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PER UN MAGGIORE COMPLETAMENTO DEL NOSTRO SETTORE ESPRESSAMENTE DEDICATO ALLE ARTI MARZIALI, ABBIAMO AVVIATO UNA ATTIVA COLLABORAZIONE ANCHE CON IL M° VINCENZO STALTARI. RINGRAZIANDOLO DELLA COLLABORAZIONE DISINTERESSATAMENTE CONCESSACI, LO ACCOGLIAMO TRA LE FILA DEI NOSTRI COLLABORATORI PER LE ARTI MARZIALI. QUESTO, UN SUO ARTICOLO SULLA STORIA DI UNO METODO E DI UN MAESTRO DI THAI CHI CHUAN.YANG SHAO HOUDi: Vincenzo Staltari ( www.taichilive.it)Quando si parla di Tai Chi Chuan stile Yang , nella maggior parte dei casi si fa riferimento agli insegnamenti lasciati da Yang Chen Fu, molti ricercatori concordano che il sistema insegnato da questo maestro si differenzia notevolmente dal sistema originale creato da Yang Lu Chan. Sicuramente, viste le poche informazioni scritte disponibili sulla famiglia Yang, è impossibile stabilire con precisione quale fosse la forma originale insegnata in quegli anni . Possiamo però affermare che il sistema antico era molto diverso dal Tai Chi Chuan praticato ai nostri giorni, in questo caso è fondamentale tenere presente il contesto storico e culturale della Cina medioevale. Nessuno in quegli anni si sarebbe avvicinato ad un sistema marziale solo per aumentare il proprio stato di benessere, lo scopo principale delle scuole marziali era di insegnare un sistema di autodifesa che permettesse al praticante di salvaguardare la propria incolumità. Quando si parla di vecchio o antico stile Yang, e si fa riferimento al lineaggio di Yang Shao Hou si deve prestare maggior attenzione alle poche informazioni che descrivono il modo di praticare e di insegnare di questo particolare personaggio. Ecco cosa si diceva di lui: Yang Zhao Xiong, nato nel 1862 e morto nel 1930 conosciuto soprattutto come Shao Hou e soprannominato anche “Il Grande” iniziò lo studio del Tai Chi Chuan in tenera età , studiò con il padre Yang Jian Hou e con lo zio Yang Ban Hou a cui fu affidato come figlio adottivo. Con molte probabilità solo Yang Shao Hou depositario del sistema per la terza generazione ebbe informazioni dirette dal nonno Yang Lu Chan. La maggior parte delle sue conoscenze arrivano comunque dallo zio a cui fu affidato. Da lui ereditò parte del carattere, era di indole buona e leale, amava il combattimento e non sopportava le ingiustizie. La sua abilità era superiore agli altri praticanti del suo periodo , ma dato che insegnava in modo severo e attaccava ferocemente anche durante gli allenamenti ,ebbe pochissimi studenti. Inizialmente Shao Hou insegnava una forma simile a quella del fratello Chen Fu , con posizioni più ampie , in seguito e man mano che gli studenti avanzavano nella pratica insegnava una forma con posizioni più piccole e naturali chiamata Small Frame o piccolo telaio. Questa forma pur mantenendo inalterati i principi del Tai Chi Chuan , come il rilassamento, lo sprofondare e la continua connessione tra un movimento e l’altro era eseguita molto velocemente, gli oltre 200 movimenti venivano praticati in poco più di 3 minuti! Anche Wu Tunan , allievo di Yang Shao Hou e memoria storica del Tai Chi , affermava che questa forma era un distillato creato da Yang Lu Chan per un livello avanzato nel combattimento, nella sequenza sono stati mantenuti passaggi difficili, spesso cancellati in altre forme Yang, come le rotazioni saltate e il calcio doppio. La Small Frame era insegnata solo quando si era acquisito un livello sufficientemente avanzato nella forma larga, non si trattava solo di eseguire la stessa forma a una velocità maggiore. Yang Shao Hou insegnava livelli di abilità ormai poco conosciuti che rischiano di estinguersi, oltre alle qualità di base come, sensibilità, rilassamento, controllo del centro, Shao Hou insegnava gli attacchi psicologici, che influenzavano l’emotività e la stabilità dell’avversario. Quando Shao Hou eseguiva la forma, gli occhi guidavano,lampeggiando e guardando in tutte le direzioni, spesso aveva un sorriso sardonico sul viso, le sue espressioni e emozioni , mutavano continuamente, poi al momento opportuno attaccava ringhiando e urlando per intimorire e destabilizzare l’avversario, chi lo vedeva praticare lo temeva. Quando attaccava lasciava che ogni tecnica fluisse naturalmente nell’altra, con Fa Jing a estrema velocità, non dava nemmeno la possibilità all’avversario di capire cosa stava accadendo. Tra queste abilità si includeva anche lo studio e gli attacchi ai punti vitali (Dim Mak) disarticolazioni, divisione dei tendini e controllo dei punti che regolano il flusso sanguigno. Queste brevi informazioni sono spesso riportate in diversi libri o siti che parlano di Tai chi chuan, potete trovare ulteriori informazioni visitando il sito di Peter Lim Tian Tek
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