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Diego Calzolari, atleta
professionista di Muay Thai e fondatore del Team De Pro… ci invia
questa lettera aperta di protesta e con alcune sue personali
considerazioni, chiedendoci di pubblicarla.
OKTAGON? No, grazie io faccio Muay Thai!
Di: Diego Calzolari
Cari amici,
scrivo
per denunciare quella che a mio modo di vedere, sia la pagliacciata
delle selezioni di Oktagon e di tutto ciò che ci sta attorno! Il
motivo è che a mio personale modo di intendere e vedere dai fatti
accaduti… non solo IO sono stato danneggiato in modo diretto con il
mio Team “De Pro”, ma lo siamo stati TUTTI NOI che amiamo
spassionatamente da decenni questo sport ed abbiamo l'interesse
comune che si affermi sempre di più, secondo un trend che abbiamo
progressivamente consolidato negli ultimi anni. Carlo Di Blasi alla
riunione KIT di questo autunno, ci ha richiesto iscrizioni per fare
selezioni a torneo. Il motivo della richiesta dei nostri migliori
atleti era quello di riuscire a formare un team di italiani in grado
di affrontare gli stranieri ed essere quindi inseriti nei circuiti
all'estero... ma proprio da qui parte quella che io reputo come la
cosa poco seria e che personalmente sarei tentato di definire quasi
come “una buffonata”… visto che nelle selezioni sono rientrati
atleti marocchini, rumeni, ecc...!
La seconda cosa conseguita e che ancora una volta giudico a mio
avviso come… diciamo “divertente”… è stato il risultato finale di
riuscire così a “bloccare” gli atleti con un match al mese e con
rimborsi da seconda serie, mentre quasi tutti gli atleti iscritti
sono giustamente abituati a combattere con rimborsi quantomeno
meritevoli. Personalmente per esempio, posso dire che i miei Huyer e
Campoli, impegnati entrambi in queste selezioni di Oktagon,
combattono solitamente ed ogni mese con rimborsi di allenamento ben
superiori e di gran lunga… nei circuiti migliori. Ma che
curiosamente e nelle conseguenze di queste selezioni, si sono
trovati da dicembre a ieri, come “bloccati” da queste
qualificazioni, sicuramente e giustamente dure, ma altrettanto
certamente ed ingiustamente, osservandoli da una analisi oggettiva,
molto scarsamente rimborsate.
Carlo
Di Blasi ha giustificato questo fatto, dicendo che la “vera borsa”
dell'atleta che si sarebbe infine qualificato ad Oktagon, sarebbe
poi stata ben più alta, ma anche curiosamente… che l’importo sarebbe
stato reso pubblico solo alla fine delle qualificazioni. Ieri invece
è trapelato qualcosa… e comunque, già dagli altri anni, ci si
poteva aspettare che questa non dovesse essere così adeguata alla
durezza del match ed oltretutto… pre-pagata per la metà dell’importo
in biglietti di ingresso! Cosa che forse, fa l’interesse solo
dell'organizzatore!
Ma quello che secondo me è il lato peggiore di tutta la mia
protesta, arriva invece nei giudizi dei match! Ieri, alle finali,
come era accaduto in molte altre piazze di selezione… si è
verificata la follia: in tutti i match di selezione, largamente
vinti su tutti e tre i round consueti da un atleta, al momento del
verdetto, un Di Blasi a dir poco imbarazzato, leggeva prima al
microfono i cartellini giusti e poi si scusava con il pubblico,
discuteva animatamente con la terna arbitrale sul giudizio
gesticolando platealmente e riprendendo poi il microfono li
cambiava… richiedendo in modo assolutamente ingiusto l'extra round,
dopo il quale la vittoria è sempre stata assegnata, chissà com'è…
all'altro contendente. Tutto questo e molto di più è stato fatto… a
parole e nelle spiegazioni, a favore dello sport, ma a mio avviso e
nei fatti, io credo abbia solo fatto il suo male, andandoci
addirittura contro, creando prima stupore e grande aspettativa… ma
poi, seminando solo malumore ai tanti atleti e team.
Per
quanto mi riguarda quindi, domani restituirò integre le mie
prevendite di Oktagon, promuovendo invece gli eventi di seri
promoter che organizzano veramente in nome del nostro mondo, con i
giusti rimborsi adeguati, match di buon livello e che fanno
crescere i nostri bravi atleti italiani… ma soprattutto con match
giudicati da giudici esperti e competenti… che essendo esseri umani
possono certamente anche talvolta sbagliare, ma altrettanto
sicuramente non saranno mai manipolati da nessun promoter che
decide i verdetti al posto loro, magari per simpatie o ancor peggio,
nella peggiore delle ipotesi, con quelli che credo potrebbero anche
essere dei personali accordi.
Ma nel mio caso ha veramente sbagliato persona, tagliandosi fuori
il grande appoggio che gli era stato dato già in passato al momento
del bisogno, facendomi credere che avrebbe così potuto agire
positivamente in nome del nostro mondo! Finisce qui la mia denuncia,
assolutamente lontana da ogni idea di ulteriore frazionamento
federale, ma unicamente volta a indurre un momento di riflessione
tra tutti ed a cercare di fare scelte, anche politiche, migliori.
Il nostro sport, per continuare a crescere come da anni siamo
riusciti a fare e per continuare ad essere credibile (non solo per
atleti e addetti ai lavori, ma anche e soprattutto per i media e gli
sponsor che sempre più numerosi sono attratti dalla Muay Thay,
perchè di questa disciplina stiamo parlando… e non di altro) non
può non avere regole certe e interessi al di sopra delle parti e
non può certo essere piegato al volere ed a quelli che mi appaiono
essere gli interessi economici di una sola persona. Interessi e
prevaricazioni che a mio avviso, troppe volte si sono manifestate in
questo inizio stagione e tutte solo nel lungo percorso riguardante 1
(una!) sola manifestazione.
Come ad esempio a Torino, dove il pubblico ha assistito vociante
e incredulo alla prevaricazione, operata questa volta ai danni
dello sponsor tecnico della serata. Entrambi, pubblico e sponsor,
piegati da quella che è apparsa a tutti come essere l'imposizione
(indovinate da parte di chi?) di far combattere un'atleta (sia ben
chiaro, inconsapevole e senza colpa alcuna) con i guantoni di una
marca concorrente, quando invece nei match precedenti, tutti gli
altri atleti ligi alle regole, avevano giustamente accettato di
buon grado ed a mio avviso giustamente, quanto fornito dallo sponsor
ufficiale della manifestazione.
Questo episodio non è a mio avviso per nulla marginale, perchè
nella realtà crea un precedente che mina alle fondamenta i diritti
degli sponsor (che poi sono coloro che realmente pagano e
permettono la realizzazione dei nostri tanti altri buoni eventi). Da
qui mi chiedo: <<“Ma perchè mai un'azienda tecnica di protezioni
dovrebbe sponsorizzare un nostro gala, quando poi gli si fa vedere
in queste occasioni che tutti gli atleti sono liberi di indossare
ciò che vogliono?”>> E' quindi a mio avviso evidente, come
quello che pare essere l'interesse di una sola persona e continuando
di questo passo, possa danneggiare in modo serio e forse
irreparabile, l'interesse di tutti noi! Noi che quotidianamente e
con grandi sacrifici, ma anche con un grande cuore ed un grande
amore per questo sport, siamo continuamente alla ricerca di persone
e aziende che ci permettano, non certo il guadagno… ma solo la
realizzazione “in pari” degli eventi a cui teniamo e che hanno
sinora portato i nostri sport ad essere quello che sono diventati.
A nostro modo di vedere (mio e del mio team) non è possibile
accettare il fatto che gli interessi economici di una sola persona
rovinino la fiducia, l'immagine, gli sforzi e la passione che noi
tutti appassionati di questo meraviglioso sport, mettiamo nel
nostro continuo lavoro promozionale. OKTAGON è sicuramente un grande
evento, forse il più reclamizzato, ma si tratta solo di una delle
centinaia di manifestazioni che tutti noi, con grandi sacrifici, ma
ripeto anche con estrema gioia… organizziamo da anni nel corso di
ogni stagione sportiva. E fatti i conti, un unico evento per quanto
reclamizzato, non è certamente superiore a mio avviso, a tutto il
pubblico che annualmente il fenomeno Muay Thai calamita nei
palasport di tutta Italia.
Noi promotori appassionati di questo sport, nonostante antipatie
e invidie presenti in ogni ambiente, ci muoviamo comunque e sempre
nell'interesse della disciplina sportiva… accomunati forse dal fatto
di pagare sempre tutto di tasca nostra. Ma da oggi è forse ancora
più evidente che tra noi qualcuno incassa solo e questo sarebbe
anche lecito forse… ma solo se a mio avviso non avvenisse ai danni
di tutti noi!
Io e il mio Team quindi, da oggi ci chiamiamo fuori da questo
stato di cose e lo facciamo non certo per una ripicca personale, ma
in nome di interessi comuni e soprattutto per garantire un grande
futuro alla Muay Thai, una disciplina troppo antica e preziosa a
mio avviso, per essere spesa unicamente nell'interesse di una sola
persona.
Grazie per l'attenzione.
Diego Calzolari e Team DE PRO
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