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A SEGUITO DELLA RISPOSTA DI DAVIDE CARLOT AD UN ARTICOLO INVIATOCI DAL PRESIDENTE FIKB ENNIO FALSONI, SULLO STATO DELLE COSE IN SENO AI RICONOSCIMENTI DELLA MUAY THAI IN ITALIA ED ALL’ESTERO… CI PERVIENE UN ULTERIORE CHIARIMENTO IN REPLICA. QUESTA REDAZIONE E’ BEN  LIETA DI POTER CONTRIBUIRE A RENDERE TRASPARENTE LO STATO DELLE COSE AI NOSTRI TANTI LETTORI APPASSIONATI DI MUAY THAI.

A proposito di…Davide Carlot

DA CHIARIMENTO A CHIARIMENTO

Di: Ennio Falsoni

Leggo la risposta di Davide Carlot al mio  articolo apparso  su questo sito e credo che meriti una risposta chiarificatrice e spero definitiva, perché d’ora in poi non mi presterò più a scambi epistolari di questo tipo.

Innanzitutto non mi sono mai permesso di prendere in giro i miei associati né alcun altro in vita mia.

Io non ho mai scritto né detto che  da questo momento FIKB è la Federazione  riconosciuta da IFMA. Anzi, abbiamo cancellato IFMA dal nostro Statuto, in accordo con i dirigenti CONI, proprio perché siccome FIKB è stata autorizzata a seguire il proprio iter di riconoscimento quale Disciplina Sportiva Associata direttamente al CONI essendo uscita dalla tutela di FPI, occorreva che tutto ciò che fosse scritto sullo Statuto rispondesse a verità, così abbiamo fatto,  mantenendo  però  la sigla WMF che resta la nostra Federazione di riferimento a livello internazionale.

Se in questo momento IFMA sia più forte di WMF o meno, lo si vedrà nei prossimi mesi visto che IFMA non ha il riconoscimento del Comitato Olimpico Asiatico (OCA), la massima organizzazione sportiva asiatica! – che è di WMF -, non ha il riconoscimento del proprio Comitato Olimpico Tailandese – che ha WMF-, che ha un procedimento legale in corso presso la Court Of Arbitration for Sports in Losanna, e che probabilmente il suo riconoscimento verrà messo in discussione presso il GAISF visto che non ha il numero legale di paesi “ufficiali”, tra cui l’Italia!

Certo è nei Sea Games (Giochi del Mare….) , potrà forse partecipare anche ad altri tipi di…Games, che sono sotto l’egida – si badi bene -  del Comitato Olimpico Internazionale, ma non cerchi di spacciare quelle apparizioni come…riconoscimenti.

Il riconoscimento del CIO è una cosa seria e la IFMA è ben lungi dal soddisfare manco  i criteri per accedere alla domanda di riconoscimento (almeno 50 paesi ufficialmente riconosciuti dai vari Comitati Olimpici Nazionali in 4 continenti), un bilancio solido, quello di IFMA è ridicolo!

Quanto ai 100 paesi presenti a Bangkok, posso anche affermare che moltissimi di essi erano rappresentanti da “stranieri” residenti momentaneamente in Tailandia!, e che molti paesi  erano rappresentati da 1 o 2 atleti, e che altri, forti, come il Marocco non avevano alcun atleta, e che i loro Mondiali erano divisi in serie A e serie B, con doppie partecipazioni (la confusione creata da IFMA in molti paesi, aveva portato a Bangkok anche 2 squadre per paese).

Al di là che tutto ciò è problema di IFMA e non mio, nel mio articolo, ho solo detto e scritto – e lo ribadisco – che da questo momento  FIKB è la Federazione ufficiale di Muay Thai in Italia, nel senso che è la sola Federazione riconosciuta dal Comitato Olimpico Nazionale  Italiano.

Noi ci siamo battuti perché FIKB restasse l’unico contenitore degli sport da ring, pugilato escluso.

E il CONI, che già lo aveva deciso nel 2004 quando ci riconobbe,   è stato coerente e ha mantenuto l’impegno assunto.

IMTE è riconosciuta da IFMA, ma è  fuori del CONI e siccome qui siamo in Italia, credo che quando parliamo di riconoscimenti, questo è quello che conta.

       

Quando il signor Carlot cercherà il riconoscimento CONI, sarà invitato a prendere contatto con noi. Quindi, si tranquillizzi. Saprò  aspettare, non andrò certamente a cercarlo.

I lettori dunque sappiano una volta per tutte che IMTE è una federazione assolutamente “privata”, guidata  dai signori Carlot e  Ippolito, e siccome la gente non è stupida come si pensa  anzi, è  assolutamente informata di chi fa chi e che cosa, saprà scegliere se stare con FIKB o con IMTE.

Gli amici della Muay Thai ora sanno come stanno le cose. A loro la scelta.

Punto. Con buona pace di tutti.

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