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Il Torneo Mondiale Open WTKA
“Italian Style”
Di: Roberto Fragale
Quando ero poco più di un ragazzino ed insieme ad altri amici
di palestra cominciammo a partecipare con successo alle prime competizioni di
Karate Contact a metà degli anni ’70… che già facevano registrare circa 300
iscritti nel vecchio palasport di Ravenna con l’AIKAM di Gianni Bellettini,
sentivo dai più informati esterofili che vi erano competizioni in America che
registravano più di 1000 iscritti! Pensando alla vastità degli U.S. immaginavo
che mai e poi mai saremmo arrivati ad avere competizioni simili in Italia.
Ma mi sono dovuto ricredere quando le fantastiche Coppe del
Mondo WAKO di Gianfranco Rizzi, organizzate ogni anno a Piacenza e poi
Salsomaggiore, sono arrivate persino a raddoppiare questo numero con il solo
semi contact e light contact, con l’aggiunta di un centinaio di atleti nel full
contact ed altrettanti nelle disco-forms…
Fino ancora a qualche mese fa, mi dicevano ancora sognanti…
che in Florida si tenesse un campionato (gli U.S. Open) dove la particolarità
era che si vedevano riunite in un'unica competizione tutte le discipline da tatami… con un bailamme di persone in un ridotto e risicato spazio.. ma che
anche questo era la particolarità e bellezza della famosa competizione mondiale.
Ora… pur non volendo togliere niente a questi famosi,
importanti e grandissimi tornei… ma io direi che ancora una volta, noi italiani
li superiamo tutti… sia in numeri, che in discipline impegnate… ma soprattutto
come ordinata organizzazione di gara, oltre che come attenzione alla
predisposizione per l’offerta di comodi e confortevoli spazi per ogni esigenza
di chiunque partecipi con qualsiasi mansione e titolo.
In quanto poi all’ospitalità… ne vogliamo parlare ancora?
Credo che l’articolo di Franco Piccirilli sulla cena di benvenuto, sia stato
abbastanza eloquente! E credo che la grande cerimonia di apertura fatta in
“pompa magna” e che io stesso vi ho illustrato in altro apposito articolo, abbia
reso bene l’idea dell’organizzazione che era stata utilizzata. Insomma… credo
fermamente che noi italiani in fatto di capacità organizzativa, ormai non siamo
secondi a nessuno!
Il grande torneo mondiale Open della WTKA messo in piedi dal
suo Presidente Michele Panfietti (ancora un toscano?) a Marina di Carrara, ha
superato ogni record mondiale di Tornei Open simili… sia per quantità di
discipline e specialità… sia per la qualità dell’organizzazione ed accoglienza…
sia per l’attenzione mostrata ai bisogni dei partecipanti.
Quest’anno infatti, la sua 4° edizione si è svolta in maniera
unificata con le discipline della kickboxing a contatto morbido e da ring,
assieme a quelle degli all style e quella più marziale del karate.
Per la prima volta (al mondo credo) nello stesso impianto si
sono così sostenute le competizioni di kumitè, point karate, kata singolo, a
coppie, in squadra, semi contact, light contact, kick light, gare di esibizioni
singole e in gruppo, prove di rottura, combattimenti con il bastone, con gli
escrima e chi più ne ha più ne metta… disco-forms nelle specialità soft e hard,
con armi e senza.. e tutti divisi in categorie di cadetti, juniores, seniores,
uomini e donne… ma su due appositi ring si sono svolti anche i tornei di muay
thai, full contact e K-1!
È stata insomma una vera e propria “rivoluzione copernicana”
nell’arte di organizzare eventi simili!
Tantissimi gli hotel predisposti per accogliere i circa 2.000
partecipanti da tutto il mondo, bus navetta in continua attività tra gli
alberghi e gli impianti, costituiti da intero padiglione di 8.000 mq del
CARRARAFIERE… in cui è stato comodamente ospitato l’enorme torneo mondiale open
della WTKA.
Sembrava impossibile riuscire ad impegnare tutta quell’enorme
estensione, ma dedicando l’ampio spazio necessario a tutte le attività
programmate, stand espositivi ecc… sono riusciti ad utilizzarlo completamente e
senza neanche tanto “scialare”!
Contornava l’enorme padiglione una miriade di
stand
commerciali, promozionali, culturali ed informativi, una grande area delle
competizioni (12 tatami e due ring) completamente transennata e vigilata da un
attentissimo servizio d’ordine… ampie aree di riscaldamento.. ogni tipo di
sacchi a disposizione degli atleti,
massaggi e cure fisioterapiche per chiunque e gratuite, stage
gratuiti per gli iscritti, grande bar per il ristoro atleti ed accompagnatori…
servizio con consegna immediata di foto e video, tribune montate per il pubblico
ed al piano superiore persino un ristorante self service, con piatti veloci e
caldi per tutti!
120 tra arbitri ed ufficiali di gara in continuo lavoro ed a
cui le attenzioni dell’organizzazione non facevano mancare di tanto in tanto
persino caffè e tartine…
Cartelli indicanti la categoria in esecuzione e quella della
prossima in ogni area di gara, piante verdi come addobbo per ogni tavolo di
giuria, palloncini colorati che addobbavano il soffitto,
insomma… direi che è stata proprio un’ attenzione quasi
maniacale alla perfezione organizzativa di qualsiasi cosa… che ha caratterizzato
questa edizione dei mondiali Open WTKA… rendendola in definitiva UNICA, come
unici sappiamo essere noi italiani quando vogliamo fare ARTE di una qualsiasi
cosa che ci tocchi l’anima.
Un’estrosità che per tantissimi secoli ci ha sempre
contraddistinto nell’arte da chiunque altro e che ora forse come “tendenza” ci
riconoscono in tutto il mondo con il semplice termine di “italian style”… per
indicarne velocemente l’elegante qualità riferita a qualsiasi cosa e farne al
contempo immaginare i tanti risvolti gioco-forza collegati all’estro e ad uno
stile che di norma mette al primo posto la qualità del servizio, dell’estetica,
della praticità… una nostra vera e propria ARTE!
Per la prima volta si sono potuti vedere nel contempo e
durante le eliminatorie, gli sport da ring assieme al kumitè, ai kata, alla kick
light, ai combattimenti con le armi, alle prove di rottura e di dimostrazione…
un’infinità multicolore di bandiere sventolanti in un enorme padiglione
fieristico addobbato anch’esso e dove niente era stato lasciato al caso, ma dove
tutto era stato attentamente predisposto per un migliore svolgimento della
competizione.
In definitiva quindi… questo Torneo mondiale Open della WTKA
è risultato come una grande festa per tutti i suoi partecipanti ed una vasta
kermess di arti marziali e da combattimento. Ancora una volta Michele Panfietti
è riuscito a superarsi, in un continuo crescendo che rende sempre più ardua
l’edizione seguente per le aspettative che ognuno si costruisce e per cui gli
facciamo i nostri più sinceri auguri… ma per il momento lasciamo che si goda il
successo registrato e naturalmente il meritato riposo.
Non credo affatto che sia stato semplice riuscire a fare
tutto quanto ho solo tentato di riuscire a darne una ingiusta parvenza… solo chi
c’era… può capire e dare la giusta valenza a quanto scritto da tutti… ed io,
anche questa volta… c’ero!
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