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LA STORIA DEL KUNG FU
di: Franco Piccirilli
INTRODUZIONE ALLA STORIA DEL KUNG FU
Scrivere la storia delle Arti Marziali Tradizionali
Cinesi è impresa quanto mai ardua perchè non esistono documenti storici
sufficientemente attendibili sull'argomento.
Quasi tutte le informazioni che ci sono pervenute, in
particolare quelle sull'origine delle varie arti marziali, sono state tramandate
oralmente di generazione in generazione nell'ambito delle varie scuole e fra le
notizie che sono state recentemente pubblicate è assai difficile distinguere
quelle vere da quelle leggendarie o di pura fantasia.
Anche per quanto riguarda le date vi sono incertezze e
sensibili discordanze fra i vari autori.
INTRODUZIONE
Il termine cinese "Kung Fu" tradotto
letteralmente non vuole affatto dire, "combattimento" o "difesa
personale", come ci si potrebbe aspettare. Ciò che da noi in Occidente da
tempo chiamiamo Kung Fu ha in cinese numerosi equivalenti, il più comune dei
quali è "Wu Shu", che significa appunto "arti marziali" o
"arti da guerra".
La lingua cinese, pur essendo strutturata semplicemente, è
molto difficile da tradurre.
Il termine cinese Kung Fu ha un significato molto più
vasto che non quello di "arti marziali" o "nazionali". Può
voler dire "disciplina", o "abilità" nel compiere uno
sforzo, portare a termine un lavoro o un incarico, mostrare forza e abilità,
riuscire in alcune materie scolastiche, o in abilità di ogni genere. Pertanto
non se ne può dare un significato molto preciso, tutto dipende dal contesto in
cui la parola Kung Fu è inserita. Spesso la parola Kung Fu è usata per
significare esercizio. Non è ben chiaro come noi occidentali siamo giunti ad
usare questo termine dai molti significati al posto del più appropriato wu shu.
Comunque
si può definire per Kung Fu la quantità di tempo dedicata ad esercitarsi per
raggiungere il grado di maestro (sifu) di boxe cinese, più che la tecnica
dell'uomo.
La maggioranza degli studiosi è concorde nel dire che
l'uso di un solo termine per definire l'insieme di tutte le arti marziali è un
espressione di uso corrente nella Cina del Sud.
In questi ultimi anni, l'abitudine dei produttori
cinematografici cinesi, soprattutto di Hong Kong, di catalogare i films di arti
marziali con come "cinema di Kung Fu", ha naturalmente contribuito a
rafforzare nelle persone questa denominazione errata.
I cinesi adoperano piú spesso altri nomi, come per
esempio:
WU
I |
Arte
Marziale |
WU
SHU |
Arte
Marziale |
KUO
SHU |
Arte
Nazionale |
CHUNG
KUO CH'UAN |
Boxe
Cinese |
CH'OAN
SHU |
Arte
dei Pugno |
CH'OAN
FA |
Metodo
dei Pugni o Pugilato |
Poichè questi nomi sono poco conosciuti in occidente,
abbiamo preferito adottare la denominazione, oggi assai popolare, di Kung-fu.
Sebbene nelle miriadi di scuole di Kung Fu, che si sono
diffuse fuori dalla Cina continentale, si insegnino tecniche e stili asserendo
di offrire al praticante i "segreti dell'antica arte", esse spesso si
limitano a mostrarne solo l'aspetto fisico.
Ma c'è un altro aspetto del Kung Fu, per comprendere il
quale dobbiamo esaminare l'antico costume cinese della segretezza e il danno che
essa ha operato nelle arti marziali durante secoli e secoli di consuetudine.
Nella Cina feudale la segretezza era un precetto accettato
ed essenziale tra i maestri di Kung Fu; come conseguenza molte forme e stili di
Kung Fu, soprattutto nel Sistema Interno (vedremo più avanti di cosa si
tratta), sono andati persi. Con la morte di quei maestri che non erano capaci di
trasmettere, o non volevano trasmettere, i segreti della loro esperienza,
neppure ai discepoli più fidati, il totale delle conoscenze andò decrescendo.
Ci sono stati tramandati racconti di maestri di Kung Fu che
si lamentavano sul letto di morte per aver taciuto troppe cose e troppo a lungo:
"Figli miei, ecco il vero segreto: tenere nascosta la saggezza ... è
sterile, è un tesoro che non vedrà mai la luce del giorno; il segreto serve
solo per mascherare la follia, ma non serve a nulla quando diventa tomba di
sapienza".
Un maestro di Kung Fu poteva avere molte ragioni per tacere
e nascondere l'informazione: allievi non ancora preparati, metodi didattici,
ecc.... D'altro canto un sifu avrebbe ben potuto fare uso del silenzio per
mascherare la sua incapacità, o il suo timore di concorrenti. Infine molti
maestri erano buddisti, taoisti, o seguaci di altra religione, le quali facevano
divieto di consegnare questi segreti ai non credenti.
Nella Cina feudale, tali precauzioni erano, in ogni caso,
una necessità assoluta: malgrado giuramenti solenni di pace e di segretezza,
molti esperti di Kung Fu divennero capi rinnegati di bande di fuorilegge che
terrorizzavano i villaggi di contadini e le città.
La mania della segretezza divenne quindi in molte occasioni
la "tomba della saggezza", e diede via libera anche a ciarlatani e
falsi maestri: chi avrebbe potuto confutare la loro maestria in un arte marziale
ammantata di contraddizioni e frazionata in migliaia di scuole.
Così dicasi anche della povertà delle pubblicazioni sulla
boxe cinese, ricche di racconti e aneddoti quanto carenti di dati reali. Tali
opere a volte si prestano ad abbindolare coloro che si accostano per la prima
volta a questa arte marziale, da parte di coloro il cui interesse per il Kung Fu
si accentra principalmente sulle possibilità di sfruttamento economico.
Il Kung Fu è un antico programma di salute fisica
attraverso cui l’uomo realizza pienamente il suo potenziale per mezzo di una
migliore comprensione, imparando a stabilire limiti e standard sempre più
elevati, trascendendo i valori falsi e rigidi e raggiungendo l'armonia con le
leggi della natura e dell’universo.
Il Kung fu è un addestramento con uno scopo preciso e
conduce all’apprendimento di capacità selezionate che rimarranno nello
studente per tutta la vita e anche dopo.
Nello studio del Kung Fu ogni movimento nasconde una
funzione precisa e ha una ben precisa corrispondenza nella vita reale di tutti i
giorni. Ogni movimento nasconde una metafora che conduce il discepolo verso la
comprensione della saggezza di secoli.
Lo studio del Kung Fu richiede tempo e pazienza, con la
fretta si rischia solo di fare confusione e di non ottenere i risultati che ci
si aspetterebbe. Il Kung Fu permette di acquisire delle qualità fisiche
indipendenti da sesso, dalla forza, dalla taglia e dall'età di chi lo pratica.
L'arte di utilizzare le differenti parti del corpo come
mezzo di attacco e di difesa, da fiducia in se stessi e in seguito una più
grande padronanza del proprio corpo, che si tonifica, ne aumenta l'appetito, la
salute e contribuisce ad aumentare la longevità.
Gli choc emotivi cui noi siamo sottoposti per il nostro
modo di vita incoerente, può favorire l'insorgere di ulcere, di ipertensione,
di angosce: l'allenamento permette di smorzare con facilità questa tensione
nervosa.
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