MOLTO SPESSO IN TUTTI GLI SPORT (e la kick boxing non fa
certo eccezione) PER AUMENTARE LE PRESTAZIONI MUSCOLARI DELLE NOSTRE GAMBE,
VIENE CONSIGLIATO DI LAVORARE CON I PESI LONTANO DAGLI APPUNTAMENTI SPECIFICI
PER AUMENTARE LA FORZA E LA POTENZA DI QUESTE. ABBIAMO CHIESTO A FEDERICO
FRAGALE DI INDICARE A CHI NE AVESSE BISOGNO, QUALCHE ESERCIZIO PER IL
POTENZIAMENTO MUSCOLARE DI QUESTI IMPORTANTISSIMI GRUPPI MUSCOLARI PER I NOSTRI
SPORT.
ALLENAMENTO PER LE GAMBE
I
quadricipiti
E’ il muscolo più voluminoso della regione anteriore della
coscia e, si può dedurre facilmente che è composto da quattro capi:
1)- il retto del femore,
2)- il vasto mediale,
3)- il vasto laterale,
4)- il vasto intermedio,
tutti questi capi muscolari sono raccolti in un unico tendine
terminale nella regione distale. Contraendosi permette l’estensione della gamba.
Partecipa con il retto femorale alla flessione della coscia e, a ginocchio
flesso, alla flessione del bacino sulla coscia.
SQUAT
Con questo termine, viene indicato l’esercizio principe per
le gambe.
Si deve conoscere bene la tecnica di esecuzione per non
incorrere in traumi più o meno gravi a livello della colonna vertebrale.
Proviamo
a descriverne la tecnica, punto per punto:
1)- Il bilancere deve appoggiare sul trapezio;
2)- La presa può essere di qualsiasi ampiezza, basta che ci
consenta di lavorare sicuri;
3)- Le gambe divaricate di circa 40-50 cm con le ginocchia
leggermente flesse;
4)- Piedi diritti o rivolti verso l’esterno a 45°, in
quest’ultimo caso, si chiama in funzione anche la muscolatura dell’internocoscia.
All’inizio
è consigliabile lavorare e prendere dimestichezza nel movimento, lavorando al
multipower, magri seguiti dall’istruttore ed eseguendo mezzi squat (portando
cioè il bacino fino alla stessa altezza delle ginocchia).
Si espira sulla distensione delle gambe e si inspira durante
la flessione di queste.
Effetti: con flessione parziale delle gambe permette di
lavorare con carichi maggiori, lavorando su quadricipiti, glutei, lombari e
addominali.
SQUAT PROFONDO
A
differenza del primo, possiamo dire che è l’esercizio completo, vale a dire con
una flessione massima delle gambe. Nell’esecuzione dobbiamo fare attenzione a
non curvare la schiena, in questo aiuta la contrazione dei muscoli dei glutei e
la fascia addominale. Il busto quindi il più verticale possibile, evitando di
sporgersi in avanti. Se si usano carichi elevati, per sicurezza è buona norma
lavorarlo con un compagno che ci aiuti in caso di necessità.
Si inspira nella discesa e si espira durante l’ascesa.
Lo abbiamo definito l’esercizio principe perché lavorano più
gruppi muscolari, tra cui:
1)- quatricipiti
2)- glutei
3)- adduttori
4)- lombari
5)- bicipiti femorali.
Da questo esercizio, derivano poi molte varianti.
Effetti: esercizio base per lo sviluppo dei quadricipiti,
coinvolge glutei, lombari e addominali.
SQUAT ANTERIORE
Medesima
esecuzione dello squat, differisce nella posizione del bilancere. Questo poggia
sulle spalle in avanti. Questa variante diminuisce il carico e lo stimolo delle
masse lombari.
Medesima respirazione.
Effetti: consente l’uso di pesi modesti, ma permette di
sviluppare la sezione del quadricipite immediatamente sopra il ginocchio,
difficilmente sollecitabile con altri movimenti.
HACK SQUAT
Stesso
procedimento dello squat, è migliore perché si salvaguarda la colonna
vertebrale, inoltre come la maggior parte degli esercizi alle macchine, la
resistenza è costante durante tutta l’esecuzione del
movimento. Stesso principio dello squat per la respirazione.
Effetti: sollecita la dascia del quadricipite immediatamente
sopra il ginocchio e quella più esterna.
LEG EXTENSION
E’
un esercizio eseguito alla macchina, che permette di isolare la parte anteriore
della coscia, si esegue fino a completa estensione delle gambe. Alcune macchine
permettono di regolare l’angolo di lavoro, offrendo un lavoro più o meno
specifico, usato anche in stati di riabilitazione del ginocchio. Si espira
durante la distensione delle gambe, si espira nella fase contraria.
Effetti: isola completamente il movimento del quadricipite e
risulta adatto per la definizione di questo muscolo.
LEG PRESS
Aiuta
a lavorare i quadricipiti, i femorali e parte dei glutei. Usato come esercizio
di “contorno” agli altri. Riduce a zero il pericolo per la colonna vertebrale.
La partenza si ha a gambe flesse con conseguente distensione. Alcuni di queste
macchine possono variare l’inclinazione dello schienale, distribuendo così lo
stimolo, in percentuale maggiore o minore su altri fasci della muscolatura
femorale.
Effetti: consente l’uso di pesi molto rilevanti e senza
carico sulla colonna vertebrale ed è molto indicato per lo sviluppo della
potenza, sollecita i quadricipiti, glutei, bicipiti femorali e polpacci.
Il bicipite femorale
Questo fascio muscolare, occupa la parte posteriore e
laterale della coscia. E’ formato da due capi:
1)- capolungo del bicipite femorale (biarticolare)
2)- capocorto del bicipite femorale (monoarticolare) .
Permette i movimenti di flessione della gamba e di estensione
della coscia.
LEG CURL
E’
l’esercizio che isola il bicipite femorale. L’esercizio consiste, una volta
stabilito il carico di lavoro, nel richiamare il più possibile, quindi
flettendo, la gamba sulla coscia. Tenere la schiena ben diritta. Questa
muscolatura è sollecitata anche in altri esercizi come lo squat, gli stacchi da
terra e il leg press. Si espira durante la contrazione (quando le gambe si
avvicinano alle cosce) si inspira durante il riporto nella posizione iniziale.
Effetti: bicipite femorale isolato da ogni altra sezione
muscolare.
STACCHI DA TERRA
In
questo esercizio, vengono chiamati in causa gli erettori, molto il grande gluteo
e nella fase dinamica sono attivi i femorali.
L’esercizio si effettua in piedi, con gambe leggermente
divaricate, con una presa sul bilanciere in opposizione e in divaricazione delle
mani, con una distanza pari alla larghezza delle spalle.
Il busto rimarrà eretto e le gambe parallele al pavimento.
Possiamo dividere l’esercizio in tre fasi, osservando per
ciascuna di essa l’esatta esecuzione e precauzione:
1)-
Portiamo il bilancere all’altezza delle ginocchia, con il movimento delle
gambe.(si lavoreranno i quadricipiti)
2)- La fase successiva consiste nel portare il busto in
posizione eretta, terminando l’estensione delle gambe, la muscolatura
interessata sono gli erettori, deltoidi e dorsali.
3)- Ultima fase, il bilanciere è a metà lunghezza delle
cosce, terminare il movimento contraendo i glutei e tirando indietro le spalle.
Nella discesa ripercorrere tutte e tre le fasi in modo
inverso.
N.B.: per tutta la durata del movimento, gli addominali vanne
tenuti in tensione.
Polpacci
Il polpaccio, o tricipite surale, è formato da tre fasci
muscolari:
1)- gastrocnemio o gemello interno (biarticolare)
2)- gastrocnemio o gemello esterno (biarticolare)
3)- soleo. (monoarticolare)
Il primo due fasci muscolari: i gemelli, sono muscoli
superficiali, il terzo (soleo) è posto in profondità tra i due gemelli.
Contraendosi all’unisono permettono di estendere la caviglia. La contrazione dei
gemelli partecipa alla flessione della gamba sulla coscia, la contrazione di uno
di essi, partecipa alla rotazione del piede. E’ implicato nella flessione della
gamba sulla coscia con i due gemelli perché questi sono bi-articolari.
CALF SEDUTO
Si sollecitano i gemelli ed il soleo. Distendere al massimo i
polpacci sollevando i talloni il più in alto possibile, ritornare
progressivamente nella posizione di partenza, effettuare esercizi di stretching
specifico tra una serie e l'altra.
La
respirazione: si espira quando i talloni si sollevano da terra e si inspira
nella fase inversa.
Effetti: è il migliore esercizio per far lavorare il muscolo
soleo, oltre ai due gemelli.
CALF IN PIEDI
Questa
volta l’esercizio è in piedi, il sovraccarico è dato dal bilancere sulle spalle.
Possiamo svolgere l’esercizio con i piedi a terra,
sollevandoci solo gli avampiedi o, per un lavoro maggiore, procurarsi uno
scalino, dove mettere in estensione il polpaccio (quindi spingendo il tallone
verso il basso) e contraendolo per risalire verso l’alto, andando in appoggio
sugli avampiedi.
Può essere eseguito contemporaneamente per entrambi i
polpacci, o isolando l’uno dall’altro.
Vi è una variante in piedi, con l’ausilio della macchina.
Effetti: sollecita fortemente i gemelli, coinvolgendo il
tibiale.
CALF PRESSA ORIZZONTALE
In
questo esercizio, tuteliamo al massimo la colonna vertebrale, dove non vi è la
presenza di un carico aggiunto. Distanziamo lo schienale, in base alla lunghezza
delle proprie gambe, e effettuare delle spinte con gli avampiedi posizionate
sull’apposita pedana.
Effetti: sollecita fortemente il tibiale, oltre ai gemelli.
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