 "soltanto un'associazione rappresenterà un Paese. Se due o i più associazioni all'interno di un Paese chiedono la rappresentanza a IFMA, questa sarà data all'associazione che è riconosciuta dal relativo Comitato Olimpico Nazionale o in mancanza di questo, dalla più alta organizzazione governativa di sport in quel paese."

La  WAKO chiede ovviamente, che questo articolo sia quindi applicato indistintamente a tutti i membri.

La Kickboxing della WAKO è completamente differente dalla  tradizionale Muay Thai per   come è organizzata e promossa, e nel rispetto di IFMA e di queste tradizioni, la WAKO dichiara che la Muay Thai non sarà mai adottata nei relativi stili di Kickboxing.

Allo stesso tempo, IFMA dovrebbe quindi dichiarare di non abbandonare mai le tradizioni storiche e proprie, nella loro Muay Thai.

Conclusione: La WAKO non può accettare la richiesta di IFMA.

La WAKO non acconsente pertanto, di dividere le organizzazioni nazionali "territoriali", soprattutto se queste sono già riconosciute ufficialmente dai Comitati Olimpici Nazionali nei propri Paesi.

La WAKO è disposta a cooperare con IFMA, ma chiede a loro di rispettare ed accettare le molte differenti situazioni nazionali.

Questa risposta è stata approvata all'unanimità dal Direttivo della WAKO durante la sua  ultima riunione tenutasi il il 25 ottobre 2006 a Lisbona (Portogallo).

Ennio Falsoni

Presidente WAKO


E QUESTA E’ LA MAIL ORIGINALE, PERVENUTACI  IN INGLESE:

To International Federation Muay Thai Amateur, IFMA

Att: Dr. Sakchye Tapsuwan

Copy to General Association of Sports Federations, GAISF

Att: Mr. Hein Verbruggen

THEIR ADDRESSES

26nd October, 2006  –   Lisbon, Portugal

Re: Agreement between IFMA and WAKO

With reference to the memorandum of understanding between WAKO and IFMA signed in Bangkok June 5th, 2006, the WAKO Board in a meeting, held in Lisbon, Portugal, October 25th , came to the following conclusion:

  • WAKO Board of Directors unanimously agreed that WAKO will NOT ratify the agreement signed by WAKO President Mr. Ennio Falsoni due to the last sentence stated in the agreement which says as follows:

WAKO and IFMA, both together and apart, will approach their respective member countries’ Governments and Sport Authorities to ensure there is proper recognition of the Sports as separate sports and undertake measures to further the recognition by such governments that they should treat the sports of Kickboxing and Muay Thai for the purposes of recognition, funding and all other matters relevant to the proper administration and development of the sports, separately.

The WAKO Board does not agree with such a statement.  We, the WAKO Board, strongly believe, as an international practice, that no international sport organization should ever interfere in national problems, i.e. the manner in which a National Federation is organized according to their National Olympic Committee rules and regulations.

WAKO accepts any umbrella organization, its activities and its International Sport Federation of reference.

In many countries, it is normal practice that a national umbrella organization oversees different martial art sports, which have some sort of relationship in practice and training. The member organizations continue to belong to their various specific international organizations. Such practice is respected by National Olympic Committees, which, in certain cases, even support and strongly recommend such umbrella organizations.

In countries like Poland, Italy, Portugal, Belarus, Hungary, Turkey, Serbia, Iran, Morocco, Algeria, Syria, Jordan, Slovenia, Romania, Sweden and Tunisia, WAKO and IFMA share the same “umbrella organizations” which are officially recognized by their various NOCs.  WAKO has learned that IFMA has already granted their recognition to a few of those countries (as in Belarus, Romania, Turkey and Iran)

It causes us to wonder why then not to grant all the other “umbrella organizations” the same right to represent IFMA in their countries? Why such contradictory behavior?  In this regard, WAKO would like to remind IFMA of article n.1 of the IFMA Constitution voted on June 6th in Bangkok:

Only one association shall represent a country. If two or more associations within the country claim representation, it will be given to the association which is recognized by its National Olympic Committee or by the highest government sport organization of that country.

WAKO believes this article should apply equally to everyone.  WAKO Kickboxing is totally different from traditional Muay Thai as organized and promoted by IFMA  WAKO respects these traditions and declares that we will never adopt them   in any of its Kickboxing Styles.  At the same time, IFMA should declare never to give up the historical traditions in their Muay Thai.

Conclusion: WAKO cannot accept IFMA’s request. WAKO does not agree to divide the National “Umbrella” organizations, which are already officially recognized by the NOCs in their countries.  WAKO is willing to cooperate with IFMA, but we ask them to respect and to accept the many different national situations.

This response was approved unanimously by the WAKO Board during it’s meeting held on October 25th, 2006 in Lisbon (Portugal).

Sincerely,

Ennio Falsoni

WAKO President


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