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Tao

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Tao - la Via.

Tao è una Via al centro della quale sta l'esercizio il cui scopo non è di apprendere una qualsivoglia novità bensì quello di sviluppare il potenziale insito nell'uomo attraverso il quale affermarsi, conoscere e prendere coscienza. Si tratta di una Via attraverso cui comprendere l'essenza delle filosofie e delle religioni, determinare il pensiero ed il comportamento di ognuno ben oltre l'intelletto.

Come principio, il Tao non è esclusivamente cinese. Si tratta di un proposito generale del uomo, visto che la Via della cultura asiatica è conosciuta in tutte le culture. In tutto il mondo l'uomo cerca di capire se stesso tra le cose della vita, causa ed effetto, impegnandosi nella ricerca del significato. Cosciente da sempre, l'uomo ha sempre posto se stesso al centro del mondo. Con questa illusione cerca di realizzare se stesso nella speranza di spostare più in là i limiti posti dalla natura. Con la coscienza nacque l'irrefrenabile volontà di crescere, la tendenza alla libertà per l'uomo che si era affrancato dalla natura, minacciosa verso chi aveva preso coscienza. Ma a causa delle eccessive pretese la natura ha riportato l'uomo al punto di partenza.

Allora dove deve indirizzare le forze quest'uomo erudito ma lontano dal divino? Nonostante la coscienza e la conoscenza delle leggi immutabili che cerca di superare, egli deve tornare alla natura; e così egli conosce i pericoli dell'esistenza umana. Nonostante l'io cosciente, lo stesso essere rende schiavo l'uomo costringendolo a servire due forze. Qual è la strada da percorrere per giungere a quel genere umano ancora lontano che può salvare l'essere e quindi sopravvivere? Sarà quella forza dell'Io che tende a ribellarsi e a mettere il mondo alla prova oppure quella che si sottomette alla natura? Quale strada percorrere per avere la forza e la saggezza di vivere tra due forze così contrastanti, per seguirle entrambe ed esistere come essere?

A dispetto di tutti gli sforzi del intelletto i tentativi del uomo sono, da sempre, rimasti senza successo. In tutti i tempi l'uomo ha pagato per i propri errori con la guerra e la morte, riconoscendo sempre troppo tardi di aver seguito la Via sbagliata. Solo alcuni hanno imparato dalla storia che tutte le strade portano sempre allo stesso scopo e che lo sforzo dell'intera umanità verso di esso nasce dal eterno ciclo in cui si ripetono gli stessi errori. L'intelletto ha fatto acquisire una conoscenza enorme, ma esso non è riuscito a creare una coscienza che avrebbe permesso all'uomo di trovare la giusta collocazione tra la terra ed il cielo. Sempre in guerra con essi, nel bisogno generato dallo stesso bisogno l'uomo ha sempre cercato nuove verità che avrebbero dovuto sanare la parte negativa delle vecchie. Eppure, al tempo stesso, egli ha favorito il compromesso rinnovato con gli errori da sempre commessi.

Tutte le strade che portano alla liberazione, quelle percorse ed insegnate dai pochi che hanno compreso, sono fallite nell'egoismo e nell'avidità, nell'inconciliabilità di queste con la conoscenza delle cose esterne e di se stessi; sono finite nell'inestirpabile sentimento che non ha alcuna premura per la vita. Da quando l'uomo ha acquisito la capacità di pensare, i "veggenti" hanno sempre ripetuto le stesse verità ma le masse hanno dato credito a quelli che promettevano benessere, sicurezza e felicità. Questa è la strada che ha portato nuove rovine ed un carico più gravoso per le future generazioni.

Senza lo sforzo della crescita interiore l'uomo resta un essere senza spirito, niente altro che un tentativo fallito nell'egoismo, un potenziale male utilizzato senza valore per sua natura, ma causa di pericolo. Individualmente piccolo e poco appariscente egli riceve forza dall'animo delle masse, influenzando con questo il destino del mondo. Con l'ingenuità del dilettante egli si valorizza ad ogni appello che esorta a superare la ricerca personale. La condizione di siffatto uomo si riduce ad essere il centro del mondo ed a vivere in esso secondo il proprio arbitrio. Un uomo del genere considera un danno a questo sentimento come una minaccia personale, dubita di ogni appello alla coscienza e percepisce ogni Via caratterizzata da contenuti diversi da quelli dell'Io come qualcosa estranea da odiare.

Non incline alla conoscenza estesa, egli chiede al proprio pensiero niente altro che solidi dogmi che ben sì adattino alla sua concezione della vita basata sull'Io. Qualsiasi pensiero che va oltre questi limiti gli ricorda la morte e la transitorietà della vita, rappresentando una minaccia per l'illusione dell'io, un pericolo per la sua grandezza ed eternità. Questo è il pensiero che da sempre frena la crescita spirituale dell'uomo rappresentando, nel contempo, l'ostacolo più grande che si incontra sulla Via interiore propria del Tao.

Tutti i valori spirituali dell'umanità nascono e periscono con lo spirito dei singoli individui che si sono contrapposti ai dogmi e alla collettività attraverso gli ideali. Un valore di questo tipo nasce solo da una lotta individuale e disinteressata contro le catene dell'istinto, dal sacrificio dell'lo per gli ideali e sopravvive all'individuo non come valore, bensì come forma. lo stesso valore è stato affrontato dall'uomo "delle abitudini", in tutti i tempi, senza comprendere e con un sentimento di meraviglia.

Non esistono valori accettati dalla massa perché il pensiero della moltitudine è determinato dall'egoismo e vincolato dai dogmi. Quindi il sentiero è sempre individuale ed esso si trasforma in collettivo quando il desiderio di crescita spirituale diventa patrimonio comune. Fino a quando questo non si avvera si può parlare solo di Via dei singoli individui. Tutto ciò che dall'individuo passa alla collettività è forma: non valore, bensì esempio da seguire nella propria ricerca esistenziale.

Esistono degli individui emblematici conosciuti in tutti i tempi che spianano la Via che hanno messo in evidenza un potenziale valore umano. E' soprattutto nelle occasioni in cui l'uomo esperisce la conoscenza che l'essere non rappresenta lo scopo da raggiungere, ed è in quelle occasioni che esso nasconde un significato che svela la possibilità di una strada da percorrere. la Via da percorrere è stata trovata dove i singoli individui hanno riconosciuto che l'elevazione delle capacità umane non ha come scopo la forma e questa è solo un mezzo per ritrovare se stessi. Quella Via che porta a sviluppare il valore umano, che arriva fino all'ideale.

Quelli che hanno percorso questa strada sono diventati l'esempio da imitare in tutti i tempi: sono loro che hanno insegnato la piena realizzazione dello spirito umano attraverso l'amore. Solo percorrendo questa Via può nascere una vita cosciente senza cadere nell'ideale. Eppure la Via che viene indicata non è accettata dalla massa come possibilità da esperire, ma solamente come forma da imitare. Allora, la Via si illumina per quelle persone che, ora come nel passato, cercano la sfida in se stesse.

L'esempio è sempre stato trasformato in dogma perché gli uomini hanno sempre dimenticato che alla forma delle istituzioni si accompagna un significato. Così, ancora oggi, per i singoli individui è più importante il valore sociale di quello individuale, senza trovare la giusta strada da percorrere e limitandosi generalmente verso sforzi di parte che si rinnovano nell'errore . Ogni ideale collettivo privo del significato individuale diventa un valore fittizio e giustifica qualsiasi mezzo se viene portato avanti attraverso la collettività anziché attraverso l'individualità. La fede guidata dal solo dogma ha sempre portato alla guerra, contribuendo in modo inimmaginabile agli errori. Qualsiasi azione può avere questo potenziale ed essere mossa da interni di potere che pongono in secondo piano il benessere collettivo, si tratti della Chiesa, dello Stato o di altra Istituzione. Niente è più pericoloso e contrario alla vita dell'illusione dell'ideale umano nelle masse organizzate.

Ogni Via autentica porta alla libertà della persona: non alla libertà dai dogmi, tanto meno a quella dalle convinzioni; le regole ed i divieti esistono, naturalmente, anche per l'uomo libero poiché essi rappresentano l'unica possibile organizzazione della vita sociale. Però la Via che porta all'individualità legittima perde ogni vincolo per urtarsi attraverso il riconoscimento di se stessi ad un significato interiore. Qui comincia la libertà ed è caratterizzata da un continuo liberarsi dai vincoli del pensiero convenzionale. L'impegno, però, non è in lotta contro le regole costrittive, ma per cercare la profondità interiore; ed è così che viene accettata ed acquista significato gettando un ponte tra la forma ed il pensiero, tra i vincoli e la libertà tra l'uomo ed il mondo circostante. La personalità e la libertà non si ottengono contrastando o sostenendo i dogmi, alla cui comprensione la mente non arriva.


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