ECCOVI UN ARTICOLO SULLA CREATINA A CURA DI ANDREA MALORGIO, STUDENTE
UNIVERSITARIO IN SCIENZE MOTORIE, CHE VA AD INTEGRARE GLI ALTRI DUE GIA’ PRESENTI NELLA NOSTRA
SEZIONE
Alimentazione: Gli
integratori negli sport aciclici: la creatina DI FEDERICO FRAGALE E
Creatina per
saperne di più DI MARCO MAGLIANO.
La Creatina:
Miti e Leggende
Di: Andrea Malorgio
(Studente in Scienze Motorie)
Al
giorno d'oggi si sente parlare ovunque di questa piccola molecola, la si sente additare come
miracoloso elemento di supporto per gli sportivi o come killer spietato di poveri ingenui.
Ogni parte che partecipa alla contesa fonda le sue più o meno fantasiose teorie
su centinaia di studi scientifici, più o meno validi, che sono stati condotti un po' ovunque nel
mondo, per tentare di far luce sull'argomento.
Tutti si sentono depositari della ragione, ma ben pochi sono gli studiosi che
hanno il coraggio di ammettere che sulla creatina se ne sa davvero ben poco.
Andiamo quindi ad analizzare quel poco che sappiamo per certo:
La creatina viene in gran parte prodotta per via endogena a livello del fegato, a
partire dagli aminoacidi: glicina, arginina e metionina
In piccola parte, la creatina viene assunta con la dieta
Quali sono i cibi più ricchi di creatina?
Bisogna però considerare che dopo cottura, la quantità di creatina che possiamo
ottenere da tali alimenti si riduce drasticamente.
Una domanda che sorge spontanea è: “chi fa una dieta vegetariana, deve
integrare creatina per via esogena?”
La riposta è assolutamente no! Perchè come abbiamo detto sopra, il fegato la
sintetizza autonomamente a partire da 3 aminoacidi.
Nel sangue, la normale concentrazione plasmatica della creatina è compresa fra le
50 e le 100 μmol/litro, e il fabbisogno giornaliero per un uomo di 70 kg è di circa 2 g/die.
Sorge quindi spontanea un'altra domanda: “cosa succede se aumenta la quantità
di creatina presente nel mio organismo?”
Qui iniziano le prime discordanze: in linea di principio, il nostro organismo
tende ad eliminare ciò di cui non ha bisogno e gli elementi che sono in surplus.
Difatti, la creatina viene metabolizzata in creatinina ed eliminata tramite le
urine, quindi a rigor di logica un' integrazione di creatina provoca una maggiore eliminazione di
creatinina con le urine, come dimostrano gli studi di Hultman et al. 1996; mentre Sipila et al.
1981; Earnest et al. 1995; Chanutin 1996; Poortmans et al. 1997 ritengono che l'aumento della
creatinina nelle urine a seguito di assunzione orale di creatina, sia molto lieve se non nullo.
Del livello di creatinina nelle urine ci importa ben poco, è molto più importante
sapere che l'assunzione di creatina tramite integratori, interferisce con uno dei più importanti
meccanismi di regolazione del corpo umano, il feed-back.
Una elevata quantità di creatina ematica, inibirà la sintesi endogena della
creatina stessa, quindi quando viene a cessare l'integrazione esogena si ha un drastico calo delle
prestazioni energetiche dei muscoli, semplicemente perchè l'organismo ha smesso di produrre creatina
autonomamente, e ci vorrà del tempo (questo varia da individuo ad individuo) perchè tutto ritorni
alla normalità.
Ma qual'è il ruolo della creatina a livello muscolare?
Tralasciando le spiegazioni tecniche, possiamo semplificare dicendo che il ruolo
della creatina all'interno del muscolo è quello di una “navetta” per l'energia.
Infatti, quando parliamo di “shuttle della fosfocreatina” intendiamo una molecola
di creatina caricata di un gruppo fosfato (fosfocreatina) che migra all'esterno dei mitocondri verso
le fibre contrattili dove cede il suo gruppo fosfato all'ADP (adenosin-difosfato) per ricaricalo in
ATP (adenosin-trifosfato) pronto per fornire nuovamente energia al muscolo.
Dato che la fosfocreatina è una molecola molto più piccola e leggera dell'ATP,
essa può muoversi velocemente all'interno della cellula e quindi il processo di ricarica dell'ADP è
molto veloce.
Anche se le riserve di fosfocreatina sono circa 5 volte quelle dell'ATP (per un
totale di circa 20-30 mmol per kg di muscolo fresco) entrambi questi substrati energetici si
esauriscono molto presto durante sforzi intensi.
La demolizione della fosfocreatina è già terminata dopo circa 35 secondi di
sforzo massimale, mentre la sua resa ha i massimi effetti nei primi 8-10 secondi.
E' possibile far si che questa riserva energetica duri più a lungo?
Parrebbe proprio di si, dato che l’ingestione di 5 g di creatina provoca un
incremento dei livelli plasmatici di creatina fino a 500 μmol/litro, ad un'ora dalla
somministrazione. A seguito dell’assunzione di 20-30 g/die di creatina, il contenuto muscolare di
creatina totale può aumentare del 17% e, parallelamente, il contenuto di creatina fosfato risulta
incrementato del 7.6% (Harris et al., 1992)
Tuttavia, questi effetti non sono assicurati: innanzitutto c'è da considerare che
il 30% della popolazione possiede già livelli massimali di creatina nei propri muscoli, e che chi fa
una dieta varia e un'attività fisica media, non risente positivamente dell'assunzione di creatina.
Moltissimi studi eseguiti su sportivi hanno dimostrato effetti nulli sul
rendimento degli atleti nelle prestazioni di potenza e di sprint, oppure nelle brevi ripetizioni ad
alta intensità nel nuoto (Mujika et al. 1996; Burke et al. 1996), nell’atletica leggera (Javierre
et al. 1997; Terrillion et al. 1997; Redondo et al. 1996) e nelle prove al cicloergometro (Cooke,
Barnes 1997; Odland et al. 1997). Anche le prestazioni di endurance nel nuoto, non sembrano
essere positivamente modificate (Thompson et al. 1996).
Eppure, altri studi tendono a dimostrare l'esatto contrario in praticanti di
football (Kreider et al. 1998), di nuotatori juniores (Grindstaff et al. 1997), di
sprinter e saltatori (Bosco et al. 1997) e di giovani ed attivi soggetti volontari (Schneider
et al. 1997; Prevost et al. 1997; Volek et al. 1997). Vengono inoltre descritti effetti positivi
anche nelle prestazioni di fondo in giovani volontarie non allenate (Vandenberghe et al. 1997).
Come mai gli studi danno esiti così disparati?
Qui risiede la chiave d'interpretazione del problema: ogni studioso opera con i
metodi che preferisce, e spesso questi influiscono in maniera decisiva sul risultato dello studio.
C'è moltissima differenza nei risultati se si assume creatina per via orale o per
via endovenosa, in forma monoidrata o alcalina (che avendo un ph molto simile a quello ematico è
più facilmente assorbibile), e soprattutto se si assume in un certo dosaggio invece che in un altro.
A tutto questo bisogna aggiungere che gli studi possono essere condotti su una
sola persona o su un gruppo di soggetti, e che ogni soggetto risponde diversamente di altri alle
somministrazioni.
Diffidate soprattutto degli studi condotti per conto di case farmaceutiche,
perchè è molto facile dimostrare gli effetti positivi della creatina in casi patologici o in
soggetti sottoposti a diete ipoproteiche o a scarso regime aminoacidico.
Diffidate anche della casa produttrice di integratori che garantisce i suoi
prodotti alla luce di un qualche studio, perchè come avete visto in questo campo è molto facile
tirare l'acqua al proprio mulino.
Qualche notizia utile sulla creatina
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Il Comitato Olimpico Internazionale non l'ha ancora introdotta tra le
sostanze dopanti
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Può essere utilizzata come tampone per sostanze proibite
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Per la legge italiana, solo il personale medico può consigliarne l'assunzione
in dosi superiori ai 3 g/die
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Non sembra avere particolari effetti collaterali sui soggetti sani con
alimentazione corretta
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La sua azione volumizzante sulle cellule muscolari è stata ormai dimostrata,
ripeto azione VOLUMIZZANTE e non IPERTROFICA
Per concludere: se siete intenzionati a provare su voi stessi vi prego di
consultare un medico, perchè l'assunzione irrazionale di creatina può provocare effetti collaterali
in alcuni soggetti, come ad esempio crampi muscolari, intolleranza al caldo, edemi, tensione
muscolare, diarrea, disidratazione, ritenzione idrica, problemi gastrointestinali (causati dal
surplus non assorbito di creatina).
Ci tengo a precisare al momento non esistono studi che possano realmente
collegare l'insorgenza di questi sintomi all'assunzione di creatina in soggetti sani.
Una cosa importantissima è verificare la qualità dell'integratore che state
usando, sappiate che non esistono integratori composti di sola creatina pura, ma che questa viene
accompagnata da altri elementi chimici che ne favoriscono l'assorbimento o la conservazione.
Controllate dietro l'etichetta e leggete la tabella degli ingredienti, sapendo
che durante la produzione di creatina vengono generati a partire da sarcosina e cianamide, variabili
quantità di contaminanti (diciandiamiude, diidrotriazina, creatinina, ioni) che possono dare origine
a effetti tossici al momento non ancora adeguatamente studiati (Benzi, 2000)
Bibliografia:
-
Jurgen Weineck, “L'allenamento ottimale”
-
Berne&Levy, “Principi di fisiologia”
-
Scuola dello Sport (rivista del CONI), “Creatina e prestazione sportiva”
-
Siti internet:
-
farmacoviliganza.com
-
dq.fct.unl.pt
-
my-personaltrainer.it
Il tutto ad integrare appunti delle lezioni del Prof. Zucchi della facoltà
di Medicina e Chirurgia dell'università di Pisa.
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