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PER ARRIVARE… SICURAMENTE BISOGNA INIZIARE DA QUALCHE PARTE, MA SE L’INIZIO E’ QUANTO DI MEGLIO POTREMMO SPERARE PER COSTRUIRE I PRESUPPOSTI DI UN GIOVANE ATLETA E PER DI PIU’ DIVERTENDOLO… I FRUTTI NON TARDERANNO CERTO AD ARRIVARE. QUESTO LO ABBIAMO SEMPRE ASSERITO ED ECCO INFINE APPARIRE UNO DEI PRIMI SUCCESSI INTERNAZIONALI CON PARTENZA DAI TORNEI EDUCATIVI DE “ILGUERRIERO.IT” E CHISSA’ QUANTI ALTRI ANCORA, NON TARDERANNO A MANIFESTARSI!

Dal "piccolo guerriero" al bronzo mondiale

Di: Giampiero Guidi

 

Questo è il tragitto percorso dal quindicenne Alessio Tardelli, atleta toscano cat. -69 kg che ai recenti mondiali Cadetti e Juniores di Napoli è riuscito, alla sua prima uscita internazionale, a portare a casa una meritata medaglia di bronzo, una delle cinque che, unita ad un argento, formano il medagliere azzurro del light contact classe cadetti, che nella classifica generale per nazioni si attesta all’undicesimo posto.

Certo è che a livelli internazionali la concorrenza, nel dettaglio quella dei paesi dell’est Europa, è particolarmente agguerrita, proprio per questo la medaglia che Alessio ci ha regalato “pesa” anche per il modo con cui è stata ottenuta, battendosi testa a testa contro avversari sicuramente più esperti o fisicamente favoriti (il russo Vavilkin misurava oltre 1metro e 90), senza mai volgere il capo all’indietro o adottando tattiche rinunciatarie.

 

Il viaggio di Alessio verso Napoli parte dalla palestra della A.S.D. Team Orler Kickboxing di Stiava iniziando giovanissimo sotto la guida dei tecnici Martinelli e Guidi, l’inizio è un po’ in sordina in mezzo agli altri ragazzini Alessio introverso e poco ciarliero si notava poco, se non per un fisico dotato per la giovane età, ma ben presto ha mostrato dei progressi che hanno acceso le luci nella testa dei suoi allenatori che già intravedevano nel ragazzo il necessario potenziale che avrebbe potuto farne un buon agonista.

 

Restava da capire quali potevano essere le reazioni in presenza del pubblico, nel contesto di una competizione e soprattutto di fronte ad un altro atleta che non fosse un compagno di allenamento, si rendeva insomma necessario “testare” il giovane atleta in modo sicuro e comunque inserendolo in una ambientazione molto vicina a quella di una gara. La risposta alle nostre esigenze di allenatori arriva dall’amico Roberto Fragale, dal figlio Federico e Beatrice Guardati che, nella loro storica Scuola di Pisa,

  

hanno la bella iniziativa di ideare “Il Piccolo Guerriero” tornei dedicati ai giovanissimi, che adeguatamente protetti e ben indirizzati dai propri coach , si confrontano in brevi round di sparring libero alternandosi con avversari diversi, anche facendo coppia con le ragazze, ovviamente il tutto in piena sicurezza e sotto lo sguardo attento di espertissimi arbitri federali.

     

La formula non prevede né vincitori né vinti e alla fine tutti vengono premiati, ma noi coach abbiamo modo di osservare e valutare il comportamento dei nostri ragazzi impegnati in un contesto che, pur senza i rischi connessi, si avvicina molto alla competizione, almeno per i sensi dei nostri giovanissimi atleti. Personalmente non finirò mai di lodare ed esortare simili iniziative che ritengo molto utili, non solo per gli aspetti meramente tecnici ma anche per l’alto contenuto educativo che sono in grado di trasmettere ai giovani, oltre a rappresentare un importante modello di coinvolgimento per i loro genitori, che ho visto sostenere i propri figli sempre in modo esemplare e corretto, dispensando alla fine di ogni round applausi per tutti i partecipanti.

 

Dunque per Alessio ci sono stati più di un “Piccolo Guerriero”… dove è stato possibile apprezzare la sua crescita tecnica, poi con il passare del tempo è sopraggiunta anche la inevitabile crescita fisiologica e con essa è arrivato il momento di avviare il ragazzo alla competizione vera e propria. L’esordio avviene alla “Coppa Italia 2008” a Latina classe cadetti light contact cat. – 69 kg,  per lui il battesimo del fuoco che Alessio supera brillantemente classificandosi al primo posto e regalandoci la prima grande soddisfazione. In seguito arrivano a Torino un terzo posto alla “Coppa del Presidente” ed un argento alla “Golden Belt”, contemporaneamente si lavora per migliorare l’impostazione tecnica e il lavoro dà i suoi frutti: a Rimini 2008 Alessio è campione italiano della sua categoria ! I buoni risultati conseguiti nel corso della stagione agonistica gli valgono il massimo punteggio per l’accesso alla nazionale cadetti e puntualmente giunge la convocazione per i campionati mondiali a Napoli.

Partecipare ad una simile competizione, al di là dell’immensa soddisfazione personale, significa anche essere chiamati in qualche modo a rappresentare il nostro paese con prestazioni che siano di livello adeguato, ciò indubbiamente  costituisce una responsabilità che temevamo potesse inibire il giovane atleta, che invece con nostro grande compiacimento ha mostrato un grado di maturità insolito per un adolescente. Alessio, superando anche un lieve infortunio capitato all’inizio dell’estate e che gli ha impedito la partecipazione al collegiale di Catania, si è allenato costantemente per tutta la stagione estiva, domeniche incluse, senza saltare una seduta e senza mai lamentarsi ha accettato di buon grado e con spirito di sacrificio di lavorare per migliorare sia la sua condizione che alcune lacune tecniche dimostrando consapevolezza rispetto al compito che lo attendeva, comprendendo che senza sacrificio e senza forza di volontà non è possibile raggiungere traguardi importanti. Alla fine è stato premiato !

  

Il suo percorso iniziato nei tornei formativi del “Piccolo Guerriero” con una serie di importanti tappe intermedie lo ha portato sul podio dei mondiali cadetti  con un meritatissimo bronzo, quella che definisco “la politica dei piccoli passi” ha dato i suoi frutti, ovviamente Alessio è molto giovane ed il suo percorso sportivo non si fermerà certo qui, rappresenta solo una tappa importante del viaggio che ci auguriamo possa vederlo tagliare altri importanti traguardi, i presupposti ci sono tutti!

 

Da ultimo una considerazione: i giovanissimi sono una risorsa importantissima per il nostro sport ovviamente devono essere seguiti con le adeguate tutele e hanno anche il diritto di praticare divertendosi senza l’assillo di dover diventare campioni ad ogni costo, quindi proseguire con l’esperienza dei tornei educativo/formativi ritengo sia la strada giusta per farli giocare praticando kickboxing e nello stesso tempo stimolarne la crescita come atleti e magari come futuri agonisti.

ECCOVI UN VIDEO DI UNO DEI TANTI TORNEI DEI PICCOLI GUERRIERI

 


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