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Calzolari replica a Di Blasi

Di: Diego Calzolari
DT Nazionale  settore Muay Thai FIKB

Salve sig. Carlo Di Blasi, leggendo la sua risposta pubblica alla mia esternazione lecitamente inviata a ilguerriero.it in seguito alla mia personale delusione per l’andamento giudiziale dei matches nei gala da lei, se non in prima persona organizzati sicuramente gestiti, mi ritengo in dovere di darle un ultima replica. Io mi sarei fermato qua e non avrei voluto dare seguito a questa nostra querelle, ma personalmente sono molto deluso dal fatto che avendola sempre ritenuta persona corretta, oggi io sia portato a pensare dai fatti accadutimi che mi si sveli essere come chi forse non avrei mai sperato di conoscere nel nostro ambiente!

Lei mi risponde che avrebbe preferito parlare a voce e magari per telefono, per ovviare a questi miei problemi da lei provocatimi, ma come ovviamente saprà… “verba volant” ed io non speravo neanche esattamente in ciò che è accaduto invece, ovvero che ci fossero i fatti e le sue scusanti motivazioni stampate per tutti, affinchè tutto l’ambiente le possa conoscere in via diretta e non per passaparola, evitando l’eventuale solito e conseguente cambio versione come pare accada continuamente in questi casi! Mi creda se le dico però che sono davvero dispiaciuto se a causa di questo, in solo due settimane  già 18 società venute a conoscenza dell’accaduto e dei motivi di questa nostra polemica in corso, le abbiano restituito le prevendite di Oktagon ed abbiano iniziato la promozione di altri eventi trasparentemente non pilotati dai promoters!

Non si ritenga offeso per queste mie ultime parole, ma non so se si è reso conto che in questa sua risposta pubblica, lei parla impunemente di “VERDETTI BIS”…  (sue testuali parole scritte!) e tenta persino di giustificarli denunciando una evidente difficoltà da parte delle terne giudiziali di esprimere  il vincitore. Esattamente quello che avevo denunciato io! Cosa significa questo? Che i giudici preposti lo avevano espresso, ma forse lei ha ritenuto più giusto dare un extraround per meglio definirlo. Giustificandosi ancora per il fatto che sono stati incontri da lei definiti equilibrati ad indicazione della valenza dei finalisti. Ma quello che credo lei dovrebbe a mio avviso giustificare, non è tanto l’equilibrio degli incontri, quanto piuttosto il motivo e soprattutto come è venuto in essere l’extra round… (che sia stato giusto o meno, non è infatti di questo che stiamo parlando), quindi il perché questo extraround sia stato richiesto autoritariamente dal promoter e non come regolarmente previsto da chi ne ha l’autorità: i giudici! Non vorrei dover pensare che i giudici non hanno autorità in merito e che questa sia invece stata conferita ad altri come ad esempio il promoter… E se così fosse da chi?

E con questo, dopo quanto lei stesso ha appena ammesso di aver fatto, proprio lei mi accusa di non voler accettare il verdetto dei giudici?  Quindi mi faccia capire una cosa, lei è in grado ed ha il potere di giudicare il giudizio dei giudici? E tutto questo solo perché lei è il deus machina e promoter di oktagon? Non ha creduto che con questo suo comportamento avrebbe forse e persino intimamente potuto intimorire i giudici, facendogli (chiaramente a dir suo, sia pur senza volerlo) intuire “chi” fosse il vincitore che forse si voleva in ultimo riuscire ad ottenere? Ma inoltre,  ammesso e non concesso che i giudici avessero pure sbagliato a decretare la vittoria o la sconfitta, mi sembra sia proprio lei che sceglie e convoca insindacabilmente i suoi giudici no? Non mi risulta sia la Commissione Nazionale Arbitraggio della FIKB sotto la cui egida lei si vanta che svolga l’evento. Ciò vorrebbe voler dire che se ne approvano i suoi regolamenti, cioè il modo di gestire questo tipo di eventi. Quindi perché mi imputa di addossarle una colpa che non ha?

Lei dice ed afferma che i verdetti sono CORRETTI!  Certo che i verdetti sono corretti, secondo quanto se ne deduce da questi suoi comportamenti, questi sono talvolta proprio corretti, ma a quanto pare proprio da lei! E mi si dice che lei si meraviglia del fatto che il CONI non le permette di fare scommesse in denaro sugli incontri di oktagon? Evidentemente hanno le loro motivazioni, e questa pubblica denuncia (non polemica!), come altri fatti accaduti in altre edizioni e che come tutti potranno ricordare hanno visto insorgere talvolta anche e persino il Presidente Falsoni, non depone certo a suo favore. Credo che tutto l’ambiente sia a conoscenza di alcuni verdetti pubblicamente poco chiari e personalmente da lei gestiti in passato come evidentemente ancora, a mio avviso, continua a purtroppo a fare nel presente, ma se così fosse mi permetto di consigliarle di evitare questi comportamenti nel futuro!

Lei mi parla e porta in esempio di quando hanno rubato, a suo avviso, il match a Petrosyan contro Buakaw dandogli solo un pareggio. Bhè io non sono Giorgio e per quanto lo ammiri non vedo cosa abbia a che fare con la nostra causa sportiva. Mi dice inoltre che in quella occasione e grazie solo al fatto di non denunciare il fatto illecito, ha potuto continuare a collaborare con gli organizzatori, trovandone successivamente beneficio per i suoi personali affari.

Non denunciare un fatto illecito è forse grave quanto commetterlo, o quantomeno rendersi complice dell’illecito per poterne trarre vantaggio. Può lo sport trarre vantaggio quando si commettono illeciti? E allora chi è che ne trae vantaggio?

Poi mi parla di Franchi dato perdente per un soffio dai giudici… e poiché nessuno dei suoi fece polemica in quella occasione,  quest’anno è presente a oktagon, quando invece in caso contrario, lei afferma e mi scrive che non lo avrebbe certo convocato. L’esempio che ha citato cosa vorrebbe essere… una velata minaccia o un timido consiglio diretto a me per la gestione di questo ennesimo caso? Bhè sappia che non tutte le belle storie hanno lo stesso fine e che non tutti sono disposti ad accettare dispotiche decisioni dei potenti di turno! Veicolare i cartellini è a mio avviso un illecito sportivo, o perlomeno scorretto nei confronti delle regole a cui tutti dovrebbero attenersi per potersi confrontare, e se è vero come ammette che nei verdetti bis questo sia accaduto, mi pare proprio che possa configurarsi come tale. Mi lasci quindi dire che a questo punto non sono affatto stupito di questa sua indiretta disponibilità di meravigliosa futura collaborazione se invece mi mettessi buono buono e “mafiosamente” nasconda quello che pare sia invece accaduto e che lei non tenti neanche di nascondere, perché altrimenti lei, che è in federazione, non collaborerà più con i miei atleti! Se questo dovesse accadere dovrei pensare proprio questo. Vorrebbe quindi fare la spesa al supermercato di CALZOLARI pagando con future proposte allettanti? Mi dispiace ma non sono disposto a questi compromessi, con chi crede di parlare? Ritengo giusto avvertirla che la mia lealtà nei confronti dei miei atleti non è in vendita! Questi ragazzi si fidano di me come io di loro, e questo perché rispettiamo gli impegni presi.

Lei mi dice che non ha intenzione di proseguire la polemica, esattamente la stessa cosa che avevo intenzione di fare io con la mia prima lettera aperta, mi creda però se le dico che non avrei assolutamente alcun tipo di problema se lei volesse andare fino in fondo ed arrivare ad appurare tutta… ma proprio tutte… le verità.

Mi dice in ultimo che le farebbe piacere riprendere con me il filo di un discorso importante… si lo ricordo benissimo il filo del suo discorso importante, ha per caso bisogno di qualche altro appoggino politico? Sappia allora che ciò che la mia persona le ha dato in passato tramite le mie società, non è mai stato per favori da ottenere in cambio (tra l’altro mai neanche ricambiati spontaneamente con un semplice grazie!) ma solo perché si credeva lei stesse, volesse o potesse fare del bene al nostro sport!

Riguardo alle sue accuse rivoltemi di voler ghettizzare gli stranieri ed in cui tira nuovamente in ballo Giorgio e non capisco proprio perché lei si ostini a volerlo tirare continuamente in ballo (…infatti Giorgio è Ghevorg e mi risulta avere il passaporto armeno). Nessuna volontà da parte mia di costituire un ghetto per nessuno, quanto invece la sua evidente volontà di utilizzare pretestuosamente le mie parole contenute nella mail di denuncia, che come tutti avranno capito invece, si riferiscono al fatto che lei con le selezioni di Oktagon aveva promesso ed utilizzato il miraggio di voler creare un team ITALIANO DA PORTARE AI VERTICI ESTERI! Solo a questa sua ennesima e mancata promessa mi riferivo. Nessuna discriminazione quindi, anzi io con Bettani Hicham e la sua squadra marocchina sono molto amico e talvolta mi chiede anche di stare al suo angolo se ne ha bisogno, come accaduto nei match di selezione a Roma per esempio, si figuri se io faccio differenze nello sport. Piuttosto lei invece, prima di parlare dicendo cose sconvenienti ed evitando figure che comunque svelano ancor di più l’intuibile intenzione recondita, si informi meglio! Huyer è di sangue e passaporto italiano, nato in Italia da due genitori italiani ed entrambi con passaporto italiano! Spero voglia delle scuse ad Huyer… magari posso dirgli di non aversene a male e di non offendersi, ne per ciò che ha detto di lui ne per il verdetto, così magari lei sarà disposto a lavorare ancora in futuro con lui!

Detto questo mi auguro di non aver più a che fare con questo modo di intendere lo sport, quindi ben venga una onesta e sincera collaborazione come per come lo sport dovrebbe farsi promotore, per contribuire insieme ad una sana educazione della persona, portatrice di valori tra i quali il rispetto delle regole precedentemente concordate su cui fondare un paritetico confronto… sportivo.

Infine concordo e mi unisco a lei nel ricambiare anch’io il fondamentale spazio che ilguerriero.it ci concede gratuitamente per informare e migliorare il nostro mondo!

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