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TASTE OF THAILAND E’ UN’INIZIATIVA CULTURALE PER FAR CONOSCERE LE TRADIZIONI, ARTIGIANATO E COSTUMI THAILANDESI IN TUTTO IL MONDO, ALLO SCOPO DI INCURIOSIRE E SVILUPPARE IL TURISMO NELLA TERRA DEL SORRISO. IL 18, 19 E 20 LUGLIO… SARA’ IN PIENO SVOLGIMENTO A LIDO DI CAMAIORE IN PIAZZA MATTEOTTI, DI FRONTE AL NUOVO PONTILE. ANCHE ILGUERRIERO.IT E’ IMPEGNATO ATTIVAMENTE PER IL SUO SVOLGIMENTO E PROMOZIONE.Taste of Thailand a Lido di Camaiore“La Thailandia in Versilia”Di: Dott. ssa Roberta CerrutiNelle giornate di venerdì 18, sabato 19 e domenica 20 luglio 2008… Lido di Camaiore ospita un importante evento culturale, dal titolo “Taste of Thailand” – Assaggio della Thailandia: un fine settimana dedicato ai sapori, i colori, l’arte… per dirlo con una parola… la cultura di questa terra magica che è la Thailandia! Lido di Camaiore e la “Terra del sorriso”: che cosa unisce queste due realtà, questi due territori così distanti tra loro e apparentemente così diversi? Lido fa parte del Comune di Camaiore, comune con circa 30.000 abitanti che si estende dalle Alpi Apuane fino al Mar Tirreno, nel cuore della Versilia, incastonato tra Pietrasanta e Viareggio, altre note perle del litorale dell’alta Toscana. Il territorio comunale può essere suddiviso in quattro aree: le colline di Seimiglia, il centro storico con la sua valle, la piana di Capezzano e, appunto, il Lido. Raramente un unico comune presenta tale e tanta varietà di paesaggi: colline, lago, monti e, naturalmente, mare con ampie spiagge sabbiose. Lido di Camaiore, con i suoi oltre quattro chilometri di sabbia finissima, è fin dagli albori del turismo così come lo concepiamo oggi, fin dai primi del ‘900, una delle più rinomate località di villeggiatura balneare in Italia. Fu dapprima Gabriele D’Annunzio a scegliere questa meta per trascorrervi giornate in compagnia della sua musa ispiratrice, la donna forse più importante della sua vita, l’attrice Eleonora Duse, seguito poi da Vittorio Emanuele III, Guglielmo Marconi, ecc.
A partire dalla fine della seconda guerra mondiale Lido di Camaiore si vota definitivamente al turismo di massa, nazionale e non solo. Dotato di un elevato numero di strutture alberghiere, tra cui 5 hotel a 4 stelle, che sorgono ovunque sul Lido, fronte mare e nell’interno, ha tutto ciò che serve per una vacanza-relax in compagnia della famiglia o di amici, con il vantaggio della vicinanza strategica a città d’arte tra le più belle d’Italia: Lucca, Pisa e Firenze, che distano rispettivamente 30, 35 e 80 km.
Attualmente poi, il Comune ha attrezzato un tratto di arenile ove è presente spiaggia libera con docce, servizi igienici e punti ombra, in maniera da permettere anche a chi non vuole o non può permettersi i costi di sdraio e ombrellone negli stabilimenti balneari di godere del mare, del sole e della sabbia…
E per chi non ama fare vita… da spiaggia e desidera rifugiarsi nel fresco delle colline e dei vicini Monti Apuani, sono possibili escursioni nell’entroterra, in paesini caratteristici ricchi di storia, quali Monteggiori, Casoli, Gombitelli… o semplicemente al Parco di Migliarino San Rossore Massaciuccoli, che con i suoi 24.000 ettari si estende da Viareggio al confine tra le province di Pisa e Livorno, dal mare fino alle pendici del Monte Quiesa.
E passiamo dallo splendido mare della Versilia, al mare altrettanto meraviglioso della Thailandia… e non solo! Questo affascinante paese orientale infatti è composto da molte regioni geograficamente dissimili tra loro: si va così dalla zona montuosa del Nord, con cime oltre i 2.500 metri, alla pianeggiante e verde zona centrale della valle fluviale, all’itsmo di Kra, che unisce l’entroterra alla Penisola Malese, alle numerose isole di sabbia bianchissima che hanno reso celebre nel mondo la Thailandia come meta turistica del mondo occidentale e ricco… Una varietà di paesaggi insomma che richiama un po’ su grande scala quella che riscopriamo in un ben più piccolo frammento di terra che è il territorio di Lido, a dimostrazione che forse un po’ ovunque possiamo trovare tutto ciò che di bello stiamo cercando…
Ma questo paese, che pur ha nel turismo la sua forse principale fonte di ricchezza, non è solo mare turchese e spiagge da sogno: è anche storia, gloriosa resistenza all’occupazione europea che ha contraddistinto questo popolo, oggi composto da 64 milioni di persone, appartenenti prevalentemente al gruppo Thai (che significa libero) a cui si aggiungono cinesi, kmer, vietnamiti, ormai per lo più integrati nella cultura tailandese. Pur stretto tra possedimenti inglesi e francesi, il Siam è riuscito infatti a salvaguardare la propria indipendenza, divenendo nel 1932 una monarchia costituzionale il cui nome è stato mutato in Thailandia nel ’39, dal nome appunto della popolazione che si insediò nel Nord del paese nel XII secolo.
Ogni cosa in questo Paese è espressione di spiritualità e omaggio al sacro: la stessa architettura che si può scorgere nelle città come nelle foreste, mai lineare, mai semplice, è riflesso dell’arte sacra al Buddha (il Buddismo è la religione prevalente nel Paese, professata da circa il 95% degli abitanti). Lo stupa, ad esempio, altissimo pinnacolo che si incontra un po’ ovunque ed è tipico di questo paesaggio, inizialmente costituito per conservare una reliquia del Buddha, è divenuto in seguito un simbolo, rappresentante inferno, terra e paradiso.
Ma è difficile parlare in poco spazio di un intero stato, grande quanto la Spagna, per estensione al 49° posto nel mondo, senza apparire generici, superficiali… Meglio dunque toccare con mano, recarsi direttamente in questo paese stupendo… oppure, ancora più facile!... a Lido di Camaiore, per “assaggiare” un pezzo di questo luogo incantevole, annusare i suoi profumi, afferrare un frammento della sua millenaria cultura… Un assaggio appunto… questo è il messaggio dell’iniziativa organizzata a Lido di Camaiore nelle giornate dal 18 al 20 luglio, dal titolo “Taste of Thailand”: un invito aperto a tutti coloro che desiderano entrare in contatto con questo popolo e le sue tradizioni, con lo scopo di diffonderne la conoscenza volta a stimolare curiosità verso qualche aspetto di questo Paese, che potrà poi magari tramutarsi in un viaggio di approfondimento, studio o più semplicemente…vacanza… magari con uno dei tanti viaggi offerti e propagandati da ilguerriero.it… perché no? Piazza Matteotti farà da sfondo a questo evento organizzato e promosso dall’Ufficio Affari Agricoli e dall’Ufficio del Commercio presso l’Ambasciata di Thailandia e dall’Ente Nazionale per il Turismo Thailandese, in collaborazione con Thai Airways, la compagnia aerea di bandiera e con l’Assessorato al Turismo del Comune di Camaiore.
Come ha dichiarato la direttrice in Italia dell’Ente nazionale per il Turismo Tailandese. Wiyada Srirangkul: “L’italia figura attualmente al quinto posto tra i nostri bacini di riferimento in Europa: se l’anno scorso sono stati oltre 164 mila i viaggiatori italiani che hanno visitato il Regno, puntiamo per il 2008 a superare quota 180 mila arrivi. Il nostro obiettivo è dare nuovo impulso alla percezione della Thailandia, insistendo in particolar modo sul concetto di destinazione multipla, in grado cioè di far leva su un’offerta diversificata”. Le possibilità di “diversificare” del resto il Paese le ha tutte, con le molteplici possibilità di scegliere tra paesaggi diversi tra loro, che a loro volta offrono aspetti culturali tipici di ciascuna regione, di ciascuna delle 76 province di cui si compone il Regno. Turismo quindi che può essere di tipo gastronomico, d’avventura, di natura sportiva, di relax, oppure un mix di tutto questo, per chi desidera provare…di tutto un po’.
Ecco così che il centro di Lido si trasforma in una piccola città thailandese dove trovare appunto… ciò che si va cercando in questa terra immensa e bellissima. Nelle tre giornate dedicate alla cultura tailandese, dalle 17 alle 23, si possono provare i celebri massaggi, assaggiare prodotti tipici della cucina e frutta esotica, osservare come vengono cucinati alcuni cibi, assistere a incontri e dimostrazioni culturali di thai boxe, acquistare, o anche solo osservare… prodotti dell’artigianato locale. Iniziamo fin da ora quindi, questo viaggio alla scoperta delle “7 meraviglie” su cui punta il turismo thailandese: thainess, natura, tesori, sport-salute e benessere, spiagge, trendy e festività - sette meraviglie che sono “le chiavi di lettura fondamentali in cui è stato suddiviso l’intero prodotto turistico nazionale” secondo quanto afferma la Direttrice Wiyada Srirangkul – immaginando i sapori e gli odori della cucina tailandese, piccante e saporita, con il suo largo uso di aglio, peperoncino e di un caratteristico miscuglio di succo di limone, citronella e coriandolo fresco…
Altri ingredienti comunemente usati in cucina sono: radice di valanga (pianta originaria proprio di questi luoghi, utilizzata principalmente come spezia), basilico, arachidi tritate, succo di tamarindo, zenzero e latte di cocco. Molti piatti sono a base di salsa di pesce o di crema di gamberetti e, ovviamente, di riso. Il riso costituisce infatti la principale risorsa alimentare del paese: si usa in tutte le circostanze, dalla colazione alla cena, dall’antipasto al dessert, coltivato in tutto il territorio e tra cui spiccano due varietà di primaria importanza: il Kao-Hom Mari (riso profumato al gelsomino), considerato il cibo degli dei nobili per la sua alta qualità e il suo particolare profumo, e il Kao Niao (riso glutinoso), dalla particolare consistenza appiccicosa per l’elevata presenza di amido e utilizzato previa cottura al vapore. Tra le specialità principali, ricordiamo la zuppa di pesce piccante, curry rosso e verde, zuppe varie e tagliolini. A ogni piatto si aggiungono condimenti e salse. Per gli spuntini si trovano arachidi fritte, pollo, zenzero a cubetti, peperoni. Ci sono poi molte varietà di frutta fresca quali per esempio il mango, la papaia e i meno noti rambutan (dalla pelle esterna color rosso vivo ricoperta di piccoli peli e la polpa bianca, succulenta e molto aromatica) e longkan (il frutto si presenta in grappoli di colore marroncino, con polpa dolce e succosa) e di succhi di frutta. Le principali bevande locali sono il succo di canna da zucchero e il whisky di riso.
E dopo questa breve escursione nell’arte culinaria tailandese, che si suddivide in due grandi gruppi: quella della famiglia reale e quella del popolo, quest’ultima senz’altro più conosciuta… può essere piacevole passeggiare tra le bancarelle che offrono prodotti dell’artigianato locale, immaginando di girovagare tra i banchetti del Mercato del fine settimana di Bangkok o del Mercato notturno di Chiang Mai, dove si possono trovare le lampade di carta Saa, statuette in legno riccamente decorate, borse di stoffa coloratissime, servizi da te in porcellana dai colori sgargianti e le rifiniture dorate…
Una passeggiata e qualche acquisto… e perché ora non fermarsi a osservare un’esibizione della nobile arte della Thai Boxe, lo sport tailandese più importante e più noto a livello internazionale? Durante l’evento sono infatti previste dimostrazioni culturali e combattimenti organizzati da ilguerriero.it in collaborazione con la Perfect Gym di Viareggio, con il guerriero thai Noontachai Kiatwanlop, attualmente presente a Viareggio e giunto appositamente dalla Thailandia per lasciare affascinati gli spettatori che vorranno assistere a queste dimostrazioni culturali.
Proprio per organizzare le dimostrazioni di questo specifico aspetto tailandese in Italia, gli organizzatori tailandesi si sono incontrati a Viareggio con il nostro esperto Roberto Fragale e stabilito assieme le cose da far vedere.
La Thai Boxe, o meglio Muay Thai, deriva da un’antichissima lotta Tailandese, un’arte di combattimento reale usata sui campi di battaglia che prevedeva anche l’uso di armi bianche di vario tipo come spade, lance, bastoni... Queste ultime sono state abbandonate a partire dal 1500 quando il principe Naresuan, dopo molti anni trascorsi come prigioniero in Birmania, dove studiò rigorosamente l’arte della guerra, giunse alla convinzione che l’unica arma di un guerriero dovesse essere il suo stesso corpo, separando così definitivamente le due specialità.
I guerrieri erano molto temuti e rispettati dalla società per le loro capacità di combattenti. Le sue origini affondano quindi molti secoli addietro, circa 1500 anni fa, quando un popolo nomade giunse dal Nord dell’Asia fino alla penisola del Siam. Prima di riuscire a conquistare quella terra dovette combattere per molto tempo. E’ appunto in questa circostanza, su questi campi, che nasce la Muay, influenzata da stili di lotta dei paese vicini quali la Cambogia con il Kun Khmer, la Cina con il suo Kung Fu e l’India con la sua Pencak Silat…
Subendo modifiche nel corso dei secoli, si arriva alla Muay Thai come la conosciamo oggi, sport decisamente meno cruento per quanto non meno spettacolare, diffusosi rapidamente tra tutti gli strati sociali, dal re al popolo. La “scienza delle nove armi”, si basa sull’utilizzo di braccia per i pugni e le gomitate e le gambe per i calci e le ginocchiate, la testa, oltre ad un grande numero di movimenti di controllo, di blocco, di lotta, di leve e rotture articolari finalizzati all’annientamento dell’avversario. Nel corso del XX secolo vengono inserite regole della Boxe, come l’uso dei guantoni, che aprono la strada alla Thai Boxe di tipo agonistico.
Oggi è lo sport nazionale ed è praticata fin da giovanissima età, anche per i non pochi guadagni che consente di ottenere chi partecipa agli incontri, ma non dobbiamo dimenticare che questa affascinante tradizione, tramandata per generazioni, trova il suo fondamento in un’epoca in cui il guerriero era il baluardo della libertà di un intero popolo che ha dovuto lottare costantemente per difendere la propria unità nazionale e questo stato di “guerra permanente” ha creato un indissolubile legame tra il popolo stesso e la casa reale, intorno alla cui figura principale, il Re, si riunivano tutte le energie della gente al fine di sconfiggere nemici spesso superiori dal punti di vista dell’organizzazione militare e delle armi in possesso..
E dopo la tensione e il brivido della Muay Thai… concludiamo la nostra affascinante serata con un rilassante e al tempo stesso tonificante massaggio thai, massaggio di tradizione millenaria, praticato originariamente dai monaci buddisti – benché la sua nascita si celi dietro un velo di mistero - e tramandato da maestro e allievo per 2500 anni per giungere fino a noi!
L’obiettivo del massaggio è sempre il raggiungimento di uno stato di “leggerezza” e di elevazione spirituale. Normalmente la seduta inizia con la concentrazione del terapista, per alcuni istanti, accanto al paziente. Subito dopo egli pone il palmo della mano destra sul ventre della persona, poiché quello, in accordo con la medicina cinese, è il centro dell’essere umano.
Quindi il fisioterapista inizia il massaggio ad un ritmo coordinato con la respirazione del ricevente per portarlo in uno stato di armonia. Chi pratica il massaggio Thai riuscirà anche a sentire la pulsazione del ricevente e lo cullerà gentilmente e aritmicamente, prima di iniziare ad applicare gli stiramenti e le pressioni. Controllare la pulsazione aiuta a concentrare sia il ricevente che il terapista, mentre il cullare ritmicamente inserisce il ricevente in un ritmo naturale e gli permette di lasciarsi andare gradatamente.
Come altri tipi di massaggi, il Massaggio Tradizionale Thai aumenta l’attività vascolare e promuove la liberazione di tossine dalle cellule. Ma oltre a questa attività fisiologica, questo tipo di massaggio ha un’attività di liberazione di energia. Per questo, dopo una seduta, non ci si sente sedati ma, al contrario potenziati, energizzati e quindi pronti, forse, a continuare il nostro viaggio alla scoperta della cultura di questo popolo…magico…
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