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ECCOVI UN ALTRO ARTICOLO SULLE METODICHE SPECIFICHE DI ALLENAMENTO PER MIGLIORARE LE QUALITA’ FISICO-MUSCOLARI. QUESTA VOLTA PARLIAMO DELL’ALLENAMENTO PER LO SVILUPPO DELLA FORZA. VEDIAMO SOMMARIAMENTE QUALI SONO LE METODICHE GENERALI E LE PIU’ DIFFUSE NELLE NOSTRE PALESTRE.METODI DI ALLENAMENTO PER LO SVILUPPO DELLA FORZA MUSCOLAREDi: Federico Fragale (D.T. Scuola Arti Marziali Fragale)Potremmo definire la forza, come la capacità di compire un movimento atto a vincere una elevata resistenza di opposizione. Vi è una stretta relazione tra massa muscolare e forza massima, difatti e non a caso, negli sport individuali come la boxe o il sollevamento pesi, vi sono categorie di peso dove gli atleti si confrontano in base alle proprie caratteristiche. In una muscolatura allenata specificatamente all’aumento della forza, questo tipo di allenamento sviluppa degli adattamenti fisiologici per meglio rispondere a quel dato stimolo, aumentando così anche la sua massa muscolare e di conseguenza anche la sua forza massima. Abbiamo tre metodi di lavoro per poter sviluppare questa qualità:
Passiamo ora ad analizzare punto per punto i diversi metodi di lavoro Il sollevamento pesi con carico progressivoE’ la forma di allenamento più semplice e conosciuta. Questo si effettua lavorando con un carico che va dal 60-80% del massimale per un certo periodo di tempo e con un certo numero di ripetizioni, dove una volta ottenuti i miglioramenti fisiologici, di volta in volta si aumenta la mole di lavoro. Una variante è costituita dal metodo piramidale e dalla sue varie forme. E’ un tipo di allenamento che rispetta il principio fondamentale dell’allenamento, ovvero il rapporto volume-intensità. Difatti la prevalenza dell’uno incide sull’altro e viceversa. Lavoro piramidaleSu questo principio dell’alternanza si basa il lavoro piramidale, ma facciamo un esempio, come sempre, per meglio comprendere quello che si è detto finora: es.: lavoriamo su panca piana, immaginando di possedere un massimale pari a 100 kg
I tempi di recupero si aggirano sui 3 minuti per serie, 5 minuti una volta raggiunto il max. Abbiamo così compreso come aumentando il carico da sollevare (intensità) diminuisce il numero delle ripetizioni (volume). Vantaggi:
Svantaggi:
L’allenamento isometricoLa parola isometria, (dal greco iso=uguale; metria=lunghezza) significa lunghezza costante. Questo tipo di lavoro consiste nel far sviluppare la massima forza di contrazione alla muscolatura, senza che questa possa disperdersi negli attriti dovuti all’ accorciamento (isometria massimale). Ma è anche possibile lavorare in isometria, sollevando ed utilizzando un carico sollevabile (isometria totale). Puntualizziamo bene il secondo punto: è conoscenza comune che il lavoro isometrico è solo quello effettuato con carichi inamovibili, mentre si può lavorare anche con carichi superabili (isometria totale). Quest’ultima inoltre, non risulta è rischiosa per muscolatura e tendini ed è di facile applicazione. Questo tipo di lavoro, viene svolto con carichi del 60% del max, con stazionamento nella posizione… fino alla fatica. I tempi di recupero da rispettare sono:
Riassumiamo in questa semplice tabella i 2 tipi di lavoro isometrico: Esaminiamo anche i pro e i contro di questo allenamento. Vantaggi:
Svantaggi:
L’allenamento isocineticoSi avvale principalmente di una strumentazione che detta un movimento a velocità costante, grazie ad un braccio meccanico. E’ una tipologia di allenamento usata soprattutto nella riabilitazione dopo interventi o periodi di immobilizzazione. Pesi liberi e macchine isocinetiche a confronto L’utilizzo di queste macchine, può essere utile nei programmi principianti, dove dobbiamo formare una buona coordinazione neuro-muscolare, una base di forza, e salvaguardia della colonna vertebrale, specialmente in alcuni esercizi, tutti elementi indispensabili per poter poi applicare i pesi liberi. Avendo fatto per ora, maggiore luce, almeno sui principali metodi di allenamento della forza, va però detto che per la sua massima espressione, entrano a far parte due componenti importantissime:
Con la prima, grazie all’esercizio fisico ripetuto e che ci porta così ad una conoscenza più approfondita del proprio corpo attraverso il miglioramento delle vie afferenti ed efferenti, si ha un’attivazione maggiore del sistema nervoso con un conseguente aumento della sincronizzazione e della contrazione delle fibre muscolari all’unisono. Il miglioramento dell’attività nervosa è breve e sempre più migliorabile. Per quanto riguarda invece la componente muscolare, come abbiamo visto, il miglioramento è dovuto all’ipertrofismo muscolare. Dobbiamo puntualizzare ancora per quanto riguarda l’allenamento di forza, che si inizia la scomparsa di questa qualità dal momento in cui non la si esercita più: Da studi condotti, si legge che è emerso infatti che: dopo circa 2 settimane, la forza max. si riduce del 15%. Va detto però che questo riguarda solo il muscolo, mentre per un lavoro che impegna altri organi ed apparati (come ad esempio nel lavoro aerobico), gli effetti dell’allenamento sono più duraturi nel tempo.
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