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Virtù Marziali

L'Alchimia - 2a Parte

Volontà Celeste

Di: Flavio Daniele

Prima di riprendere l’argomento dello sviluppo del potere della mente e dell’energia interna, così trascurate nella moderna pratica delle arti marziali, mi preme precisare che agli aspetti teorici trattati corrispondono delle precise metodiche di allenamento che permettono di raggiungere il traguardo e di migliorare la propria arte. Fuor di metafora: non si tratta di una fine esposizione intellettuale, ma di precisi protocolli di pratica che portano a dei risultati tangibili, verificabili personalmente da chiunque abbia voglia di farlo.

Detto questo torniamo al nostro discorso. Nella prima parte del presente articolo, comparso sul numero d’aprile, avevamo descritto il primo dei “tre stadi” della mappa taoista denominata “San Ceng Jin Bu Gong” (Metodo dei Tre Stadi e Nove Passi) e avevamo visto che, in questo livello, affinché possa avvenire la trasformazione alchemica del Jing (essenza vitale) in Qi (energia vitale), bisogna compiere un passo fondamentale: armonizzare la mente-cuore (Xin) con la volontà cosciente (Yi nian), in modo che ci sia unità d’intenti tra ciò che intimamente desideriamo e ciò che pensiamo coscientemente, tra cuore e cervello, tra sentimento e razionalità.

Infatti, se la volontà cosciente è in disaccordo con ciò che intimamente desideriamo, il pensare diventa caotico, greve e ossessivamente ripetitivo indebolendo la volontà (il volere), quando il volere diventa debole il proposito (l’intenzione) si smarrisce e il sapere dire (la conoscenza intellettuale) diventa vaniloquio privo di riflessione impotente a generare il sapere fare.

Nel secondo stadio, argomento del presente articolo, il terzo sarà oggetto del prossimo, la trasformazione dell’energia vitale (Qi) in Shen (energia psico-spirituale) richiede un’ulteriore raffinazione dei nostri processi mentali: il pensare cosciente e il sentire più profondo (emozioni, sentimenti), si devono armonizzare all’attività dello spirito.

Se questo non avviene, la volontà che ha generato il saper-fare del primo livello, si cristallizza perde la sua vitalità e diventa testardaggine, il sapere-fare ripetendo sé stesso con maniacale precisione come un orologio non evolverà nella dimensione dell’Essere, dove la coscienza di sé evolve nella consapevolezza intuitiva dello Spirito e si sviluppa l’agire spontaneo (Wu wei).

Armonia tra Volontà e Spirito, vuol dire anche che la volontà della mente si conforma al volere dello spirito. Il volere della mente è cosa diversa dal volere dello spirito. Il primo (il volere della mente) è un processo attivo frutto di una mente allineata in cui confluiscono armonicamente attenzione e concentrazione, da cui l’azione scaturisce potente e precisa come una freccia scagliata da un arco; il volere dello spirito è un non volere, dove l’attenzione non è mai concentrata, ma diffusa, non converge per contrazione sulle cose o sulle idee, ma si armonizza con esse e le avvolge come la luce soffusa che si diffonde da una candela.

Quando la volontà cosciente si conforma al volere dello spirito, il corpo diventa plastico, fluido, e si adatta alla mutevolezza della situazione sia nella sua forma, sia nelle posizioni che può assumere nello spazio. Più che agire, però, il corpo si trasforma e si conforma diventa, per esempio, acqua quando tenti di colpirlo o onda travolgente quando tenti di attraversarlo, diventa legno quando si flette per scaricarti come pesante neve, diventa terra quando vuole essere inamovibile o metallo quando vuole essere inarrestabile o, ancora, fuoco quando vuole essere imprevedibile e letale.

Queste e altre trasformazioni sono possibili quando il pensiero cosciente (Yi) e il sentire più profondo (Xin) si armonizzano alla attività dello spirito (Shen).

Attività dello spirito che nella sua intima essenza è un non-fare o, per essere più precisi, un lasciar fare, un fare con… il corso naturale dell’evento, del fatto, della situazione, senza interferenze, senza pregiudizi, senza intenzioni; mentre la mente cosciente, al contrario, è sempre orientata al fare, è costantemente polarizzata, e quindi in quanto tale, nel suo manifestarsi, è facile che crei interferenze con la spontaneità dell’azione.

2° STADIO (LIAN QI HUA SHEN) Trasformazione del Qi in Shen

Il secondo stadio di trasformazione, che avviene a livello del dantian toracico (mediano), vede il Qi trasformarsi in Shen. Se nel primo stadio si richiedeva come prerequisito che la mente-cuore (Xin) si armonizzasse con il pensiero cosciente (Yi), nel secondo è richiesto che questo si armonizzi con l’attività dello Spirito, ciò è detto: “Yi He Yu Shen” (Armonia tra volontà cosciente e spirito ). Da un punto di vista concreto nel primo stadio abbiamo armonizzato corpo, mente-cuore ed energia, nel secondo impariamo tre processi basilari che trasformano alla radice la nostra pratica: a) come utilizzare il Qi, trasformandolo in vigore e in forza interna (nei jin), b) come trasformare la forma corporea (Xing) in adeguate posizioni (Shi), e c) lo Yi (mente) in Shen (forza spirituale). I tre passi sviluppano tre qualità chiave che possono trasformare un esecutore di tecniche in un artista marziale:

  1. Jin vigore o forza interna,
  2. Shi posizione o postura del corpo,
  3. Shen spirito interiore.

Essi sono intimamente legati ai tre passi del primo stadio: dalla forma corporea corretta (Xing) nascono le innumerevoli posizioni (Shi) che il corpo può assumere durante la pratica (Xing Sheng Shi), le quali sono state studiate in maniera tale da favorire il corretto fluire del Qi e sviluppare la capacità di trasformarlo in vigore interno (Qi Sheng Jin), sotto la guida dello spirito (Shen) che si é sviluppato dell’intento della mente (Yi) perfettamente armonizzata (Yi Sheng Shen). Se il primo stadio ha lo scopo di preparare il corpo, rendendolo forte ed in buona salute, e di pacificare la mente, armonizzando e sviluppando al massimo le sue potenzialità, con il secondo si entra nella vera pratica, e si é in grado di sfruttare le enormi potenzialità della fusione tra mente, corpo ed energia, sia per scopi marziali, trasformando fisicamente il qi in forza fisica, sia salutari trasformandolo in vitalità.

I tre passi intermedi del 2° Stadio

1° PASSO: NEI JIN (FORZA INTERNA)

La forza (nei jin) che si sviluppa con la pratica è di natura particolare, e richiede un’attivazione intelligente delle potenzialità nascoste dell’essere umano da quelle fisiche a quelle spirituali, passando per l’intelligenza, l’emozioni e l’istinto. E’ cosa diversa dalla semplice forza fisica, e non è neanche forza psicofisica, né tanto meno semplice sommatoria di corpo, mente ed energia ma, per usare un espressione presa a prestito dalla scienza della complessità che studia i sistemi caotici e non lineari, è una proprietà emergente, una proprietà che emerge dall’attività coordinata e sinergica di elementi più semplici, che non è contenuta in nessuno di essi. La prima è una forza che si sviluppa da una struttura muscolo-scheletrica che agisce attraverso un gioco d’aperture e chiusure di leve articolari, dove lo sforzo è concentrato in periferia ai quattro angoli del tronco (braccia e gambe) e in superficie (muscolatura superficiale), la seconda è una forza molto più complessa, si diparte dal centro e dall’interno del corpo, richiede una sensibilità intuitiva verso le leggi alla base dell’interazione corpo-mente-energia dell’universo uomo. La forza interna (nei jin), efficiente ed efficace, si sviluppa dall’attività coordinata di 4 elementi più semplici:

  1. una struttura osteo-articolare allineata
  2. un sistema muscolare coordinato
  3. un’energia (qi) che fluisce liberamente
  4. una mente (yi) che coordina e guida.

A questo livello il termine efficacia assume una dimensione diversa: essere efficaci nel senso pieno della parola significa entrare nel DNA del movimento, significa entrare nella struttura interna del corpo per cercare di capire come nasce e si origina anche il più piccolo dei movimenti, significa entrare nella struttura interna del proprio cuore per cercare di capire come nasce e si origina anche la più insignificante delle emozioni, significa entrare nella struttura interna della mente per cercare di capire come nascono e si originano i pensieri, come questi muovono emozioni che a loro volta generano azioni. Tutto questo significa essere efficaci, il resto sono solo calci e pugni. La forza interna è un mix di sensazioni, emozioni, energia che si esprime attraverso un corpo intelligente, è un coinvolgimento e uno sconvolgimento globali: A nulla serve un braccio forte se non è sorretto da un cuore saldo, una mente limpida e uno spirito sereno. Coinvolgimento che dal punto di vista fisico significa:

  1. imparare a percepirsi dall’interno
  2. imparare a concentrare la forza lungo l’asse centrale del corpo (zhong ding)
  3. fare nascere i movimenti dal centro in modo che sia l’interno a muovere l’esterno dal punto di vista energetico:
  4. attivare ed allineare i tre dantian
  5. coordinarli con il corpo fisico in modo da poter trasformare il qi prodotto in forza interna (nei jin).

Infine dal punto di vista mentale:

  1. usare l’intenzione cosciente (Yi) per far si che il corpo si muova per effetto della forza interna che si sviluppa dalpotere del qi trasformato.

Questo processo di sviluppo della forza interna, passa attraverso tre fasi che vanno dall’esterno verso l’interno, dal grossolano al sottile:

1° Fase, Forza della struttura, (interazione struttura / muscoli).

Si sviluppa da una struttura perfettamente armonizzata, dove ogni muscolo, ogni singola articolazione sono accordati con tutti gli altri in una meravigliosa armonia di cadenze armonizzate. E’ ancora una forza di tipo “fisico”, ma di qualità molto raffinata e superiore, é esente da sforzi, agisce globalmente senza attriti e dispersioni.

2° Fase, Forza del qi, (interazione qi / struttura ).

Come l’energia che si sprigiona dallo scoppio della miscela aria-benzina (il qi), all’interno della camera di combustione di un motore (il dantian), può essere trasformata in lavoro meccanico per mezzo dei servomeccanismi del motore (la struttura ossea) per far muovere una macchina, alla stessa maniera il qi accumulato all’interno del dantian può essere trasformato, con l’ausilio della mente, in forza interna (nei jin) per far muovere il corpo.

3°Fase, Forza dello Yi, (interazione mente ( yi) /(qi) energia).

Si sviluppa con il pieno controllo della mente sull’energia. Il qi guidato dalla mente può essere indirizzato con estrema precisione ovunque. Come un raggio laser è in grado di controllare un missile in volo, alla stessa maniera, lo yi/qi di un maestro esperto é in grado di controllare i movimenti del suo avversario.

2° PASSO: SHI – POSIZIONI DEL CORPO NELLO SPAZIO

Con il termine Shi i maestri intendono le posizioni (figure) che il corpo in movimento assume nello spazio. Sono tante, ma non tantissime, nello stile Yang di Taiji, per esempio, le più importanti sono poche decine, nello stile Chen un pò di più. Ogni posizione, perfettamente bilanciata, è frutto dell’esperienza d’intere generazioni di maestri e praticanti, nell’arte del corpo e dell’efficacia in combattimento. L’assetto posturale e le geometrie articolari rispettano le leggi del movimento naturale e sono costruite per permettere il mutamento e flessibilità d’azione. Mutamento che non è solo fisico, anzi, è principalmente mentale ed energetico. L’evolvere continuo da una posizione all’altra rende la mente flessibile ed elastica e la predispone al vuoto mentale, vuoto non va inteso come assenza, come nulla, ma come abilità di vuotarsi di tutto ciò che blocca l’agire spontaneo che altro non è, poi, che la capacità di cogliere il potenziale insito in ogni situazione a proprio favore, di seguirne l’evolversi come fa l’acqua che scorre che segue il mutamento del terreno. Attitudine al mutamento che, dagli aspetti più esterni e fisici arrivando a quelli più interni, predispone all’imprevedibilità, rende atti ad affrontare l’imprevisto, rende la mente calma nel caos del mutamento, paradossalmente, togliendole qualsiasi punto di riferimento, qualsiasi certezza del buon esito del suo agire, facendole vivere e sperimentare l’incertezza e l’insicurezza insite in ogni situazione. Non cercare la sicurezza dell’azione, ma l’insicurezza della trasformazione. Trasformazione, ovvero trasformarsi-in-azione, adeguarsi al potenziale della situazione: più che fare lasciamo fare, più che imporci ci poniamo con….. . Porsi con….. significa seguire le intenzioni dell’avversario, farsi trasportare dalla forza del suo movimento come un surfista, esperto e sensibile, seguendo il mutamento e la forza delle onde del mare va dove vuole. Mentre l’azione è sempre visibile, la trasformazione no: coglie impreparato il nostro avversario, che né subisce gli effetti senza nessuna reazione, perché non vede la situazione cambiare. Una è plateale, l’altra è discreta. Discreta e silenziosa come la natura che fa germogliare le piante, o come il fiume che traccia il letto dove scorre. Così agiscono, per esempio le posizione del Taiji Quan, da una parte modificano l’agire avversario partendo dalla trasformazione interna del suo stesso movimento, modificandone i tracciati fin dalle fasi iniziali con interventi minimi, discreti e non visibili, dall’altra, essendo perfettamente bilanciate, navigano nello spazio usando la forza di gravità come portante del movimento.

3° PASSO: SPIRITO INDIVIDUALE

Il terzo passo intermedio, la trasformazione dello Yi (forza mentale) in Shen (forza spirituale), perché possa realizzarsi richiede lo sviluppo dello spirito interiore. Nella tradizione taoista c’è un legame molto stretto tra psicologia e fisiologia, tra materia (carne) e spirito per cui, per spirito interiore, non intendono un qualcosa di metafisico trascendente il corpo, ma piuttosto una quintessenza delle abilità/qualità del corpo-mente immanente all’essere umano e, in quanto tale, in interrelazione dinamica sia con gli aspetti fisico-energetici, sia con quelli relati alla coscienza individuale e universale.

Ecco perché il lavoro sulla mente e sulle sue qualità fondamentali (volontà, attenzione, concentrazione, coscienza e consapevolezza) (Cfr. I Tre Poteri segreti del Taiji Quan pag. 41) non deve essere solo di tipo psicologico, ma deve coinvolgere tutto il corpo (muscoli, ossa, organi interni, sistema nervoso ecc.), coinvolgimento che non è semplice creazione di un’interfaccia di collegamento tra corpo e mente, ma un vero e proprio processo di metamorfosi che vede la mente sciogliersi nel corpo, così che la mente superficiale (la mente coscia) unendosi alla mente profonda annulli la differenza tra ciò che vogliamo coscientemente e ciò che desideriamo con il cuore (Xin), tra mente concettuale (conoscenza razionale) e mente intuitiva (sapienza del cuore), in modo che i nostri desideri, la nostra volontà non entrino in conflitto con la saggezza naturale del corpo e con il volere dello Spirito.

Quando questo avviene la mente diventa mente indifferenziata e si posiziona in quella linea di confine, quello spazio a-dimensionale che divide lo yin dallo yang, la mente profonda dalla superficiale, la razionale dall’intuitiva, il cuore dal cervello, l’interno dall’esterno, la materia dallo spirito.

Continua…

Il Castello di Montese (Mo) sede del Campus Estivo di arti marziali interne


12° DOPPIO CAMPUS ESTIVO INTERNAZIONALE DI
ARTI MARZIALI INTERNE

TAIJI QUAN (3 stili: Chen, Yang, Li)
XING YI QUAN Delle sei armonie e dei 10 animali
BA GUA ZHANG La boxe degli otto trigrammi

22 - 26 AGOSTO 2009 28 - 30 AGOSTO 2009

Sotto la guida di 4 grandi Maestri

Un’occasione unica di pratica di alto livello per le arti marziali interne

GUO MING (GEORGE) XU
Taiji Quan stile Chen – Ba Gua Zhang

ZHAO YAN JUN
Taiji  Quan stile Li Yang

WU WEN WEI
Xin Yi Liu he Quan

FLAVIO DANIELE
Taiji  Quan stile Yang e Chen

MONTESE (MO) HOTEL BELVEDERE - Piazza Repubblica 1

IL PROGRAMMA DIDATTICO è organizzato in moduli che si ripetono nei due stage in modo che chi lo desidera può frequentare entrambi i campus con una ricca full immersion di pratica. Si studieranno le forme dei differenti stili con i rispettivi maestri (sono previsti tre stili la mattina e due stili il pomeriggio), in più ci sarà la pratica comune di Nei Gong, Qi Gong e di Tui Shou (mani che spingono) tenuta di volta in volta dai Maestri Xu, Zhao e Wang. Ogni sera (ore 21,15) sono previste  conferenze dei 4 maestri sui segreti delle arti marziali interne.

INFORMAZIONI: NEI DAN SCHOOL

M° Flavio Daniele 347 8701436 - M° Roberto Benetti 320 0974030
neidan@libero.it -
www.taichineidan.com


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