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NEL CORSO DEI PREPARATIVI DELLA PRIMA COPPA DEL MONDO WAKO LIVORNESE, IL NOSTRO LUIGI MERLINI SI E’ PRESO L’ONERE DI INTERVISTARE VARI PERSONAGGI FEDERALI PER LA TRASMISSIONE “THE CORNER OF THE WARRIORS” CHE L’ALTRO NOSTRO COLLABORATORE MICHELE BASCHIERI, CONDUCE IN NOME DE ilguerriero.it PER L’EMITTENTE TOSCANA DI TELEMONDO TV. ABBIAMO PENSATO QUINDI, DI CHIEDERGLI ANCHE DI TRASCRIVERLE PER I NOSTRI LETTORI. LUIGI NON POTEVA CERTO MANCARE DI INTERVISTARE ENNIO FALSONI, IL PRESIDENTE  DELLA WAKO E DELLA FIKB.

Intervista a Ennio Falsoni per
Telemondo TV

Di: Luigi Merlini

Luigi Merlini: In terra toscana abbiamo il piacere e l’onore di ospitare il presidente della FIKB, nonchè Presidente mondiale della WAKO  e cogliamo l’occasione per sentire quali sono gli attuali assetti e stati della politica sportiva in questa discipline  e soprattutto per quanto concerne il riconoscimento nel GAISF che abbiamo saputo essere arrivato quest’anno per la WAKO, raggiunto dopo due anni dal riconoscimento CONI per la FIKB.  Cedo pertanto la parola al Presidente Dott. Ennio Falsoni che ci spiegherà come si sono evolute le politiche federali di queste nostre discipline.

    

Ennio Falsoni: Si.. quest’anno abbiamo ricevuto il riconoscimento per le discipline del settore kickboxistico nel GAISF, dopo che nel 2004 la FIKB è stata accolta nel CONI per tutte le sue discipline sportive del settore della kick boxing e cioè : semi contact, light contact, full contact, low kick, thai/kickboxing, forme musicali, aero/kick boixing… e  con anche i settori da essa regolamentati della Muay Thai e della Shoot Boxe.   Quindi, per quanto concerne il CONI noi abbiamo già maturato i primi due anni di sperimentazione ed abbiamo appena ricevuto il nullaosta dalla federpugilistica (alla quale eravamo stati associati in questi primi due anni) per poter procedere al fine di divenire una Federazione Associata direttamente al CONI. Questo per svincolarci ed uscire quindi dalla tutela della FPI, con cui invece abbiamo passato egregiamente e felicemente gli ultimi due anni. 

Il 7 aprile scorso a Seul, dopo 13 anni di attesa (ce ne avevamo messi 18 per arrivare al riconoscimento CONI) sono riuscito a far ottenere il riconoscimento dal GAISF che è la “General Association International Sports Federations” ossia una delle massime organizzazioni sportive internazionali, il cui riconoscimento rappresenta un “mast” per tutti gli sport non olimpici e che casomai aspirano un domani, forse, a diventare olimpici. Quindi, prima che il Comitato Olimpico Internazionale, prenda in considerazione la candidatura di qualunque nuovo sport… il riconoscimento del GAISF è una “condizio sine qua   non”… e noi l’abbiamo ottenuta! Naturalmente non è stato facile, cosi come non è stato facile ottenere il riconoscimento da parte del CONI…  però ce l’abbiamo fatta… e di qui la nostra grande soddisfazione! 

Luigi Merlini: Può spiegarci semplicemente, che cosa significa in pratica?

Ennio Falsoni: Significa che il riconoscimento del CONI ci da il diritto di proclamarci come  l’unica federazione che per suo conto in Italia,  coordina e promuove  la kick boxing, la muay thai e la shoot boxing. Per quanto riguarda il riconoscimento internazionale… è chiaro invece che noi trattiamo la kick boixing in tutti i suoi aspetti.

Luigi Merlini: Bene.. approfitterei dunque per fare una domanda spesso ricorrente e che ognuno di noi ha sentito farsi almeno una volta… la pongo direttamente al Presidente della nostra Federazione:Qquali sono le differenze tra Boxe Thai, Thai/kick boxing e Muay Thai?

    

Ennio Falsoni: Dunque.. Boxe Thai o Thai boxing o Muay Thai… sono esattamente la stessa cosa… Cioè, è un po’ come se dicessi judo e lotta giapponese… ovvero, Muay Thai è il nome tradizionale in tailandese, con il quale si indicano particolari tecniche del corpo e metodo di combattimento sportivo prettamente tailandesi. Tecniche millenarie, come tutti sappiamo e che una volta arrivate in occidente…e  per far capire meglio che cosa fosse… l’anno tradotta in Thai Boxe . Tra l’altro, se noi andiamo su qualunque guida tailandese scritta in inglese, alla voce Muay Thai troviamo Thai Boxe. Quindi ribadisco: Thai Boxe e Muay Thai, come judo e lotta giapponese, sono esattamente la stessa cosa. La Thai/kick boxing invece, è uno degli stili che ci riguarda più da vicino ed è l’aspetto del ring più estremo del settore kickboxistico. È sicuramente un aspetto che deriva o viene influenzato dalla Muay Thai, ma con cui non ha niente a che vedere. E’ una disciplina sportiva che non abbiamo inventato noi, ma l’hanno ideata per la prima volta i giapponesi, chiamandola kick boxing. Quando noi nel 1980 abbiamo introdotto questo termine per indicare un combattimento sportivo dove si colpiva di calcio e di pugno… dall’altra parte del mondo esisteva già questa specie di edulcorazione della Muay Thai, cioè l’arte tailandese dalla quale erano già stati tolti la Ram Muay, il Wai Kru, (un rituale prima di ogni incontro..) la musica tradizionale durante l’incontro..  ovviamente l’uso dei Monkon e tutto ciò che fa parte invece della tradizione tailandese della Muay Thai. Hanno tolto poi l’uso dei gomiti… hanno ridotto l’uso del clinch e hanno mantenuto semplicemente il colpo di ginocchio. Queste sono le regole che in pratica vengono usate nel famoso torneo del K-1.  Le regole K-1 roules non sono altro che regole (che noi ovviamente abbiamo utilizzato) per inglobare questo metodo di combattimento sportivo di derivazione thailandese, ma che con la Muay THia (ribadisco) ormai non ha più niente a che fare.

Luigi Merlini: Cambiando argomento.. ho letto in un tuo recente articolo su ilguerriero.it che riguarda un grande atleta del passato che giustamente, hai detto rappresenta un’ icona della kick boxing moderna.. un mito diciamo del passato: Benny the jet Urquidez. Ho letto in questo articolo che tu hai riconosciuto in lui quella che è stata  l’essenza della moderna kick boxing .. Attualmente chi pensi potrebbe essere il Benny the jet Urquidez del momento? È una domanda a cui è difficile rispondere o pensi di aver individuato qualcuno?

     

Ennio Falsoni: E’ una domanda difficile, nel senso che di Benny the jet Urquidez ce n’è stato uno chiaramente… ed a mio giudizio non ne ho più visti altri, però voglio anche dir e questo… che il mito ingigantisce sempre anche quello che è il reale valore degli atleti . Io ho visto e conosciuto da vicino Urquidez e tutti i primi più grandi… come Bill Wallace, Joe Lewis ecc.  ed è evidente che rapportarli oggi ai tantissimi atleti eccezionali che vi sono e che combattono di full, di low kick, di thai/kick o magari di Muay Thai o che dir si voglia… è difficile. È difficile stabilire se siano stati e se sono grandi o altrettanto grandi…  resta il fatto però che i primi restano unici, anche perché in quel periodo erano in assoluto i più forti ed i più famosi. Ma allora.. essendo pochi quelli che si cimentavano in queste discipline… sono diventati dei miti.. ma anche perché ce ne erano pochissimi di quelli che combattevano. Oggigiorno devo fortunatamente dire che sono centinaia e centinaia gli atleti di valore che calcano i ring di tutto il mondo, basta pensare ai praticanti della Russia o delle ex nazioni sovietiche  e Paesi dell’est in generale.. i Paesi nord africani… americani anche.. che sono sempre validissimi..  c’è un esercito di atleti di eccezionale valore… insomma, oggi la kick boxing sta diventando uno sport universale. Di fuoriclasse ce ne sono tanti, però ecco..  non riescono ad arrivare ad essere considerati dei miti.. perché appunto, ce ne sono tantissimi di eccezionali.

Luigi Merlini: Qui in Italia, penso che uno dei miti di questo sport sia stato un tuo grande allievo da noi tutti rimpianto: Flavio Galessi… vuoi ricordarcelo in una tua piccola presentazione sull’atleta e sull’uomo?

Ennio Falsoni: L’atleta era strutturato in maniera molto potente dal punto di vista della natura…

Luigi Merlini: La roccia di Bergamo… come ricordo veniva chiamato.

    

Ennio Falsoni: Esatto. Era proprio costruito naturalmente… sembrava un culturista ma non aveva ma sollevato un bilanciere in vita sua… faceva il falegname.. mi ricordo che era entrato in palestra da me a 16 anni , con una barba lunga, avvolto in un eskimo verde.. tutto imbrattato… veniva da una famiglia modesta..  ed ha cominciato con me il karate e dal karate poi è passato.. anche perché dobbiamo dire che non era un tecnico sopraffino… e basava la sua efficacia sulla potenza, sulla determinazione…  sulla grinta e soprattutto sul coraggio, di cui ne aveva da vendere! Ricordo che mi ha seguito in tutte le mie esperienze passando dal karate al karate contact poi al full contact e l’apogeo della sua carriera è stato il match vinto contro Dominique Valera al palalido di Milano strapieno come non mai, con oltre 5.000 spettaori.. mai più visto così pieno per un evento della kick boxing neanche oggigiorno, putroppo.

Luigi Merlini: Se non ricordo male, trasmesso anche ai cinegiornali dell’epoca… ampio coinvolgimento dei mass media e stampa.

Ennio Falsoni: Si.. allora la Gazzetta dello Sport ci dedicava mezze pagine.. eravamo una novità come sport, avevamo un accesso di pubblico straordinario… Poi invece, perché si è diciamo, un po’ perso l’appoggio dei media… perché c’è stata questa frammentazione, questa atomizzazione delle forze marziali.. Sono nate organizzazioni dall’oggi al domani… da parte di personaggi che non avevano ne arte ne parte e che anche oggi purtroppo, notiamo che si continua ancora.. e che a mio avviso imbrattano il nostro mondo e fanno perdere di credibilità alle nostre discipline. Le arti marziali oggi non hanno peso mediatico, perché purtroppo sono frammentate in mille rivoli.. questa purtroppo è la grande tragedia e nervo scoperto delle arti marziali.
Quindi, come dicevi anche tu… Flavio Galessi è rimasto forse un mito.. anche perché purtroppo è prematuramente scomparso… lui è stato vittima di un agguato.. faceva il portavalori  e nel corso di una rapina lo hanno falciato con un kalasnikof… 

Luigi Merlini: Chiudiamo questo argomento della nostra intervista con questo ricordo che vedo è un po’ commovente per il nostro Presidente e per me che ho anche conosciuto Flavio… e quindi le parole di Ennio Falsoni mi toccano in modo particolare. Ma vorrei invece chiuderla con uno sguardo al futuro… chiedendo al nostro Presidente: quale prevede sarà il futuro per le nostre discipline e la nostra Federazione nei prossimi 10 anni?

     

Ennio Falsoni: E’ chiaro che nonostante tutti i grandi successi da noi finora ottenuti c’è tantissimo lavoro da fare ancora… una volta creata la Federazione riconosciuta dal CONI come si diceva abbiamo fatto… occorre creare i federati… cioè dobbiamo migliorare in certi settori.. dobbiamo educare meglio i nostri associati e tante altre cose. Però, è chiaro che il mio obbiettivo principale è riunificare tutte le forze che si occupano di sport da ring in Italia . Posso anticiparvi che a giorni avrò incontri molto importanti con personaggi che sono ancora al di fuori della Federazione, personaggi storici e miei concorrenti, con i quali sembra che si arriverà ad un accordo… per riportarli tutti sotto la nostra bandiera. Questo sarebbe l’augurio che io faccio al nostro movimento, che meriterebbe naturalmente maggiore visibilità e maggiore attenzione dagli organi della stampa e dai media in generale. Ma io spero che con il tempo e continuando a lavorare seriamente, come abbiamo sempre fatto, riusciremo anche a riconquistare questo aspetto che ci manca un po’… devo dire. Poi a livello internazionale analogamente, noi ci dobbiamo preparare per portare questo nostro sport ai giochi mondiali.. c’è già un progetto secondo il quale.. siccome non c’è spazio per i giochi olimpici (perlomeno si dice per i prossimi 20 anni…) quindi rappresenta un obbiettivo realistico, prevedere l’attuazione di quelli che saranno gli “world martial arts gaimes”.. cioè i giochi mondiali delle arti marziali.  Esiste un progetto tra le varie Federazioni di arti marzali secondo il quale, insieme al Ju Jitsu, la Muay THai, Kendo, Sambo, probabilmente assieme al Wushu Sandan, (che non ha trovato spazio nell’olimpiade di Pechino..)  e ad altre discipline marziali…  creeremo questi giochi mondiali delle arti marziali, che saranno e rappresenteranno forse le nostre olimpiadi.  Le trattative sono a buon punto in tal senso… e quindi penso che avremo il placet in questo progetto da parte del GAISF.

Luigi Merlini: Bene, ringrazio il nostro Presidente per essere stato così esauriente su tutti gli argomenti toccati e spero abbia chiarito a tutti quali sono le reali condizioni e la vera realtà della kick boxing italiana e soprattutto per quanto riguarda la nostra Federazione, che come vi ricordo è la FIKB Federazione Italiana Kick Boxing e sue discipline associate.. grazie a tutti e buona visione del torneo.

     

Ennio Falsoni: Grazie a voi !


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