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ANCORA DUE NOSTRI LETTORI CHE, VISITANDO LA THAIALNDIA APROFITTANDO DEI NOSTRI COLLABORATORI IN LOCO… CI MANDANO ADESSO UN LORO RESOCONTO DEL VIAGGIO ED ESPERIENZE FATTE.IL NOSTRO VIAGGIO IN THAILANDIADi: Lella e RiccardoLa prima volta che siamo andati in Thailandia e’ stata la scorsa estate: navigando su internet. Visto che entrambi qui facciamo Kick Boxing, a mio marito venne la brillante idea (che poi si è dimostrata tale) di fare uno stage di Muay Thai nel paese nativo di questo sport. Mi sono messa alla ricerca in rete di un sito analogo e così ho conosciuto Simone Falcini promoter italiano in Thailandia per l’organizzazione di stage a Pattaya.
Nel frattempo, in autunno, in Italia scoppia il panico per la malattia aviaria (sembra che da un momento all’altro si debba morire tutti) e visto che i maggiori focolai sono nel sud est asiatico pensiamo di cambiare meta di viaggio. In dicembre l’aviaria arriva in Europa e, dato che ormai e’ alle porte di casa nostra, decidiamo di fare i bagagli e partire per la Thailandia. Promettiamo ai nostri genitori di non mangiare pollo, uova e di evitare questi “poveri” volatili. Il 19 febbraio finalmente partiamo da Nizza; voliamo con la compagnia degli Emirati Arabi e, a parte gli scali, rimaniamo molto contenti (giochiamo e guardiamo film in italiano ovviamente, tutto il tempo). Atterrati a Bangkok ci viene a prendere il taxi e in circa due ore arriviamo a Pattaya: lì ci aspetta Simone Falcini, che ci ha prenotato l’albergo e organizzato lo stage di Muay Thai al SITYODTONG CAMP. L’albergo e’ ok: le stanze sono pulite, spaziose e le persone che ci lavorano sono gentili. Siamo emozionati: l’indomani iniziamo lo stage. L’impatto con il camp di allenamento può mettere soggezione, ma col passare delle ore ci rendiamo conto che l’ambiente e’ cordiale e amichevole. L’allenamento è effettuato in base alla preparazione di ogni singola persona e anche i principianti (come noi) possono allenarsi tranquillamente al fianco dei campioni tailandesi senza nessun problema. Ogni giorno l’allenamento e’ strutturato nel seguente modo: riscaldamento, dopo di che si sale sul ring per fare i pao con il proprio allenatore personale, che ti viene assegnato all’inizio del corso (circa ½ ora e in ogni caso sempre in base alla propria resistenza fisica), poi sacco addominali flessioni e stretching. E’ bello guardare i bambini e le bambine che si allenano tutti i giorni (appena finita la scuola si precipitano al camp) e naturalmente ti rendi conto di quanto sei “schiappa”.
Dopo qualche giorno che frequenti il camp inizi a conoscere tutti e tutti sono sempre disponibili ad insegnarti qualcosa, in particolar modo Simone che e’ sempre presente agli allenamenti è sempre pronto a darti consigli e ogni tanto a tradurre cosa dice l’allenatore. Naturalmente la Thailandia non e’ solo Muay Thai ma anche mare. Simone (che nel frattempo e’ diventato nostro amico e guida) ci fa conoscere spiaggette carine e tranquille, dove tutte le mattine andiamo prima dell’allenamento. Non dimentichiamoci dei templi (bellissimo il tempio tutto in legno e il Budda sulla montagna) e poi che dire del mangiare, sempre ottimo e spendi pochissimo: 1kg di gamberoni 6 euro. Tutte le sere Simone ci fa conoscere posti nuovi e mangiamo sempre cose diverse. Purtroppo si stanno avvicinando gli ultimi giorni della nostra vacanza (per ricordo ci facciamo anche un bel tatuaggio) e decidiamo di partire per Bangkok con Simone che ci ha organizzato anche questo itinerario. Abbiamo a disposizione per quattro giorni una macchina privata con autista. Andiamo a visitare il Golden Mount (un’oasi di tranquillità nella caotica Bangkok), il Grand Palace, il Budda sdraiato (una statua enorme: ben 46 m.), Chinatown,
Parco Lumpini (il più l’ importante parco di Bangkok), Paptong street, Ayutthaya (la mitica città antica) e poi non può mancare lo stadio Lumpini. Gli incontri iniziano alle 18:30 circa del martedì, venerdì e sabato per terminare circa alle 23:30. Quando si e’ dentro la stadio sembra di essere in un film: lo stadio man mano che passano le ore si riempie, la gente urla, incita gli atleti che combattono e noi siamo li, estasiati dallo spettacolo che questi ragazzi ci propongono. Dobbiamo anche dire che e’ stata particolarmente bella la dimostrazione che hanno fatto della Muay Thai Boran. Gli ultimi due giorni partiamo alla volta di Kanchanaburi nota per la ferrovia Birmania-Siam che attraversa il fiume Khwae (reso anche famoso dal celebre film “il ponte sul fiume Khwae.) Decidiamo di fare un escursione sulle loro long boat in mezzo alla natura e di fare trekking sugli elefanti. Poi si riparte alla volta di Ratchamburi per visitare il famoso mercato galleggiante di Damnoen Saduak. Pernottiamo in un albergo molto economico, ma pulito (una stanza matrimoniale con aria condizionata costa la modesta cifra di euro 7,60). Il posto in cui ci troviamo non e’ molto turistico (a parte il mercato), quindi mangiamo riso con maiale, beviamo una pepsi (spendendo la bellezza di 65 centesimi, sì, non mi sto sbagliando 65 centesimi) e andiamo a dormire presto. L’indomani la sveglia e’ alle 6,30: dobbiamo andare a vedere il mercato galleggiante. Il mercato e' veramente originale perchè si svolge in stretti canali e si può visitare solo con le loro barchette di legno. Siamo quasi arrivati al termine della vacanza: all’una di notte (del giorno 10 marzo) abbiamo il volo di rientro per l’Italia, quindi decidiamo di rientrare a Bangkok.
Arrivati all’aeroporto, salutiamo e ringraziamo Simone e con le lacrime agli occhi diciamo: “Arrivederci Thailandia”. Mentre siamo sull’aereo organizziamo già le nostre prossime vacanze in Thailandia (oltre allo stage vogliamo visitare il nord). Concludiamo dicendo: “Meno male che non abbiamo dato retta alla televisione italiana, perchè, secondo noi, a causa del loro ingiustificato allarmismo sull’aviaria non avremmo conosciuto questa magnifica terra che e’ la Thailandia”. Ah dimenticavo: abbiamo mangiato anche uova e pollo!!!! |