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ANCORA UNA VOLTA ABBIAMO AFFIDATO IL CAMPER REDAZIONALE PER UNA TRASFERTA DI TRE GIORNI, A DUE DI QUELLI CHE SEMBRAVANO ESSERE I NOSTRI PIU’ AFFIDABILI COLLABORATORI. SEMBRA CHE LA COSA… E COME TEMEVAMO, ABBIA RISVEGLIATO IN LORO GIOVANILI TRASCORSI E PARTICOLARI SENSAZIONI GOLIARDICHE. COMUNQUE SIA, IL LAVORO ESPRESSO SEMBREREBBE BUONO E SE SI SONO ANCHE DIVERTITI… MEGLIO ANCORA. VORRA’ DIRE CHE CE LI RIMANDEREMO VOLENTIERI.IN VIAGGIO PER PERUGIADi: Franco Piccirilli
Evvai… si riparte! <<“A che ora passo a prenderti?”>> <<“La solita, quella di sempre per cui ci troviamo assieme.”>> Forse vi domanderete: <<“ma questi non si fermano mai?”>> Tra le tante risposte potrei dirvi… <<“e perché mai dovremmo fermarci, se questo è quello che ci piace… essere?”>>
Avevamo un appuntamento a cui eravamo stati gentilmente invitati e credendo di essere persone educate, non potevamo non rispondere all’invito che… con la nostra presenza. Forse anche per quanto avevamo già fatto l’anno passato in occasione della medesima manifestazione che si svolgeva ormai da quindici anni, e di cui avevamo fatto uno speciale, come ormai da tempo facciamo per le grandi e importanti occasioni. E questa, era appunto una di queste occasioni…
Non potevamo quindi non essere presenti anche quest’anno, soprattutto là dove veniamo invitati per recensire un evento come quello che state leggendo… il 15° World Championship WCKA Italia. Questa manifestazione era spalmata su tre giornate, per cui la Redazione ci ha cortesemente messo in mano un camper attrezzato per questo tipo di uscite… e con tanto di marmellata da spalmare per 3 giorni sul pane… di serie!
Ultimate nei giorni precedenti la partenza, tutte le procedure per il “chek in” dei bagagli e scorte viveri, consistente nei preparativi per l’allestimento del camper per il viaggio ed i giorni di permanenza, per cui non si è mai sicuri di aver preso tutto, ma si è certi di aver dimenticato sempre qualcosa… sono passato in Redazione per caricare le nostre solite attrezzature e, come ormai sembrava essere consuetudine, anche per prendere a bordo “u president”.
No, non fa parte dell’attrezzatura, lui fa pare integrante di questa nostra attività, essendo stato uno dei fondatori di questo portale, adesso si era fatto un po’ da parte, ma aveva messo a disposizione la sua pluriennale esperienza per proseguire… questo viaggio. Si, il nostro navigato navigatore sapeva dove andare e noi con lui sapevamo che ci saremmo arrivati, e quindi non potevamo non viaggiare.. assieme.
Nei giorni precedenti, in Redazione ci avevano già fatto e preparato il programma per il viaggio, percorso, tempo di arrivo, di partenza e quello da impiegare… assieme a tutto quanto altro pensavano ci fosse necessario per assicurarci di arrivare dove dovevamo approdare… come forse invece noi, avevamo soltanto “pensato” di farlo, perché avevamo molte altre cose da fare in Redazione, considerato che è aumentata la mole di lavoro con tutte le recensioni e speciali che ci vengono richiesti ormai settimanalmente.
Saliamo a bordo, mettiamo in moto e lasciamo scaldare il motore, diesel, lento, ma continuooooo….
Questa volta giriamo a destra, perché ci dicono che si paghi meno. Infatti solitamente quando svoltiamo a sinistra siamo sicuri che pagheremo, proprio perché da quella parte generalmente poi prendiamo l’autostrada. Per evitare che in Redazione potessero pensare che non teniamo conto dei sacrifici che fanno per mandarci dove stiamo andando, decidiamo di prendere la superstrada invece che l’autostrada, almeno per un primo tratto, giusto per far vedere la nostra buona volontà nell’essere moderati con i rimborsi spese.
Tempo buono, vento in prua e… viaggiamo sotto questo sole canticchiando alcune delle canzoni che la radio ci passa. Naturalmente musiche dei recenti anni ’60 e ’70, giusto per ricordarci di non dimenticare quei tempi. Tempi in cui dicono che si stava meglio quando si stava peggio? O forse perché le persone non sanno stare bene adesso? Ma se sapevano stare bene prima perché non ci sono rimaste? E’ il tempo che cambia o siamo noi che non sappiamo adeguarci? Possiamo impedire che i tempi cambino? O piuttosto perché non vorremmo che cambiasse niente di quello che crediamo dovrebbe restare per sempre? Così stare bene è restare per sempre nello stesso tempo, oppure sapersi adeguare al mutamento, così che mutando insieme al tempo non ci accorgiamo che questo muta e per cui restiamo sempre come i tempi sono?
Non siamo mica dove eravamo prima proprio perché era prima e non adesso, così come non sapremo dove saremo perché sarà dopo… Possiamo forse credere di prevederlo, ma non esserne certi. Ne saremo certi solo quando ci saremo, per cui forse la certezza è il presente, non certo il passato o il futuro. Come potrebbe essere altrimenti? Così sapevamo dove dovevamo andare, ma come poi arrivarci e se ci saremmo arrivati, questo potevamo solo ipotizzarlo. Siamo però partiti in quarta… chissà cosa scriveremo poi, quando metteremo la quinta… Eravamo partiti a metà mattinata per poter arrivare in tempo per la cerimonia di apertura dei XV Campionati del mondo WCKA a Perugia. Se l’anno passato l’avevamo mancata, quest’anno avevamo fatto in modo da esserci.
Un viaggio tranquillo parlando di tutto e forse di più, con Fragale che riusciva a vedere là dove sembrava che molti, anche in Redazione, non vedessero. Infatti era sempre attento ad indicarmi dove dovevo svoltare, per non prendere strade che ci avrebbero fatto allontanare invece che avvicinare. Per questo lo ritengo indispensabile nelle riunioni di Redazione e non solo. Ma questa non è solo la mia opinione, ma è ampiamente condivisa anche da molti altri nostri collaboratori. Uno fra i tanti Antonio Casoria, che con il suo ironico modo di parlare, mostra la sua ammirazione per “u president” come lui lo definisce, sbilanciandosi a volte… affermando che: “in alcune occasioni gli somiglia per come anche lui avrebbe agito!”. Non vorrei che forse lui già vedesse, ciò che fra non molto potrebbe accadere. Si potrebbe dire che se sono rose fioriranno, ma io sarei più dell’idea che le rose stanno già fiorendo… non è forse il mese di maggio, questo, il mese delle rose… un mese della Madonna!
Tra un po’ di buona musica rilassante (budda bar) e chiacchiere varie, eravamo arrivati anche a Firenze, dove abbiamo lasciato la superstrada per infilarci nell’autostrada, una svolta secca a questa giornata, per dare impulso al nostro viaggio. Un cambio di classe che potrebbe far pensare sia migliore del precedente. Non certo adesso, in quanto ci siamo trovati nel mezzo di lavori stradali, forse per l’ampliamento delle corsie, cmq rallentati, a volte incolonnati o addirittura fermi, a causa di questi lavori. I cartelli “stiamo lavorando per voi", forse ci vorrebbero far credere che questi lavori siano stati appaltati per noi viaggiatori? O forse più larghi stiamo e più veicoli possono transitare sulle autostrade… e sappiamo anche che più veicoli, vuole anche dire più pedaggi… per cui più siamo noi e meglio stanno loro? Come “loro chi”… ma chi incassa i pedaggi… no? Pensate i casellanti? Ma quelli vogliono essere pagati e quindi sono solo un costo… per cui li stanno sostituendo con le macchinette mangiasoldi, carte di credito e telepass.
A lavori ultimati, certamente viaggeremo meglio e se stiamo meglio probabilmente pagheremo anche volentieri, così che pagando volentieri il pedaggio, chi deve incassare incasserà meglio. In ultimo, sembrerebbe che questi lavori vengano realizzati per far pagare meglio ciò che cmq dovremmo pagare? Per questo allora stanno lavorando per noi… Ma nel frattempo i disagi sono a volte notevoli, tanto che siamo costretti ad incolonnarci, fermandoci addirittura per il congestionamento del traffico, che lavori o non lavori… comunque c’è!
Ed intanto la musica scorreva familiare per come entrambi ci ricordavamo di quei pezzi, così ci siamo avventurati in un passato apparentemente lontano, ma per noi vicino, in quanto sembrava di esserci. E quindi avevamo cominciato a raccontarci ognuno le esperienze legate a quelle musiche, che del resto erano esperienze forse comuni a tanti. Per quanto ognuno voglia credere di essere diverso, sembra che proprio pensandolo, risulti essere uguale agli altri che lo pensano… Forse più che pensarlo non sarebbe meglio farlo, agire per come siamo? Ma forse lo pensano proprio perché ciò che fanno è del resto molto simile se non uguale, a quello che fanno o farebbero gli altri. Naturalmente come in ogni viaggio arriva anche il momento della pausa. Ma non in mezzo all’autostrada, bensì in un’area di servizio dove muovere qualche passo… dopo ore che mantenevamo la stessa posizione.
Così entriamo nell’autogrill per gustarci un delizioso panino con annessi e connessi, quello che la Redazione ci passa per le trasferte. Ci tuffiamo quindi nel caos di gente che era davanti alla cassa per prenotare il proprio posto in prima fila, dove servono i panini. Quando si ha fame, sembra si sia disposti a pagare qualunque prezzo per poter soddisfare quel bisogno. Ma non sempre il bisogno è ciò che manca, anche se spesso lo si crede. Certo la fame… è un bisogno naturale che va rinnovato ogni volta che si ha fame. Come soddisfare però la fame è forse però diverso dal bisogno, dipendendo sembra… da come ognuno crede sia meglio per lui placare tale stimolo naturale. E per venire incontro ai diversi gusti di soddisfare la fame negli autogrill… questi si sono attrezzati con una variegata tipologia di panini e quanto altro di contorno ci possa essere. E che nessuno si lamenti, perché ce né per tutti i gusti. Conquistati i nostri meritati primi posti, ci facciamo servire caldo caldo il nostro pranzetto, al sacco? No, in piedi al tavolino e quindi, prima di toglierci da quella bolgia, ci prendiamo anche una “ciofeca”, per avere la sensazione di aver fatto un pranzo completo.
Rientriamo sul camper non prima che Fragale si sia sorbito minimo un paio di telefonate per tranquillizzare chi era dall’altra parte, agitato e preoccupato: sembra sia proprio vero, quando dicono che Fragale incute… sicurezza! Terminate le confessioni, ripartiamo verso la nostra destinazione. Ero già stato a Perugia diverse altre volte e nello specifico per vedere il Campionato del Mondo WCKA organizzato dal Maestro Giuliano Fulvi. Era questo una avvenimento a cui ho cercato di essere presente, per vari motivi quasi sempre da qualche anno a questa parte… quale parte? Ma si… proprio la parte dove stavamo andando, considerato anche che eravamo partiti apposta.
Usciti dall’autostrada prendiamo ancora una superstrada che ci avrebbe portato a Perugia. Questa costeggia il lago Trasimeno, dove in una di quelle occasioni, avevamo sostato gustandoci il nostro pranzetto seduti in riva al lago. Una sosta fuori programma deliziosamente simpatica, come del resto lo sono sempre questi viaggi, forse proprio perché porto con me sempre quella compagnia?... Il tempo di pensare a quei momenti, cmq sempre presenti, visto che ci penso, che un attimo dopo eravamo all’uscita “stadio” della superstrada.
Contrariamente alla volta precedente, non abbiamo avuto bisogno di alcuna mappa per arrivare al Palaevangelisti, anche se la volta scorsa avremmo voluta averla, ma vista la fortuna che avevamo avuto l’anno prima, contavamo sulla stessa sorte: quella solita fortuna che adesso sembra si sia trasformata in esperienza, per cui sapevamo dove andare a colpo sicuro. Bè proprio sicuri sicuri no, anche perché… vuoi che quest’anno avessero spostato il palazzetto? Invece no, anche quest’anno hanno lasciato il palazzetto al solito posto, nei pressi dello stadio.
Così parcheggiamo il nostro mezzo nell’ampio piazzale antistante il palazzetto, in una zona ombrosa, riparati dal sole estivo di questa primavera anomala, a proposito delle stagioni che non sono più come una volta… ma siccome vi vedo un po’ stanchi… facciamo così… di questo problema ve ne palerò una prossima volta!.. OK?
Prendiamo le nostre attrezzature e ci avviamo al suo interno per assistere al XV Campionato del Mondo WCKA. |