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TAI CH'I CHUAN
Breve storia del Taiji Quan
di: Franco Piccirilli
In
Cina il rapporto tra esercizio fisico e medicina terapeutica ha preceduto di
gran lunga la nascita delle arti marziali, e ciò che i cinesi hanno sviluppato
intorno alla cultura fisica ha avuto inizio prima che la storia venisse
documentata attraverso fonti ufficiali. Esempi espliciti di tali relazioni
possono essere facilmente riscontrabili nei testi di medicina tradizionale ove
sono descritte molte delle teorie che costituiscono la base del Taiji Quan. Così
come ad esempio nella medicina terapeutica e preventiva si sono sviluppati
esercizi fisici che hanno tratto il loro spunto da alcune posizioni animali,
molte sono le tecniche che anche nel Taiji Quan prendono il nome da questi.
Si dice che la storia delle arti marziali ha
inizio con Bodhidarma (Damo) che, originario dell’India, estese il buddismo
oltre i confini cinesi. Ideatore di alcuni esercizi fisici, che avevano come
obiettivo quello di aiutare i monaci che passavano la maggior parte del loro
tempo in meditazione sedentaria, legò inseparabilmente il proprio nome a colui
che diede l’avvio alle arti marziali esterne. Tale ipotesi leggendaria si è
sviluppata inoltre in considerazione del fatto che un metodo di autodifesa, in
momenti di disordine e banditismo, potesse rappresentare per i monaci un
elemento importante per la sopravvivenza stessa.
Così come i buddisti avevano
trovato in Bodhidarma il loro eroe leggendario anche i taoisti trovarono, più
tardi, con Zhang Sanfeng la figura mitica che diede origine agli stili interni.
Fu così che mentre Bodhidarma venne identificato come l’ideatore dello stile
Shaolin Quan, Zhang Sanfeng venne associato alla nascita del Taiji Quan.
Numerose sono le teorie
succedutesi intorno alle origini del Taiji e difficile risulta una netta
separazione tra fantasia e realtà. Molti sono coloro che nel passato hanno
ricordato il leggendario monaco taoista Zhang Sanfeng come il padre del Taiji
Quan. Le leggende narrate intorno a tale figura sono molte ma tutte concordano
nel ritenere che egli sia vissuto sui monti Wudang in un periodo compreso tra il
XII ed il XV secolo.
La
leggenda narra che Zhang Sanfen ebbe la prima ispirazione sul Taiji osservando
il combattimento tra una gazza ed un serpente. La gazza attaccava dall'alto
ripetutamente ma il serpente con il suo movimento fluido e circolare schivava i
potenti colpi del nemico alato.
Altre fonti ancora fanno
risalire il Taiji al periodo Tang, tra l’ottavo ed il nono secolo. Questa
seconda ipotesi fa’ riferimento a scuole di arti marziali diverse
successivamente unificate da Zhang Sanfeng.
Una terza ipotesi riporta a Wang
Zongyue e lo indica il fondatore del Taiji. Le storie raccontate attorno a tale
personaggio lo descrivono come girovago ed avventuriero proveniente dalla
provincia di Shanxi. Durante i suoi spostamenti sembrerebbe si sia fermato in
uno dei villaggi Chen nella provincia di Henan in un periodo intorno al XVIII
secolo. Fermatosi nel villaggio di Chenjiagou avrebbe insegnato il Taiji ad
alcuni componenti della famiglia Chen, ma la storia non racconta dove egli
avesse appreso l’arte del Taiji né chi gliela avesse trasmessa.
La quarta ipotesi , che viene
oggi considerata come la più accreditata, indica in Chen Wangting colui che a
cavallo dei secoli XVI e XVII diede origine all’evoluzione del Taiji.
Chen Wangting, nato nel
villaggio di Chenjiagou tra la fine del periodo Ming e l’inizio di quello Qing,
era considerato un uomo di cultura e un guerriero professionista che aveva al
proprio comando una guarnigione nella contea di Wen. E’ con lui che si delinea
la prima documentazione storica sulle origini del Taiji. Studioso di molte arti
da combattimento, trasmise alle arti marziali della famiglia l’applicazione
dell’energia interna "Daoyin" e i metodi della respirazione "Tuna",
caratteristiche del patrimonio esoterico taoista "Qigong".
Ulteriori
contributi che apportò alle arti marziali sono stati lo sviluppo di movimenti a
spirale e la creazione degli esercizi di spinta con le mani "Tuishou".
A lui si devono l’acquisizione del ri-lassamento nelle arti marziali quale
veicolo di forza e di energia interna.
Di sua creazione furono cinque
forme di "Toutao Quan", antico nome del Taiji Quan, una forma di Chang
Quan e cinque forme di Paocui, così come l’ideazione di alcune forme con la
spada e la lancia.
Oltre a quelle citate altre
teorie sono state scritte sulle origini del Taiji, ma il quadro cronologico che
delinea la successione delle figure più rappresentative, presentate
ufficialmente dalla Cina, indica Chen Wangting come il più accreditato
fondatore del Taiji.
Chen Changxing, discendente di
Chen Wangting, ebbe anch’egli un ruolo importante nella storia del Taiji: fu
il primo a diffondere lo stile all’esterno della famiglia Chen. Vissuto tra il
1771 ed il 1853 ebbe molti discepoli tra i quali Yang Luchan, proveniente dalla
provincia dello Hubei, che in seguito fondò la scuola Yang.
Un altro componente della
famiglia, Chen Zhongxing (1809 - 1871), ricoprì un ruolo importante nella lotta
contro alcuni clan che fomentavano sollevamenti popolari e anti Manciù. I clan
dei Taiping e dei Nian che alla testa di migliaia di persone attaccarono il
villaggio di Chenjiagou furono respinti da Chen Zhongxing e dai suoi compagni.
Chen Zhongxing, noto per la sua bravura nelle tecniche di combattimento, guidò
più volte i contadini del proprio villaggio contro le bande legate a società
segrete che intendevano rovesciare il governo imperiale dei Manciù. Molti
furono i villaggi che dovettero difendersi da movimenti destabilizzanti e fu così
che i membri della famiglia Chen, tramandandosi le tradizioni di generazione in
generazione, si dedicarono alle arti marziali ed allo sviluppo del Taiji quan.
Se il villaggio di Chenjiagou
con la famiglia Chen è stato considerato il tempio del Taiji quan la famiglia
Yang è stata sicuramente la fautrice della sua diffusione.
Yang Luchan, vissuto tra il 1789
ed il 1872, prestò servizio come servitore presso la famiglia Chen e di
nascosto seguì gli insegnamenti che Chen Changxing tramandava ai propri figli.
Scoperto da Chen Changxing, che rimase sorpreso dalla bravura conseguita da Yang
Luchan, gli fu concesso di partecipare agli insegnamenti che sino ad allora
erano stati gelosamente riservati ai soli membri della famiglia. Dopo essere
tornato nel proprio paese natale nello Hebei, dove insegnò il Taiji quan per un
certo periodo, si trasferì a Pechino dove fondò la scuola di Taiji Yang.
Sfidato da maestri appartenenti ad altre scuole viene ricordato come invincibile
e di lui si raccontano episodi dai contorni straordinari.
I tre figli di Yang Luchan
sistematizzarono ognuno modalità diverse di insegnamento: Yang Banhou diede
origine alla piccola concatenazione; Yang Jianhou alla media concatenazione e
Yang Fenghou continuò a praticare la grande concatenazione ereditata dal padre.
Yang Chengfu, che visse tra il
1883 ed il 1936, nipote di Yang Luchan e figlio di Yang Jianhou, estese la
conoscenza del Taiji quan in tutta la Cina.
In tale periodo il Taiji quan
subì grandi trasformazioni diventando sempre più una tecnica per il
mantenimento della salute psicofisica, perdendo via via la sua natura marziale
di esclusiva tecnica di combattimento.
Un ulteriore apporto alla
diffusione del Taiji va attribuita a Chen Weiming, allievo di Yang Chengfu. Nel
1915 Chen Weiming conobbe a Pechino Sun Lutang che più tardi fondò uno stile
di Taiji chiamati Sun. Fu proprio grazie a questo incontro che Chen Weiming poté
entrare in contatto con Yang Chengfu che in seguito divenne il suo maestro. Nel
1924 Chen Weiming si stabilì a Shanghai dove fondò una società per la
diffusione del Taiji di stile Yang.
Altri maestri si trasferirono
dalle campagne alle grandi città e numerosi furono gli allievi che iniziarono a
frequentare le scuole di Taiji, alcuni di loro divennero a loro volta buoni
insegnanti e finirono per fondare vere e proprie associazioni o per insegnare
Taiji nei parchi. All’inizio degli an-ni ‘30 l’insegnamento del Taiji fu
introdotto in alcune scuole pubbliche e negli istituti di educazione fisica.
La scuola di stile Sun fu creata
da Sun Lutang (1860 - 1932) che sistematizzò uno stile di Taiji in cui le
tecniche risultano più dure che nella scuola Yang. Sun Lutang esperto di stili
interni quali il "Bagua quan" e lo "Xingyi quan" fuse
insieme questi due stili con il Taiji dando origine ad uno stile del tutto
particolare. Tale scuola si diffuse soprattutto nelle provincie dello Hebei e
dello Jiangsu.
Le scuole di stile Wu sono due
in quanto sono omonimi i due fondatori che le hanno create. Una fu fondata da Wu
Yuxiang (1812 - 1880) che studiò con Yang Luchan e Chen Qingping e la seconda
fu fondata da Wu Jianquan (1870 - 1942) della provincia dello Hebei; suo maestro
fu il padre Wu Quanyou, già allievo di Yang Banhou, primogenito di Yang Luchan.
Avendo studiato la piccola concatenazione dove i movimenti risultano più
contratti trasmise questa connotazione allo stile Wu, imprimendo al corpo
posizioni più inclinate rispetto allo stile Yang.
Wu Jianquan diventò insegnante
di arti marziali delle guardie del palazzo presidenziale ed in seguito fu
chiamato ad insegnare nella scuola di Educazione Fisica di Pechino e a Shanghai,
dove diresse la locale Associazione delle Arti Marziali.
Indipendentemente dalle
variazioni adottate gli stili menzionati hanno in comune la stessa matrice: lo
stile Chen. Tra gli eredi più prestigiosi dello stile che hanno contribuito
alla diffusione di tale patrimonio spicca sicuramente Chen Fake (1887 - 1957)
rappresentante della XVII generazione. Chen Fake, che considerava la propria
conoscenza come patrimonio ereditario familiare, approdò a Pechino nel 1928
dove venne sfidato più volta dai migliori combattenti del momento. La gente
ri-mase stupita dalla velocità e potenza che accompagnavano le sue tecniche e
l’ammirazione dei cine-si verso la sua imbattibilità e la sua capacità di
sbarazzarsi degli avversari fu tale che Chen Fake venne sommerso di richieste di
insegnamento e decise di stabilirsi a Pechino.
In tempi più recenti, con
l’instaurarsi della Repubblica popolare Cinese, il Taiji quan è diventato
sempre più un metodo di terapia finalizzato al mantenimento della salute ed ha
perduto quasi definitivamente il proprio aspetto marziale. Parallelamente, per
gli stili più rappresentativi, il Comitato Sportivo Nazionale ha codificato
alcune forme diminuendone il numero di tecniche e sempli-ficandone talune parti.
Negli ultimi decenni sono state infatti create sequenze composte da ventiquattro
movimenti definite "forme da gara".
Con la fine del periodo più
"oscuro", in cui gli effetti della politica del governo centrale hanno
condizionato pesantemente la maggior parte delle attività tradizionali,
restringendone il campo, si sta assistendo oggi al recupero delle arti marziali
tradizionali dentro e fuori la Cina. Molti sono coloro che si recano in Cina per
motivi di studio e sempre più numerosi sono i maestri che dalla Cina
raggiungono l’occidente per diffondere l’arte del Taiji quan. |