UN’INTERVISTA ONESTA
Di: Carlo Di Blasi
del 31/37/2112/7
Egregio
collega,
in questi giorni caldi, il clima si sta arroventando in modo
particolare sul fronte interno della F.I.KB.M.S. Abbiamo letto
interviste dure e che non fanno sconti del presidente F.I.KB.M.S.
Falsoni, interviste ironiche del presidente WTKA Panfietti. Noi sul
nostro sito le abbiamo tutte documentate, ma mai commentate. Ora
appare sul sito www.kickradio.it,
sito noto per essere graffiante e sempre attivo nello scoprire
magagne varie, un’intervista che ci sentiamo di condividere per la
pacatezza ma soprattutto per la sua obiettività. L’intervista ci
piace prima di tutto per i toni, secondo per la lucida analisi della
federazione che, tutti vorremmo, a prescindere da sigle e
federazioni. È noto a tutti quanto io negli anni abbia incarnato in
seno alla F.I.KB.M.S. l’anima liberal, spesso controtendenza nei
confronti di chi vive il concetto di federazione come un orto da
proteggere con steccati e filo spinato, impedendo ai propri iscritti
di uscirne a vedere altre realtà. Questo mio atteggiamento aperto
alle altre realtà mi ha creato internamente, a volte, accuse di
collaborazionismo con i concorrenti. Il problema è che io non ho mai
considerato nemico chi pratica il mio sport perché ha un’altra sigla
sullo sport pass. Ho sempre cercato più l’accordo che lo scontro. Ad
onor del vero non mi sono sottratto a confronti anche duri, ma
sempre all’interno della mia organizzazione ed al solo scopo di
farla migliorare. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. E non
cito i risultati in televisione o sull’aumento dei gala. Cito come
miglior risultato il dibattito interno che finalmente dopo anni di
pensiero unico pone la F.I.KB.M.S. davanti alla scelta. Alle
elezioni F.I.KB.M.S. del 2007, i nostri associati si sono trovati
davanti ad una scelta bulgara: 13 posti in consiglio per 14
candidati. Uno solo fuori dal coro… Oggi la situazione è diversa. La
F.I.KB.M.S. è in fibrillazione perché si è capito che è il consiglio
federale ad avere la gestione di una federazione in qualità di
organo supremo eletto dalle ASD, e che il presidente è
l’amministratore delegato non il reggente assoluto. Inoltre c’è una
sana volontà di partecipare alle prime elezioni il cui esito, non
solo non è scontato, ma chiama a decidere tra due visioni
contrapposte e non tra uomini contrapposti.
L’intervista a Fragale in tal senso è chiara.
Più che due candidati presidenti e due liste di consiglieri
opposti, si avrà il confronto tra chi vede la federazione come è
stata fino ad oggi, con i pesi e le misure che hanno la tara
stabilita e resa fissa dagli anni, e coloro i quali vogliono cercare
una strada nuova, fatta non solo dai numeri delle iscrizioni alla
federazione ma dai risultati ottenuti entrando nelle scuole, nelle
università, lottando per avere più spazi su stampa e TV, dando
maggior peso e contributo ai comitati regionali ed ai nostri
campioni, partecipando a dibattiti pubblici per aprirsi alla base ed
anche, perché no, a chi oggi è esterno a noi ma vorrebbe
collaborare. La mia posizione è nota a tutti da tempo, così come ciò
che ho fatto in questa federazione e per gli sport da combattimento
in generale, quindi credo di essere credibile nel dire che “nulla è
per sempre” e che tutto può essere cambiato, basta volerlo.
Sayonara,
Carlo Di Blasi.
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