TAI CH'I CHUAN
sensazioni
di: Franco Piccirilli
Muoversi lentamente, su di un altipiano, al di sopra del
mondo conosciuto, con l'impressione di respirare insieme a una brezza gentile.
Fondersi con la Natura circostante, in un ritmo risanatore. Testa, spalle,
braccia, tronco, gambe e piedi che si muovono come una cosa sola; continuamente,
regolarmente e quietamente. Come nuotare in un nuovo elemento, che tutto
pervade; un tempo diverso, uno spazio diverso...
Queste
sono solo delle povere parole, che tentano di trasmettere la mia esperienza
della esecuzione dei movimenti del T'ai Chi
Ch'uan, uno stile di arte marziale
cinese, allo stesso tempo esercizio morbido e gentile.
Si dice che l'arte del Tai Chi derivi dagli insegnamenti taoisti, ma la sua origine si è persa nelle nebbie del passato. Descrivere con
parole questa arte del movimento è un po' come cercare di descrivere a parole
la musica; forse un tentativo destinato a fallire, e proprio per questo
interessante da intraprendere.
La storia stessa del Taoismo getta un po' di luce sulla
storia del Tai Chi Chuan, dato che tutte e due mettono in evidenza, da parte di coloro che ne sono
stati seguaci nel passato e oggi, due livelli di comprensione. Il più antico e
più profondo livello del Taoismo indicava una via per la comprensione dell'uomo
e del suo rapporto con l'Universo insegnando che ogni tentativo dell'uomo di
"fare", ossia di interferire con l'ordine naturale delle cose era un
errore, basato sull'ignoranza del funzionamento del Tao. Il Tao, la Via del
Cielo, si manifestava nell'ordine naturale delle cose, e l'unico modo per l'uomo
di percepire questo ordine naturale era quello di diventare tutt'uno con esso,
non quello della analisi o della manipolazione. Coloro che seguivano la Via del
Tao erano chiamati Uomini del Tao. La forma più tarda e religiosa di Taoismo
degenerato si mescolò a pratiche magiche, occultismo, manipolazione
dell'energia e "azioni": tutti metodi che interferiscono con l'ordine
naturale, invece di conformarsi ad esso
Il modo più puro di avvicinarsi al Tai Chi Chuan è
sostanzialmente quello di praticare, attraverso il movimento, la più antica
forma di filosofia taoista. Il Tai Chi Chuan viene qualche volta chiamato
meditazione in movimento. Ma quest'arte è stata contaminata da molte altre
influenze, estranee alla sua natura. Questi due livelli di comprensione sono
chiaramente non limitati al soggetto del Tai Chi o del Taoismo, ma sembrano
ripresentarsi in tutti gli incontri dell'umanità con le Vie tradizionali.
Il Tai Chi Chuan di oggi è poco più di una memoria del
fatto che una volta c'erano persone che lo praticavano e lo studiavano con una
reale conoscenza del posto dell'uomo nell'universo. Questo, nella mia opinione,
è semplicemente un fatto, e non vuole essere una affermazione brutale. Lungo
tutto il corso della storia cinese, Taoisti eminenti o oscuri hanno influenzato
il comportamento ed il modo di pensare nei vari livelli della società. La loro
influenza si è fatta sentire presso studiosi, agricoltori, principi Mongoli e
imperatori. Ma quel tempo è passato, la sorgente è scomparsa, ed oggi abbiamo
una situazione in cui qua e là in differenti parti del mondo operano alcuni
rispettati Taoisti e maestri di Tai Chi Chuan, ma l'intero contesto in cui il
Taoismo nacque e fiorì, ed in cui fu introdotto il Tai Chi Chuan, non esiste
più. Questa arte cinese del movimento è come un dito che indica la luna.
Il Tai Chi Chuan è una concatenazione di movimenti eseguiti
in maniera lenta senza soluzione di continuità dall’inizio fino alla fine.
Visto dall’esterno la forma di Tai Chi Chuan è come un unico movimento.
Ci sono differenti fili conduttori che si intrecciano nella
pratica del Tai Chi Chuan, e ciascuno di essi rappresenta un diverso punto di
vista.
-
Aspetto fisico, quale lo sviluppo delle abilità fisiche
(allineamento strutturale, integrazione funzionale, programmazione
neuromuscolare)
-
Aspetto energetico attraverso lo sviluppo dell’energia
interna, il ch’i.
-
Aspetto mentale o spirituale per quanto riguarda lo
sviluppo delle potenzialità interiori, integrazione mente, corpo e spirito
(visualizzazione creativa, meditazione).
Questi differenti fili si intrecciano nel Tai Chi Chuan,
componendo, almeno si spera, una immagine del Tai Chi Chuan come quella che
qualunque studente dell'Arte potrebbe produrre per sè stesso. Ciascuno di noi
deve trovare la propria personale via per comprendere il Tai Chi.
Gli aspetti appena descritti, in maniera molto sommaria, non
indicano uno sviluppo di tipo sequenziale, ma si influenzano a vicenda, in
maniera dinamica, in misura maggiore o minore a seconda del nostro livello di
apprendimento, in un fluire dinamico di relazioni tale da creare una coerenza
complessiva delle loro connessioni reciproche.
La pratica del Tai Chi Chuan, come sistema di difesa del
proprio corpo e per la salute, richiede una particolare disciplina sia interiore
che esteriore che può sviluppare abilità fisiche di alto livello, questo
grazie alla mobilitazione del Ch’i, guidata dalla mente.
Il Tai Chi Cuan si distingue da molte altre arti marziali
perchè esso non ha come base il lavoro muscolare, ma il lavoro interno della
respirazione, dell’energia e dello spirito. I praticanti di questo stile, o
meglio arte, sono alla ricerca del superamento dei limiti fisici, non solo nel
combattimento ma anche nella vita.
La prima fase consiste nell’apprendere correttamente la
forma e praticarla, cercando di armonizzare e coordinare l’azione dei
principali gruppi muscolari per poter esprimere la massima efficacia con il
minimo sforzo.
Con lo sviluppo dell’aspetto fisico mettiamo in moto anche
l’energia interna, più o meno coscientemente; la mente diventa calma e
tranquilla, predisposta ad ascoltare il corpo, mentre il corpo posto in stato di
rilassamento si lascia guidare dalla mente. Una volta appresa la forma, durante
la sua pratica si realizza uno stato di unione mente corpo, percepibile dall’esterno
con un fluire continuo di movimenti, mentre all’interno è possibile percepire
una piacevole sensazione di completa armonia, uno stato di benessere
psicofisico.
Ecco che in quel momento riusciamo a staccarci dal mondo
esteriore, per entrare in quello più interiore, la mente calma diventa
disponibilità, il corpo rilassato si muove in conformità delle leggi naturali.
In un testo sul Tai Chi Chuan si può leggere: "Si può
arrivare a sentire il proprio corpo muoversi come il ramo di un albero sospinto
in ogni direzione dal vento. Anche il respiro diventerà parte integrante dell’universo
e ci apparirà istantaneamente la consapevolezza che l'esistenza che ci circonda
è impegnata in una gigantesca danza cosmica. Diverremo allora il Tai Chi ed
esso diverrà noi, ovvero saremo l’universo ed esso sarà noi".
Ho detto che il Tai Chi Chuan è un’arte marziale. Pertanto
studia anche il combattimento. La forma che state imparando non è però il
combattimento di Tai Chi Chuan, ma costituisce la predisposizione al lavoro di
comprensione della relazione tra noi e il nostro avversario, attraverso la
conoscenza di noi stessi e quindi del nostro avversario.
E’ attraverso lo studio della sensibilità alla forza dell’avversario
che possiamo interagire con lui nel combattimento diventando una cosa sola.
Sentiamo così la forza del nostro avversario come pure la sua direzione. Senza
opporre forza alla forza, ma imparando a "cedere", possiamo utilizzare
e dirigere l’energia dell’avversario contro lui stesso. E’ questo l’esercizio
che abbiamo fatto della spinta delle mani o Ti shou.
In conclusione apprendere la forma di Tai Chi Chuan non è
che il primo passo verso una più alta comprensione dell’uomo, nella ricerca
del se’. |