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Carlo Di Blasi risponde a Diego Calzolari
N.D.R.: Per comprendere il motivo di questa nostra
pubblicazione, credo sia d’obbligo ricordare ai nostri lettori che
qualche tempo fa, abbiamo ospitato una lettera pubblica di un
rammaricato Diego Calzolari. Questo sembrava voler protestare
contro quelle che gli erano parse delle gravi ingerenze del promoter
riguardo i verdetti degli incontri, verdetti che, (ci dice Diego
Calzolari) erano già stati dati precedentemente dai giudici preposti
ed annunciati, ma successivamente modificati e circa quella che a
suo dire fosse l’immotivata presenza di uno sponsor estraneo
all’organizzazione della serata. (VEDI:
OKTAGON? No, grazie io faccio Muay Thai!) Sapendo come ogni anno
l’evento di Oktagon stimoli spesso colorite discussioni da parte dei
suoi tanti appassionati, un nostro collaboratore ha a sua volta
tentato di esaminare le eventuali possibili questioni, con un
articolo che abbiamo poi posto in coda alla lettera di Diego
Calzolari (VEDI:
Oktagon: a qualcuno piace caldo…). Ci giunge adesso una
particolareggiata ed esauriente risposta pubblica del promoter in
questione, che spiega punto per punto, quelli che sono a suo dire i
reali motivi di tali svolgimenti. Sperando anche noi che con questo
chiarimento sia conclusa la discussione, ve la proponiamo
integralmente.
Caro
Direttore,
ci conosciamo da tempo e sai che in genere non scrivo mai per
fare polemiche sulle varie faide in corso nel nostro settore.
Preferisco parlare alle persone con cui ho dei problemi
direttamente, cosa che ho provato a fare con Calzolari il giorno
dopo l’ottimo gala di San Giovanni Rotondo, di Stefano De Bonis.
(VEDI:
FIKB: La notte dei Guerrieri III) Ovviamente non mi ha risposto
preferendo affidarsi alla prosa. Mi spiace stimo Calzolari e capisco
la polemica. Premetto che ritengo i verdetti in questione corretti,
ma ritengo che se ogni volta che un atleta perde il maestro pianta
tutto questo casino, sarà difficile poi continuare a lavorare con
lui. Alcuni anni fa Giorgio Petrosyan, di cui sono manager, venne
derubato della vittoria contro Buakaw a Stoccolma contro il quale fu
decretato il pari. Nella mia condizione potevo piantare una bella
grana alla WMC, a Stefan Fox ed anche al promoter dell’evento Kasra.
Andai subito da Fox a fargli civilmente le mie rimostranze e poi da
Kasra. Ovviamente non cambiò nulla, ma rimasi in ottimi rapporti con
due promoters con cui ancora lavoro proficuamente e che verranno
miei ospiti ad Oktagon. Giorgio poi chiuse la polemica dicendo
<<“Carlo non ti arrabbiare, davvero credevi dessero il titolo
mondiale al primo tentativo ad un ragazzo di 22 anni che viene
dall’Italia?”>>. E con queste parole mi zittì. Vi consegno queste
mie righe anticipando che non ho intenzione di proseguire la
polemica. Se Diego vorrà potremo vederci e chiarire. Mi farà piacere
riprendere il filo di un discorso importante. Se cosi non sarà
pazienza. Ma per me la polemica è chiusa.
Grazie per l’ospitalità sul tuo sito.
Ciao Carlo
Ps: Una cosa però non mi è piaciuta nella mail di Calzolari,
l’accenno a rumeni, e marocchini… ma cosa vogliamo fare i ghetti ?!
mi sembra che il nostro Giorgio nazionale di cognome faccia
Petrosyan e non Brambilla e nemmeno l’atleta di Calzolari, Sharos
Huyer si chiami Esposito ?
Caro
Diego,
mi spiace che tu abbia preso così male il risultato della finale
– 70 kg tra Sharos e Bettani, e oggi ti avevo cercato per parlarne
perché mi dispiaceva che un atleta così forte come Sharos fosse
fuori da OKTAGON e con una proposta in merito. Premetto che ti
scrivo in forma pubblica solo perché la tua mail è stata inviata in
tale forma. Mi riserverò comunque di risponderti anche in forma
privata. Intanto in breve rispondo ai punti controversi .
L’INGAGGIO PER OKTAGON E’ NETTO: Non so come tu abbia
notizia dei contratti degli atleti italiani di OKTAGON, perché solo
stasera saranno spediti e comunque a nessuno è stato richiesto
l’obbligo di vendita dei biglietti e le cifre di ingaggio sono nette
e non vincolate alla vendita.
I VERDETTI: Nessun imbarazzo da parte mia nel leggere i
verdetti. Solo la difficoltà delle terne giudiziali a indicare il
vincitore perché erano incontri molto equilibrati, cosa mai
successo nelle precedenti qualificazioni a dimostrazione del valore
dei finalisti. Ecco perché si sono resi necessari gli extra rounds.
VERDETTI BIS: Diego, se avessi seguito il mio interesse
avrei di sicuro preferito vincesse il tuo atleta essendo Lombardo e
avendo voi il seguito che tutti vi riconoscono. Ma non è andata come
dicevi tu. Non dare a me una colpa che non ho.
IL
BENE COMUNE: Non voglio entrare in discorsi troppo lunghi e
complicati. Io faccio quello che tutti sanno da anni. ITALIA UNO ha
trasmesso tramite mio i più importanti gala italiani ed esteri dal
1994. E’ un opera, credo, meritoria per la promozione che le nostre
discipline possono avere a prescindere da Federazioni di riferimento
o singole palestre.
PREVARICAZIONI: Davvero non capisco cosa centri la
questione del match Huyer Vs Bettani con la gara di Torino, (VEDI:
Thaiboxe mania : Petrosyan colpisce ancora!) dove un contratto,
ben noto, con Leone Sport impedisce a Giorgio Petrosyan di
combattere in Italia con guantoni di altre marche a prescindere
dagli sponsor. E ciò vale per tutti. Anche per Carlo Di Blasi, tanto
è vero che Giorgio a OKTAGON combatterà con i guantoni LEONE SPORT
che non è tra gli sponsor di OKTAGON essendoci tre suoi concorrenti.
LE ALTRE PROMOZIONI: Sono lieto che finalmente si riempia
l’Italia di gala di livello. Io personalmente ho preso l’impegno di
trovare sponsor per i colleghi (e non concorrenti) e ne ho trovati
per ben otto promoters, anche di sport del tatami e per la FIKB. Lo
faccio perchè credo in questi sport e perché dobbiamo avere una
lista di appuntamenti di livello più numerosi per dare al pubblico
la voglia di seguirci sempre, come per le domeniche del calcio. Qui
fai bene a voler collaborare con tutti i colleghi che ne hanno ben
bisogno e tu con i tuoi clubs puoi fare molto in questo senso.
CONCLUSIONI:
Mi spiace davvero che per un risultato agonistico si incrini un
rapporto che aveva così ampi orizzonti e obiettivi. L’anno scorso
nella selezione tra Cerrigone e Franchi vinse il tuo atleta e
combattè a OKTAGON con valore e merito. Non è che Franchi e il suo
gruppo mi abbiano mosso critiche né “guerre sante”. Questo anno
Franchi è a OKTAGON perché lo ha ben meritato, se avessero fatto
“fuoco e fiamme” ovviamente il rapporto non avrebbe consentito loro
di partecipare a OKTAGON. Invece sportivamente hanno accettato il
verdetto (che era molto di misura, converrai) e hanno aspettato la
successiva occasione. Tu Diego hai uno dei migliori team Italiani e
il gruppo di OKTAGON, intendendo il gruppo promoters che lavorano
con me, rappresentano un nucleo di occasioni fortissime per i
migliori atleti italiani, perché quindi divorziare ? Rifletti,
anche per l’interesse dei tuoi atleti, operando entrambi a Milano e
non chiedendo io alcuna esclusiva, il nostro connubbio è abbastanza
naturale. Rifletti e parliamoci. Oggi ci ho provato io inutilmente.
Se mi chiamerai non sarà inutile perché ho capito lo sfogo dell’uomo
ma ora vorrei parlare con il maestro.
Ti saluto cordialmente.
Carlo Di Blasi
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