logo ilguerriero.it

Kickboxing

[ Home ] Precedente ] [ Forum ] [ La bacheca ] [ Ricerca nel portale ] [ Ricerca nel web ] [ Video ] [ Prossimi eventi ] [ Contatti ]

Stampa questa pagina Stampa la pagina

DA QUANDO E’ AVVENUTO IL RICONOSCIMENTO DA PARTE DEL CONI DEI NOSTRI SPORT (attraverso l’ammissione al suo interno della FIKB…) AVEVAMO GIA’ COMINCIATO A PARLARVI CON GIOIA, DI INTERESSANTI E GRATIFICANTI ESPERIMENTI FATTI DAI NOSTRI INSEGNANTI FEDERALI, CON LE SCUOLE MEDIE E PERSINO CON ALCUNI ISTITUTI SUPERIORI… MA MAI AVREMMO PENSATO CHE QUALCUNO DI QUESTI AVESSE POTUTO FARLO IN UNA FACOLTA' UNIVERSITARIA DI SCIENZE MOTORIE! IL NOSTRO COLLABORATORE ROBERTO FRAGALE CI RACCONTA QUELLO CHE E’ STATO CAPACE DI FARE RICCARDO BERGAMINI; UNO DEI D.T.N. DELLA FIKB.

LA KICK BOXING ENTRA ALL’UNIVERSITA’

Di: Roberto Fragale

Nel momento in cui vissi in prima persona l’attimo nascente delle nostre discipline sportive e del suo iniziale concepimento in un timido movimento sportivo a “macchia di leopardo” nel nostro Paese… erano tante le cose che ci auguravamo e che fantasticavamo avremmo potuto tentare di fare, dalle più semplicemente attuabili, a quelle più difficili come questa, per esempio. Ma in cuor mio, come sicuramente in quello dei miei interlocutori, penso sinceramente… che la cosa fosse soltanto una chimera… un sogno nel cassetto destinato a rimanere tale, ma eravamo forse consci che avrebbe contribuito a dare continua energia motivazionale a tutti i primi addetti ai lavori. Ecco perché ogni volta che registriamo un progressivo successo già fantasticato si… ma realmente e sinceramente in quel momento, neanche mai pensato di arrivare ad ottenere veramente… corro con la mente ai primordiali periodi in cui la kick boxing o karate contact (come era chiamata negli anni “70”) fece la sua prima comparsa nel nostro Paese.  Si... noi avevamo già fantasticato e fin dall’iniziale principio, di un movimento numericamente importante e diffuso omogeneamente in tutte le regioni d’ Italia… federazioni e mondiali con centinaia di Paesi diversi… campionati europei e mondiali degni di tale nome… una attività professionistica disgiunta da quella dilettantistica… un riconoscimento nel Comitato Olimpico… l’interessamento dell’editoria, dei mass media giornalistici e delle televisioni… e persino delle Olimpiadi! Tanto… che ci costava farlo, se ci faceva star bene? Ma sapevamo benissimo ed eravamo intimamente convinti che noi non ci saremmo mai arrivati.. ed infatti avevamo ragione! Nel senso che le persone che ruotavano in quel momento attorno ai nostri sport non ci sarebbero, come non ci sono, affatto riuscite… avevamo bisogno di nuovi, grandi ed importanti personaggi, a cui per la nostra giovanile ingenuità e mancanza di esperienza, non avevamo mai pensato. Poi i nuovi grandi personaggi sono pian piano arrivati ed altrettanto progressivamente, seppur lentamente, abbiamo cominciato a raggiungere i primi obbiettivi fantasticati.. poi i secondi , poi gli altri.. e poi ancora su, su… fino ad arrivare a quello del Comitato Olimpico Nazionale ed all’ultimo internazionale del Gaisf. Erano dunque le “grandi persone” che dovevano arrivare e cambiare le cose… e così sta continuando ad accadere e dovremmo augurarci che continui ancora, affinché utilizzando il lavoro precedentemente fatto dagli altri, possano giungere ai traguardi successivi. E pensare che c’era persino chi invece se ne lamentava… e pensare che c’è chi ancora se ne lamenta… e già che state pensando… allora pensate anche che c’è però, anche chi vorrebbe disconoscere totalmente tutto il precedente lavoro altrui! Ma c’era forse una cosa a cui non avevamo pensato? L’unica cosa a cui credo che non aveva pensato nessuno di noi… era solo quell’inutile e dannoso proliferare quotidiano di nuove federazioni, gruppi, gruppuscoli, nazionali ed internazionali… e soprattutto alla stupida voglia antagonistica che notiamo si sarebbe forse creata in chi pensa di costruire qualcosa con quello che riescono a “raschiare”, rubacchiando qua e la dagli altri. Ma questa è un’altra storia che ci porterebbe fuori tema e ne parleremo forse, in un altro momento.

Dicevamo quindi che Fino a qualche anno fa, sarebbe stato praticamente impossibile, anche solo pensare ad una lontana eventualità… che uno sport da combattimento come la Kick boxing potesse fare il suo ingresso all’interno di un’aula universitaria, oltretutto come materia di insegnamento e soprattutto se avessimo ventilato l’idea che questa potesse essere valevole all’acquisizione di regolari crediti formativi per il conseguimento di una Laurea….

    

In questo ambito però, credo che la recente Riforma Universitaria abbia forse fatto si che, i probabili vetusti apparati didattici, venissero soppiantati da quelli che dovrebbero essere divenuti adesso, dei dinamici sistemi di insegnamento, coordinati e meglio programmati alla formazione, con l’utilizzo di persone con delle conoscenze specifiche e fatte sul campo, piuttosto o affiancando… i “sapienti onniscienti”.

    

E’ così accaduto che, il lavoro svolto negli anni con estrema serietà e dedizione, ed oltretutto suffragato dai risultati conseguiti come atleta prima e come insegnante adesso, oltre che nella propria società sportiva, anche come D.T.N. nella Federazione di appartenenza…  ha visto, il Maestro Riccardo Bergamini, vedersi assegnata una Cattedra di Docenza, presso l’Università Gabriele D’Annunzio di Chieti, nella Facoltà di Scienze Motorie, fiore all’occhiello nel mondo universitario della Regione Abruzzo.

    

Incontro Riccardo Bergamini, in una pausa tra i mille impegni che in questo periodo incombono su di lui (i corsi nella sua palestra, l’organizzazione di un galà di kick boxing e lo stage Federale FIKB di Follonica del prossimo week end) durante una mia visita per uno stage di Muay Thai con l’atleta Konkanlek Sitpholek presso il suo centro sportivo.

Roberto Fragale: Innanzitutto grazie a nome dei lettori de ilguerriero.it per questo tempo ulteriormente dedicatomi e aver compreso l’importanza per noi tutti di venire a conoscenza di quello che sei stato capace di fare, non solo per te e la tua società… ma direi per tutto il nostro intero movimento sportivo… Non è certo cosa di tutti i giorni sapere che un nostro tecnico di Kick Boxing (sia pur affermato) insegni presso una Università (sia pur in una facoltà di Scienze Motorie… ma a maggior ragione forse) la sua propria materia!  Personalmente ti conosco da quando hai fatto il tuo primo ingresso in Federazione ed ho seguito con piacere tutto l’escursus dei tuoi progressivi successi ed affermazioni in questo mondo… e adesso…? Adesso ne sono ancora più felice naturalmente, ma dimmi una cosa… ora come dovrei chiamarti, Maestro o professore…?

Riccardo Bergamini: Preferisco Riccardo, non amo queste formalità, preferisco che mi associ ad un qualcosa di concreto e non ad un titolo che, troppo spesso come abbiamo visto… potrebbe anche celare una persona in un autorevole involucro, ma a volte senza alcun contenuto!

    

Roberto Fragale: Accetta però i nostri complimenti e illustraci come hai fatto a far si che la Kick Boxing potesse diventare materia universitaria. Questo potrebbe essere di sprone, idea ed esempio, per tanti ancora di noi che ne avessero le “carte in regola”.

Riccardo Bergamini: Certo e come sempre accade, non possiamo però illuderci che aspettando, loro vengano a noi e quindi anche in questo caso, penso non possiamo dire che tutto sia nato da solo. Dovremmo innanzitutto fare una premessa importante, e cioè che da molti anni lavoro ed indirizzo parte del mio impegno sportivo, per far si che questa disciplina, o meglio tutto il mondo degli sport da combattimento, esca “dal ghetto” in cui, a volte siamo stati relegati dagli altri sport ed a volte persino, ci siamo andati a nascondere noi, forse per timore di confrontarci con gli altri.

    

Roberto Fragale: Spiegati meglio..

Riccardo Bergamini: Ho sempre insistito affinché il messaggio principale (oltre a quello tecnico) che risultasse come “comunicato inequivocabilmente” all’interno delle palestre dove insegniamo io e tutto il mio team di istruttori-collaboratori, fosse innanzitutto un messaggio di serietà e preparazione tecnica, basato particolarmente sui valori della vita sportiva e soprattutto della formazione… anzichè un semplice corso dove si impara a fare a pugni. In altre parole la palestra, ho sempre creduto fosse un luogo di crescita per tutti (insegnanti compresi) e non solo una semplice arena… credo quindi che queste mie idee ed intendimenti, a poco a poco, siano arrivate anche “a chi”… ha il compito di selezionare i docenti dell’Università.

    

Roberto Fragale: Ma… Sei stato contattato da loro?

Riccardo Bergamini: Con l’inizio dell’attuale anno accademico sono stato contattato dal Preside di Facoltà, il Dott. Mario Felaco, che mi ha proposto questa sua felice e lusinghiera idea: una presentazione della disciplina da me insegnata, all’interno dell’Ateneo di Chieti! Ho subito ritenuto che fosse una grande opportunità di crescita, non solo per me, ma per tutto il movimento sportivo della kick boxing… ed ho presentato una regolare domanda (come richiestami) insieme al mio curriculum sportivo e Federale.

    

Roberto Fragale: Beh, in questo caso credo che la tua carica di D.T.N. FIKB ed anche l’ultimo riconoscimento avuto da questa, da parte del CONI… abbia sicuramente deposto a tuo favore… ma toglimi una legittima curiosità, che credo sia anche di molti altri nostri lettori…  Come si sono articolate le tue lezioni? Insegnare a portare calci e pugni dentro un’aula universitaria, deve essere stato difficile… no?

Riccardo Bergamini: La Facoltà di Scienze Motorie, mi ha messo a disposizione degli spazi adatti, come naturalmente richiestogli da me, per far si che si potesse fare una adeguata attività senza problemi, visto che alle mie lezioni si erano subito iscritti ben 70 ragazzi! Di questo ringrazio il manager Didattico Francesco Di Giovanni, per la gentilissima disponibilità, continuamente dimostratami nella fase di allestimento e preparazione del corso. Il corso è stato chiamato “INTRODUZIONE ALLA KICK BOXING” ed  è circoscritto obbligatoriamente ad un certo numero di ore totali, alla fine delle quali, si tiene un esame di idoneità che vale “UN CREDITO FORMATIVO”. L’esame, come anche le lezioni del resto, sono stati incentrate su una parte teorica (per cui ho dovuto ideare, preparare e fornire io stesso, delle dispense su cui farli studiare) ed una parte pratica, sia pur mirata a dare una idea iniziale, seppur precisa, del nostro sport.

    

Roberto Fragale: Non ti rubiamo altro tempo e ti facciamo un grosso “in bocca al lupo” per le tante attività in cui da sempre, ma ancora più ultimamente… sei chiamato ad operare!

Riccardo Bergamini: Crepi il lupo, ma consentimi in ultimo un saluto a tutti i lettori de ilguerriero.it e… grazie dell’intervista!

    


www.ilguerriero.it
Le riviste elettroniche

Il Codino Parlante Il Codino Parlante
Arti Marziali
Il Codino Parlante
Preparazione atletica
Il Codino Parlante
Pugilato
La rivista della
FESIK eDA
The Fighters Scrimia

mailContatti

note

note

Inizio pagina

stella www.ilguerriero.it