CONTINUANDO AD ASSECONDARE LE
RICHIESTE DELLA REDAZIONE, ECCOVI UN RESOCONTO DI ALCUNI MIEI VIAGGI NEL LIBANO.
VI SONO STATO DUE VOLTE, IN PERIODI PIUTTOSTO “CALDI”.
LA PRIMA
DOPO
POCO TEMPO DALLA FINE DELLA GUERRA CIVILE,
LA SECONDA
A
POCHI GIORNI DALL’INIZIO DELLE ULTIME OSTILITA’ CON ISRAELE.
IL LIBANO
Di:
Roberto Fragale
Una delle mie maggiori
soddisfazioni derivanti dalle frequentazioni internazionali relative alle
attività sportive che da sempre mi hanno appassionato, è stato proprio il
fatto di trovarmi ad avere amicizie in tutti i continenti e Paesi del mondo che,
solitamente, partecipano ai grandi tornei WAKO. Annovero amici anche tra
abitanti di stati limitrofi da sempre in guerra tra loro: israeliani,
palestinesi, libanesi, egiziani, iraniani; tra persone di diverse etnie e
religioni: arabi, asiatici, africani, mussulmani, cristiani, ebraici, buddisti
ecc. Fin dal primo momento, il mio maggior cruccio è stato proprio quello di
non poterli, ovviamente, frequentare tutti assieme, di non poter sedere alla
stessa tavola, o godere anche della loro serena interazione. Molto presto mi
sono reso conto che questo non avrebbe potuto mai verificarsi: i problemi che
coinvolgono i loro popoli credo siano quasi “atavici” o “innati”…
e sempre, quando le discussioni si spostavano su argomenti politici o religiosi,
ho registrato una loro chiusura totale alla dialettica obbiettiva e scevra da
ogni soggettiva considerazione o esperienza personale. Non ho certo insistito,
così ho continuato a godere della loro amicizia, anche se solo in… separata
sede. La passione comune ci univa fisiologicamente, ma penso anche che una certa
empatia, forse, ci faceva spesso superare alcune situazioni imbarazzanti che
venivano giocoforza a crearsi nelle varie occasioni. Ed è stato
soprattutto grazie alla passione degli sport da combattimento che ho avuto modo
di conoscere gli uni e gli altri, anche in modo abbastanza approfondito,
accrescendo la reciproca stima. Non è raro, infatti, che, ogni tanto, alcuni di
essi mi invitino nel loro paese con la scusa (credo) di officiare ad alcuni
eventi sportivi, ma aventi come motivo principe il rafforzamento delle nostre
interazioni, o il semplice piacere di rivedere vecchi amici, loro ospiti e nel
loro paese…premurosi e felici di poterti finalmente illustrare le magnificenze
del loro territorio. E’ il caso del Libano, in cui mi sono recato due volte su
invito dell’amico di vecchia data Sami Kiblawi, vice presidente mondiale della
WAKO e responsabile dello sviluppo nel sud-est asiatico. Due esperienze
che credo mi abbiano arricchito molto…,come, del resto, tutte le altre avute
in queste occasioni.
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