ilguerriero.it - informazioni su muay thai, kick boxing, kickboxing, arti marziali, cultura, preparazione atletica
Storia del Kung Fu
TERZO PERIODO:
IL TAOISMO
Pare la popolarità dello stile Shaolin abbia
cominciato a declinare nel giro di un secolo e mezzo. Tale processo venne
maggiormente accelerato dall’influenza del monaco e maestro Taoista Chang San
Feng[1]
. Egli era un profondo conoscitore di tutte le antiche forme di saggezza,
I
Ching, Confucianesimo, Buddhismo e Taoismo [3]; visse nella bassa dinastia
Sung meridionale (1127 – 1279 d.C.), anche se fonti autorevoli lo pongono
talvolta sia nella Bassa sia nella Media Dinastia Ming del XV secolo
Chang
San Feng raggiunse un importante grado nella magistrature del distretto di
Chuangsan ed è tradizionalmente riconosciuto come fondatore del moderno T’ai
Ch’i Chuan (il più popolare stile delle scuole Interne di Kung Fu oggi
esistente) .
Il T'ai Chi Ch'úan, il più famoso degli stili interni, è
caratterizzato da tecniche morbide, movimenti fluidi, continui, circolari.
L'esercizio fondamentale viene eseguito in totale decontrazione e molto
lentamente per imparare a far fluire nel corpo l'energia interna. Il nome di
T'ai Chi (Polo Supremo o Princípio Primo) si riferisce all'unione di Yin con
Yang, i due principi base dell'universo.
Sempre secondo la leggenda il maestro taoista in cammino
verso la provincia di Sse-tch’uan, approdò al tempio di Shaolin [8] e vi
rimase per circa 10 anni avendo così modo di imparare gli esrcizi dello Shaolin:
scoraggiato però dalla vilenza e dall’aggressività degli stili praticati nel
tempio, egli comincò ad abbozzare un metodo di difesa personale che si
armonizzasse con la filosofia di vita taoista ed in particolare con la filosofia
del Tai Chi. Egli accentuò l’importanza della respirazione del del controllo
interiore [7].
“Sotto il cielo non vi è cosa più morbida e cedevole
dell’acqua, e nulla è meglio di essa per attaccare ciò che è solido e
forte, nulla la eguaglia. Il debole può superare il forte, il morbido può
superare il duro”.
Chan San Feng modificò le forme di Shaolin in uno stile
più morbido e meno offensivo che denominò Nei – Chia, o Sistema Interno.
Egli aggiunse alle forme dello Shaolin la teoria dell’I Ching (libro dei
Mutamenti) e le tecniche di respirazione taoiste del Chi Kung.
Nel libro Wutang Ch’uan Shu Mi Chueh, pubblicato nel
1928, l’autore Chin I-Ming afferma che esistono tuttora gran parte degli
scritti originali di Chang San Feng e definisce nel suo libro le principali
differenze tra i due sistemi Interno ed Esterno.
Quello Esterno Insiste sulla regolazione del respiro, la
formazione delle ossa e dei muscoli, l’abilità dello spostarsi avanti e
indietro e l’unità del morbido e del duro.
Quello Interno sottopone ossa e muscoli agli esercizi di
Chi Kung, la calma piuttosto che l’aggressività con lo scopo di scoraggiare
il nemico al momento dell’attacco.
|