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AVVERTITI DA MOLTI NOSTRI AFFEZIONATI LETTORI… RACCOGLIAMO PER DOVERE DI CRONACA DA UN RECONDITO ANGOLO DEL WEB, UN COMUNICATO SCRITTO DAL SIG. CLAUDIO ALBERTON… SEMBREREBBE QUASI UNA LETTERA APERTA AD UNO DEI NOSTRI COLLABORATORI ROBERTO FRAGALE, O AL NOSTRO STAFF, O AL COMITATO ORGANIZZATORE… IN RISPOSTA AD ALCUNI NOSTRI ARTICOLI CRITICI SUI CAMPIONATI ITALIANI DI K-1 A PISA. LA PUBBLICHIAMO PERCIO’ PER DARNE TRASPARENTE CONOSCENZA AI VARI PERSONAGGI CITATI, NON COMPRENDENDO PERO’… COME LA LETTERA NON SIA STATA CORRETTAMENTE E TRASPARENTEMENTE INVIATA A QUESTA REDAZIONE, ALLA QUALE FORSE SI VOLEVA RIUSCIRE A REPLICARE… AFFINCHE' QUINDI POSSA AVERE L’EFFETTO DESIDERATO DAL MITTENTE, GLI DIAMO ADESSO UNA BEN PIU’ AMPIA VISIBILITA’.

BASTA CON LA LOBBY FRAGALE!! AVETE ROTTO!!!

La manifestazione ormai passata e archiviata dei Campionati italiani di k-1 a Pisa che si sono svolti l’8 dicembre 2008 nella splendida cornice pisana, ha suscitato da più parti una particolare attenzione. Non solo per i molti attestati di favorevole apprezzamento e riconoscimento, ma anche da coloro che in qualche modo hanno ritenuto di far notare quelle che ritiengono siano stati palesi difetti o mancanze nella conduzione della giornata sportiva.

Se a noi era sfuggito, ciò non lo è stato per i nostri affezionati lettori che ci hanno segnalato un inedito, quanto forse nascosta esternazione da parte di Claudio Alberton su quello che ha visto accadere alla manifestazione Pisana. Alberton, presente alla manifestazione, oltre che responsabile della University of Fighting è anche uno dei due D.T. nazionali appositamente nominati all’interno della F.I.KB. per il settore K-1.

Questa redazione nella continua attenzione e trasparenza che siamo soliti mettere a disposizione verso ogni opinione, e soprattutto in quanto coinvolta nella preparazione, promozione, organizzazione, gestione, recensione, di uno dei più importanti eventi nel panorama federale, e nazionale, ha ritenuto giusto farne conoscere il contenuto anche ai ben più numerosi lettori presenti su questa rivista elettronica.

Proprio per sottolineare che se ci sono state mancanze queste devono poter essere evidenziate al fine di evitare la loro perpetuazione, dando il proprio contributo per la crescita e sviluppo di tutto quel movimento sportivo di cui questa redazione ne è forse la voce… dei protagonisti.

Di: Claudio Alberton (11 FEBBRAIO 2008)

n.d.r. A quanto abbiamo potuto comprendere o dedurre da questo scritto… gli articoli a cui il sig. Claudio Alberton si riferisce, relativi agli articoli critici sulla Coppa Italia FIKB di K-1 Rules svoltasi a Pisa l’8 dicembre 2007 sono:

  1. COSA NON CI E’ PIACIUTO 
    a cura del Comitato Organizzatore e facente parte dello speciale sul pomeriggio….. (Coppa Italia FIKB di K-1 Rules a PISA - La gara del pomeriggio) e:

  2. Quello che non ci è piaciuto affatto
    a cura del Comitato Organizzatore e facente parte dello speciale sulla serata di gala “ILGUERRIERO.IT SOTTO LA TORRE” (Coppa Italia FIKB di K-1 Rules a PISA - La serata di sport, spettacolo e cultura)

Eccovi adesso la legittima replica del sig. Claudio Alberton:

BASTA CON LA LOBBY FRAGALE!! AVETE ROTTO!!!

Chi scrive è Alberton Claudio, DTN di K1 FIKB (WAKO), presidente della University of Fighting e dell’associazione “Born to fight”, chiamato in causa in un articolo uscito sul portale “il guerriero.it”.

    

Bene: rispondo, non nascondendo la sorpresa seguita da collera, ad una serie di accuse non fondate, se non quella di essermi vistosamente arrabbiato durante la Coppa del Presidente, torneo di K1 svoltosi a Pisa l’8 dicembre 2007.

A chi ha scritto l’articolo dove mi si accusa di una serie di comportamenti negativi, che spiegherò a breve, vorrei rispondere con una serie di verità visto che mi ritengo uomo di sport corretto e di virtù, quali la lealtà e l’onestà.

Una pax era stata decisa tempo fa per cancellare vecchie ruggini e per lavorare ad un progetto comune: far crescere i nostri amati sport da combattimento.

Accetto le critiche costruttive, ma le menzogne no! Bugie, scritte nella cronistoria sportiva della Coppa del Presidente hanno sancito la rottura della tanto cercata pax sportiva.

Mi ritengo un uomo dal carattere decisamente mediterraneo, ma sono rispettoso, ed essendo dirigente federale, sono testimone integerrimo della federazione a cui appartengo e del settore, K1 style, che insieme al Maestro Iannelli rappresento come DTN.

Ebbene, all’interno del palazzetto di Pisa fin dalla mattina le operazioni di peso e di iscrizione hanno generato confusione a causa di una pessima organizzazione, sembrava di stare ai mercati generali ortofrutticoli.

Dopo ore di attesa finalmente si parte con il Torneo, gestito su due ring per accelerare i tempi di attesa per i numerosi atleti iscritti.

Il sottoscritto ed altri colleghi di indubbia fama e professionalità, hanno assistito ad una gestione arbitrale da scandalo.

Per motivi di privacy non nomino i colleghi, ma se ce ne fosse la necessità in seguito, sono tutti ben disposti a testimoniare quanto mi appresto a scrivere.

Il regolamento del K1 style prevede norme diverse dalla muay thai, un esempio su tutti le fasi del clinch.

Per par conditio le valutazioni ed i giudizi dovevano essere uguali su entrambi i ring, ma così non è stato, scatenando dapprima malumori in tanti coach per poi degenerare in una accesa protesta.

Io non mi sottraggo a responsabilità: chi mi accusa di aver protestato vivacemente lo fa a ragione, ma di fronte a giudici IMPREPARATI (perché non voglio credere alla malafede) che danno giudizi sfalsati, un arbitro centrale che permette un clinch da muay thai palesemente contro il regolamento, e avendo sul ring dirimpettaio un arbitro preparato e corretto, non si può non cedere alla rabbia.

    

Come DTN supportato dal mio pari collega e come coach non praticante, visto il mio ruolo in quella sede, ed avendo ben tre maestri al seguito di una squadra composta da 15 atleti, non potevo non intervenire dopo una serie di deliranti arbitraggi.

Tengo a precisare che il mio focoso intervento era lungi dall’essere di parte, ma semplicemente legato alla mia responsabilità di supervisore federale.

Per concludere questa prima parte, accetto le accuse di un comportamento forse non consono al ruolo che ricopro, mi scuso con atleti e colleghi presenti, ma vedere scarsa professionalità in chi giudica, dimenticando che chi sale sul ring sono atleti che si preparano con assiduità da mesi, sacrificando lavoro, famiglia e altri interessi, che sfuggono a questi censori che forse sul ring non sono mai saliti e che si allenano saltuariamente da amatori, mi ha fatto salire i fumi.

Bene, io forse ho mancato di rispetto alzando la voce e gesticolando, ma voi, cari signori, avete mancato di rispetto agli atleti, ai loro coach e allo sport in generale.

Quindi, quando si sale sul pulpito per giudicare, necessariamente bisogna essere senza colpa e con la coscienza pulita.

N.D.R. Bene.. ringraziando il sig. Claudio Alberton per aver reso trasparente la sua opinione al riguardo, tramite il nostro aiuto e collaborazione… attendiamo adesso eventuali repliche di chiunque altro (tirato in causa oppure no) volesse aggiungere il proprio punto di vista o ulteriori chiarimenti alla questione.

Da parte di questa redazione verificheremo l’eventualità che la questione meriti di essere ulteriormente approfondita dopo le verifiche dei nostri esperti.


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