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Bodybuilding

IN QUESTO ARTICOLO PRENDIAMO IN ESAME UN NUOVO CONCETTO O “PROTOCOLLO” DI ALLENAMENTO CHE CI GIUNGE FRESCO FRESCO DALL’AMERICA. IL NOME E’ ACCATTIVANTE E SULLA SUA PRATICA E BENEFICI NE ABBIAMO SENTITE DIRE DI OGNI TIPO E COLORE… PER FAR MAGGIORE CHIAREZZA ABBIAMO CHIESTO AL GIOVANE FEDERICO FRAGALE DI PARLARCENE IN MANIERA SEMPLICE E COMPRENSIBILE A TUTTI.

IL SUPERSLOW

Di: Federico Fragale (D.T. Scuola Arti Marziali Fragale)

Molte sono le tipologie sportive, nate in America e poi arrivate sino a noi.

Il superslow è una di queste, ha acquistato fama  intorno agli anni 90, nata come scuola di pensiero  che si presta, originariamente solo al  body building, ma  ultimamente abbiamo avuto modo di vedere questa tipologia di allenamento, applicata anche al fitness.

Difatti il superslow, tradotto significa andamento lento,  controllato e continuo, con movimenti dolci e calibrati e viste queste qualità, sono state aggiunte relax e meditazione zen, per “sfornare” altre varianti di allenamento per il fitness (vedi il pilates, zen shock, e altre tipologie simili), che mettono al bando il fiatone, il sudore e la fatica estrema.

Il superslow è stato ideato da tale Hutchins (e prende il nome di protocollo superslow)  figlio di un medico di famiglia, è cresciuto in Texas, svolgendo un periodo di servizio nell'aeronautica militare degli Stati Uniti prima di seguire in Florida un amico, ricercatore nel campo dell’allenamento, per lavorare alla Nautilus, (ditta che produce macchine per pesistica). Negli anni Settanta  Hutchins studiò le teorie sulla pesistica lenta di Arthur Jones, fondatore della Nautilus,

Per i dieci anni successivi, Hutchins  guadagnò più di 25 mila dollari l'anno, mentre perfezionava le sue idee sull'attività fisica e raccoglieva seguaci di quello che chiama adesso, il suo "protocollo". Si dice ci sono prove documentabili, che dimostrerebbero che il programma Super Slow può essere efficace solo per alcuni.

 Si legge ancora che da due recenti studi, emerge circa i principianti che hanno applicato il metodo Super Slow, questi hanno aumentato la propria forza del 50% in più, rispetto a quelli che hanno usato altri programmi.

Altri studi affermano invece, che non aiuta nei movimenti atletici esplosivi e riduce l’elasticità muscolare, per questo consigliano di effettuare sedute di stretching ad ogni fine sessione di lavoro.

Ma venendo al succo di questo protocollo, possiamo affermare che è una tecnica nata esclusivamente per il body building, dove si sottopongono i muscoli ad uno sforzo molto intenso, ma senza rischi di traumi, visto lo svolgersi dell’allenamento.

Il superslow, richiede di fare ripetizioni lente, con un tempo nella fase concentrica (attiva) ad esempio di 10 secondi, 1 secondo di mantenimento… e nella fase eccentrica (negativa) di 5 secondi.

Queste ripetizioni (dalle 6 alle 8) eseguite molto più lentamente dei programmi tradizionali, sottopongono i muscoli ad uno stress maggiore, di conseguenza riusciamo ad esaurire più velocemente la muscolatura, riducendo così anche i tempi di allenamento, fino a completare una sessione in 25-30 minuti max. Si dice inoltre, che il risultato in termini di forza e di massa sia ottimo.

Credo personalmente però, che sarebbe preferibile, lasciare perdere i pesi liberi e favorire l’utilizzo delle macchine, che ci consentono di isolare meglio la muscolatura, quindi concentrandosi molto sulla qualità dell’esecuzione, non dando importanza al carico sollevato, per evitare traumi.

Se invece integriamo l’allenamento con i pesi liberi, credo sarebbe sconsigliabile effettuarlo per troppo tempo, perché nella maggior parte dei casi, originerebbe infiammazioni articolari.


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